Nel mondo dei filmacci si sa che squadra che perde non si cambia, così per motivi misteriosi – che possono essere spiegati solamente con l’effetto di qualche crudele Scanner – i produttori del terrificante Scanner Cop (1994) si ritrovano a sfornare un altro inutile episodio di una saga che non aveva bisogno già del secondo… figuriamoci del quinto!
Nato da menti soggiogate dal controllo scanner, ecco dunque Scanner Cop II – a volte con il sottotitolo The Showdown a volte Volkin’s Revenge – uscito il 16 maggio 1995 in patria e per fortuna inedito in Italia.
Torna purtroppo Daniel Quinn, attorino dal musino da tenerino che interpreta di nuovo il poliziotto Samuel Staziak, figlio dei protagonisti del primo film di Cronenberg. (Strano che il nostro amato canadese non sia intervenuto per porre un freno a questo scempio dei suoi personaggi!)
Impegnato anima e corpo a farsi crescere i capelli, il nostro eroe stavolta ha un compito arduo: fermare un super cattivo che sta uccidendo gli Scanner.
Per la prima volta questa serie di filmacci mette in campo un caratterista degno del Michael Ironside del primo film: in mezzo ad una manica di inutili comparse, troneggia sua maestà Patrick Kilpatrick, che venero dal 1991 in cui lo scoprii in Colpi proibiti (1990) come villain contro Van Damme.
Qui interpreta il supercattivo Volkin, che va in giro a schiattare gli Scanner per risucchiarne i poteri: più schiatta più succhia, e più succhia più di poteri è una pacchia, diventando sempre più forte. Il suo scopo è diventare forte abbastanza per affrontare Staziak, che anni prima gli ha ammazzato l’amico di tanti atti criminali.
Essendo la trama ridotta all’osso – in pratica il film è tutto qui – per raggiungere i canonica 90 minuti tocca inventarsi qualcosa: per esempio circa 40 minuti totali di succhiate scanner! Con tanto di musichetta urticante per far capire che il cattivo sta succhiando.
Questo dà la possibilità al regista Steve Barnett di sfoggiare scene splatter molto gradevoli, quando gli effettacci erano fatti a mano e il risultato anche di prodotti di basso livello era comunque divertente. Qui la succhiata scanner è sempre seguita dalla vittima che si rinsecchisce ma non prima di essersi riempita di grandi bolle purulenti.
La trovata migliore è quando Volkin succhia una donna attraverso la rete e il cadavere di lei rimane appiccicato ad essa. Quando cercano di liberarla, il “contenuto” cade all’indietro, ma la pelle della donna, il suo involucro, rimane in piedi sulla rete! Almeno questa nullità di film ci regala gagliarde scene splatter come ormai non se ne pensano più.
Tutti i personaggi di questo film sono Scanner, e ogni tre per de si affrontano a suon di sguardi truci ed espressioni da morir dal ridere. L’unico che riesce bene è Kilpatrick, perché è un grande e fa bene tutto quello che fa!
Lo scontro finale, nell’immancabile fabbrica abbandonata, è ridicolo e veloce, facendo tornare una testa che esplode come omaggio al primo film.
Al di là di tutto questo, il film non merita una visione, se non giusto per ammirare un sempre gagliardo Kilpatrick.
L.
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…”Scanna che ti passa”…mi sono ribaltato 🙂
…e concordo per l’ammirazione di cui è degno Kilpatrick!
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Un caratterista imprescindibile: dovrebbe fare sempre lui il cattivo 😛
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Quando in un film fai il tifo per il cattivo, vuol dire che qualcosa è andato storto, se il cattivo invece è Patrick Kilpatrick, allora è la normalità, un grande 😉 Me lo ricordo bene questo, tra tutti i seguiti è il meno peggio, in virtù delle scene splatter, me le ricordo bene, e me le ricordo ben fatte, ero curioso del tuo parere per capire se era solo un mio vecchio ricordo 😉 Cheers!
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Nella noia globale, le scene splatter sono state una bella sorpresa. Altri tempi…
Ma Patrick svetta sempre, dovunque appaia!
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E infatti lui e i risultati delle sue scannerizzazioni sono le cose che più si ricordano di questo film (diciamo pure le UNICHE cose che si ricordano) 😉
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http://docmanhattan.blogspot.it/2017/05/20-super-gorilla-dei-comics.htmlhttp:/ intanto questo post scimmiesco per farti riprendere ,comunque povero uomo dei sogni finito in un filmaccio
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Sono certo di non averlo visto, ma con tanti film tutti uguali, la certezza non è di questo mondo 😛
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Il fatto che il mio commento sia incoerente è dovuto a uno scanner. O alla febbre, valli a sapere…
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Gli scanner ci controllano continuamente 😛
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È così che scoprono cosa ci piace in un film. E poi fanno l’esatto contrario…
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ahahah per me è così: è così facile fare un bene un film, eppure lo fanno apposta a NON farlo 😛
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Fare un film decente è una cosa borghese e sopravvalutata 🙂
Sarebbe molto istruttivo, interrogare chi ha messo su certi flopponi, così da sapere cosa non andava dietro le quinte
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Di cose ce ne sono tante, ma temo che sia il cinema degli anni Duemila a non andare, di base. Non è più tempo di film, oggi sono ben altri i miti e i modi per veicolarli, mentre i Maestri continuano a credere di essere ancora negli anni Ottanta…
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Spero per te che non l’hai mai visto 😀
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