La piccola casa britannica anni ’60 Peter Walker (Heritage), specializzata in piccoli film, sul finire dei ’70 ormai sta per chiudere i battenti ma un ultimo prodotto lo vuole sfornare: il suo fondatore, il regista Peter Walker appunto, sente che gli scappa ancora un film…
Il 16 giugno 1978, ad un anno dalla chiusura della sua casa, Walker presenta nei cinema britannici The Comeback, che arriva in Italia un po’ in sordina il 28 agosto 1980 con un titolo che è tutto un programma: Chi vive in quella casa?. Credo che la scelta di questo titolo – del tutto slegato dalla trama – si debba al fatto che il regista era noto già in Italia per il suo La casa del peccato mortale (1976), che a questo punto andrà ad arricchire questo ciclo di Ghost House “casalinghe”.
Dopo aver girato per poco meno di un anno, sbarca sulla neonata Italia1 il 16 novembre 1983: dopo il passaggio sulla stessa rete il 16 giugno 1985, del film scompare ogni traccia.
Ignoto al mondo dell’home video per decenni, il titolo ritorna alla luce quando la collana “Cineclub Horror” della Golem Video lo porta in DVD, dal 20 marzo 2013.
Il cantante pop Nick Cooper (Jack Jones) ha conosciuto un grande successo discografico che ultimamente è un po’ appannato, anche a colpa dei problemi personali dell’uomo: si è appena separato dalla moglie e non l’ha presa bene. (Il cantante però non sa che l’ex moglie è stata appena maciullata a colpi di falce!)
Nick ha bisogno di rilassarsi e il suo discografico Webster Jones (David Doyle, il mitico Bosley della serie Charlie’s Angels) gli trova la perfetta casa delle vacanze: un cupissimo e tristissimo maniero grigio, sperduto nella piovigginosa campagna inglese. Sai le risate?
Visto che i proprietari, i Butlers, sono in vacanza, la casa può essere affittata al cantante di turno: ma che popstar è, ‘sto Nick, che ha un trattamento di così basso profilo?
Inizia quella che teoricamente dovrebbe essere una situazione tesa, che sulla carta forse dovrebbe incutere terrore o anche solo inquietudine, ma in realtà è una buffonata indegna anche per i gusti dell’epoca.
Mentre tutti i personaggi si comportano come fossero colpevoli, così da sviare lo spettatore, il povero Nick si aggira in una casa che tutto mette tranne che paura, facendo sogni agitati ed avendo visioni raccapriccianti.
A nulla vale la relazione con la giornalista Linda Everett (Pamela Stephenson), anche perché tutte le scene fra i due sono di una noia mortale che ammazza il pur minimo ritmo del film.
Visto che la trama è inesistente e non si crea alcuna tensione, non mi sento in colpa a rivelarvi il finale.
Esce fuori che sia gli omicidi che le cose strane che avvengono sono opera dei due servitori del grigio castello, la cui figlia – fan del cantante – si è tolta la vita quando Nick ha sposato la sua prima moglie.
Personaggi buttati alla rinfusa per una trama che a chiamarla “zoppicante” le si fa solo che un complimento.
La tristezza visiva regna sovrana in un film che non ha nulla da dire e non fa nulla per nasconderlo, lasciando ad attori totalmente asettici il compito di riempire lo schermo: compito ovviamente fallito.
Una curiosità. Mentre tutti i cantanti italiani fingono di avere la residenza a Londra per evadere le tasse italiane, il cantante di questo film afferma che le tasse britanniche sono troppo onerose e così prende la residenza fiscale a Los Angeles… Insomma, tutti quelli che hanno i soldi sono in continuo viaggio intorno al mondo per non pagare le tasse dovute, che potrebbero benissimo permettersi. Mentre i loro spettatori, che non potrebbero permetterselo, sono costretti a pagare per loro. Ecco, questo mette molto più paura di ‘sto filmetto!
L.
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- House of Mortal Sin (1976) La casa del peccato mortale
- The Comeback (1978) Chi vive in quella casa?
