Lost Treasure (2003) Caccia senza tregua

Lost TreasureContinua la rassegna dedicata al Principe Biondo della Z.

Lo sapevate che Cristoforo Colombo aveva una caravella che si chiamava Vizcaina? Sapevàtelo! E non è uno scherzo.
Non molti conoscevano questa caravella, o più semplicemente interessava a pochi esperti, eppure la notizia ha avuto una certa eco nei primi mesi del 2002, quando i resti di questa Vizcaina sono stati ritrovati nelle acque vicino Panama. E qui scatta la speculazione: non sarebbe bello se questa nave, dimenticata per 500 anni in fondo all’oceano, avesse conservato ancora meravigliosi tesori raccolti da Colombo?

Quando vedete questo marchio, preparatevi alla Z di qualità!

Quando vedete questo marchio, preparatevi alla Z di qualità!

Alla mitica casa di produzione CineTelFilms non serve davvero altro: chiama il suo uomo migliore per battere il ferro finché è caldo, e nell’agosto del 2002 lo manda a girare ai Tropici. Chi è l’uomo migliore della CineTelFilms? È ovviamente LUI, il Re del cinema di serie Z: Jim Wynorski.
Ma un Re ha bisogno di un principe in battaglia, e lo ottiene: Stephen Baldwin.
Nasce così il geniale film Lost Treasure, uscito in patria nel 2003 ed arrivato in Italia l’anno successivo, trasmesso in TV con il titolo Lost Treasure. Caccia senza tregua: sono però informazioni vaghe, data l’assoluta penuria di fonti sicure sul film.
Mentre Wynorski si nasconde dietro il più celebre dei suoi molti pseudonimi, Jay Andrews, dietro il nome fittizio di Darby Black alla sceneggiatura troviamo l’hawaiiano Keoni Waxman, che dal 2009 scrive, dirige e produce qualsiasi filmino e filmetto Steven Seagal voglia fare. Mica male come curriculum…

Toh, ho trovato una mappa antica di 500 anni: a chi non è mai capitato?

Toh, ho trovato una mappa antica di 500 anni: a chi non è mai capitato?

Il film inizia con un grande incendio, con pompieri che corrono di qua e di là e con esplosioni multiple. Il primo pensiero del Zinefilo è: ma Wynorski ha fatto i soldi? Chi paga per tutte queste esplosioni?
Per fortuna nella scena successiva una coppia di sbirri ridicoli insegue un furgone, mentre il classico black buddy (il solito amico nero del protagonista bianco, che fa battute stupide e si becca la prima pallottola che vola) fanno tirare un sospiro di sollievo: è proprio la robaccia tipica di Wynorski!
Dei ladri hanno tentato un furto senza successo, perché il detective Carl McBride (Coby Ryan McLaughlin) ha bloccato loro la fuga. L’arguto McBride, nel maneggiare un quadro facente parte della refurtiva salvata, rompe la cornice e trova una mappa del tesoro nascosta in esso: che fosse quello il vero obiettivo della rapina? Il Zinefilo si dice di no: quale ladro sarebbe così idiota da lasciarsi scappare opere d’arte del valore di svariati milioni, soldi sicuri sull’unghia, per inseguire il ridicolo sogno di una mappa del tesoro? E invece è proprio così…

Ammappa, che mappa!

Ammappa, che mappa!

Ma torniamo al detective McBride. Visto che tutto il distretto di polizia è concorde nel ritenerlo un idiota – e gli spettatori concordano – per aver rotto il quadro, scoprendo la mappa, il suo superiore lo punisce in modo esemplare: dovrà indagare sulla mappa… Ma che punizione è? E perché delle indagini così delicate, su una mappa antica, vengono affidate a un beota universalmente riconosciuto come demente?
Per fortuna McBride ha un asso nella manica: suo fratello (ma guarda a volte i casi della vita) è un agente segreto super-specializzato in carte geografiche. E chi è questo fratello così provvidenziale? Ovvio, Stephen Baldwin e la sua barba.

Stephen Baldwin e la sua barba-meraviglia, che da sola risolve i casi...

Stephen Baldwin e la sua barba-meraviglia, che da sola risolve i casi…

«Una mappa ha le coordinate, la scala è rappresentativa dell’ubicazione, la sua simbologia aiuta ad orientarsi in determinati territori»: una frase del genere solo un super-esperto di carte geografiche poteva concepirla. Oppure uno sceneggiatore maldestro: decidete voi.
Intanto il detective McBride viene raggiunto dal super criminale che aveva ordito il geniale piano di rubare la mappa del tesoro. Per fare un favore a noi tutti, il criminale ammazza il black buddy (che delle sue battute ne avevamo davvero abbastanza) e minaccia il protagonista: o gli dà la mappa o fa la fine dell’amico. McBride ovviamente nega, ma per salvarsi la vita comincia a guidare la banda dei cattivi nelle foreste di Isla Damas, a Panama… Un momento… Panama? Ma un secondo fa eravamo in città, fra inseguimenti e sparatorie: quando siamo arrivati a Panama?

