Il 20 marzo 1986 usciva nelle sale italiane uno dei capolavori dei John Landis: Spie come noi. Anche se con un giorno di ritardo, mi piace festeggiare i 30 anni di questo mitico film su territorio italiano.
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L’altro giorno ho chiamato John Landis e l’ho sbatacchiato un po’ perché suo figlio Max ha scritto Victor Frankenstein (2015): l’ho punzecchiato, ma in realtà voglio un gran bene a Landis. (Padre, non figlio!)
Io sono un “landisiano” minore, cioè uno di quelli a cui non frega niente di lupi mannari ma osanna fino al fanatismo Spie come noi, forse il meno noto dei suoi film – non credo di averlo mai sentito citare da alcuno, al contrario di Animal House che dopo le prime due milioni di volte ora urlo se qualcuno lo nomina.
Erano anni magici in cui Chevy Chase faceva ridere e Dan Aykroyd era un mago alla sceneggiatura: non sono durati molto, ma sono stati anni fantastici e che soprattutto hanno scritto la storia del cinema.
Oggi Chevy Chase ha conosciuto novella vita con il suo splendido ruolo nella serie TV Community, ma quelli della mia generazione ricordano come sia stato tra le colonne della commedia americana anni Ottanta. Lo dimostra il fatto che in questo film il suo nome viene per prima, come se Dan Aykroyd non fosse già un mito assoluto, collega inseparabile di Landis nello sfornare film universali.
Ci vorrà il carisma di Steve Martin per scalciarlo in seconda posizione, quando l’anno successivo Landis creerà quel mito senza tempo noto come I tre amigos!, altro titano che quelli che parlano di lupi mannari e Animal House dovrebbero guardarsi, ogni tanto.
Figlio dell’apice della Guerra Fredda, Spies Like Us esce negli USA il 6 dicembre 1985 ed arriva sui nostri schermi, come dicevo, il 20 marzo successivo.
Distribuito subito in VHS, il film scompare nel nulla: vedrà numerosi passaggi televisivi ma in realtà davvero pochi appassionati lo conoscono. E questa è un’ingiustizia che fa piangere il Cielo.
Se non conoscete la trama, vuol dire che il film non ve lo meritate. Ma sarò magnanimo.
I servizi segreti americani hanno fotografato un super-missilone russo pronto ad essere lanciato, così inviano due agenti segretissimi ad occuparsi della questione. Per paura che vengano intercettati, decidono di inviarne altri due: due idioti talmente decerebrati che si faranno beccare subito così da ingannare il nemico.
Due idioti come il conta-balle finto diplomatico Emmett Fitz-Hume (Chevy Chase) e il tecnico nerd Austin Millbarge (Dan Aykroyd).
In realtà il generale di ferro Sline (Steve Forrest) ha piani da Terza guerra mondiale e soffre leggermente di delirio di onnipotenza, ma per fortuna ci pensano i due idioti sul campo a portare avanti la missione.
Fitz-Hume e Millbarge, dopo un intenso addestramento in cui fanno sfoggio della loro completa inettitudine, vengono catapultati in Pakistan dove inizia il loro viaggio rocambolesco, tutto all’insegna degli equivoci e degli incidenti.
Mentre il maestro Elmer Bernstein sfoggia il suo tema epico ed eroico proprio quando i due si salvano per puro miracolo, dimostrando totale assenza di epicità e di eroismo – e qui scatta l’applauso a Landis – la missione procede fino a raggiungere il super-missilone.
Quello che succede qui… be’, visto che sicuramente non avete visto il film, non ve lo racconto: recuperatelo per vie “parallele” (visto che la distribuzione italiana non è interessata a farvelo vedere) e gustatevi uno dei grandi capolavori anni Ottanta.
