Scopro con piacere l’esistenza della casa giapponese Hexagon Pictures: per chi non mi legge, i racconti del mio personaggio Giona Sei-Colpi vedono la presenza di un’arena di combattimenti chiamata Hexagon!
La Hexagon Pictures permette a Fuyuhiko Nishi di esordire alla sceneggiatura e alla regia con questo acerbo ma imperdibile High-Kick Girl! (Hai kikku gâru!).
Il film viene presentato in anteprima il 24 maggio 2009 al britannico Terracotta Far East Film Festival, prima di uscire in patria 30 maggio successivo. Risulta ancora inedito in Italia.
Un tizio vola dalla finestra addosso a due passanti e un altro atterra su un’auto lì vicino: con uno stunt rozzo ma efficace inizia un film… rozzo ma efficace.
Dopo un combattimento traballante e senza motivo, ci ritroviamo in un salto temporale: in un dojo assistiamo ad una lezione di karate tenuta da Tatsuya Naka, protagonista di Kuro-obi (2007): ho sbagliato film? No, se nel film precedente era un “maestro ribelle”, qui fa il saggio Yoshiaki Matsumura, maestro di karate e di filosofia di vita.
Senza pizzetto il mitico Tatsuya è un po’ meno carismatico, ma il suo stile è immutabile! (Relegato a comparsa, c’è pure Yûji Suzuki: il terzo allievo del citato Kuro-obi.)
Altro salto nel vuoto e ci ritroviamo in un dojo all’aperto dove arrivano due studenti: l’imbranato Ryôsuke (Ryûki Takahashi) e Kei Tsuchiya, la protagonista del film interpretata dalla spettacolare Rina Takeda.
Meno che diciottenne – è del giugno 1991 e il film è del maggio 2009 – l’altissima Rina Takeda si presenta subito con un fisico e un’espressione che la fanno da padroni.
Sdrumato l’ennesimo maestro, Kei tiene alta la sua fama di “cacciatrice di cinture nere”.
Malgrado i saggi consigli del maestro Matsumura, Kei non riesce a tenere a bada la propria irruenza e anzi decide di fare il “provino” per entrare nella banda dei Destroyers: un gruppo di criminali esperti di arti marziali, capeggiati da Ryûsoku (Masahiro Sudo), che picchia la gente su commissione.
Pestato chi doveva pestare, Kei è convinta di essere stata presa dai Destroyers ma la realtà è un’altra: il capo Ryûsoku l’ha semplicemente fatta cadere in trappola perché vuole mettere le mani sul maestro Matsumura e userà la ragazza come esca.
Già che c’è, si porta avanti con i lavoro mandando a pestare gli allievi di Matsumura dai suoi giovani sgherri Chôen (Kazuma Takeda, credo fratello della protagonista) e Chôka (Aya Sugiyama): entrambi faranno un ottimo lavoro.
La caccia la maestro Matsumura continua, e mentre questi esegue kata in acqua arrivano altri sgherri, capeggiati da Kûken… interpretato da Akihito Yagi, il protagonista di Kuro-obi, così ora il cast è proprio completo.
Purtroppo lo scontro fra i due è veloce e inutile, perché il maestro non deve fare tardi alla scena madre, quando cioè affronterà i Destroyers – che già aveva battuto quindici anni prima – per salvare la sua giovane allieva.
Dispiace sottolineare che il titanico Tatsuya non è adatto ad un going berserck cinematografico, e così la scena in cui entra nel covo dei cattivi e li affronta uno alla volta è la parte più debole del film: lanciarsi in una carrellata di colpi a casaccio non fa per lui, che dovrebbe limitarsi al karate dove eccelle.
È pur vero che fa arrossire la parata di buffoni che si ritrova ad affrotare. Abbiamo Hien (Mayu Gamô), detta Er Catena; Kototsu (Kazutoshi Yokoyama), detto Quattro di Bastoni perché è quella la posizione che assume quando casca dopo un solo schiaffetto.
Abbiamo Tenshô (Ichirô Sugisawa), detto Codino Salterino che per batterlo basta uno schiaffino; la sciòra Shûrei, interpretata dalla vera grintosa kickboxer ed mma-fighter Hisae Watanabe, dal fisico eccezionale ma dalla parte così inutile… che a malapena viene inquadrata di viso!
Come dicevo all’inizio, il prodotto è molto grezzo e a tratti sembra quasi amatoriale, però la prima parte ha combattimenti talmente intriganti che si passa sopra ai difetti.
La seconda parte invece crolla miseramente, con tutti i buffoni che affrontano Tatsuya e che cadono con un soffio di fiato: cotanto maestro di karate ci fa solo una pessima figura.
La noia è protagonista della seconda parte e ci sono solo pochi fotogrammi da salvare – quelli cioè dove arrivano a compimento le tecniche, comunque godibili – spezzando completamente il ritmo della prima parte.
Rimane un prodotto mal riuscito ma ghiottissimo per chi abbia nel petto un martial heart.
L.
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Al netto dei difetti sembra davvero gustoso, non faccio nemmeno finta di conoscerlo, grazie per questa super dritta 😉 Cheers!
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Le scene di combattimento sono belle, ma il film saltalo pure a piè pari che non ti perdi niente 😉
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Con quella gonnelina come fa il maestro a stare attento?
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Niente paura: ha i calzoncini, sotto 😛
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E poi, il maestro deve essere dotato di una ferrea disciplina (anche per evitare che la dolce e potente Rina passi alla temibile tecnica dello Schiaccianoci) 😉
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Tecnica sempre in agguato, a giudicare da questi film 😛
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