Resident Evil (2002) Il male interiore di Milla

resevil1In attesa dell’uscita italiana dell’ultimo (sicuri?) capitolo, è il momento che il Zinefilo dica la sua sulla saga più morta vivente del cinema.
Vi rimando a “Gli Archivi di Uruk” per sapere tutto dei romanzi di Resident Evil usciti in Italia.

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Con la svolta del Duemila il cinema fa rinascere dalle ceneri fumanti di precedenti pessimi esperimenti un genere che sembrava impossibile da salvare: arrivano nei cinema in rapida sequenza Tomb Raider (giugno 2001) e Final Fantasy (luglio 2001): il vaso di Pandora è aperto. È il momento che il cinema tratto da videogiochi invada il mondo.

La verità è dentro di te, e però... è malvagia! (quasi cit.)

La verità è dentro di te, e però… è malvagia! (quasi cit.)

Tra i primi a portare un videogioco al cinema – con il devastante Mortal Kombat (1995) che comunque poi ha dato vita ad altri prodotti cine-televisivi – c’era il giovane Paul W.S. Anderson di Newcastle upon Tyne, cittadina britannica quasi al confine con la Scozia nella cui contea hanno avuto i natali fiumi di artisti, tra cui un certo cantante di nome Sting e l’attore Charlie “Sons of Anarchy” Hunnam.
Il trentenne esordiente – che comunque tira fuori il massimo dal minimo, con una regia illuminata – deve essersi appassionato a questo genere così monta in sella e superato il Duemila prende tutto in mano: regia e sceneggiatura.
Per la produzione si affida ad un trittico di case variopinte: la tedesca Constantin Film Produktion (esperta di piccoli film di genere, che ha curato alcuni titoli della saga Wrong Turn), la francese Davis-Films (che seguiva la carriera di Mark Dacascos producendogli Solo la forza, Crying Freeman e Il patto dei lupi) e la statunitense Impact Pictures (Punto di non ritorno, The Hole).

È così che tutto è iniziato

È così che tutto è iniziato

Il 12 marzo 2002 viene presentato a Los Angeles il nuovo film tratto da videogioco che sembra cavalcare la massima onda del pubblico: Resident Evil. Non c’è bisogno di aggiungere altre parole: tutto il mondo conosce quel titolo…
Arriva nelle sale italiane il 5 luglio 2002 e non ci rimane molto: già il 1° ottobre successivo la Columbia-Tristar lo porta in VHS e DVD a noleggio, in vendita dal 28 gennaio 2003.
La stessa casa lo porta in DVD Deluxe Edition (2 dischi) il 10 novembre 2004, e dal 2 luglio 2010 la Universal lo ristampa in DVD e Blu-ray Silver Edition.
Sempre la Universal il 25 gennaio 2017 rilascia il Blu-ray Steelbook Edition nel ciclo di ristampe di tutti i titoli della saga.

Davvero un bel modo di iniziare un film...

Il Zinefilo continua a snocciolare dati: io ritorno a dormire…

E ora vi tocca il ricordo personale del Zinefilo.
Non ho mai giocato a videogiochi “alla moda”, sempre roba vecchia, ma sul finire degli anni Novanta per puro caso mi ritrovai su PC una copia di Resident Evil. L’atmosfera era intrigante e l’apparizione del primo morto deambulante m’ha fatto prendere un colpo. Però già che bisognava cercare le chiavi, ricordare le camere della casa… non faceva per me. La seconda volta che sono morto ho disinstallato il gioco e la mia esperienza videoludica con Resident Evil finisce qui.
Nella primavera del 2002 mi capitò per le mani il trailer in formato .mov (QuickTime) del film e lo portai anche in ufficio: eravamo tutti a bocca aperta dallo spettacolo mozzafiato. A me del gioco non fregava niente, ma c’era il mio amore Michelle Rodriguez e quella bonona della Milla (che Dio la benelilla) che avevo adorato in Giovanna d’Arco (1999) e quindi non c’era bisogno d’altro.

Cominciare un film con Milla nuda... mille punti!

