Il 30 aprile 1966 usciva sugli schermi italiani Dracula principe delle tenebre, l’atteso seguito del film del 1958 che ha scritto da solo un intero capitolo della storia del cinema.
Festeggiamo insieme i 50 anni di vita del non-morto per eccellenza, interpretato da un Christopher Lee più svogliato che mai, stanco del personaggio già solo alla seconda prova.
Ecco altri link per approfondire:
- La Bara Volante di Cassidy si unisce ai festeggiamenti inserendo il film nei suoi mitici “Classidy”.
- IPMP (Italian Pulp Movie Posters) presenta la locandina italiana dell’epoca.
La mitica casa britannica Hammer Films si unisce ad altre case internazionali (Seven Arts Productions, 20th Century-Fox ed Associated British Pathe Cinemas) per riportare sullo schermo uno dei personaggi che l’ha resa celebre: Dracula.
Piazza così sul tavolo 100 mila sterline sonanti, venti mila in più rispetto al budget del film precedente: comunque sempre una cifra inferiore ad altre proprie produzioni. C’è da risparmiare di brutto e così si ricicla tutto: in questo periodo la Hammer gira due film alla volta, contemporaneamente, usando le identiche scenografie e spesso gli stessi attori. Basta distribuire i film sfalsati, così nessuno si accorgerà che le location sono riciclate.
Mentre dunque Don Sharp usa Christopher Lee per il suo Rasputin: il monaco folle, appena dato lo stop e fermata la cinepresa, il truccatore strappa la barba dalla faccia dell’attore, gli infila a forza delle dolorose lenti a contatto rosse e Terence Fisher si dà il cambio alla sedia del regista, dando il ciak alle riprese del suo Dracula.
Ecco come torna sullo schermo il vampiro più famoso di sempre: all’insegna del risparmio più totale…
Visto che siamo qui a contare i centesimi, perché non ci inventiamo un Dracula muto? Non dovremmo pagare Lee di meno? Sull’argomento lascio la parola al nostro mitico Luigi Cozzi e al suo splendido saggio Hammer: la fabbrica dei mostri (Profondo Rosso 1999).
«Il principale protagonista di Dracula principe delle tenebre è Christopher Lee, che finalmente ha accettato di tornare a indossare i panni del terribile Conte; qui però, curiosamente, interpreta il ruolo senza mai pronunciare una sola parola («Le battute previste dal copione per me erano così stupide che mi sono semplicemente rifiutato di dirle», spiegherà in seguito il noto attore). Al suo fianco avrebbe dovuto apparire come al solito Peter Cushing, ma al momento di girare il film l’attore si dichiara indisponibile perché bloccato dal protrarsi di precedenti impegni: siccome la Hammer non può aspettare che Cushing si liberi avendo fretta di realizzare il film, Sangster modifica di corsa il copione di Dracula, principe delle tenebre togliendo il ruolo di Van Helsing e inserendo al suo posto quello di Frate Sandor (interpretato da Andrew Keir), che svolge più o meno le stesse funzioni.»
Il nuovo Dracula è in pratica un carrozzone raffazzonato alla bella e meglio… e si vede!
Dracula: Prince of Darkness esce in patria britannica il 9 gennaio 1966 e il 30 aprile successivo, come già detto, arriva sui nostri schermi con il titolo Dracula principe delle tenebre. Non esistono notizie di una distribuzione in VHS e non sembra avere avuto molta vita televisiva: a parte qualche passaggio negli anni Novanta – il primo risulta essere su Rete4 martedì 10 luglio 1990 – è in pratica un film dimenticato in Italia dagli anni Settanta!
La Password lo porta in DVD dal 5 dicembre 2007, mentre la Pulp Video lo presenta in Blu-ray il 4 dicembre 2012.
Sono passati dieci anni dagli eventi raccontati nel mitico Dracula il vampiro (1958), anche se lo stesso Terence Fisher l’ha diretto solo otto anni prima, ma nei Carpazi ancora girano leggende di vampiri e si impalettano i morti di giornata per andare sul sicuro.
Qui giunge la solita famigliola britannica formata dal gioviale Charles Kent (Francis Matthews), la moglie Diana (Suzan Farmer), il fratello Alan (Charles Tingwell) e la di lui moglie Helen (Barbara Shelley). Ovviamente vogliono conoscere il folklore locale quindi sono ben felici di conoscere il curioso padre Sandor (Andrew Keir), abate di Kleinberg.
