Dopo aver fatto un tuffo nei ricordi con il titanico Caccia a Ottobre Rosso (1990), riesumato l’altro giorno dall’ancor più titanico blog La Bara Volante, ho deciso di vedermi finalmente un film che avevo in attesa e… sbatacchiarlo qui sul Zinefilo!
C’è un grande mistero, nel cinema, che nessuno è mai riuscito a risolvere: perché un bravissimo attore come Ed Harris non è mai riuscito ad ottenere ruoli da protagonista in più di quarant’anni di onorata carriera? Finalmente possiamo azzardare una risposta: perché nelle rare volte in cui li ha ottenuti, il risultato è altamente dimenticabile.
Non fa eccezione il sopravvalutato e dimenticabilissimo Phantom, scritto e diretto da quel Todd Robinson che come unica freccia al proprio arco può vantare l’ottimo L’Albatross. Oltre la tempesta (1996).
La totale povertà di mezzi viene controbilanciata dall’ottima distribuzione del film a cura della 20th Century Fox, che lo presenta in patria il 1° marzo 2013: la stessa Fox lo porta in DVD italiano il 30 aprile 2014 con l’aggiunta dell’inutile sottotitolo Il nemico è tra noi.
Scegliete, volete Gesù o Barabba? Questa domanda ancora oggi viene posta nel mondo del cinema, e suona più o meno così: volete un buon cast o una buona storia? Nessuno vota per la storia…
Così inizia la carrellata di bravissimi caratteristi che trovano tutti posto nel sottomarino diesel russo protagonista del viaggio, voluto dal generale Markov: quando il mitico e mitologico Lance Henriksen ti organizza una missione, c’è solo da rabbrividire!
Il vecchio comandante in pensione Demi (ma che nome è? Comunque è il nostro Ed Harris) viene richiamato e gli viene affidato un incarico delicatissimo: guidare un sottomarino… cioè il mestiere che ha fatto per tutta la vita. Ammazza che incarico delicato!
«Ho attraversato il Texas per regolare i nostri conti, maledetto!» bofonchia Harris, ormai totalmente rincoglionito.
Da sotto il tavolo Lance Henriksen gli dà un calcio. «Ed, sveglia: non stiamo più girando Appaloosa, non sto interpretando il bandito Ring Shelton: sono passati cinque anni!»
«Cinque anni!» sbotta Harris. «E perché faccio ancora il rude tenebroso dagli occhi tristi?»
Lance scuote le spalle. «Potrei dirti che questo vogliono i tuoi fan, ma temo che in realtà è l’unica parte che ormai sai fare.»
«E tu perché hai dei tubi nel naso?»
Lance sfoggia il suo ben noto sorriso malandrino. «Si chiama recitare, cazzone!»
Magari fosse stato questo il dialogo tra Harris e Henriksen, i due più grandi caratteristi del cinema di sempre noti per essere eternamente spalle di altri. Invece è un’ammucchiata di inutili parole in libertà che servono da avvio alla vicenda.
«Mbrffrchefbfbf»: questo è tutto ciò che Ed Harris fa nel film: bofonchia e sbofonchia facendo finta di star dicendo cose di una qualsiasi minima importanza. Invece dice le solite trite banalità che tutti i comandanti di sottomarino dicono da sempre.
Perché il comandante Ed Harris ha un passato tormentato che… ah, ma chi se frega: TUTTI i comandanti di sottomarino hanno un passato tormentato: solo Kelsey “Frasier” Grammer può permettersi di ridersela, in Giù le mani dal mio periscopio (1996).
