Per un viaggio in 40 anni di mistero di Amityville, vi ricordo il mio eBook:

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Nel novembre del 2015 piccole case produttrici fermano la gente per strada e chiedono «Che per caso ti va di girare un film su Amityville? Il budget è di 500 mila dollari e fai quello che ti pare, senza alcun obbligo di trama».
L’unico così folle da accettare è uno che si chiama Michael Angelo, che spero vivamente sia lo pseudonimo di un regista che si vergogna troppo per firmare con il proprio nome…
In realtà c’è il trucco perché alla sceneggiatura c’è una consumata – nel peggiore dei sensi – attrice di filmacci da mezzo soldo, Amanda Barton, che tutto d’un tratto si sveglia con la voglia di scrivere un Amityville. Invece di rigirarsi e tornare a dormire, Amanda butta giù la prima vaccata che le viene in mente e il risultato è The Amityville Terror, che esce da qualche parte in patria nell’aprile 2016.
Stranamente i distributori italiani, sempre attenti alle porcate, ancora non hanno portato ‘sta roba nel nostro Paese.
La giovane Hailey (Nicole Tompkins), suo padre Todd (Kaiwi Lyman) e sua madre Jessica (Kim Nielsen) vanno a vivere dalla zia Shae (Amanda Barton, come già detto prolifica attrice di filmacci nonché sceneggiatrice di questa storia).
Insieme hanno comprato a due soldi una enorme casa in un paesino sperduto e Hailey non manca occasione di fare battutine, lei che è abituata alla rutilante grande città. Però poi andando in moto conosce il belloccio Brett (Trevor Stines) e la situazione si ammorbidisce.
Intanto mentre la famigliola mette a posto la casa cominciano ad avvenire cose strane e strani incidenti, tutta roba infinitamente noiosa e banale che rendono gli 84 minuti del film eterni e infiniti.
Ovviamente c’è un demone nella casa, non meglio identificato come sempre, che però fa dentro e fuori e appare qua e là, sempre in forma di donna zoccoleggiante.
La Barton non ha nulla da aggiungere a quanto già detto dagli infiniti film sul Mito di Amityville e non sembra dispiacersene: snocciola le sue banalità senza vergogna e anzi quasi con orgoglio.
Siamo nei gggiovani anni Duemila e quindi la medium non è più una vecchietta strana, come si usava dagli anni Settanta in poi, bensì una ragazzetta gggiovane che ovviamente è del tutto fuori parte.
Essendo un film di sole donne – il padre Todd e il ragazzetto Brett sono giusto da tappezzeria – tutte si odiano e si considerano a vicenda streghe, non mancando mai di essere vestite in modo esageratamente curato data la storia. Diciamo che è un episodio di una classica serie televisiva per ragazze con però un demone in più, che però non ha poi molta importanza.
Se sul tema di Amityville qualcuno cercasse di dire qualcosa, si arriverebbe a saturazione per esaurimento di argomenti. Invece pare che non esista questa esigenza e si va avanti a ripetere cose senza senso e senza vergogna: in questo modo il demone avrà vita cinematografica eterna!
L.
- Amityville: The Awakening (2017) Un inutile risveglio
- The Amityville Legacy (2016) Bruttezza senza limiti
- The Amityville Terror (2016)
- Amityville Playhouse (2015)
- Amityville Death House (2015)
- The Amityville Asylum (2013) No, non quell’Asylum!
- The Amityville Haunting (2011)
- Amityville Horror (2005) Il risveglio della mediocrità
- Amityville Dollhouse (1996)
- Amityville (1993) A New Generation
No aspetta, mi stai dicendo che il fantasma, ovvero la minaccia del film, è quella strappona ben poco vestita? No sul serio, ci sono agenti immobiliari che ucciderebbero per avere una casa così, un immobile con questo tipo di opzioni si vende da solo! 😉 Cheers
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Ahahah Vendo casa strappona munita: chiamare ore pasti 😀
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The StrapponAmityville Terror: la spettrale bagascia che rilascia l’ascia 😛
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Con questa tagline sì che sarebbe stato un capolavoro 😛
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Con la storia della strappona siete riusciti a rendere comico e gradevole…un film tragico 🙂
O forse tragicomico!
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Magari tragicomico! E’ solo spazzatura orgogliosa d’esserlo!
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