Il Cine-MMA di Héctor Echavarría dimostra che con pochi mezzi si può ottenere tanto, l’importante è buttare nella mischia veri lottatori: che sappiano recitare è del tutto secondario.
Così altre piccole case decidono di provare a giocare la stessa carta, affidandosi poi per la distribuzione alla Phase 4 Films, specializzata in filmacci. Il risultato è Supreme Champion.
Presentato il 1° luglio 2010 in patria, risulta inedito in gran parte del mondo, mentre è uscito in DVD e Blu-ray in Germania, da sempre il paese più amante del mondo del cinema marziale.
Nel ruolo del protagonista Troy Jennings troviamo il vero lottatore Stephan “American Psycho” Bonnar, che rende subito chiaro quanto NON sappia recitare. Però nell’economia del film non disturba affatto, visto che nessuno sa recitare.
Vinto un incontro va a festeggiare in un locale di strip-tease con la sua tipa e qui cede alle provocazioni di tizi poco raccomandabili che lo sfidano: sarà una sorpresa per tutti voi, ma quando Troy si presenta all’incontro per cui è stato sfidato scopre che era un trucco abilissimo in cui è caduto…
Entra così in scena il cattivo Lucien Gallows, interpretato dall’unico vero volto noto (e bravo) del film: il mitico e troppo poco apprezzato Daniel Bernhardt, bravissimo attore marziale svizzero che ha avuto tante piccole occasioni ma mai quella giusta.
Tenendogli in ostaggio la fidanzata, Lucien costringe il tontolone Troy a plagiare palesemente Death Warrior (2009), cioè a partecipare a degli incontri di pit fight illegale.
Dopo cinque minuti di pessime mma con dei lottatori buffoneschi, è tempo di passare ad altro: è tempo cioè di copiare un altro film, I cacciatori della notte (1986) e i suoi vari cloni (da Hard Target a Hydra).
Così Troy e la fidanzata si ritrovano a correre nella foresta (in realtà un boschetto locale) con i cacciatori che li inseguono per un big game.
E già che ci siamo, facciamo pure fare una comparsata al granitico lottatore Oleg “Russian Bear” Taktarov.
Con la forza della sua monoespressione Troy vince tutti, e nello scontro finale con Lucien e il suo braccio destro – il noto caratterista Igor Jijikine – riesce a dare il peggio di sé… più di quanto non abbia fatto per tutto il film!
La rozza dabbenaggine con cui è girata questa bojata dilettantesca fa apprezzare l’altissima qualità del Cine-MMA di Echavarría, che almeno era uno spettacolo mediocre: qui invece siamo al livello dell’abominevole…
Supreme Champion fa male agli occhi per quanto è brutto e fatto drammaticamente male: due ragazzini con una webcam saprebbero creare un prodotto mille volte superiore!
L.
– Ultimi post simili:
- All Men Are Brothers (1973) I 7 guerrieri del kung fu
- Bruce Lee, l’uomo più forte del mondo (1979) True Game of Death
- Water Margin (1972) Le 7 anime del Drago
- Bruce Lee il campione (1978) Un altro Game of Death
- Goodbye, Bruce Lee (1975) Il primo Game of Death
- Boxer Rebellion (1976) ShockProof 2019
- Bruce Lee Supercampione (1980) Edizioni a confronto
- L’inferno dei Mongoli (1975) High Show 2022
- Panna Rittikrai’s Angels 4 – Raging Phoenix (2009)
- Panna Rittikrai’s Angels 3 – Born to Fight (2004)
Stavo proprio pensando alle We Cam o al massimo ad una GoPro, visto quanto sono grezze le immagini, peccato il titolo suonava figo, ma come tu mi insegni, bisogna diffidare da titolo e locandina del film 😉 Cheers
"Mi piace"Piace a 1 persona
Solo una locandina ridicola può far ben sperare in un buon film 😛
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: Circle of Pain (2010) Lottare senza saper lottare | Il Zinefilo
Pingback: Perfect Target (1997) Elite Fighter 3 | Il Zinefilo