La Universal nel 2003 battezza una sua nuova branca, la chilometrica Universal Studios Home Entertainment Family Productions, per produrre piccoli film direttamente in video.
Preso il produttore Charles R. Meeker – che ha fatto poco ma roba molto buona – e insieme a sua moglie resi sceneggiatori, preso il registino Louis Morneau – che abbiamo incontrato in Carnosaur 2 (1995) – tira fuori un sequel davvero incredibile: The Hitcher II: I’ve Been Waiting.
La particolarità del film è che ritorna il bravo C. Thomas Howell, ma stavolta non è solo… è in compagnia di una final girl!
Uscito in patria il 15 luglio 2003, la Universal lo porta in DVD italiano dal 20 novembre successivo con il titolo The Hitcher II. Ti stavo aspettando…
Non si può biasimare il povero Jim Halsey (C. Thomas Howell) se dopo quindici anni dagli eventi di The Hitcher (1986) se ne va in giro in aereo: voglio proprio vedere che autostoppisti può incontrare!
Nel frattempo è diventato poliziotto grazie ad una figura paterna indistinta ma il tempo di apprendere questa notizia scopriamo anche che è stato cacciato dalla polizia per aver sparato ad un criminale. E ora deve tornare dalla figura paterna per combattere i suoi demoni.
Diciamo che la parte dedicata all’approfondimento del personaggio è uno zinzinino veloce e superficiale…
Durante il viaggio con la fidanzata Maggie (Kari Wuhrer, reginetta dei filmacci in video il cui cognome mi fa venire una fame…) attraverso gli assolati deserti del Canada… oh, che volete? Il film risulta essere girato interamente su suolo canadese, ma sembra che siamo in Arizona!
Comunque durante questo viaggio arriva una tormenta di sabbia da cui spunta una figura oscura col pollice in fuori: un autostoppista dal deserto…
Jim non ci pensa nemmeno a fermarsi, ma Maggie lo convince con la forza, staccando le chiavi dal cruscotto: ha proprio deciso che si deve morire!
«Mia madre mi ha sempre detto di non dare passaggi a nessuno»: perché pronunciare espressamente questa frase nel momento esatto in cui si è fatto salire a bordo un autostoppista? Perché rendere il personaggio femminile più stupido della media dei film horror?
Comunque è abbastanza chiaro che è un grave errore far salire in macchina Jake Busey, degno figlio di cotanto papà Gary: sono lontani i tempi di Starship Troopers (1997) con Casper Van Dien…
Qui il biondo che ammazza è esattamente quello che sembra e si rivela subito essere uno psicopatico, che ammazza l’intero cast del film senza neanche darci il tempo di capire i personaggi… compreso Thomas Howell!
Quasi a metà film purtroppo Jim viene ucciso, senza aver potuto combattere i suoi demoni, e il film comincia a ricopiare paro paro il film del 1986 ma con la final girl Wuhrer che subisce tutto ma è abbastanza tosta da sopravvivere e dare la caccia al suo aggressore.
La bella fotografia di George Mooradian funziona e sembra davvero di stare in un deserto crudele, così come funzionano alcune trovate con la protagonista, tipo la scena con la “indiana muta” al drugstore. Le idee ci sono ma certo il risultato finale non arriva alla sufficienza.
Bello lo scontro finale fra Jake Busey vestito identico a Rutger Hauer alla guida di un tir e la Wuhrer a bordo di un aereo che gli spara con la pistola… Un duello western motorizzato che è talmente divertente da valere la visione.
L.
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D’accordo sulla recensione e sullo scontro finale…peccato perchè a me questi film on the road piacciono molto…a tale proposito ti chiederei quasi cosa ne pensi di Radio killer…
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Ehhh gran filmone! Dovrei ripescarlo, anche per parlare del relativo seguito.
Guarda, per essere un filmetto comunque questo “Hitcher 2” ha un’ottima fotografia e la parte “on the road” è gustosissima. Se ti capita, te lo consiglio 😉
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Vero che Radio killer è una chicchina??? Comunque io The hitcher 2 l’ho visto! E concordo con quanto detto nella rece e nel commentio sopra!
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Ricordo che Radio Killer l’ho visto a bocca storta, mi sembrava una “duellata” – cioè una versione Z di Duel di Spielberg – invece sono rimasto a bocca aperta fino alla fine: davvero un filmone!
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Fantastico! No, non il film, quello è sul bruttarello andante, ma il tuo pezzo invece si 😉
Sul cognome della Final Girl che fa venir fame sono morto dal ridere 😀 Per il resto sono felice che tu abbia deciso di scrivere di questo film, visto una volta sola, e disprezzato subito, non per i dentoni di Jake Busey (figlio di cotanto padre) o per il duello finale, ma per la caratterizzazione del protagonista.
Jimmy Cameron ci insegna che un seguito dovrebbe tenere conto degli effetti del primo film sui personaggi, Jim dal primo mitico “The Hitcher” usciva vivo ma devastato, qui cosa fa? Tira su un altro autostoppista biondo con la faccia da pazzo, dicendo la stessa frase che gli diceva sua madre, eh ma allora di che stiamo parlando dai 😉 Cheers!
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Visto il suo ruolo totalmente aleatorio e superficiale, temo che la scelta di chiamare Howell sia solo una furbata per distribuire il film, perché si vede proprio che la sceneggiatura non sa che farci. Invece sarebbe stato renderlo un po’ “Sarah Connor”, schizzato e che magari gira per strade deserte ad ammazzare autostoppisti 😀
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Visto il primo film, non ho mai avuto il coraggio di guardare il suo successore. Ma valeva la pena sorbirsi anche questa uscita, pur di leggerne la tua recensione 😀
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Ti ringrazio, e ovviamente non è un film che valga la pena, sebbene si impegni…
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«Mia madre mi ha sempre detto di non dare passaggi a nessuno»… giusto, perché far dire quella frase in quel preciso istante? Per ironizzare -pessima tempistica, nel caso- sulle sacrosante paure di Jim? Se era quello l’intento, non si è capito molto bene. Come del resto, è vero, non si capisce bene il senso -a parte il richiamo “commerciale”- di avere di nuovo Howell solo per farlo arrivare a Samarra con diciassette anni di ritardo 😉
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Mi inchino a cotanto commento, e mi mangio le mani: la Morte che chiede l’autostop in attesa che Jim arrivi a Samarra è un tocco di genio ^_^
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E’ che fra geni ci intendiamo perfettamente 😉
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