Cominciare un film con Milla nuda… mille punti!

Quel luglio 2002 mi feci in metropolitana mezza Roma per raggiungere lo scomodissimo cinema fighettone dove proiettavano il film – che nella Capitale non si è filato nessuno, se lo davano lì – e non chiedevo altro ad Anderson di regalarmi un survival horror con gli zombie. Paul non mi ha ascoltato.
Sono uscito dalla sala furente e amareggiato. Ho subito scritto alla Umbrella Corporation: «Procedete con la distruzione del genere umano: non ci meritiamo altro.»

Giuro: non ricordavo ci fosse pure James Purefoy!

Giuro: non ricordavo ci fosse pure James Purefoy!

Rivisto oggi, per la prima volta dopo 15 anni, mi ha deluso molto meno: forse perché mi aspettavo una bojata ridicola e invece non è così ridicola.
Come poi ho avuto modo di constatare più volte, Anderson è un pessimo sceneggiatore ma un eccellente regista, e se paragonato con le porcate che girano in DVD in questi anni Duemila… allora anche Resident Evil è un buon film. Diretto bene, sebbene scritto da schifo.

È finito il ricordo personale? Quando comincia 'sto film?

È finito il ricordo personale? Quando comincia ‘sto film?

La cattiva compagnia Umbrella comanda er monno ’nfame e quando si apre una falla nella sicurezza – una fiala con un potente virus viene fatta cadere in terra – in automatico la super-base della compagnia si sigilla e il computer che comanda tutto, Red Queen, comincia ad ammazzare tutto il personale in modi variopinti. In un incipit immotivatamente lungo e del tutto inutile ai fini della storia vediamo pure il super-computer che gioca al gatto con il topo con una tizia che ha messo la testa fuori dall’ascensore.
Arriva la squadra d’emergenza per risolvere la situazione, ed è formata solo dal meglio del meglio: una mezza dozzina di decerebrati che non sanno neanche respirare da soli, che si impegneranno al massimo per morire subito da coglioni, come cioè richiede il loro ruolo.

Se vedete il puntino rosso... allora è troppo tardi!

Se vedete il puntino rosso… allora è troppo tardi!

Appena entrati, questi valenti idioti trovano un uomo e una donna privi di memoria: l’inutile Matt (Eric Mabius), che farà da tappezzeria per tutta la vicenda, e la bella Alice (una Milla Jovovich più in forma che mai).
Visto che il capo dei soldati minchioni – il bravo Colin Salmon – è stupido sì ma mica scemo, a Matt lo incapretta come un vitello, mentre con Alice fa tutto il mollicone e la lascia libera di agire indisturbata. In ogni manuale militare trovate specificato che se un sospettato è donna ed è bona allora non c’è bisogno di renderla inoffensiva: magari datele pure una pistola, che può aiutare.

Mi chiamano Alice, perché c'ho una cicatrice...

Mi chiamano Alice, perché sulla spalla c’ho una cicatrice…

Intanto il virus fa effetto e i superstiti delle fantasiose uccisioni della Red Queen cominciano a zombeggiare in giro, e mentre fanno i quattro zombi in padella arrivano i dementi d’emergenza.
Ok, nel 2002 ancora non c’era Walking Dead, ma un miliardo e mezzo di zombie movies sì: abbiamo davvero bisogno che Anderson passi un’ora – ripeto, un’ora – a spiegarci che cazzo sia uno zombie? Se avete fatto un film dal più celebre videogioco di zombie al mondo… avete davvero bisogno di un’ora prima di capire che dovete sparare a quelle cazzo di teste?
Evidentemente sì, così il soldato Coglione e il soldato Più Coglione cominciano a sparare alle tibie dei morti viventi, e non ci crederete: quelli continuano a zombettare! Allora gli sparano in pancia, sulle spalle, sui malleoli, nella clavicola, nel metatarso, nella zona ileo-coccigea, nel tunnel carpale: incredibilmente non funziona.
Sapete cosa si scopre dopo un’ora di ridicola sceneggiatura? Quello che ogni essere vivente nel mondo sa: bisogna sparare a quelle fottute teste. Però se non ce lo dice la Red Queen, con un ridicolo spiegone da prendere a schiaffi Anderson, non lo sapremmo mai.

