Oggi la HBO (Home Box Office) comincia ad essere vagamente nota anche ai distratti e svogliati spettatori italiani, a forza di vederne il logo all’inizio della serie di successo Game of Thrones. In realtà la HBO sforna ottimi prodotti sin dagli anni Ottanta, e molti suoi film televisivi sono arrivati in Italia direttamente in home video: come per esempio questo Tyson, trasmesso il 29 aprile 1995.
Uscito in VHS italiana Warner Home Video di lì a poco – non ho trovato date sicure, ma io ho visto quella cassetta nel ’99 – la Warner Bros Italia lo presenta in DVD dal 22 luglio 2008.
Il 25 marzo 1995 Mike Tyson esce di prigione dopo aver scontato sei anni per stupro e condotta criminale deviata… e un mese dopo si vede in TV un film HBO che ripercorre la sua vita. Sai come sarà stato contento? È come se Wesley Snipes appena uscito di galera si fosse letto lo Speciale che gli ho dedicato…
Il film dice di ispirarsi al saggio Fire and Fear: The Inside Story of Mike Tyson (1989) di José Torres (inedito in Italia), e ci mostra già il piccolo Mike dedito al latrocinio e con una certa predisposizione criminale: viene detto che è stato arrestato 40 volte prima della maggiore età. A questo punto, che lo liberavano a fare?
Non si sa dove abbia imparato la boxe, vediamo solo che un giorno in una palestra lotta così bene che Cus D’Amato (un attempato George C. Scott) lo nota, lo prende sotto la sua ala di allenatore e se lo adotta pure!
Anche se ha trovato una nuova famiglia, Mike è irrequieto e dà fastidio alle femmine: o almeno così ci viene raccontato, perché a parte una faccia dura non gli vediamo fare altro. Che il film voglia instillarci il dubbio che sia tutta una montatura? Che il povero pugile era puro come un giglio mentre tutte le sue donne mentivano? Non si sa.
Si sa solo che nel ruolo di Iron Mike c’è un Michael Jai White in perfetta forma, al suo primo ruolo importante prima del lancio definitivo nei panni del cattivo di Universal Soldier. The Return (1999). È agile, è scattante, è una montagna di muscoli ma asciutta e con un controllo del corpo che fa paura: è molto più Mike di Mike!
Quello che vediamo su schermo è un pugile credibilissimo che inizia la sua sfolgorante carriera.
Si sa però che il brutto della boxe non sono i pugni in faccia: sono gli sciacalli e gli avvoltoi che ti girano intorno in attesa si spolparti il portafoglio.
Una moglie manipolatrice e calcolatrice (interpretata dalla splendida Kristen Wilson) più un manager ingombrante e intrallazzone al quadrato come il famigerato Don King (un perfetto Paul Winfield) fanno un cocktail esplosivo, e la coppia che scoppia si spolpa Mike in ogni maniera possibile e immaginabile.
Secondo l’economia della sceneggiatura Mike comincia a perdere sul ring quando finisce il matrimonio – cioè capisce che la moglie l’ha preso in giro sin dal primo istante – e perde il coach storico Kevin Rooney (il bravo Clark Gregg): i secondi di Don King non sanno trovare neanche uno sgabello per far sedere il pugile, e alla fine lui perde.
Va be’, questa parte è davvero raffazzonata.
Circondato da folle di belle ragazze adoranti ed eccitate, disposte a tutto pur di darsi a lui (e far sapere al mondo che si sono date a lui), Mike ha bisogno di picchiare una tizia per fare sesso… Boh, io ’sta storia non l’ho mai capita, ma si sa che storicamente è il cavillo su cui cascano tutti in America: appena vogliono abbattere qualcuno famoso, lo denunciano di molestie sessuali e il gioco è fatto.
Il film si chiude con Tyson che invita in camera la Washington e, con una faccia da maniaco psicopatico, ci manca solo che faccia la lingua alla Fantozzi: visto che proveniva da un concorso di bellezza dove avvenenti fanciulle facevano a botte per rimorchiarselo, è una scena quanto meno discutibile.