Questi mette in guardia la famiglia esploratrice di non andare a Carlsbad: andate dove vi pare, fate quello che volete, ma NON andate a Carlsbad. Indovinate dove vanno i viaggiatori curiosi? A Carlsbad…
Qui trovano un castello dove sembrano attenderli, e trovano il lugubre maggiordomo Klove (Philip Latham) pronto a servirli.
— Il suo padrone non cena con noi?
— No, signore. Temo di no.
— È indisposto?
— È morto!
A parte questo delizioso scambio di battute, non esiste vita nella sceneggiatura di questo film davvero inguardabile.
Lunghi e insopportabili minuti passano lentamente a seguire i gesti calmi di Klove che, ucciso uno degli ospiti, lo dissangua nella bara di Dracula riportandolo in vita. Vampirizzata Helen, che diventa sua amante-schiava, Dracula non riesce ad acciuffare Charles e Diana che fuggono.
Riparati nel convento di Kleinberg da padre Sandor, questi li aiuterà ad uccidere il vampiro… con l’acqua corrente! Ammazza che trovata! L’imbarazzante finale denota come la sceneggiatura si perda letteralmente in un bicchier d’acqua…
A parte l’inserimento del personaggio di Ludwig (Thorley Walters), che in pratica è il Renfield del romanzo Dracula di Bram Stoker troppo spesso dimenticato dal cinema, Dracula principe delle tenebre è totalmente privo di interesse: è un filmaccio da due soldi girato per riportare un riottoso Christopher Lee nei panni di Dracula contro la sua volontà. Ci sarà stato un motivo se Lee non voleva farlo, no? E qui si vede perfettamente, il motivo…
Sicuramente gli amanti di Dracula lo annoverano tra i film importanti del filone, ma visto “a freddo” ‘sta roba rimane ciò che è: una produzione svogliata e ben poco ispirata.
L.
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- BloodRayne 1 (2005) Dalla cantina etrusca
- Out for Blood (2004) La paura dilaga
Strano che la Hammer abbia fatto un film svogliato…
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È un guazzabuglio, l’assenza di Van Helsing è stata rattoppata alla bell’e meglio, Dracula muto è sorprendente e che muia affogato è imbarazzante: stando a questo film, i vampiri si possono ammazzare con un niente 😀
Sono un grande fan della Hammer, anche dei titoli minori, ma questo è troppo minore! 😛
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Ho visto un po’ di film della hammer ma son sempre moooooolto troppo leggeri. Meno male che nel 99% delle volte ci sono Christopher Lee e Peter Cushing altrimenti…D’altronde è la tradizione dell’horror gotico o pseudo-tale inglese.
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Assolutamente e perfettamente d’accordo con te, un filmaccio di poco conto, anche rivedendolo per questo compleanno, pensavo: “Oh ma dai almeno una parola la dovrà dire”… Nisba 😉 Bellissimo pezzo, il film è talmente poco roba che mi sono messo a parlare di Lee, lui si merita. Cheers!
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A distanza di anni non mi aspettavo una delusione cosa cocente, soprattutto parlando della mitica Hammer: anche le case migliori inciampano…
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Christopher Lee era talmente grande da riuscire anche a non aver bisogno di un copione, perché in caso di necessità lui stesso era IL copione (e questo metteva più di una pezza a sceneggiature scarse o del tutto assenti, anche se una versione “alternativa” sosterrebbe il mutismo come una precisa scelta fatta da Jimmy Sangster)… Qui, poi, è proprio il caso di dire che la classe non è acqua: quella, semmai, è stata sprecata in un finale che di vampirico ha proprio ben poco 😦
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Essendo un film in pratica dimenticato dalla distribuzione italiana (e non mi sento di dargli torto), l’ho visto solo una volta da ragazzo… e mi annoiò a morte. Rivisto oggi non sono riuscito a cambiare parere: viva il Dracula del 1958! ^_^
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“Passa al lato oscuro del vampirismo! (L’ombra sulla parete è Darth Veder!)”
Cavolo hai ragione !!
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La Hammer aveva già gettato le basi per il mito di Star Wars 😛
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Io lho visto un 3 di anni su Rai 4 ( fecero in estate un bel pò di film della Hammer su Dracula )
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Per fortuna ogni tanto rispolverano questi classici 😉
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