La miglior casa produttrice di filmacci, The Asylum (un nome, un programma), non lascia alcun genere intentato, così eccola impegnata nel più classico, storico, ed amato (almeno negli USA) dei generi cinematografici: il western.
Il 30 marzo 2010 fa uscire in home video negli USA 6 Guns, che non sembra avere alcuna intenzione di arrivare in Italia: eppure la Minerva Pictures distribuisce da noi ogni più lurida porcata della Asylum…
Il regista Shane Van Dyke è un attore-sceneggiatore televisivo che proprio da questo titolo vuole iniziare la carriera anche dietro la macchina da presa, mentre alla sceneggiatura troviamo Geoff Meed, attore prolifico (che abbiamo incontrato nel recente Bermuda Tentacles) che ama comparire in ruoli da cattivo nei film che scrive, come per esempio nel piccolo gioiello I Am Omega (2007), rivisitazione del classico di Richard Matheson in chiave martial-horror che ho recensito nel saggio Mondi Paralleli.
David Stevens (Riley Polanski) ha una bella famigliola nel Far West, e lo sappiamo tutti che fine fanno le belle famigliole nel Far West… Infatti arriva una banda di rudi criminali e massacrano prima i figli davanti ai genitori, poi tirano un colpo in testa a David e infine vedono bene di violentare l’ultima rimasta viva: la madre di famiglia Selina Stevens (Sage Mears).
Prima di andarsene, il capo banda Lee Horn (il citato Geoff Meed, sceneggiatore del film) incarica il più bonaccione della banda di uccidere la donna: ovviamente, come previsto dallo stereotipo, questi non lo fa ed ora Selina inizia la sua lunga strada per la vendetta.
Si imbatte per caso in Frank Allison (interpretato da Barry Van Dyke, figlio del leggendario attore Dick Van Dyke e a sua volta padre del regista di questo film!), cacciatore di taglie di scuro vestito e creato seguendo ogni noto luogo comune sul personaggio.
Inizia la parte in cui il vecchio e rude bounty hunter insegna ad una giovane ma decisa donzella a sparare per uccidere, mentre lei gli insegna di nuovo a sentire il proprio cuore battere. È una serie di situazioni davvero scontate e già viste, però sicuramente hanno sempre il loro fascino.
Un film classico senza alcun tentativo di creare qualcosa di diverso, foss’anche una singola scena inaspettata: tutto è regolare e tutto accade nel momento esatto in cui ci si aspetta che accada. Manca quella scintilla di follia e ridicolo che ha reso grande la Asylum, e 6 Guns quindi perde qualsiasi fascino per chi pensi di vedere un film schizzato Asylum Style. A meno quindi che non siate patiti per il western classico, potete benissimo saltare questo titolo: mi sento però di consigliarvelo lo stesso, perché dimostra quanto un pizzico di buon gusto possa rendere piacevole anche la più scontata delle storie.
L.
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“Barry Van Dyke, figlio di Dick, padre di Shane… e poi dicono che il nepotismo è solo italiano!”
Sui questa sono morto dal ridere 😉 “I Am Omega” mi manca… Un chicca 😉 Il Western Asylum è una fregatura insomma… Tanto per cambiare. Cheers! 😉
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Diciamo che è fin troppo “normale” per essere un film Asylum, manca di pacchianate ed è un western super-classicissimo. La casa si era distratta 😛
“I Am Omega” lo voglio ripescare per il blog, è un film che ha uno spunto di sceneggiatura geniale… ovviamente abbandonato dalla dabbenaggine Asylum!
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Bellissima nuova incursione Z-western Lucius!!! “6 Guns” sembra la versione femminea di “Da uomo a uomo”. 😉
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Guarda, è un western assolutamente classico, si rifà ad almeno metà dei film di genere: lo strano è che non ci sono quelle pacchianate tipiche della Asylum! 😉
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Mi preoccupo sempre quando la Asylum cerca non solo di trattare un genere classico, ma vuole farlo pure seriamente… 😉
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Davvero, meglio quando è cialtrona: almeno si ride di gusto 😛
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