Per un viaggio in 40 anni di mistero di Amityville, vi ricordo il mio eBook:

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Il poliedrico ed iperattivo Dino De Laurentiis sente che è giunto il momento di creare una nuova società di produzione: un’entità malvagia che inonderà il mondo di filmacci. Quale momento migliore per farlo se non con il terzo seguito di Amityville?
Così alla Dino De Laurentiis Company – che aveva prodotto Amityville Possession (1982) – si affianca la DEG (De Laurentiis Entertainment Group), che in seguito produrrà Codice Magnum (1986) e lo sfortunato Pumpkinhead (1988).
Dino chiama il suo fidato regista 67enne di fiducia: Richard Fleischer, che dopo quarant’anni di carriera vorrebbe un attimo riposarsi, ma no: è proprio ora che comincia la vera carriera! Proprio nell’ultimo periodo della sua attività Fleischer si ritrova a girare per Dino gli unici film per i quali sarà ricordato: Conan il distruttore (1984) e Yado (1985). Povero Fleischer: un’altra vittima di De Laurentiis…
Uscito negli USA il 18 novembre 1983, Amityville III sfrutta la moda del momento, cioè la moda di ogni momento a intervalli di dieci anni: il 3D.
Non esistono tracce di distribuzione nelle sale italiane, in pratica l’unica certezza è che il film è andato in onda su Italia1 venerdì 20 gennaio 1989 con il titolo Amityville 3D.
Riappare nel 2003 distribuito in DVD dalla Medusa Film con il marchio MTC, lo stesso che presenta il film in VHS in data imprecisata: sempre con il curioso titolo Amityville 3D (The Demon).
John Baxter (Tony Roberts, attore molto noto all’epoca) e la sua collega Melanie (Candy Clark) sono degli Warren al contrario: girano il Paese in cerca di fantasmi e presenze paranormali sì, ma per sbugiardare i truffatori sulle pagine della rivista “Reveal” per cui lavorano.
Alla medium Emma Caswell (Leora Dana) si presentano come marito e moglie in cerca di un contatto con il loro figlioletto deceduto, e quando appare l’ectoplasma i due colgono sul fatto i coniugi Caswell, che organizzano truffe medianiche dall’interno della loro casa al 112 di Ocean Avenue: meglio nota semplicemente come Amityville…
L’agente immobiliare Clifford Sanders (John Harkins) è disperato: nessuno vuole acquistare quella casa così è stato costretto ad affittarla a quei due poco di buono: non è che John Baxter, ora che l’ha sputtanata sulla sua rivista, sarebbe interessato a acquistarla ad un prezzone amico?
Visto che John sta divorziando dalla moglie Nancy (Tess Harper) e ha bisogno di un posto tranquillo dove scrivere il suo romanzo, coglie la palla al balzo e si trasferisce ad Amityville con la figlia (una spettacolare Lori Loughlin mora).
Ovviamente le entità sovrannaturali si offendono di brutto se qualcuno si professa scettico, così la sola presenza di John ad Amityville mette in agitazione tutte le mosche assassine, e la rottura casuale di un paio di assi di legno in cantina fa fuoriuscire tutti i demoni del sottosuolo… che evidentemente non riuscivano a superare due centimetri di legno!
Visto che lo sceneggiatore William Wales (che non ha fatto altro nella vita se non questo film!) spara a casaccio nel tentativo di buttare nel calderone tutti gli ingredienti, ecco citare pure l’omicidio DeFeo, il cimitero indiano, una ouija board che non guasta mai e tutto l’armamentario ectoplasmante.
A cosa serve questo minestrone di elementi già abbondantemente usati dai film precedenti? La risposta è la solita: a convincere gli stupidi scettici che il paranormale esiste e a stuzzicarlo si fa una brutta fine.
Così il razionalissimo dottor Elliot West (Robert Joy), dell’Istituto Ricerche Psichiche dell’Università di Long Island, propone a John di organizzare un esperimento per studiare i fenomeni di Amityville: riempie la casa di telecamere e tutto l’armamentario che i film successivi ci hanno insegnato a conoscere, nel tentativo di… boh, non è chiarissimo. Tanto va tutto a schifìo…
Dopo un iniziale tentativo di dire qualcosa di un po’ diverso, la saga di Amityville si riconferma infestata da pessimi sceneggiatori, che non sanno cosa dire e sparano nel mucchio quasi svogliati: tanto sono poi gli spettatori a metterci il resto.
Ancora mi chiedo come questo mucchietto di filmacci pencolanti abbia potuto creare il mito di Amityville… ma siamo solo al terzo film!
L.
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Incredibile che da una cazzata si son fatti tanti film,per riprenderti ti segnalo questo film con Will Ferrel che tira un cazzotto a un bebè e poi al cane di The Artist il film si chiama Candidato a sorpresa,e ieri ho visto un simil Terminator di nome Paco! c’è anche la bellissima Janet Agren(Viva la Svezia)u si intitola Vendetta dal futuro:)
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Due film diversi ma mitici a modo loro ^_^
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Beh, se c’è il mio amore Lori Loughlin allora lo guardo…
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Non è una gran parte, è marginalissima ma si fa notare 😉
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Certo che quel trailer non è un gran invito alla visione….. ma era davvero 3D?
