Il quasi giovane 29enne Ti West piomba come una palla da demolizione nel mondo del cinema horror, con indosso solo le mutande e cantando I came in like a wrecking ball di Miley Cirus.
Come tutti i gggiovani sogna in grande e vorrebbe creare i più grandi horror che la storia abbia mai visto… Ah no, aspetta, mi confondo con Miley Cirus: Ti West sogna di fare filmacci inutili con pochi mezzi, titoli da festival e on demand, roba con meno aspirazioni di un anello di fumo.
Ricomincio. Il quasi giovane 29enne Ti West sogna il nulla e la noia, e riesce perfettamente a portarli su schermo.
In attesa di vedere i due episodi che ha girato per la seconda stagione di Wayward Pines – già mi ha annoiato a morte la prima puntata di questa nuova stagione, figuriamoci il resto! – ho pensato di gustarmi uno dei suoi primi film, che peraltro sfoggia uno di quei titoli a cui non puoi rimanere indifferente: The House of the Devil. Ammazza, già c’ho i brividi nella schiena…
Girato nel marzo 2008, viene presentato al Tribeca Film Festival il 25 aprile 2009 e inizia a girare per festival prima di uscire in patria on demand: risulta inedito in Italia.
Siamo nel 1983, quando le cuffie avevano gli auricolari a palletta spugnosa: non esistono altre tracce che testimonino gli anni Ottanta, raramente confondibili con qualsiasi altro decennio.
Samantha “Sam” Hughes (Jocelin Donahue) ha bisogno di soldi e accetta il lavoro da baby sitter da una strana famiglia: quanto ci ho messo a dirlo? Magari avrei potuto usare una o due parole di più… ma perché al regista servono quaranta fottuti e infiniti minuti per completare questa parte della sceneggiatura?
Mediante tempi biblici in cui lo spettatore trova più interessante spulciarsi l’ombelico, Sam inizia la sua notte di babysitting particolare: non deve badare a un bambino bensì ad una anziana signora. Questo perché… bah, è inutile, sono altri venti minuti di film totalmente buttati via, che tanto la vecchia non c’è.
Dopo tipo mille ore a girare per casa in stile The Horror Kid – apri la porta, chiudi la porta; sali le scale, scendi le scale – e dopo che altri due inutili personaggi fanno e dicono cose inutili, che anzi rendono ancora più sbagliata una sceneggiatura nata morta, si scopre che la famiglia adora il Demonio e Sam è la loro vittima sacrificale: ammazza che sorpresona ona ona! MAI avrei potuto immaginare una cosa del genere già durante i titoli di testa…
Gli ultimi cinque minuti sono carini, con sangue quanto basta e un bel ritmo, con un discreto colpo di scena finale, ma al di là di questi cinque minuti simpatici The House of the Devil ambisce ad essere tra i film horror più noiosi della storia del cinema. E recitato coi piedi, per lo più: è tutta una gara tra gli attori a chi dà il peggio di sé.
L’unico vero attore del film è il bravo caratterista Tom Noonan, che con quella faccia può fare solo il capo di una famigliola di satanisti.
Si sente dietro ogni scena lo zampone del Diavolo, sia durante gli inutili monologhi recitati malissimo da Greta Gerwig sia durante le lunghe scene sbagliate, nate da una sceneggiatura ridicola. Io chiamerei l’esorcista, ma temo che poi Ti West ci farebbe un film…
L.
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Ti Cyrus eh eh 😀 Hai ragione su tutto, il film è una palla mostruosa, non accade nulla, West mette dei titoli di testa da (finta)VHS per comprarsi gli appassionati del vecchio formato mai dimenticato, ennesima prova del pericoloso “Hipsterismo” di West.
Poi per un tempo infinito si coccola la sua protagonista mettendo in scena il nulla, servito con un contorno di niente, quei cinque minuti finali sono una bomba, e Tom Noonan dovrebbe comparire in tutti i film, però bisogna arrivarci alla fine. Quel finale è meritevole, mi ha fatto apprezzare l’operazione, ma non so se avrò mai voglia di rivedermi il film 😉 Ora aspetto The Innkeepers”. Cheers!
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Non so se ce la faccio a vedermi due Ti: questi mi sono capitati per caso, a cercarlo di proposito non me la sento 😀
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“The Innkeepers” è migliore, però anche lì giocato sulle attese. Ma se sei sopravvissuto a questo puoi vedere di tutto ,-) Cheers
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Sono pochi quelli che riescono davvero a realizzare le proprie ambizioni… Applausi. 😛
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Ti il Terribile realizza ciò che sogna… e non è un bene! 😀
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Effettivamente il nostro nuovo idolo Ti West palesa ogni volta la caratteristica di dilatare mostruosamente i tempi facendo sembrare lo spleen di Baudelaire una passeggiata di salute. Oddio, citare in una stessa frase West e Baudelaire è degno di fustigazione zinefila…Lucius perdonami!
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Glie piacerebbe, a Ti il Terribile, essere accostato al buon vecchio Charles 😀
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Concordo, na palla! Probabilmente Ti West ha dato il suo meglio in V/H/S dove era aiutato dalla breve durata!
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Se questo film fosse stato un cortometraggio, cioè solo i cinque minuti finali, sarebbe stato un bel prodottino, niente di che ma buono. Così invece è solo la noia fatta film…
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Questa versione lunga, perciocché destinata alle sale piene di gente, m’è parsa così giusta, che ho pensato di volerla qui, come a dar sugo a tutta la storia. La quale, se non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino a chi l’ha diretta e sceneggiata. Ma se in vece io fossi riuscito ad annoiarvi, credete che non l’ho fatto apposta.
Ti “Manzoni” West 😉
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Mi sa che Ti non ha mai ricevuto tante attenzioni (anche letterarie) come in questi giorni! 😀
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