Una piccola casa, Crimson Wolf Productions, affida un filmetto a Richard Clabaugh, tecnico del settore che tra le sue rarissime regie vanta il capolavoro Z Python. Spirali di paura (2000): visto che è abituato a fare porcate, gli affidano questo Eyeborgs, che sceneggia insieme a Fran Clabaugh (moglie? sorella? figlia?).
Il film viene presentato allo Sci-Fi London il 29 aprile 2009, prima di uscire direttamente in home video americano il 6 luglio 2010: la Nuova Alfabat lo porta in DVD italiano il 26 marzo 2015.
Il futuro, lo sappiamo tutti, è sempre bbuio. Il futuro, da Blade Runner in poi, è cupo e piove sempre: mai una schiarita o possibilità di rovesci sparsi, nel futuro, solo pioggia sicura nella notte bbuia.
In più nel futuro saremo spiati. Cioè, nel futuro saremo più spiati di quanto siamo ora. Perché il Governo (quello con la “G” maiuscola) ha varato il FOB: il Freedom Of Observation, atto di privazione dei diritti fondamentali che unisce tutte le videocamere e webcam del mondo in un’unica, titanica rete di videosorveglianza. E questo in effetti, come spunto, è carino.
L’agente federale Robert Reynolds detto Gunner (Adrian Paul, sì proprio lui) deve far rispettare la legge e soprattutto crede a quel che vede… Primo grave errore!
Un sospetto terrorista gli mette una pulce nell’orecchio: e se in un mondo così tecnologico… i video venissero manomessi? Non ci vuole nulla a manomettere delle riprese video, chi ci dice che il Governo non usi le telecamere per condannare i pericolosi nemici del sistema? (Come dite? L’implacabile con Schwarzenegger? Che maligni che siete…)
Il simbolo di questo controllo costante, che supera ampiamente la semplice sicurezza nazionale ed è molto lontano dalla semplice osservazione, è simboleggiato dall’Eyeborg: un robottino su due zampe che osserva ma sa anche intervenire. (Come dite? Gli Spyders di Minority Report? Eh, ma con voi non ci parlo più!)
A parte qualche ovvia rozzezza dovuta allo scarso budget e alla recitazione di grana grossa, a sorpresa Eyeborgs è meno peggio di quello che possa sembrare. Il sorpresone finale è degno di lode, un bel twist di sceneggiatura che dà sapore a tutta la storia.
Nel panorama devastante della fantascienza in video, un genere morto da tempo immemore dove si agitano solo cadaveri ammuffiti, questo film – pur con i suoi molti limiti – è una rinfrancante ventata d’aria fresca.
La parte migliore è quando i protagonisti, per sfuggire alle telecamere, vanno a parlare in un autolavaggio sexy, dove le auto vengono lavate da ragazze con la maglietta bagnata. Peccato che per farlo abbiano selezionato le ragazze con meno tette del mondo, rendendo il tutto oltremodo grottesco!
L.
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Leggendo stavo per dire, che forse la parte migliore del film è il Carwash, ma concordo con te, anche per lavare un auto le dimensioni contano 😉 Cheers!
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Originalità a parte, abbastanza rozzo ma non ridicolo, e con un buon finale. Gli Eyeborgs, non sempre di piccole dimensioni come ci si potrebbe aspettare, riescono anche a farsi prendere sul serio più di una volta. Molto sul serio (e Danny Trejo sa bene quanto)…
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Infatti a sorpresa è stato migliore dei soliti filmacci, con un sorpresone finale che ho molto gradito 😉
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