Quando la famigerata The Asylum distribuisce un tuo film… vuol dire che stai sbagliando qualcosa!
Non se ne cura Eric Red, che i più nostalgici ricorderanno per aver esordito nel 1988 con il piccolo gioiello Le strade della paura (Cohen and Tate), road movie nerissimo con due “rapitori” d’eccezione come Roy Scheider e Adam Baldwin. Come solo sceneggiatore Red ha creato miti come The Hitcher. La lunga strada della paura, Il buio si avvicina (Near Dark) e Blue Steel. Bersaglio mobile, giusto per citare i film più apprezzati. Dopo lo stupendo ma discusso No Control. Fuori controllo (1996) – di cui prima o poi dovrò parlare – Red scompare dal cinema e si dedica, pochissimo, alla TV.
Il mondo era quasi salvo, ma dopo anni di silenzio Eric Red ricompare scrivendo e dirigendo questo Perimetro di paura (100 Feet, 2008), dalla non facile distribuzione.
Dopo aver girato per festival in giro per il mondo, la Asylum lo distribuisce negli USA il 26 aprile 2009. Esce in Italia in DVD Cecchi Gori a noleggio il 4 novembre 2010, in vendita dal 1° dicembre successivo.
Marnie Watson è una criminale e il detective Shanks (interpretato dall’ottimo caratterista Bobby Cannavale) la tratta da schifo, con disprezzo e astio: cosa avrà fatto mai una donna con il sinuoso e intrigante volto dell’olandese Famke Janssen?
La risposta arriva subito: cedendo alla ripetuta violenza familiare di suo marito, ha reagito e l’ha fatto fuori. Solo che il mascalzone domestico – interpretato, lo scopriamo dalle foto mostrate in video, dal noto frequentatore di filmacci Michael Paré – era collega ed amico di Shanks, che sebbene indifferente alle passate richieste d’aiuto della donna ora è ben attento a fargliela pagare.
La bella marnie si ritrova dunque segretata in una casa dove dovrà scontare un anno di arresti domiciliari, con tanto di bracialetto alla gamba: non potrà allontanarsi al di là di trenta metri e sarà quindi difficile sottrarsi all’inquietudine di vivere nella casa dove si è commesso un crimine.
Malgrado la casa sia di proprietà di Marnie, l’averla condivisa con un marito violento e averlo poi ucciso fra quelle mura non rende l’abitazione molto accogliente. I giorni passano tesi e Marnie comincia a vedere quello che ci aspettiamo sin dalla prima immagine: il fantasma del marito infame. È il senso di colpa della donna a palesarsi o davvero il perfido maritino ha lasciato nella casa la sua impronta malvagia?
Ambientato apparentemente a Brooklyn, ma in realtà con gli interni girati negli studios di Budapest, il film affonda le radici nel più classico dei generi classici – ghost house, la “casa infestata” – riuscendo comunque ad inserire un elemento di diversità: la protagonista non può fuggire dalla casa per via del suo braccialetto elettronico. Inoltre il rapporto con il fantasma, che per quanto violento e truculento è pur sempre l’ex marito, aggiunge un pizzico di sapore ad una storia che, ovviamente, è banalissima e scontatissima.
Dire che Perimetro di paura è un buon film è ovviamente troppo, ma per alcune soluzioni visive – e la raccapricciante morte di una delle vittime – è lo stesso un titolo che merita una visione, anche solo di sfuggita.
L.
– Ultimi post sulle “Ghost House”:
- Ouija House (2018) Non giocate in quella casa
- Miller 4. Under the Bed (2012)
- Amityville: The Awakening (2017) Un inutile risveglio
- Christina’s House (1999) La casa di Cristina
- La casa nel tempo (1989)
Eric Red ha scritto un sacco di titoloni, peccato che sia scivolato così, anche perchè è brava Famke Janssen (e si lascia guardare), mentre Bobby Cannavale si sta ritagliando una carriera da faccia da stronzo (abbiamo bisogno di attori così). Peccato per i passagi scontati, perchè il soggetto non era niente male. Cheers! 😉
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Inizia molto bene e fa ben sperare: poi scivola su ogni ovvietà e banalità immaginabile, rovinando un ottimo soggetto.
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Ma infatti: si comincia alla “Eric Red che tutti ricordiamo” per poi proseguire alla “Per favore, qualcuno potrebbe ricordare a Eric Red che lui sa fare molto meglio di così? Magari prima che finisca il film, se non è di troppo disturbo.” Purtroppo, non si sono presi il disturbo… Peccato, perché perfino Michael Paré arriva qua e là ad essere uno spettro convincente (e disarticolante 😉 ).
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E’ un peccato perché gli elementi ci sono ma vengono tutti sprecati!
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Cannavale ha la faccia più da malavitoso il film l’ho visto la scena che hai messo e quella dopo che Famke si tromba il commesso del negozio sotto gli occhi del fantasma di Parè(metafora della sua carriera cinematografica e per fortuna non si chiama Purè).
Ti segnalo questo giallo erotico dei Vanzina per via dei nomi e della trama ricorda i fumetti che recensisci Mystere senti che nomi :Mystere,il pappone Visone e il commissario Colt e la storia per colpa di un accendino d’oro rubato a un laido panzone le povere squillo d’alto bordo(le splendide Barbara Bouchet e Janet Agren si trovano in un’inghippo internazionale.
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Cerco di evitare gli italiani e i Vanzina, almeno finché posso 😛
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A me è piaciuto molto. Certo non brilla per originalità (sul tema ricorda non poco ENTITY,1981) ma è ben curato e mantiene la tensione;si vede che è costruito per la Janssen che per altro è bravissima a rendere tutte le sfumature del suo personaggio. C’è un solo omicidio mi pare di ricordare ma che omicidio! Ti rimane impresso nella mente…Comunque c’è di peggio in giro.
Una visione la consiglio sicuramente.
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Infatti scrivo che ha buone atmosfere e qualche bella scena – l’omicidio è raccapricciante, in senso “buono” – siamo sempre in zona Z ma è roba buona: ad avercene di più di film così! 😉
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il film è stato trasmesso da Rai 2 il 17/6/15
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