Comandante Bofonchio bofonchia in giro mentre il suo secondo sbofonchia in risposta. «Mbrffrchefbfbf Russia. Mbrffrchefbfbf Cina. Mbrffrchefbfbf missili atomici. Mbrffrchefbfbf quel minchione di David Duchovny.» Ah, forse qualcosa stavolta si è capita…
A bordo del sottomarino c’è un ospite sgradito: Bruni (tipico nome russo: dici Bruni e io penso alla steppa innevata!), interpretato con cialtronesca gigioneria da un David Duchovny più insopportabile che mai. Se la sghignazza perché lui c’ha un segreto, ma un segreto che non conosce nessuno perché è uno di quei segreti che il mondo trema, un segreto che l’universo intero potrebbe collassare se…
Vuoi usare il sottomarino per fare guerra agli USA…
Ah… forse non era poi tutto ’sto segretone one one…
Domanda: esiste un film con sottomarino russo che NON voglia fare guerra agli USA? E allora, perché non scegliete “Gesù” una volta tanto? No, volete Barabba, e allora strozzateve!
Il comandante bofonchia, il secondo sbofonchia, il terzo sboffa e il quarto va in minchia. Il primo che riesce a dire una frase sensata ad un volume consono all’orecchio umano vince il mongolino d’oro: non lo vince nessuno.
Duchovny duchovneggia, gigione senza motivo mentre sorride come un ebete nei corridoi del sottomarino, sbucando ovunque in ogni momento: pure quando sta per sedersi sul regal cesso Harris vede spuntare Duchovny che sghignazza, che lui c’ha un segreto, ma un segreto…
Harris harriseggia nel disperato e vano tentativo di dimostrarsi un attore capace di essere protagonista, dimostrando una volta ancora di NON essere un attore in grado di fare il protagonista. Almeno non se interpreta buffonate scritte da un demente tipo questa.

Dov’è il mio cavallo e la mia pistola? Non siamo sul set di “Sweetwater”? Devo smetterla di girare più di un film l’anno…
Questo film l’ho visto la prima volta con i sottotitoli e a metà ho ceduto: o sono io che non capisco più l’inglese, o è una minchiata assurda. Ho sospeso il giudizio finché non l’ho visto in italiano, scoprendo che era vera la seconda opzione.
I tantissimi attori caratteristi sono bravi ma non possono nulla di fronte al nulla più nulla che rappresenta la sceneggiatura: 80 minuti di sguardi misteriosi e chiacchiere vuote per 10 minuti di azione fastidiosa. E poi il finale commovente che plagia non si sa più quanti altri film…
Non posso dir altro del finale, ma è roba platealmente di cattivo gusto che non merita altre parole.
Non è che se su schermo appare un sottomarino, dei russi, Harris e Duchovny debba essere automaticamente un filmone: Phantom dimostra che tutti questi elementi possono comunque creare una nullità ridicola. Invece il film stranamente gode di buona fama, quindi forse solo io l’ho trovato fastidioso ed urticante, con tutti quei bofonchii che non vanno da nessuna parte e il perenne ghigno odioso di Duchovny.
Riuscirà mai il cinema ad eguagliare la qualità di Caccia a Ottobre Rosso? Temo proprio di no…
L.
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Hai elencato alla perfezione i motivi che mi hanno spinto a vedere questo film, la presenza di Ed Harris (uno dei miei attori preferiti, che non ha un ruolo da protagonista come si deve da…. The Abyss penso!), Lance Henriksen (mi basta la sua presenza per voler vedere un film) ma si anche David Duchovny, e ovviamente i sottomarini russi (grazie per la citazione!) detto questo, il film p un vuoto pneumatico di noia mortale, che tu hai meravigliosamente descritto, tra sbofonchiamenti e dialoghi pallosi, la citazione ad “Appaloosa” è da applausi a scena aperta 😉 Cheers!
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Proprio quando hai citato Sam Neil che non aveva mai visto il Montana, ho pensato a… «Non ho mai visto Hannah Montana» 😀 La scena sembra troppo una parodia per non approfittarne!
I numeri ci sono tutti per un piccolo filmone, invece rimane una grande occasione mancata.
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“Domanda: esiste un film con sottomarino russo che NON voglia fare guerra agli USA? E allora, perché non scegliete “Gesù” una volta tanto? No, volete Barabba, e allora strozzateve!”
Niente sono morto su questo passaggio XDDDD
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Contentissimo che le mie sparate ti divertano: io muoio dal ridere a scriverle 😀
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