Mi piange il cuore a inserire nel Zinefilo un film all’apparenza di alto livello come Black Sea, il cui arrivo in Italia ha fatto sì che per settimane ogni lunedì presentassi un film sui sottomarini. Gli devo questa recensione per completare lo speciale, ma soprattutto perché è un film che delude profondamente e non sfigura affatto in questo blog di filmacci.
Nel giugno del 2013 lo sceneggiatore televisivo britannico Dennis Kelly vende all’americana Focus Features una sceneggiatura dal titolo Black Sea: 96 pagine in cui Kelly ha riversato ogni luogo comune esistente sul cinema degli abissi.
La casa russa Etalon Film si unisce alla festicciola portando un po’ di attori russi e la britannica Cowboy Films assicura la genialata del film: la Vedova Nera!
Lo sapevate che tra il 1957 e il 1983 la marina sovietica ha sfornato 74 sottomarini di classe “Progetto Sovietico 641”? Sapevàtelo, la NATO li chiamava Classe Foxtrot e risale al 1967 la nascita a Leningrado del sottomarino chiamato “Vedova Nera”, di stanza nel Baltico prima di diventare nave di addestramento.
Finita la Guerra Fredda, quello che viene ribattezzato “U-475 Black Widow” diventa un sottomarino privato, e quindi un museo visitabile nel sud-est dell’Inghilterra.
Quello è il sottomarino in cui è stato girato il 90% di Black Sea, film uscito in patria britannica il 5 dicembre 2014 e arrivato nelle sale italiane il 16 aprile 2015, distribuito dalla stessa Notorious Pictures che lo porterà in DVD in vendita dal 24 settembre successivo.
Il film è disponibile su Prime Video.
C’è la crisi, ormai lo sappiamo, e lo sanno anche gli sceneggiatori che da anni usano i licenziamenti come motori per le loro storie. In questo caso a perdere il posto è il sommergibilista Robinson (Jude Law), esperto del suo ramo che finisce tra gli esuberi della sua spietata Compagnia.
Cosa fa un esperto professionista qualificato quando perde il posto? Porta la sua professionalità e la sua esperienza altrove, magari a qualche azienda concorrente? No, accetta una missione per andare a recuperare il tesoro dei nazisti in fondo al Mar Nero…
Se qualcuno giudicasse la decisione uno zinzinino sopra le righe, Robinson stesso tende a precisare che l’unica altra alternativa… è andare a cuocere harmburger! D’altronde è noto che le catene di ristorazione sono sempre in cerca di sommergibilisti per i propri negozi.
L’oro dei nazisti è lo spunto più vecchio della storia: esisteva già quando ancora non c’erano i nazisti. Sarebbe stato più credibile se fossero andati alla ricerca dell’oro del Pirata Barbanera, almeno ci facevamo due risate.
Organizzato con lungimiranza e oculatezza l’equipaggio – un quarto di russi che non parlano inglese, un quarto di inglesi buzzurri e razzisti che non parlano russo, un quarto di inesperti senza alcuna professionalità: ma che è, il sommergibile più pazzo del mondo? – si può partire per territori inesplorati… rimanendo fermi.
Voi infatti potreste pensare che questa è un’ottima occasione per vedere sequenze esotiche… be’, scordatevele: in compenso passiamo il tempo ad ammirare il giovane demente del gruppo che guarda una foto su cellulare. E dove lo carica il cellulare, nel Mar Nero?
«O Mare Nero, Mare Nero, Mare Neeeeee. E pensa che ho lavorato con Cronenbeeeee…»
Finito di cantare, Jude Law e l’equipaggio si rendono conto che siamo al decimo minuto di film: e ora che si fa per il resto della durata? Non ci sono sequenze di mare, non ci sono sequenze di terra, il budget basta appena per qualche inquadratura all’interno del sottomarino-museo “Black Widow”… Be’, suvvia, si chiacchiera.
Finite le noiose, banali e insopportabili storie personali, il palcoscenico è tutto per il ridicolo Fraser (Ben Mendelsohn) che ha l’ingrato compito di incarnare lo stereotipo del sobillatore. Perché i russi, che sono russi, devono guadagnare quanto gli inglesi, che invece sono inglesi? Immaginatevi le più ridicole variazioni su questo tema, e vi verranno proposte per almeno metà film.
Ok, la situazione langue, è praticamente una pièce teatrale ambientata in un sottomarino, solo che al contrario del teatro qui non si dice alcunché di valore né di divertente. Ah, finalmente ci siamo: abbiamo raggiunto l’oro.
Domanda: qual è la morale di tutti i miliardi di storie scritte sull’oro? Che danna chi lo trova. Domanda: secondo voi quale sarà la morale di questo film? Ah, bravi, avete indovinato.
La crisi ci costringe a rischiare la vita tipo venti volte in un’ora perché non si può tornare a casa senza l’oro dei nazisti: cioè, che volete lavorare ogni giorno della vostra vita? Ma siete pazzi? No, o l’oro dei nazisti o si muore tutti.
Di stereotipo in stereotipo, di ridicolo luogo comune in ridicolo luogo comune, il film procede con l’immancabile scena sottomarina. Altra genialata: il Mar Nero è nero, quindi non si vede una mazza, si risparmia sui fondali.
La parte sottomarina è talmente triste che devo fermarmi, perché tanto il film è finito: immaginate da soli come continua e avrete indovinato.
Il londinese Kevin Macdonald lo considero un bravo regista, e a parte The Eagle (2011) voglio segnalare il suo ottimo State of Play (2009): non era facile ridurre in due ore una spettacolare serie TV britannica di sei senza perdere il ritmo!
In questo film ha poco con cui lavorare ma ci lavora bene, così che riesce a regalare ottime scene sebbene totalmente vuote, non per colpa sua. Idem per il sempre bravo Jude Law, unico attore vero del film, totalmente sprecato per questo ruolo inutile.
Black Sea è un film tecnicamente eccellente ma che non ha assolutamente nulla da dire, è solo una storiella scritta per sfruttare l’occasione di girare in un vero sottomarino: non c’è nulla dietro né fa finta possa esserci qualcosa.
L.
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Siamo allineati e coperti anche su questo film, persino la stessa citazione musicale ci siamo giocati (lo trovi anche sulla bara) Giuda Legge bravo ma con uno stranissimo accento, il film purtroppo mi ha deluso, quindi ci sta nella tua Z-Rubrica 😉 Cheers!
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Uuuhh me la sono persa la tua rece, la vado a recuperare ^_^
Avevo così tante speranze su questo film, in attesa che uscisse avevo pure rispolverato tutti i film sui sottomarini… e invece è stata una cocente delusione!
Corro a leggerti 😉
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Ma al povero Gigolo Joe che spiazzi gli son venuti?
Ma un sommergibilista mica rimane senza lavoro ,ma fare un’equipaggio di lingua unica e mettere le russe invece dei russi no?
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Ahahah tutte domande lecite a cui il filmetto non risponde.
E che diavolo combini Gigolò Joe, questo proprio non lo so… 😛
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ahahah tutte domande a cui purtroppo il filmetto non risponde!
Gigolo Joe cosa stia facendo… proprio non lo so! 😛
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Sapevo che questa recensione sarebbe arrivata prima o poi XD
Tutto nei trailer faceva presagire, come direbbe il Doc Manhattan, che fosse tutto una grande Mimmata.
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Ho evitato di vedere i trailer perché non volevo rovinarmi la sorpresa, quindi la delusione è stata ancora più cocente 😛
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