Seconda delle tre pellicole che la Solar Film Productions ha prodotto per la Paramount con Tarzan protagonista, dopo Tarzan e il safari perduto (1957) e prima di Tarzan il magnifico (1960).
Ciò che accomuna questo periodo è l’abbandono graduale dell’adventure esotico dei romanzi di Burroughs per prediligere l’action, se non addirittura il western.
Così il regista londinese John Guillermin – che abbiamo incontrato per King Kong 1 (1976) e 2 (1986) di Dino De Laurentiis – si esercita nello stile d’azione che contraddistinguerà la sua produzione futura.
L’8 luglio 1959 debutta in patria Tarzan’s Greatest Adventure, che arriva in Italia un anno dopo, il 9 maggio 1960, con il titolo Il terrore corre sul fiume: riappare il 5 settembre 1972 ribattezzato La più grande avventura di Tarzan.
Dopo aver girato per dieci anni nei cinema nostrani, apparendo e scomparendo, la RAI decide di presentarlo agli spettatori televisivi con una scelta curiosissima: lo trasforma da film… a telefilm! Da lunedì 9 luglio 1979 Rai1 lo manda in onda dalle 19.20 alle 19.45, venticinque minuti spacciati per “puntata” di un telefilm in quattro parti. E l’operazione è ripetuta identica nell’agosto 1982. Solamente il 18 dicembre 1987 Canale5 trasmette il film per quello che è, cioè un film e non una serie TV.
La A&R Productions lo porta in DVD dal 29 agosto 2014, con la consueta scritta “doppiaggio originale d’epoca”.
Jane è ormai un ricordo del passato e Cheeta è solo una scimmietta minuscola che si vede per un attimo: siamo lontani dall’amica fedele di cui Tarzan parlava la stessa lingua, essendo cresciuti insieme.
Il re della giungla è sempre interpretato dal prestante Gordon Scott che dimostra però una certa raucedine nell’emettere il celebre Tarzan yell: in realtà il grido “vero” è di proprietà della MGM quindi i Tarzan di altre case devono improvvisare gridolini un po’ ridicoli.
Qui però non serve: non è mica quel Tarzan! Questo è un avventuriero che vive sul fiume ed è pronto a scendere in campo quando una banda di criminali lo attraversa per i loro loschi scopi.
Il perfido e sfregiato Slade (interpretato dal grande Anthony Quayle) è l’unico a sapere dove sono nascosti dei gioielli preziosi, che garantiranno ricchezza a tutti i membri della sua banda. Membri che però non sembrano andare molto d’accordo.
La sua donna Toni (Scilla Gabel) balla e fuma come una poco di buono – sono gli anni Cinquanta, baby, e la donna che fuma è zoccola! – mentre il tetesco di Cermania Kruger (Niall MacGinnis) fa il tedesco, duro con gli occhi cattivi.
E poi c’è lo scozzese O’Bannon… che certo assomiglia ad un altro famoso scozzese… No, ma non può essere “lui”, questo è un ruolino da scemo, mica “lui” si abbassava a fare ‘sta roba. O’Bannon dovrebbe essere il personaggio pungente, esagitato, e poi sta sempre a ridere… “lui” al massimo sorrideva…
Insomma, passo metà film a squadrarmi quell’attore… oh, a me pare proprio Sean Connery, ma com’è possibile che sia passato da James Bond a ruolo di contorno in un film di Tarzan?
Lunedì 23 agosto 1982, in occasione dell’andata in onda del film sulla RAI trasformato in telefilm, il quotidiano “La Stampa” sfoggia questo titolo irresistibile: «Il Tarzan che uccise James Bond»… «L’unico Sean Connery cattivo mai comparso sugli schermi», è spiegato all’interno.
La prima volta che il film è stato proiettato sugli schermi italiani, nel 1960, nessuno conosceva Sean Connery e infatti il suo nome non è in locandina: ma poi il mondo conosce James Bond. Licenza di uccidere (1962) e così quando nel 1972 gli italiani ripropongono questo Tarzan… stavolta Connery è al fianco di Gordon Scott.
È un ruolo inutile, il re della giungla lo fa fuori a metà film in modo anche abbastanza stupido, ma rimane a quanto pare l’unico ruolo da cattivo di Connery… e infatti porta la barba!
Intralciato dalla bionda maliarda Angie (Sara Shane), caduta con il suo aereo privato nella giungla, Tarzan rincorre i criminali in un gioco al massacro che culminerà con un classico scontro finale.
Slade, dimentico dei diamanti, vuole solo sfogare la propria rabbia omicida contro Tarzan nel solito scontro finale alle cascate. Visto che per tutto il film – come per il successivo – Tarzan porta arco e frecce e la pellicola finisce con una scazzottata, praticamente siamo in pieno western ma con un protagonista in mutande!
Se invece del re della giungla ci fosse Allan Quatermain, il film non cambierebbe di una virgola, perché in questo periodo l’esotico lascia il passo all’avventura d’azione, e a me va più che bene.
Vedremo però quando Tarzan cambierà di nuovo padroni cosa succederà…
L.
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Oh Signore! Ma è proprio lui! Oggi ci hai portati tutti in gita in una zona oscura della filmografia del grande Sean, gran chicca questa, ancora mi devo riprendere dalla notizia 😉 Cheers!
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Non avevo fatto caso ai titoli, e per almeno metà film mi sono detto “ammazza quanto assomiglia a Sean Connery, quello”. Poi ho visto i crediti… incredibile! Ho visto mille speciali e omaggi alla sua carriera, mai nessuno ha citato questo film 😀
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E Tarzan, ferito, guardando il corpo di O’Bannion disse ad Angie: “Qui mi ci vuole un Martini alla banana… shakerato, non mescolato. Ehi, un attimo, perché l’ho detto?” e, girandosi di scatto vide che O’Bannion si era rialzato, indenne, circondato da una crescita improvvisa di Broccoli. Con uno smoking impeccabile addosso e l’occhiolino ironico, mentre i lontani tamburi iniziavano a suonare al ritmo di un assai sospetto DumDuDuDuDumDumDumDumDumDuDuDuDum” alla Monty Berman 😉
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Che poi, ovviamente, sarebbe Monty NORMAN 😉
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