Nuovo appuntamento con il “Weslesday Snipes”: mercoledì con il celebre attore nel suo periodo di peggior successo.
Il 1° febbraio 2008, quando ancora deve uscire The Art of War II, Wesley Snipes viene condannato per evasione fiscale, e il successivo 24 aprile viene emessa la sentenza a tre anni di carcere: si è fatto rappresentare così bene che anche due dei suoi avvocati vengono condannati, uno addirittura a dieci anni!
Però gli ingranaggi della giustizia americana sono lenti, e solo il 16 luglio 2010 la sentenza viene ratificata e motivata: hai voglia a fare film!
Il 2009 il nostro eroe lavora bene: tre piccole case specializzate in filmacci – Millennium Films, Nu Image Films e Voltage Pictures – affidano al noto regista Antoine Fuqua il film Brooklyn’s Finest, insieme ad un grande cast. È un piccolo film onesto, di forte impatto e molto gradevole: non sarà un capolavoro, ma mi spiace includerlo qui nella serie Z perché non lo merita. (Curiosamente Snipes interpreta uno appena uscito di galera!)
Da Brooklyn si corre subito a Detroit, nel Michigan, di fretta perché non resta molto tempo a Snipes da passare a piede libero. Sebbene uscirà negli USA solo il 15 febbraio 2011, già dall’ottobre del 2009 si gira Game of Death.
La Minerva Pictures lo porta in DVD dal 26 aprile 2011 e in Blu-ray dal 30 giugno 2013, con l’aggiunta del posticcio sottotitolo “Winning is Everything”.
Il regista belga Giorgio Serafini – che abbiamo già incontrato per Hard Rush (2013), Blood of Redemption (2013) e A Certain Justice (2014) – fa di tutto per rendere viva una cosa morta, ma è inutile: a Snipes si legge in faccia che sta pensando alla galera incipiente e tutto vuole fare tranne anche solo far finta di recitare.
Stacchi di inquadratura, montaggio serrato e schizzato, inquadrature ponderate: il povero Serafini si ammazza di fatica ma è come aggiustare la cravatta a un morto nella bara: non si ottiene un grande risultato…
Wesley è un ex agente speciale della CIA che si presenta in chiesa e confessa a padre Clarence (Ernie Hudson) di aver fatto tante brutte cose nella vita e di star cercando redenzione: il buon padre accetterebbe mica una borsa con dieci milioni di dollari?
Ora che ha tutta la sua attenzione, il protagonista comincia a raccontare come tutto è andato storto.
Marcus (Snipes) lavorava in squadra con due agenti affiatati: Zander (interpretato dal mitico Gary Daniels) e Floria (interpretata dalla mitica Zoë Bell). Tutto andava liscio finché Zander non decide che è stufo di quella vita al servizio del bene e convince Floria ad unirsi a lui in un piano malvagio.
La missione di Marcus è di proteggere l’affarista Smith (interpretato dal mitico Robert Davi) ma all’improvviso viene preso a calci dai vecchi colleghi, che rapiscono l’affarista per derubarlo di dieci milioni di dollari.
La genialata della storia è che sin dall’inizio Smith sta male, ha un principio di infarto e poi collassa… e quindi tutto il resto del film è girato in ospedale. E via al risparmio!
Dopo un numero imbarazzante di frasi stupide, sugli agenti speciali che sognano una vita migliore, sull’amicizia, sulla vita, l’universo e tutto quanto, Marcus fa il suo dovere, ma alla fine non torna da mamma CIA: molla i dieci milioni al prete Clarence e così si pulisce l’anima.
E a noi chi ci risarcisce del triste spettacolo di vedere grandissimi attori caratteristi e marziali abbassare drasticamente le proprie qualità per non far sfigurare il piccolo Snipes?
L’abilità marziale di Wesley Snipes è indubbia, ma non ci crede nessuno quando atterra Gary Daniels: lui vinceva veri premi su veri ring quando ancora Snipes appariva nel video Bad di Michael Jackson!