Malgrado ricordassi a memoria ogni singola battuta pronunciata in questo film, è stata una sorpresa per me incontrare i ninja: possibile non avessi ricordato proprio questo elemento a me caro? Mistero della fede…
Come si possono affrontare quattro ninja agguerriti, in una notte buia in territorio straniero? È qui che viene scritta la storia del cinema: Chevy Chase alza le mani in aria e dice «Fermi dove siete e vi restituirò il sole!»
Basta, hai vinto tutto, il film può anche finire qui e sarebbe comunque leggenda…
Immancabile, in ogni spy story, la minaccia della tortura, ma anche qui… il genio volta alto.
— Per ogni minuto che passa, io taglierò un dito.
— Mio o tuo?
Basta, hai vinto tutto, il film può anche finire qui e sarebbe comunque leggenda…
Una parola va spesa per uno degli vezzi più noti di Landis: il gusto di inserire personaggi molto noti in ruoli minimi.
Dal regista Terry Gilliam fra i dottori del deserto al regista Costa-Gavras nel minuscolo ruolo di guardia russa; dal titanico maestro degli effetti speciali Ray Harryhausen tra i medici del deserto all’immancabile Frank Oz. (E se non sapete chi è Frank Oz… siete troppo gggiovani quindi che vi parlo a fare?)
La scena del Drive-In esagera di brutto: a fare gli agenti segreti escono fuori i registi Michael Apted, Sam Raimi e Joel Cohen.
Ma soprattutto il compianto maestro del blues B.B. King.
Per finire, mentre i nostri eroi si fingono dottori nel deserto, entra in scena il leggendario comico Bob Hope che gioca a golf. Li guarda e dice: «Per fortuna che non sono malato».
Rimane un mistero come facesse Landis a chiamare tutti questi mostri sacri per ricoprire ruoli totalmente inutili ai fini della trama: erano semplice comparsate di puro genio…
Cosa dovrei fare, segnalarvi le battute che fanno più ridere? TUTTO in questo film fa ridere, dovete solamente recuperarlo e tornare agli anni Ottanta, quando la comicità era una cosa seria e solo gli argomenti più scottanti facevano ridere.
Ora mettete play a Soul Finger dei The Bar-Kays e ballate insieme alle spie più divertenti della storia del cinema.
L.
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“Questa è mia sorella, ve la potete fare” 😀 Ed io che pensavo che la tua passione per questo film derivasse proprio dalla (geniale) scena dei Ninja 😉 Comunque hai ragione da vendere, da Landisiano convinto dico che oltre a party selvaggi e Lupi mannari, il grande John ha regalato molto altro al cinema, questo e “I tre amigos!” andrebbero visti insieme nella stessa serata, e parliamoci chiari, rivalutati, gran pezzo Dottore 😉 Cheers!
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Ti ringrazio, e rimarrà per sempre un mistero come mai ricordassi ogni fotogramma del film… TRANNE la scena ninja! Sarà una macchia indelebile nella mia vita 😛
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La scena si era nascosta nelle tue sinapsi, come un Ninja 😉 Cheers
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Ahahaha probabile!
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Queste sono le VERE COMMEDIE AMERICANE che fanno RIDERE, mica le vaccate di oggi !!!
Lode Lode Lode a mostri come Akroid e Chase:
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A voler essere oggettivo potrei dire che sono cambiate le mode, che oggi fanno ridere cose diverse, ma in realtà sono perfettamente d’accordo con te ^_^
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Se si vuol veramente bene a Landis, assieme a Bluto Blutarsky e ai lupi mannari americani in trasferta europea non si può non ricordare -oltre a I tre amigos, naturalmente- anche questo gioiellino (già recuperato da tempo, ci mancherebbe) 😉
P.S. E quando cercano di avvicinarsi ai russi di guardia al missile, passando per due “credibilissimi” alieni? 😀
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ahahah scena mitica 😀
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Questa e’ mia sorella…potete farvela!!! FRASE MITICA!!
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ahaha verissimo ^_^
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