Jean-Milla Van Jovovich!

Jean-Milla Van Jovovich!

Mentre i soldatini coglioncini muoiono in fila indiana, Alice guarda i cani zombie e i cani zombie guardano Alice. Al che Anderson si ricorda che nei trailer ha fatto vedere un mare di sequenze d’azione mozzafiato: almeno 15 secondi di action sindacale toccherà farla.
Così per tutta l’intera durata del film Alice guarda il mondo con occhi da triglia (sempre pesce è), immemore di sé e del perché stia girando questo film, poi per 15 secondi si trasforma in Van Damme de noantri e comincia ad ammazzare eserciti di morti viventi… un calcio alla volta!
Ovviamente malgrado l’opinione comune Milla non sa muovere un muscolo, così abbiamo una compilation di cavi da cui rimane appesa che manco il peggior film di Hong Kong oserebbe mostrare. Un Van Damme-calcio allo zombie nero, una scosciata spezza-collo ad un altro zombie, un calcio al cane, un calcio alla TV, solo io, solo tu. Fine dei 15 secondi di azione.

Van Jovovich 2: la vendetta

Van Jovovich 2: la vendetta

Trattando la tecnologia come se fossimo ancora negli anni Ottanta, quando bastava una forcina per capelli per accedere alle basi segrete, il gruppo di mentecatti procede a casaccio aprendo le porte blindate con le lastre mediche: giuro che funziona!
Colpi di scena imbarazzanti si alternano a colpi di scena ridicoli, scopriamo che chi viene morso da uno zombie si trasforma in zombie – ma va’? In effetti su Marte qualcuno ancora non lo sapeva – e in generale l’ovvietà sta lingua in bocca con la banalità per tutto il film.

E la marchetta ad Aliens l'abbiamo fatta...

E la marchetta ad Aliens l’abbiamo fatta…

Il saggio Schermi interattivi. Il cinema dei videogiochi (Meltemi 2008) a cura di Matteo Bittanti così scrive:

«Il segreto di Pulcinella è che entrambe le pellicole [Resident Evil e Doom] sono figlie illegittime di Aliens: la vera nemesi non è tanto la creatura mostruosa quanto la generica multinazionale che aspira all’egemonia planetaria o intergalattica. Non esiste dunque alcuna differenza qualitativa tra l’Umbrella Corporation di Resident Evil, la UAC (Union Aerospace Corporation) di Doom e la Weyland-Yutani Corp. di Aliens. Anche sul piano iconografico, i tre film condividono i medesimi ambienti: laboratori high-tech, corridoi metallici, tunnel oscuri. Scenari intercambiabili, come i livelli di un video-game.»

Mi sento di concordare perfettamente.

Coraggio... fatti millare!

Coraggio… fatti millare!

Come ho già detto, a rivederlo dopo 15 anni mi aspettavo peggio, è un film diretto molto bene e graficamente perfetto: purtroppo Anderson ha scritto la sceneggiatura e quindi quello è il principale difetto.
Milla è stupenda in ogni singola inquadratura, e visto che già erano amanti Paul la sa esaltare continuamente: è un film cucito addosso a lei e pensato per farla risaltare sempre e comunque. Tutto il resto non conta.
Con un vero sceneggiatore a portata di mano magari adesso staremmo parlando di un capolavoro… e non dell’hobby di due amanti che cominceranno a sfornare sequel a cacchio, come vedremo nelle prossime puntate.

L.

P.S.
Chiudo con una schermata dedicata alla mia rubrica “Italian credits” nel blog Doppiaggi italioti: ecco i crediti della VHS del film, persi nelle edizioni digitali.

