Final Destination 2 (2003)

Final Destination 2 (6)Dopo il successo di American Pie (1999) e Final Destination (2000), la Zide-Perry Productions si sente il mondo in tasca, e fa quello che fanno le case quando azzeccano un film: ne sbagliano altri. Dopo Come cani & gatti si rimedia con American Pie 2, e dopo Repli-Kate (simpatico sulla carta, devastante a vederlo) si corre ai ripari con Final Destination 2.
Torna l’aiuto della New Line Cinema, ma stavolta non c’è la geniale sceneggiatura originale di Jeffrey Reddick: ci sono solo gli esordienti J. Mackye Gruber ed Eric Bress, che insieme scriveranno The Butterfly Effect e l’imbarazzante serie televisiva Kyle XY, prima che i produttori si decidano a picchiarli per farli smettere.
Con premesse non troppo rosee, ma un budget addirittura un po’ superiore al primo film, Final Destination 2 esce in patria il 30 gennaio 2003: la Eagle Pictures lo porta in DVD italiano dal 3 febbraio 2004.

Supera, supera, che poi ti riacchiappo nel terzo film!

Supera, supera, che poi ti riacchiappo nel terzo film!

È curiosa la carriera del californiano David R. Ellis, scomparso nel 2013… due anni dopo aver diretto il suo ultimo film, Shark Night. Sarà un segno che i filmacci sono letali?
Iniziata la carriera di attore negli anni Settanta, diventa poi prolifico stuntman per tutti gli Ottanta e i Novanta: visto che non è un mestiere con cui ci si possa andare in pensione, nel 2003 decide di provare a fare il regista… con questo Final Destination 2.
Una carriera da perfetto sconosciuto verrà controbilanciata dal dirigere un ottimo film (Cellular, 2004, con Kim Basinger e Jason Statham), un capolavoro come Snakes on a Plane con Samuel L. Jackson e un paio di titoli minori. Ma in questo 2003 Ellis ha voglia di dimostrare che può rimettersi in gioco e iniziare la carriera di regista.
Non a caso, la sequenza dell’incidente automobilistico che apre il film è a dir poco spettacolare. Ma andiamo con ordine.

Ragazzi... ma non cascava un aereo? Ho sbagliato film?

Ragazzi… ma non cascava un aereo? Ho sbagliato film?

Gli sceneggiatori neanche ci provano a cambiare il soggetto vincente, quindi già sappiamo dai titoli di testa che un incidente mortale verrà sventato e chi doveva morire morirà un po’ per volta. È vero che su questo ci giocano, nel senso che stuzzicano lo spettatore: so che qualcuno deve morire… ma chi? E dove? E come? Ora… o fra un po’?

Mi è sembrato di vedere un tronco d'albero!

Mi è sembrato di vedere un tronco d’albero!

A sventare l’incidente mortale, mediante un sogno rivelatore, è Kimberly Corman (interpretata da A.J. Cook prima di entrare nel cast fisso del fortunato telefilm Criminal Minds), che sogna un incidente spettacolare e riesce a limitarne la portata e il numero delle vittime: crea però vittime solo momentaneamente sfuggite alla Morte

Ah, mi era sembrato bene!

Ah, mi era sembrato bene!

Torna il becchino Bludworth (Tony Todd) e stavolta aggiunge un pezzo del puzzle: una nuova vita fermerà l’avanzata della Morte. E visto che tra le vittime evitate c’è una donna incinta, il gioco è fatto. O no?

Tony Todd, il vostro becchino di fiducia

Tony Todd, il vostro becchino di fiducia

Per sicurezza è meglio andare a chiedere ad una esperta di final destination, cioè Clear Rivers (Ali Larter), l’unica sopravvissuta al primo film. Certo, sopravvissuta malino visto che passa la vita in auto-reclusione in un manicomio, tra pareti imbottite con il divieto di introdurre qualsiasi oggetto possa portare alla morte.

I' so' pazz', ah, i' so' pazz'...

I’ so’ pazz’, ah, i’ so’ pazz’…

«La lista è la morte!»
Aspetta, ma non era la vita? Ah no, quello era Schindler’s List!
La lista della Morte è molto interpretabile: a volte ammazza andando per ordine, a volte va all’indietro, a volte zig-zaga, a volte insomma fa proprio come cacchio gli pare: essendo la Morte, se la canta e se la suona. Vagli a dire qualcosa!
A nulla valgono le cervellotiche elugubrazioni dei personaggi: più parlano, più non vedi l’ora che schiattino!

Calma: non perdiamo la testa! (Ok, questa è scarsa, ma ci stava tutta!)

Calma: non perdiamo la testa! (Ok, questa è scarsa, ma ci stava tutta!)

Il pezzo forte del film, è inutile negarlo, è costituito dalle morti spettacolari che attendono i poveri protagonisti. Ellis, da bravo ex stuntman e regista d’azione, sa come costruire una scena d’impatto e crea un gioiellino di film. La morte arriva nei modi più incredibili e spettacolari, spesso splatter e a volte densi di umorismo nero.
Da spiaccicamenti a impalamenti, da trafiggimenti a spiattellamenti, nulla è risparmiato ai poveri corpi mortali dei protagonisti, rendendo questo Final Destination 2 un gran bello spettacolo splatteroso.

Finalone macabro da applaudire... con una mano sola!

Finalone macabro da applaudire… con una mano sola!

Personalmente credo sia stata un’idea vincente quella di cambiare lo stile del precedente film pur mantenendo identico lo spirito (e la sceneggiatura): sappiamo tutti che ’sti tizi hanno da schiattare, quindi concentriamoci sul come schiatteranno!

L.

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9 risposte a Final Destination 2 (2003)

  1. Cassidy ha detto:

    Visto al cinema all’uscita (come per il primo capitolo) confermo, la scena di apertura è fighissima e funziona, un piccolo gioiellino di “tensione” e momenti splatter 😉 Non ricordavo ci fosse AJ Cook, ricordo ovviamente il mitico Tony Todd e il finale. Ora, quel finale con il barbeque, mi provocò in sala una crisi di risate isteriche, sono scoppiato a ridere e non riuscivo più a smettere, un finale che è una piccola perla di umorismo nerissimo, stile South Park quasi, mi fece ridere fino ad avere mal di pancia, uno spasso 😉 Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Nel mio piccolo, sono sbottato a ridere anch’io davanti allo schermo 😀
      Non ricordavo nulla di questo film, quindi è stato un piacere rivederlo e scoprire che per essere un sequel è davvero ben fatto 😉

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  5. Austin Dove ha detto:

    visto qualche mese fa, mi era piaciuto.
    le morti sono molto ridondanti e soprattutto con il problema dei segni offerti dalla morte riesce a trasmettere, almeno a me XD, ansia. Poi, comunque, tipo dal dentista è bravo a creare delle false morti, per poi mostrare quella vera ancora più cruenta; nella trama sono riusciti a creare alcuni buoni twist…
    carino, dai

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      E’ passato parecchio tempo, ma a memoria ricordo che il primo mi ha messo molta inquietudine – l’agire della Morte è davvero spaventoso – e poi è tutto in discesa. Gli effetti sono curati ma non c’è più il carico emotivo del primo episodio.

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