Lascio la parola ad un mio lettore – che ha scelto di firmarsi Willy l’Orbo – che ci parlerà di un film vintage… anzi, Zintage!
L.
Ci sono sequel che suscitano attese enormi e non le tradiscono. Ci sono sequel che, pur provandoci, non tengono il passo dell’originale suscitando reazioni di malcelata delusione. Ci sono sequel semplicemente delittuosi. Di quale tipologia poteva occuparsi il sottoscritto se non di quest’ultima?
E così la mia proverbiale vena masochistica mi ha portato alla scoperta di un infimo prodotto battezzato da quei volponi di autori col nome di Red Scorpion 2. Missione senza nome. Chiaramente il buon Dolph ha sentito la puzza rancida lontano un miglio disconoscendo l’operazione e la stessa trama ha un filo sottilissimo che la lega con la storia dello “scorpione rosso original”, un filo talmente sottile che non basta ad assolvere il filmaccio dall’accusa di essere apocrifo e dalla conseguente condanna al rogo della pellicola stregonesca.
Tuttavia, prima che la sentenza fosse resa esecutiva dall’inquisizione zinefila, ho fatto in tempo a vederlo e allora, come se fossi al banco dei testimoni, vi rendo partecipi del mio atto eroico: il lungometraggio si apre con un concerto tenuto in un locale dove la gente balla in modo improbabile e si veste in modo altrettanto improbabile anche per il trash anni ’90. Pensate un po’. Quando stai elaborando che ci vorrebbe un bel repulisti ecco una banda di delinquenti che massacra impunemente i non bianchi. Io, nel mio piccolo, nutro la convinzione che li abbiano eliminati anche per le peculiarità improbabili sopra ricordate.
I neonazisti fanno parte di un gruppo guidato da un predicatore che, davanti a folle urlanti, inveisce contro gli immigrati che rubano il lavoro, insomma un misto tra Salvini e la Le Pen, interpretato da John Savage.
Dopo i cattivi… arrivano i buoni e quando scopri che il buono per eccellenza è l’agente Nick Stone incarnato da Matt McColm… ti prende male. Matt McColm? Al posto di Dolph? Via su, ma tornare sulle passerelle a fare il modello? Nisba? Che poi il suo esordio in scena non dissipa i dubbi circa l’opportunità della sua presenza: in missione sotto copertura sgomina dei trafficanti di armi quando gli lanciano una bomba a mano, lui la prende e la infila precisa precisa in un oblò il quale preciso preciso finisce nella stanza in cui si trova il boss, nella quale location ci sono precise precise altre mine che in un effetto domino estirpano i malavitosi dalla faccia della terra. Certo, certo… e poi venne il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Le risibili nonché inverosimili coincidenze proiettano il protagonista in un’ottica indisponente mentre i neonazisti rubano la mitica Lancia di Longino (che si dice conferisca enormi poteri al possessore) e, non so perché, si ammantano di un’aura quasi simpatica. Misteri gaudiosi dei filmacci scritti con i piedi. Ovviamente buoni e cattivi collidono quando il capo di McColm, un Michael Ironside stile “vorrei essere ovunque fuorché qui” (e c’è da capirlo), gli affida una squadra con cui affrontare la missione super-segreta di sconfiggere la setta razzista. La suddetta squadra è così composta: una donna, un texas ranger, una cintura nera, un esperto di computer, un “cavallo pazzo”; mancano un francese, un tedesco ed un italiano e poi parrebbe di trovarsi di fronte ad una barzelletta.
Comunque ai nostri non manca il senso dell’umorismo e chiaramente si tratta di un umorismo tremendamente scadente: durante l’incursione nel magazzino neonazista udiamo frasi stile «Ti piacciono le negrette? Così per dire», «Questi file sono più confusi di mio cugino che si veste da donna e fa un ottimo ragù», «Ci penso io ai destronzi» (geniale mescolanza dei termini “destrorsi” e “stronzi”).
L’unico che non si esibisce in battutacce sarebbe l’esperto di arti marziali che tuttavia, per non essere da meno, decide di sfondare una porta con un calcio volante (mentre i suoi compagni la stavano aprendo tranquillamente e prudentemente) beccandosi una fucilata in pieno petto. Una delle figure più cacine della storia, complimenti.
Comunque la truppa dei buoni palesa degli evidenti limiti e decidono così di addestrarli sotto la guida dell’ex KGB Gregori (George Touliatos) che si presenta come istruttore della brigata Red Scorpion e del Nikolai del primo film: il legame con l’originale è tutto qui e, in tempi di magra, bisogna accontentarsi. Ora però, se posso accettare il parto tirato per i capelli di questa nuova brigata Red Scorpion, mi indigno quando constato che tutto il loro addestramento consiste nello scalare una parete di roccia. Novelli Messner crescono… anche se non si sa bene perché.