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37 risposte a Resident Evil (2002) Il male interiore di Milla

  1. benez256 ha detto:

    Nonostante io sia un grandissimo fan del Resident Evil videogioco non sono mai riuscito ad avvicinarmi il film. Non so, forse ho un po’ paura che mi deluda (come fanno spesso i film tratti da giochi o libri, cioè il 95% dei film in circolazione). E dire che ce li avrei lì pronti da vedere…sono quasi più paralizzato di quella volta che sono stato venti minuti davanti alla TV giocando a RE2 in attesa di un mostro che sapevo mi sarebbe piombato addosso da un momento all’altro…

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  2. Cassidy ha detto:

    Boh basta, chiudete l’internet, abbiamo il vincitore del giorno 😀 Pezzo fantastico, come mescolare Van Damme, Milla, Celentano e De Gregori e uscirne a testa altissima, giù il cappello! 😀 Sono stato un discreto giocatore dei primi due “Resident Evil”, mi piacevano molto per l’atmosfera, quando andai al cinema a vedere il film (i trailer in quick time! Come mi hai ripescato!!), per me bastava che ci fosse Milla lo ammetto candidamente 😉
    Ricordo che tra i buffi ammazzamenti della Red Queen e i cani pensavo, ok tutto molto bello, ma gli zombie?
    SU Anderson la penso come te, visivamente è un fenomeno, questo film rischia molto, poteva essere un convincente prequel al videogioco, quella scena finale, con Milla che imbraccia il fucile la trovai bellissima, ero una promessa per il futuro, purtroppo infranta, perché la saga di film è andata in direzione differente è più tamarra.
    Però cosa gli dice ad un film che inizia con Milla mezza nuda, e finisce con Milla ancora più nuda e armata? Niente va bene così 😀 Se non il fatto che il primo regista contattato per dirigere “Resident Evil” era un tale di nome George A. Romero, licenziato perché con gli zombie aveva piani suoi e diversi, per restare in tema promesse che questa saga non ha mantenuto.
    Felicissimo vederti alle prese con questa saga, ti leggerò di gusto, e come sempre, Milla (che Dio la benelilla) 😀 Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Romero che fa Resident Evil??? Ecco, questa sì che è una fantasia erotica! 😀
      Milla è stupenda in ogni inquadratura, ha un magnetismo indiscutibile e capisco perfettamente che Anderson pensi principalmente a lei: chi non lo farebbe? Per questo poteva dare ad altri la sceneggiatura e tenere per sé la splendida regia 😉

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      • Sam ha detto:

        Romero voleva fare il film con robuste dosi di ironia, ma la Capcom , sentendo “ironia” ha voluto che il regista fosse cambiato immediatamente.
        Probabilmente perché si sono ricordati di quando de Souza gli disse ” facciamo il film di Street Fighter con dosi di ironia”. 😀
        Si parlava di scene ti po i protagonisti bloccati in un ascensore con fuori api giganti …..

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Il risultato fa parecchio ridere, anche se per i motivi sbagliati! Romero dagli anni Ottanta non era più Romero, quindi dubito avrebbe fatto qualcosa di meglio, ma sicuramente sarebbe stato più degno di ‘sta roba 😛

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  3. Denis ha detto:

    Il miglior film di Resident Evil e quello intitolato Degenerations fatto dalla Capcom in computer grafica,George Romero voleva fare il film come il gioco ambientato nella villa,comunque diresse lo spot uscito solo in Giappone per Resident Evil 2.Il film per me cosi cosi piaciuta la morte di Colin Salmon,comunque il gioco era difficile e il seguito di meno poi ci fu la svolta action con il 4 niente più chiavi da trovare ma spari direttamente alla serratura!

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  4. Denis ha detto:

    Perchè l’attore dello spot Brad Renfro dietro consiglio dell’agente non voleva che ondasse in onda fuori dal Giappone.

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  5. loscalzo1979 ha detto:

    Andai a vedere il film con aspettativa di vedere qualcosa di molto vicino al videogioco.
    Trovai questo ibrido che però mi soddisfò abbastanza (e ai tempi comunque un film con la Iovovich era promessa di roba che divertiva e piaceva, Quinto Elemento e Giovanna d’Arco docet).

