Visto che il western sta tornando di moda al cinema (come ogni anno), piccole case canadesi decidono di fare una specie di manualetto del genere, un filmino che riesca a contenere tutti gli stereotipi più stantii del genere ma con grandi attori.
Chiamano il maltese Jon Cassar, prolificissimo regista televisivo, e gli chiedono come si chiami quel suo amico canadese che ha diretto in TV, quell’attore che ogni tanto fa tristi capolini anche al cinema: Kiefer Sutherland. Ma sì, può andare: dopo la figuraccia con 24: Live Another Day girerebbe qualsiasi cosa.
Contattati un altro po’ di attori in disuso, ma in “usato sicuro”, nasce Forsaken.
Il film viene presentato il 16 settembre 2015 al Toronto International Film Festival, per poi uscire negli USA il 19 febbraio 2016. La Universal lo porta in DVD e Blu-ray a noleggio nel luglio 2016, in vendita dal 7 settembre successivo, con il titolo Il fuoco della giustizia.
Il californiano Brad Mirman ha esordito alla sceneggiatura nel 1992 con Scacco mortale, ottimo thriller malgrado la faccia inerte di Christopher Lambert. Da allora è stato altalenante: da thriller pencolanti come Body of Evidence (1993) ad abominii come Highlander 3 (1994). Si è montato la testa scrivendo e dirigendo The Confession (2011), sia film che serie TV con protagonista Kiefer Sutherland, e a un certo punto si ritrova a scrivere un western.
Sono abbastanza sicuro che per farlo è andato in videoteca, ha affittato qualche classico del genere e ha preso appunti, limitandosi ad una sceneggiatura che toccasse ogni singolo stereotipo western in maniera didascalica e totalmente priva di vita.
John Henry Clayton (Kiefer Sutherland) torna nel suo paese natale e scopre che la madre è morta. Non è facile riallacciare i rapporti con il padre, il reverendo William Clayton (interpretato da papà Donald Sutherland), che considera il figlio un assassino. Ma John Henry lo consola: ha rinunciato alle pistole.
Ammazza che ideona ona ona: un assassino che rinuncia ad uccidere e torna nella città natale! Roba mai vista! Sicuramente finirà bene…
Il primo giorno al paese cosa fa John Henry? Va al saloon… E indovinate cosa succede? I bulli della città gli si avvicinano e cercano rogna, ma lui resiste perché ora è cambiato…
Nuooooooooooooo! La fiera dell’Ovvietà…
Il boss locale Dave “Gentleman” Turner (Michael Wincott, purtroppo tra lui e suo fratello Jeff non hanno mantenuto le grandi promesse fatte negli anni Novanta…) e i suoi sgherri demenziali stanno obbligando i proprietari terrieri della zona a vendere…
Nuooooooooooooo!…
Chi si rifiuta di vendere viene ucciso. E si rifiuta di vendere il marito di Mary-Alice Watson (Demi Moore, che brutta fine), e la donna si rivolge in cerca di aiuto all’ex amante che l’ha abbandonata, cioè John Henry. Ma lui ha detto addio alla violenza…
Nuooooooooooooo!…
Gli sgherri dementi del boss accoltellano papà Clayton e così John Henry riprende le pistole, ne ammazza tre per due (con lo sconto) e poi cavalca via verso il tramonto.
Nuooooooooooooo!…
Vi sembrerà che sono stato stringato ma vi assicuro che questa è la trama del film nella sua completa estensione.
La banale nullità di questo filmetto è bruciante tanto quanto gli attori falliti che lo infestano: serivrebbe un esorcismo per ripulirlo, ma temo che invece questa sia la qualità di riferimento del “cinema western di cassetta”. Per due o tre buoni western che escono al cinema, c’è un’Armata delle Banali Tenebre che aspetta di invadere le nostre videoteche, che tanto gli attoroni sono tutti alla canna del gas e vengono via con un pugno di riso.
Se molti parlano di “rinascita western” (ma perché, quando è morto?) qualcuno dovrebbe parlare di “spazzatura western che fa solo male al genere”…
L.
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Ma perchè Donald Sutherland ha fatto una roba del genere???
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Secondo me cerca disperatamente di salvare il figlio, ma ormai da anni è chiaro che non c’è più speranza. Ha provato a tornare in pista con 24, l’unico suo vero successo, ma è andata male: ormai non gli resta che condividere il destino direct-to-video dei suoi colleghi…
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so sad…
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Mi puzzava di caccona di cavallo da un miglio, Sutherland Jr è sul bollito andante nemmeno papà serve a raddrizzarlo, la presenza di Demi Moore sottolinea che questa è davvero la fiera dell’usato. Cheers!
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Ahahahah hai trovato la definizione perfetta per questo film: “caccona di cavallo” 😀
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Ah, ecco, allora non era esattamente odore di stantio quello che stavo sentendo (è cominciato quando ho visto sulla cover il convintissimo Kiefer reggere due pistole. E senza mirare da nessuna parte) 😀
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L’importante è avere due pistole, quello che ci si fa è del tutto secondario 😛
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Cast sprecato davvero. Povero Donald Sutherland, cosa non si fa per i figli.
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Il povero Donald ci ha provato a lasciare un erede, ma a parte “24” ormai Kiefer non ne azzecca una…
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E’ un onesto western, e i saccentoni che hanno commentato qua sopra dovrebbero girarlo loro un film, visto che secondo loro gli attori di Forsaken sono tutti dei falliti suppongo che invece loro sono dei miliardari in incognito.
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Non prenderla così, gli attori sono personaggi pubblici e quindi una parte (sicuramente spiacevole) del loro lavoro è essere esposti a critiche anche cattive ma comunque innocue.
È ovvio che nessuno di noi sa girare un western o un qualsiasi altro film, ma ne vediamo tanti e facciamo confronti: onestamente questo non è un buon film e da attori di così alto livello è lecito aspettarsi qualcosa di più di un prodotto decisamente al di sotto della sufficienza.
Ci sono ottimi piccoli western che sanno essere piacevoli anche con pochi mezzi: questo film non ci prova per niente, facendo ricorso a trovate di sceneggiatura oltremodo scontate, che si prestano a critiche pungenti.
Ripeto, non prenderla sul personale: Sutherland e gli altri non sono minimamente danneggiati dalle mie critiche o da chi ha commentato il post: loro sono liberi di fare pessimi film e noi spettatori siamo liberi di criticarli, anche aspramente. 😉
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