Mentre il Zinefilo è spiazzato, Stephen Baldwin non ha certo dormito: ha capito tutto (e quello che non ha capito se l’è fatto spiegare dalla barba) e copre anche lui migliaia di chilometri in pochi secondi. Come? Boh, chiedetelo privatamente allo sceneggiatore.
A questo punto il film perde ogni contatto con la realtà. Mentre il protagonista si è liberato dell’imbarazzante black buddy, Baldwin ne trova uno personale: il solito ciccione nero che fa il turista gridando e sparando frasi fatte. Guarda a volte la coincidenza, lui e sua moglie devono andare a Isla Damas, così si uniscono a Baldwin in un piccolo aereo turistico, guidato da una pilota che avverte subito di non sapere ciò che sta facendo… un po’ come lo sceneggiatore del film.

Più che un'avventura è una gita turistica nel delirio!

Più che un’avventura è una gita turistica nel delirio!

Intanto il detective McBride sta abilmente gabbando i perfidi cattivi, così stupidi da credere ai suoi trucchetti, facendoli girare a vuoto mentre Baldwin si avvicina. Lo scontro finale avverrà durante un provvidenziale temporale notturno (così si risparmia sulle scenografie, visto che non si vede una mazza per almeno mezz’ora) e mentre i cattivi si uccidono da soli, avidi del tesoro di Colombo, ai buoni non rimane che fare i buffoni a favor di camera: il bene trionferà alla fine, ed anche la barba di Baldwin sorriderà.

Certe cose non hanno prezzo: come il sorriso di Baldwin... e la sua barba!

Certe cose non hanno prezzo: come il sorriso di Baldwin… e la sua barba!

Un momento, ma il tesoro di Colombo è fatto di anelli e bracciali d’oro di chiara fattura europea: che diavolo ci facevano nel Nuovo Mondo? Forse Cristoforo se li è portati da casa fin lì? Per farne cosa?
Va be’, inutile indagare: se crediamo che Baldwin sia un agente segreto esperto in mappe… crediamo tutto!

L.

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12 risposte a Lost Treasure (2003) Caccia senza tregua

  1. Cassidy ha detto:

    Basta uno Stephen Baldwin ed è subito Z 😉 Anche il “black buddy” hanno sfoggiato tutto il repertorio. La colonna sonora è curata da Cristoforo Colombo, un misto di mugugni e rumori di rotolamento, direttamente dalla sua tomba 😉 Cheers!

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  2. Denis ha detto:

    Proprio ieri sera mi sono divertito con Assassin Creed Rogue bellissime battaglie navali,mappe del tesoro,non capisco perchè al cinema non chiamino gli sceneggiatori dei videogiochi esempio in Dragon Age ad esempio vedi che i tuoi alleati ogni tanto battibeccano tra loro scambiandosi freddure (esempio il templare vede male i maghi).
    Una chicca per Cassady ,John Carpenter ha dato suggerimenti per il videogioco F.E.A.R 3 sparatutto in prima persona (ho letto che vi piacciono) vi consiglio Rage si trova a poco e svilluppato dalla ID(Doom) io ho finito Quake 4.
    Scusa per il sermone:)

    Piace a 2 people

    • Lucius Etruscus ha detto:

      Siamo al 4 di Quake? Io all’epoca non finii neanche il numero 1 😀
      Se Carpenter entra nel mondo dei videogiochi, vuol dire che ne vedremo davvero delle belle ^_^
      Condivido pienamente: ormai le sceneggiature dei videogiochi sono migliori di ogni fetente blockbuster cinematografico: piene di idee e di spunti intriganti.

      Piace a 1 persona

      • Giuseppe ha detto:

        Beh, Carpenter una breve comparsata “virtuale” nei videogiochi l’aveva già fatta ai tempi de La Cosa (e peccato che non ci sia mai stato un seguito)…
        Quanto al nostro Baldwin, non c’è da stupirsi di tutte quelle incoerenze, perché lui è riuscito a spostarsi dovunque, capire ogni cosa e risolvere tutto in BARBA alla sceneggiatura 😉

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  7. Kukuviza ha detto:

    Colombo ha portato i gioielli per avere in cambio conchiglie da portare alla regina così lei poi si sarebbe fatta le collane esotiche radical-chic, mi pare chiaro.

    Piace a 1 persona

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