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Il Quinto Elemento l’avevo troppo odiato per notare la Milla, che però era ancora troppo acerba. Già in Giovanna D’Arco era molto più strepitosa ^_^

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      • Giuseppe ha detto:

        E pensa che per me invece Il Quinto Elemento sarebbe stato per quasi quindici anni l’ultimo degno e vero bel film di Luc Besson regista (diverso è il discorso per successive produzioni, soggetti e sceneggiature) prima della ripresa arrivata con il delizioso “Adèle e l’enigma del faraone”… comunque Resident Evil e il resto della saga io li ho trovati soddisfacenti (chi più, chi meno, ovviamente) così come sono e poi d’accordo per Milla (che Dio la benelilla), ma non scordiamoci la Rodriguez perché dovunque c’è Michelle se ne vedon delle belle 😉

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Purtroppo qui Michelle è buttata via, con mia grande sofferenza.
        Visivamente parlando RE è un prodotto di prima qualità: il problema sono le sceneggiature.

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      • loscalzo1979 ha detto:

        A me piacque già lì, sarà che il personaggio e quel costumino era già molto iconico (e poi, quando hai un Bruce Willis taxista, che puoi volere di più?)

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Milla è indiscutibilmente bellissima e Anderson indiscutibilmente un bravo regista, ma questo non toglie che poi non rimanga nulla nel film. Un pizzico di horror, un pizzico di action, un pizzico di intrigo, personaggi quasi macchiettistici. Questi difetti non vanno via, sebbene Milla sia bona! 😛

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  6. Andrea lanza ha detto:

    Per me i primi tre film di RE sono mezzi capolavori quindi non concordo su nulla ma la citazione di De Gregori fa ridere. Oltretutto questo primo film ha dalla sua alcune finezze registiche non di poco conto come le citazioni di Suspiria (le porte eccessivamente grandi quando Milla si sveglia), un ritmo paura e l’apocalisse zombi come non se ne vedeva dal 1985. Per me tutto funziona, anche le svirgolate hi tech e il kung fu, e l anima sia del videogame che di Romero la trovo rispettata. Poi RE ha Michelle e quel finale che cazzo mette i brividi al pari di quello super smargiasso di MK.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Che Anderson sia un regista coi controfiocchi siamo pienamente d’accordo, ma si ostina anche a fare lo sceneggiatore: come se un architetto volesse costruire lui a mano l’edificio che ha progettato. Non sempre è una buona idea. E mi ostino a considerare un film la somma di regia + sceneggiatura: se una di queste parti manca (e qui manca col botto), il risultato è al di sotto della sufficienza, a meno di felici eccezioni.
      Michelle è buttata via inutilmente, con i suoi tre o quattro minuti totali di presenza in video: visto che l’anno precedente ha sfornato quel piccolo gioiello grezzo di “Girlfight” (a cui deve l’intera sua fama), forse meritava un ruolo meno inutile del solito coglione dei film zombie.
      In questo primo film di apocalisse zombie non si vede che l’idea in testa ad Anderson, perché in video a parte la scena del sotterraneo, di un paio di minuti, non si vede nulla. Un qualsiasi fotogramma dei primi tre film di Romero può tranquillamente seppellire l’intera saga di RE.
      Romero ha creato da solo un genere e un canone e poi ha cercato di aggiornarlo, di modificarlo e addirittura di autoparodiarsi: qui Anderson non fa nulla di nulla, a livello di sceneggiatura: si limita a mostrare la moglie figa.
      MAGARI ci fosse anche un solo fotogramma smargiasso: quando ho visto il finale del primo film al cinema volevo strappare lo schermo. Quello si chiama “paraculata stronza per giustificare altri inutili film”. Smargiasso era se Milla avesse fatto qualcosa nel film, invece di guardare tutto con occhi da triglia e farci vedere quant’è figa: tre calci stupidi e un’accettata al cattivo è molto al di sotto della quota sindacale di action…
      E malgrado questo… il primo è ancora il “migliore” della saga: preparati perché per i successivi non sarò così gentile 😀 😀 😀

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