L’estate del 1976 segna per Charles Bronson il ritorno alla serie A con una produzione Warner Bros piena di attori famosi: un film dal grande cast ma dal titolo breve, St. Ives.
Philip St. Ives è un personaggio nato dalla penna dello sceneggiatore Ross Thomas, che per l’occasione si firma con lo pseudonimo Oliver Bleeck. È un “intermediario”: se c’è da consegnare o ritirare un riscatto, o comunque serve una comunicazione tra un criminale e la sua vittima, allora si chiama St. Ives per sporcarsi le mani.
Questo film è tratto dalla seconda avventura del personaggio: The Procane Chronicle (1971), giunto in Italia come Cronaca del caso Procane, Garzanti “Serie Gialla” n. 23 (1973).
Il romanzo di Bleeck è adattato per lo schermo da Barry Beckerman, poco prolifico sceneggiatore che però nel 1984 produrrà Alba rossa di John Milius e proprio insieme a quest’ultimo firmerà nel 1993 firmerà la sceneggiatura di Die Hard 3 (no, non quella vista al cinema). Diciamo che l’amicizia con Milius vale più del suo effettivo curriculum…
Alla regia troviamo il britannico J. Lee Thompson, storico artigiano del cinema che negli anni ’50-’60 si è fatto notare con film bellici come Birra ghiacciata ad Alessandria (1958) e I cannoni di Navarone (1961): ha diretto film di ogni genere e con questo St. Ives inizia la sua collaborazione con Bronson. L’attore sarà l’ultimo che Thompson dirigerà prima di ritirarsi, 75enne, nel 1989.
Uscito prima in Gran Bretagna, il film esordisce a New York il 1° settembre 1986. Sugli schermi italiani arriva “di nascosto” l’8 ottobre 1976, probabilmente in proiezioni di prova: l’uscita ufficiale italiana è del 18 novembre successivo, con il titolo Candidato all’obitorio.
Il vecchio Abner Procane (interpretato dal celebre caratterista John Houseman) è un ladro gentiluomo in pensione… ma non troppo. Non ha più l’età per grandi furti con destrezza, ma lo stesso sta preparando un piano per qualcosa di più “di classe”: quando scopre che qualcuno gli ha rubato i documenti su cui stava appuntando il suo piano, decide di aver bisogno di un aiuto.
Chiama così l’ex giornalista Philip St. Ives (Bronson), ufficialmente scrittore di romanzi gialli ma in realtà “intermediario”. Procane vuole che St. Ives trovi il ladro ed apra una trattativa: non sono i soldi, il problema, l’importante è riavere gli appunti del piano criminale.
Per una volta libero dalla costante presenza della moglie Jill Ireland, finalmente Bronson può recitare con bravi attori: come per esempio la co-protagonista Jacqueline Bisset e un giovane Maximilian Schell, senza dimenticare il noto caratterista Harry Guardino.
In questo periodo il nostro eroe alterna film “attuali” a western: St. Ives si svolge ai giorni nostri, quindi… un western è dietro l’angolo!
(continua)
Tutte le foto in bianco e nero sono tratte da
“The Films of Charles Bronson” di Jerry Vermilye, Citadel Press 1980.
L.
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Candidato all’obitorio l’ho visto una vita fa, mi ricordo davvero pochino, sarebbe ora di rivedermelo per rinfrescarmi la memoria 😉 Cheers!
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Io l’ho visto un paio di volte ma sempre secoli fa 😉
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