Gary Daniels è uno dei più grandi interpreti di film marziali, anche se purtroppo è sempre rimasto nella serie B – ma i malati marziali come me lo adorano sin dai primissimi anni Novanta – e Zoë Bell è la regina delle stuntwomen, una capacità fisica e marziale che nel mondo femminile è assolutamente rara: entrambi questi pezzi da novanta fanno… esattamente NIENTE in questo film. Sparano. E sparano. E minacciano di sparare. E sparano. «Guarda che sparo, eh?». E minacciano di sparare ancora. E sparano. E minacciano. E sparano. E sparano. «Muoviti e ti sparo!» E sparano. E minacciano di sparare.
Signore Iddio, è come ingaggiare Maradona e fargli declamare Dante…
L’ultimo combattimento di Wesley è sul tetto dell’ospedale dove massacra Gary Daniels, uno spettacolo indegno per Wesley – perché si vede che a Gary hanno sparato nelle gambe per farlo diventare talmente incapace da farsi colpire da Snipes!
Merita una citazione anche il cameo di Pak Ho-sung, bravissimo atleta di origine coreana che ha avuto la sua occasione con il ruolo protagonista di Book of Swords (2007) e nessuno poi s’è azzardato a farlo più recitare. Viene messo a terra da Snipes con la sola imposizione del suo sguardo vacuo: basta e avanza.
Il 9 dicembre 2010 Wesley Snipes entra al McKean Federal Correctional Institution, in Pennsylvania, per iniziare a scontare la sua pena: due mesi dopo esce in DVD il suo Gioco della Morte.
No, neanche sotto quest’ottica riesco a rivalutare questo filmaccio…
Qui finisce la carriera di Wesley Snipes, ma c’è ancora da dire su di lui: alla settimana prossima!
L.
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Il titolo è minaccioso, ricorda il film del finto Bruce Lee, e se scegli proprio quel titolo, vuol dire che sei votato al suicidio 😉 Gli avvocati e l’IRS Americano non scherzano, ma proprio per nulla
Brooklyn’s Finest non era malaccio, concordo,
Ernie Hudson, Zoe Bell, Robert Davi, Simon “2 secondi di cameo” Rhee … Una serie di facce che fa sempre piacere vedere, Zoe su tutti 😉 Aspetto trepidante mercoledì prossimo, Cheers! 😉
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In Italia l’evasione fiscale ti fa curriculum e puoi usarla per farti bello, invece l’IRS è tostissima! Da una parte capisco la totale paresi facciale di Snipes: come fai a recitare in un filmaccio quando tra poco devi andare in prigione? Sarà pure di lusso, sarai pure trattato bene, ma sempre prigione è…
Zoe affascina qualunque parte faccia, ma certo piange il cuore a vederla così sprecata!
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Vero, l’hai vista in “Raze” te lo consiglio è un ottimo film di menare, ma sono sicuro che lo conosci già 😉 Cheers!
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Sì, molto intenso il film e molto intensa lei, e poi il genere “pit fight” spacca sempre, pure quando è rozzo 😛
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In effetti, a Snipes doveva – comprensibilmente – passar per la testa più il suo immediato futuro giudiziario che non la ricerca della giusta gamma espressiva. E a tal proposito, nonostante il filmaccio si fregi immeritatamente di cotanto titolo, affossando pure con grande abilità tutti gli incolpevoli comprimari (Daniels, la Bell, Davi, Hudson) per poi – non pago di tutto ciò – ridicolizzare anche i camei, direi che qui è meglio evitare di esprimersi con pareri del tipo “Come cazzo si fa a fare un film così, eh? EH ?? Ma in galera, vi manderei!!” 😉
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ahahhaha è una battuta cattivissima ma ci sta tutta! 😀
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Del resto parliamo pur sempre di un action senza particolari pensieri e complicazioni (nel senso che non è stato minimamente pensato – in nessuna delle sue parti – perché era troppo complicato farlo), insomma un film di pura EVASIONE… O.K. basta, la smetto con le cattiverie gratuite 😀
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ahahahah ma sei terribbbbbile 😛
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