La belga Brux International Pictures e la francese Eurociné si mettono insieme per consentire a Jesús Franco (che si nasconde dietro lo pseudonimo A.M. Frank e nelle versioni anglofone si firma invece Rick Deconnink) di continuare a folleggiare con la sua squinternata visione cinematografica.
Aiutato dallo schizzato sceneggiatore Marius Lesoeur (che in realtà di mestiere fa il produttore) presenta il delirante Des diamants pour l’enfer.
Uscito in Francia in un non meglio precisato 1975, il film arriva negli Stati Uniti con un nome divenuto poi quasi il simbolo dell’intero genere: Women Behind Bars. Visto che nello stesso 1975 Tom Eyen presenta un testo teatrale omonimo – divenuto poi film nel 1986 – chissà se è il titolo del film ad omaggiare la pièce teatrale o viceversa.
La pellicola si affaccia timidamente sugli schermi italiani il 12 settembre 1978 con l’inspiegabile titolo Una secondina in un carcere femminile, che si riaffaccia dal 10 aprile 1979, pronto a sbarcare su piccole TV locali dal 10 giugno 1980. Appare in una VHS TorinoVideo non meglio databile e la Cult 70 lo presenta in DVD in edizione limitata: anche in questo caso non sono riuscito a trovare una data, visto che quest’edizione digitale esula dai normali canali distributivi.
La pellicola inizia con una voce che vorrebbe farci credere che quanto stiamo per vedere sia la ricostruzione di un vero fatto di cronaca. Il 15 maggio 1975, infatti, in un piccolo porto dell’America centrale tre banditi mascherati assaltarono la nave del miliardario Rufus Ackermann, rubando dei gioielli che non sono mai stati più recuperati.
Mentre uno dei tre criminali fa fuori i due complici, nella vicina cittadina di Santos troviamo Shirley Fields (Lina Romay), l’amante di Mendoza, aspettava il suo uomo nel nightclub di loro proprietà, il Flamingo.
Tutto questo profluvio di informazioni totalmente inutili, se non addirittura ridicole, finisce quando il criminale apre la valigetta e scopre che è vuota. Shirley gli spara al volo, senza una sola parola, e poi si consegna alla giustizia.
Ma cosa s’era fumato lo sceneggiatore?
Malgrado il bieco direttore Carlo de Bries (Ronald Weiss) si presenti come un buon padre per le detenute, ospitandole in una struttura che tutto sembra tranne che una prigione, appare ben presto chiaro che è interessato ai diamanti rubati dall’uomo ucciso da Shirley, ed è disposto a torturare senza pietà la donna per farsi rivelare dove li abbia nascosti.
Su questo spunto insignificante e inconcludente, Franco tira su un film dannatamente noioso!
Tra un primo piano della vagina di Lina Romay e uno del prosperoso seno di Martine Stedil, il film procede stancamente con i personaggi che si muovono senza reali motivi.
Le detenute si limitano a giacere nude sulle brande e a mostrare la marca delle sigarette che fumano, a strofinarsi senza troppa convinzione e a venire frustate.
La location è ridicola e non assomiglia ad una prigione neanche per scherzo, rendendo davvero difficile per lo spettatore credere ad una sola delle inutili parole pronunciate nel film. Addirittura Franco è riuscito a trovare un posto completamente identico alle location dei precedenti suoi WIP come 99 donne e Violenze erotiche in un carcere femminile – un lungo tunnel in cui i personaggi camminano senza meta, grandi stanzoni che dovrebbero essere celle e giacigli a terra dove far dormire le attrici nude – ma in chiave moderna, quindi molto meno affascinante.
Guardare le prosperose protagoniste nude per il 90% del film è sicuramente piacevole, ma poi ci si rende conto che chiamare “film” ‘sta roba è davvero esagerato.
L.
– Ultimi post simili:
- [WIP] Savage Island (1985)
- Ilsa 4 (1977) La tigre della Siberia
- Ilsa 3 (1977) La donna bestia
- Ilsa 2 (1976) La belva del deserto
- Ilsa 1 (1975) La belva delle SS
- [WIP] Caged (1991) Le prede umane
- [WIP] Nightmare in Badham County (1976)
- [WIP] La calda bestia di Spilberg (1978)
- [WIP] Switchblade Sisters (1975) Rabbiosamente femmine
- [WIP] Swamp Women (1956)
Insomma una tragedia, tutto quel castello per una valigetta vuota, non so se è un idea brillante o una boiata, opterei per la seconda 😉 Cheers
"Mi piace"Piace a 2 people
Non essendo io vittima del fascino di Franco, opto per la seconda ^_^
"Mi piace"Piace a 1 persona
Vediamola come risultato ibrido del suo continuo sperimentare: una “brilliata” *
* “brillante boiata” 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
ahahah perfetta definizione: te la ruberò! 😛
"Mi piace""Mi piace"
Nuoooooo…mi hai rubato il film! 😊😊😊
"Mi piace"Piace a 2 people
Uh! Giuro che non l’ho fatto apposta: ce l’avevo in cantiere da settimane ma ci ho messo una vita a identificarlo! Essendo apparso con variopinti titoli farlocchi, trovare informazioni un minimo sicure è stato davvero difficile…
Dài, che ti linko, quando sarà ^_^
"Mi piace"Piace a 1 persona
In effetti anch’io stavo aspettando perchè per vedere e recensire un film di Franco mi ci vuole un po’ di preparazione mentale…
"Mi piace"Piace a 2 people
E’ un’esperienza dolorosa e sgradevole: non mi è mai piaciuto il suo stile e non lo considero un “maestro”, quindi per me è ancora più doloroso 😛
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sinceramente neanche per me è un maestro. E’ più che altro un artigiano che cerca di sfornare più prodotti possibili, ogni volta sperimentando, forse troppo, ma senza una vera idea conduttrice
"Mi piace"Piace a 2 people
È un regista di primi piani spietati e soprattutto immotivati, e visto gli attori buffi che sceglie non è una cosa buona…
"Mi piace"Piace a 2 people
Pingback: Ilsa 3 (1977) La donna bestia | Il Zinefilo