Con questo mistero scompare Mike Tyson, che da allora non è mai più stato Mike Tyson, sebbene una scritta ci dica che appena uscito di galera ha espresso l’intenzione di tornare a combattere.
Le biografie americane si sa che sono più finte di un romanzo di fantascienza, ma che almeno siano una storia con un inizio e una fine: qui mancano entrambe.
C’è un lottatore fenomenale che interpreta una storia alla Rocky, ma ogni tanto ci suggeriscono che però è uno stupratore e un violento. Nell’economia della sceneggiatura è una scelta terrificante: è come se a fine film, Rocky scendesse dal ring e cominciasse a prendere a pizze Adriana… Ma non era il buono della storia?
White è bravissimo ma la sceneggiatura, a metà tra il documentario e la cazzata da bar, non gli rende giustizia.
L.
– Ultimi film puggili:
- The Ray Mancini Story (1985) Cuore di campione
- Knockout (2011) Nato per combattere
- Toro scatenato (1980) Impariamo il broccolino
- Champion (1949) Il grande campione
- Girlfight (2000) One dollar baby
- Southpaw (2015) Il pugile che fa piangere
- Fighting Tommy Riley (2004) The Fight
- Bomber (1982) Chiamatemi Rocky 6
- Tyson (1995) La biografia disimpegnata
- Penitentiary III (1987) Guantoni insanguinati
anche Micheal Jackson e finito distrutto da accuse di molestie,in America basta che dici che il caffè e troppo bollente parte una causa civile! avevo visto un programma sui giocatori NBA e gli facevano fare un corso dove gli dicevano state attenti alle donne!
Ho giochicchiato a Fight Night 3 e veramente la migliore simulazione di boxe con Ali ho steso Frazier in un match storico!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Uau, quanto mi piacerebbe giocarci ^_^
Sì, in America lo sport nazionale pare sia accusare i ricchi di molestie: sono soldi sicuri 😀
"Mi piace""Mi piace"
Non sapevo l’ESISTENZA di ciò.
E stavo bene non sapendo che esisteva.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Io vidi la VHS nel ’99, folgorato da Michael Jai White visto in “Universal Soldier” di quell’anno, ma rivedendo il film mi sono reso conto che ho cancellato ogni fotogramma della prima visione 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
L’HBO era molto di più prima di “Giocotrono” ora si è un po’ persa ahimè, un tempo dava il ruolo di Mike Tyson a l’unico al mondo con la cazzima giusta per interpretarlo, Michael Jai White è magnifico, sai che la considero una sua grande prova, sulla trama concordo con te, non proprio cartesiana diciamo così 😉 Cheers
"Mi piace"Piace a 1 persona
Di lì a poco poi la HBO ha prodotto “OZ”, il più infame e grandioso telefilm carcerario della storia umana: in effetti oggi si è data al prodotto patinato quando invece un tempo preferiva colpire lo spettatore allo stomaco…
"Mi piace""Mi piace"
P.S. «Sono un ragazzo fortunato, perché m’hanno regalato un pugno!» Chiudete l’Internet! Abbiamo un vincitore! 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
ahahah Metto più impegno nelle didascalie che nei testi 😀
"Mi piace""Mi piace"
Sono un ragazzo fortunato
perché m’hanno regalato un pugno
sono fortunato
perché mi ero assicurato il grugno
e l’assicuratore stasera vien da me
è andata com’è andata forse i soldi me li becco ancora.
Con Don King e mia moglie per me non son carezze
se lascio far quei due al culo certo avrò le pezze
Mi tiran sempre sòle, io ci rimango male
E’ pure colpa loro il mio istinto criminale 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
ahahah un altro capolavoro da cantare tutto l’anno 😀
"Mi piace""Mi piace"
Pingback: One Tough Bastard (1996) Faccia da bastardo | Il Zinefilo
Pingback: White & Rose: eroi diehardi (2020) | Il Zinefilo