Nel frattempo, tra un video di Hitler e uno di Mussolini (qui si fa cultura, mica pizza e fichi), la vicenda vede i nostri impegnati nel tentativo di infiltrarsi nella setta ma, nonostante le consuete indegne battute (tipo «Le vostre teste rasate sembrano la punta del mio ucc***o»), sono tutti scoperti e catturati.
Ricapitolando, i cattivi sono più tosti e anche più furbi… come si fa a non essere attratti dal lato oscuro della forza? L’attrazione tuttavia non basta a regalarci un sogno visto che tra sparatorie, esplosioni ed arti marziali “made in McColm” (prelibatezze per palati grossolani) chi volete che trionfi? So che la domanda retorica odora di spoiler ma nel momento in cui la copertina della cassetta recita «solo dopo altre avventurose peripezie in battaglia sarà vinto» direi che possiamo considerare defunta ogni forma di suspense.
Roba da matti, in questo filmaccio è trash pure la VHS, ragion per cui, onorevole giuria, chiedo che ne venga bruciata ogni copia. Condannando così alla damnatio memoriae un sequel… semplicemente delittuoso.
P.S.
Ringrazio Willy l’Orbo per aver recensito il film.
L.
– Altri post di Willy l’Orbo:
- Death Match (1994) La versione di Willy l’Orbo
- Il ritorno di Kenshiro (1995)
- Lo Squartatore (1995)
- Potenza virtuale (1997)
- Back in Action (1993) Una spietata coppia di vendicatori
– Ultimi post di arti marziali:
Con tutto che considero il primo film con Dolph un piccolo culto, non ho mai avuto davevro voglia di vedere questo seguito, per fortuna il Zinefilo e Willy l’orbo non perdono un colpo! 😀
Se persino Ironside è scazzato, lui che ha accettato di fare ogni tipo di film, siamo messi male, anche se “Destronzi” è davvero un gran neologismo! 😉 Cheers
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Non ti sei perso nulla Cassidy, eccetto…”destronzi”! Davvero un neologismo meraviglioso, date un Oscar a quel doppiatore 🙂
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Neanche sapevo dell’esistenza di questo sequel, ringrazio Willy ma prima o poi dovrò vederlo anch’io 😛
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Non te lo consiglio…tanto il meglio, cioè il supercitato neologismo…lo sai già!!!
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Non te lo consiglio, tanto il meglio, cioè il supercitato neologismo…lo sai già!!!
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Dunque, cominciamo col dire che sostituire Dolph Lundgren con il tizio lassù è proprio il… Colm(o)! 😉
Quanto poi alle sue presunte abilità (il tutto mirato a non farci sentire la mancanza di Dolph. Ovvio. Sì, ovvio che abbiano sbagliato mira, volevo dire), beh… visto che Willy mi ha dato il “la” branduardesco, vado!
La bomba del cattivo
lui ferma con mano
e cerca l’oblò giusto
poi ce la infila lesto
con gran precisione
“Son mica coglione
io son addestrato
è un lancio perfetto
perché l’ho diretto
alla stanza del boss”
E la stanza è minata,
ma guarda che trovata
apposta per la bomba
che arriva là dal boss
assieme alla sua ghenga
reazione a catena!
Così, in un momento
ecco le esplosioni
del tipo a catena
e allora i cattivoni
con grande sgomento
manco il tempo di un lamento
escon tutti di scena
da grandi sfigati, in più polverizzati
amaro quel destino
così doveva andare
Perché ad altri cattivoni
spettava di rubare
quella Lancia di Longino
che nessun di loro
ad usare provò
Ironside e Savage
cazzuti e sempre tosti
sebben su fronti opposti
insieme una domanda
lor certo si son posti:
“Di ‘sto film raffazzonato,
dall’humour assai scadente
(metter ‘na fucilata
contro un calcio volante!)
con dei personaggi
che non valgono un c… niente
(più che attori
cercavan rocciatori!)
quel che vogliam sapere
è poco ma importante
e quindi adesso lo dite:
MA QUI A NOI CHI C’HA MANDATO?
Chissà mai se la risposta arrivò…
(Branduardi in calando. Dissolvenza. Fine) 😀
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Ahaha, sempre più artistico e con la citazione di Branduardi (uno dei miei autori musicali preferiti) siamo a livelli altissimi…non so se sei più degno di Sanremo e degli elogi del Sommo poeta…fatto sta che è comunque sempre troppo per un filmaccio simile 🙂
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Ahaha genio allo stato puro! ^_^
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