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Come tutte le tecnologie innovative, il 3D è roba vecchia che ogni tanto provano a rilanciare: credo si usasse già negli Sessanta ma dovrei controllare. Questo film è tutto studiato per una resa 3D, e come sempre in questi casi si è dimenticato la trama per strada 😀
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Piccola chicca: nell’88, sempre su mediaset (credo su Retequattro), ci fu la possibilità di vederne delle sequenze in 3D all’interno di uno speciale dedicato a questa tecnologia. Sorrisi e Canzoni TV aveva allegato i classici occhialini di carta da emicrania -che dovrei ancora avere da qualche parte- per l’occasione 🙂
P.S. Ci provavano già negli anni ’50 a far venire il mal di testa agli spettatori 😉
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Uau, questa sì che è una superchicca! Solo nel ’94 ho avuto il (dis)piacere di provare gli occhialini 3D, quando li trovai allegati al mio PC nuovo, un cui CD-Rom prometteva dinosauri in 3D (promessa infranta e occhialini subito tolti di mezzo)
Strano che non ho trovato traccia prima dell’88: grazie quindi per la preziosa testimonianza 😉
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Ricordo anch’io quello speciale sul 3D… era un sabato sera di fine di settembre ed alla fine trasmisero un film intitolato “Gorilla in fuga”, che non riuscì a vedere perchè mi addormentai per tutta la durata! XD
Le scene di “Amityville 3-D” ricordo che erano in lingua originale!
Riguardo gli occhialini, non ricordo che fine fecero… tanto non funzionavano per niente!
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Sembra già dimenticato anche il “nuovo” 3D, nessuno ne parla più con i toni entusiastici di qualche anno fa, già non è più una tecnologia da ricordare. Fra qualche anno qualcuno lo riscoprirà di nuovo e il ciclo ricomincerà 😛
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Chicca davvero interessante quella di Giuseppe! Tuttavia, se gli occhialini servivano a farti vedere in 3d la ridicola zampa mostruosa della copertina (ne vogliamo parlare? Anche no!)…allora mi tengo stretti i miei umili occhiali da vista!
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Avendo anch’io gli occhiali, sin dai 6 anni, non ho mai provato interesse per lo scomodo 3D 😛
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Porto gli occhiali anche io ,mi ricordo del film in che dice Giuseppe vendevano gli occhialini con le lenti bicolore rosso e blu ,il 3d e sempre stato fallimentare la Nintendo produsse un portatile per il 3d ma faceva venire il mal di testa ,idem i visori che sono usciti per Pc e anche un mio amico provando sul televisore 3d ,un gioco della Ps3 dopo 10 minuti aveva male agli occhi a me anche Avatar ha fatto venire il mal di testa
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Diciamo che da 60 anni provano a lanciare una tecnologia fallace e sfarlocca. Purtroppo siamo destinati a nuovi lanci del 3D come se fosse una grande novità…
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Servivano anche a farti vedere il proprietario di quella zampa in azione ai danni del povero Robert Joy, Willy… e avendo pure io gli occhiali da vista, infilarmici sopra quei fottuti occhialini per provare a vedere qualcosa di tridimensionale era una vera tortura 😉
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Anni fa pure Rat-Man ha fatto un fumetto con occhialini allegati, la parodia di Avatar, e anche a distanza di vent’anni dal mio primo utilizzo ho trovato scomodi e irritanti gli occhialini. È l’unico albo di Rat-Man che ho dato via! (Per fortuna sonno riuscito a rivenderlo, con tanto di occhialini)
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Hai ragione, il vecchio Dino ha strizzato il povero Fleischer come un limone 😉 Ti ringrazio per la citazione, e il prefisso 666 è la satanica alternativa al solito 555 usato nei film, con Tafazzi mi hai ucciso, meraviglia! 😉 Cheers!
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Trai suoi difetti, credo però sia uno dei primi film a creare la scena – abusata in seguito – in cui scienziati e tanti macchinari si insediano in una casa per registrarne le attività paranormali. Poi qui è una sequenza buttata via, ma in seguito sarà sfruttata meglio 😉
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Io purtroppo non riesco a dar via praticamente niente che sia di Ortolani 😉 e quell’Avarat l’ho ancora, occhialini compresi (una delle pochissime volte, devo ammettere, che sono riuscito a vedere effettivamente qualcosa in 3D)…
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Onestamente anch’io qualcosa vedevo, ma era tutto scuro e fastidioso, e il mal di testa non valeva minimamente lo sforzo. Sarò all’antica, ma i fumetti li preferisco “piatti” 😛
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Che filmaccio! La saga di Amityville tocca dei punti davvero infimi, e il fondo è ancora lontano!
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Ho già i sudori al pensiero di cosa mi aspetta in questo ascensore per l’inferno: tutto in discesa! (cit.)
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Dopo “Halloween” De Laurentiis prese pure Amityville ho scoperto! Meno male che poi si è rifatto con le nuove avventure di Ash! XD Riguardo il 3D l’ ultima volta sembrava quella buona! Ma tra speculazioni di finto 3D ed i registi che ci hanno provato una volta e poi basta… insomma si sapeva come andava a finire! XD
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Cioè va a finire come le altre cento volte in cui è “nato” il 3D, dagli anni Cinquanta ad oggi. A cadenza regolare c’è la riverginazione e scoprono il 3D e tutti a bocca aperta: che bella invenzione! 😀
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