Concordo con la tua riflessione finale, se avessero voluto tirare fuori qualcosa di buono da questa storia claudicante, l’assassino sulle piste del cantante, avrebbe dovuto essere qualcuno del fisco! Quando lo slasher incontra l’evasione fiscale, riducendola a pezzetti 😉 Cheers
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ahah questa sì che è un’idea! Fiscal killer 😀
Perché gli sceneggiatori non hanno mai idee simili? 😛
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Da ragazzetto ricordo di un Wrestler della allora WWF che si chiamava IRS, il temibile ente fiscale americano. Infatti era un cristone in doppio petto che intimava a tutti di pagare le tasse. Gli sceneggiatori dovrebbero chiedere a noi per avere le idee giuste, io “Fiscal killer” lo guarderei! 😀 Cheers
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Il wrestler del fisco lo ricordi, beccava sempre certi fischioni XF
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Nell’ordine:
1) la casa è bella, ci vivrei. Ma niente servitù, odio chi fruga tra le mie cose e cerca di uccidermi!
2) forse, quella persona si traveste da vecchia in ossequio a Psycho. Ma con le date faccio schifo, magari mi sbaglio…
3) nient’altro 😛
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Sì, la citazione a Psycho in effetti ci sta tutta, ma srebbe stato carino trovare un motivo logico da inserire nel film: così rimane solo una furbata!
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Si può dire che ha fatto scuola: le citazione messe alla come viene sono ormai un classico del cinema moderno, ahimè XP
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IRS e il wrestler era Mike Rotunda fece coppia anche con Ted Di Biase il milion dollar man nel tag team Money Inc,adesso lottano i suoi figli Bray Watt una specie di santone e Bo Dallas un minchione,per fortuna che non l’ho visto gia Ex Machina mi ha distrutto dal sonno un mischione di questi film :Eva eThe Machine con menate sull i.a ma io pensavo perchè non ti trombi quelle bambole gonfiabili meccaniche(sembra un film d Melanie Griffith)
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Sì, l’hanno fatto moscio e lento spacciandolo per “d’atmosfera”: un film insopportabile.
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Ecco, io lo vidi proprio nell’83, quando il traino pubblicitario per il protagonista era praticamente alle stelle, trattandosi di quel Jack Jones responsabile del tema musicale originale dell’indimenticata serie Love Boat (oltre al richiamo costituito dalla presenza di Doyle/Bosley, ovviamente)… di sicuro, il successivo La casa delle ombre lunghe gli è superiore in tutto, a partire dai magnifici protagonisti principali 😉
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Cioè… quel tizio è davvero un cantante??? Ha più l’attitudine dell’agrimensore 😀
Grazie della dritta e non vedo l’ora di vedere l’altro film “casalingo” 😉
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A proposito dell’agrimens… cioè cantante, lo puoi vedere in una breve auto-ironica sequenza nel seguito de L’Aereo più pazzo del mondo, quando Robert Hays cerca di eludere i sistemi di sorveglianza della clinica psichiatrica e nel tentativo di fuga gli passa davanti proprio mentre sta cantando Love Boat (ovviamente, Jones è un “ospite” della stessa clinica) 😉
P.S. Sappi fin d’ora che nell’altro film ci sono ben quattro casalinghi d’eccezione in scena contemporaneamente: Vincent Price, Christopher Lee, Peter Cushing e John Carradine… 😉
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Mado’, stasera mi stai regalando oro!!! ^_^ Dovrò fare un’appendice a questo film per inserire le chicche citate!!!
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La locandina non sembrava male! Non conosco il film e da come ne parli cercherò di dimenticarlo non appena avrò premuto sul tasto “pubblica un commento”!
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Questo è il lavoro socialmente utile del Zinefilo: vi ricorda i film da dimenticare 😀
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Ehi Etruscus, come fai a ricordare con tanta precisione le due date in cui il film venne trasmesso da Italia 1 nel 1983 e 1985? Te lo chiedo perché in una di quelle io c’ero! Ciao!
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ahah se dovessi basarmi sulla mia memoria starei fresco! 😛
Consulto i database che fanno sfogliare i quotidiani, spulciando le guide TV giornaliere: certo, la sicurezza al 100% non c’è perché magari era prevista una messa in onda per quel giorno e poi non l’hanno fatta, ma diciamo che è una buona approssimazione. (Nel caso trovassi una messa in onda già subito la settimana dopo, è ovvio che la prima è andata buca…)
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Pingback: Sballato, gasato, completamente fuso (1982) | nonquelmarlowe
é andato in onda anche il 4 marzo 1984, ciclo Appuntamento col brivido
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Ti ringrazio per la preziosa informazione: posso chiederti dove l’hai recuperata? Su qualche giornale dell’epoca?
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