Lascio la parola ad un mio lettore – che ha scelto di firmarsi Willy l’Orbo – che ci parlerà di un film vintage… anzi, Zintage!
L.
Subterfuge è un oscuro filmaccio del 1996 con protagonista Matt McColm; titolo impronunciabile, anno infausto, attore marcio fradicio: non c’è davvero motivo per vedere il lungometraggio in questione. Forse, anche parlarne è un atto di carità. E invece tutto ciò ci piace, desta il nostro spiccato senso di solidarietà verso film putrescenti e… eccoci qua: pronti a gettarsi da un precipizio ignari di dove ci condurrà.
Saltiamo e… via: c’è un aereo che vola nel mezzo di un cielo tempestoso e, vista l’inquietante musichetta in sottofondo, l’incidente, il dirottamento, insomma un accadimento brutto non è manco quotato. Quindi spiegatemi il perché di DIECI infiniti minuti in cui non accade nulla, vediamo passeggeri e piloti in un crescendo di “latte alle ginocchia” che, nelle intenzioni del regista, doveva essere un’impennata di tensione. Hai toppato, chiunque tu sia.
Poi finalmente, è proprio il caso di dirlo, un pilota russo lo abbatte con un missile apparentemente per errore: comunque su quel missile c’erano idealmente tutti gli spettatori che volevano porre fine al barboso esordio del film; dunque, grazie, oh prode pilota mangiabambini.
Nel frattempo Matt McColm, alias l’agente Jonathan Slade, cosa fa? Fa rissa in un bar dopo aver questionato con un bellimbusto circa il programma da vedere alla televisione: scommetto che, varcati i dieci anni di età, nemmeno voi litighereste per tali futilità. Tuttavia la scena in questione ci regala anche un lodevole esempio di auto-ironia (col protagonista che esclama «Perché vuoi vedere i film d’azione? Visto uno visti tutti») che mi porta a chiedere venia al regista “chiunque tu sia”, forse merita un minimo di fiducia. E sempre nella medesima scena, mentre il nostro malmena a destra e a manca, vediamo rallentamenti stile Matrix che servono solo a nascondere la goffaggine marziale del buon Matt. E non ci riescono del tutto.
Ma il top arriva subito dopo quando due agenti senza scrupoli, per indagare sul misterioso incidente aereo, vogliono reclutare il protagonista e suo fratello Alfie. Ebbene, reggetevi forte: come il più smargiasso dei tronisti McColm(o di fi*a) se ne sta su un motoscafo con pulzelle disinibite e disponibili quando arrivano i tizi guastafeste, lui cerca di liquidarli, uno di loro getta una bomba a mano nell’imbarcazione, gli occupanti saltano in acqua e quando il nostro, furioso, si reca dai due per chiedere spiegazioni la riposta è «Serviva per attirare la tua attenzione, non si è fatto male nessuno».
Leggete quanto ho appena scritto, rileggetelo e tramandatelo: per chi ama il trash questa sequenza è Bibbia allo stato puro.
Comunque, in un modo o nell’altro i fratelli sono “arruolati” per recuperare la scatola nera dell’aereo. Vengono a saperlo anche i russi che hanno già schedato i due e, nella casella “lavoro”, per il protagonista hanno scritto “tipo da spiaggia”. Devo commentare? Mi astengo, suvvia.
Giunti nell’ex Unione Sovietica trovano un caldo afoso, un residence dove gli mettono al collo una coroncina di fiori, tante ragazze svestite, un autista che si esprime così «Ooooh, femmine bellissime, grandi tette, bum, bum, bum»: allora spiegatemi, non è che per sbaglio sono finiti alle Hawaii? Io la Russia me la ricordavo un po’ diversa ma sarà un problema atavico derivante dalle mie lacune geografiche. Sarà (!?).
Intanto gli american brothers scoprono di avere un partner femminile (intesa sessuale con Matt non quotata come il disastro di inizio film) e Alfie pronuncia l’unica, sottolineo “l’unica”, frase che giustifichi la sua presenza nella pellicola: vede un uomo con un foro sulla fronte ed esclama «Sembra molto morto». A me, giuro, ha fatto ridere. Poi il povero fratellino, dopo anni di insuccessi amorosi, abborda alcune donne in spiaggia al che interviene il fratello maggiore che lo getta in acqua, lo umilia e lo accusa di pensare alle femmine e non alle cose serie. Comecomecome? Da che pulpito viene la predica? Da «io me no sto su un motoscafo con tre conigliette di Playboy mentre la CIA mi chiede aiuto». E per rincarare la sua dose di faccia tosta lo stesso se ne va a cena con l’avvenente partner: vi svelo che ho un fratello. E per fortuna non è come Matt McColm.
Il lungometraggio prosegue tra molesti squali a cui modificano le onde cerebrali (ok, non fatevi troppe domande), assalti improbabili a basi russe, sparatorie, scazzottate, noia, scontatezza. Confermando così le impressioni di inizio recensione: titolo impronunciabile, anno infausto, attore marcio fradicio e dunque film balordo. Ma è proprio questo che qualifica la mia voglia di vederlo. Una volta e basta però: cornuto sì ma mazziato no.
P.S.
Ringrazio Willy l’Orbo per aver recensito il film.
L.
– Altri post di Willy l’Orbo:
- Death Match (1994) La versione di Willy l’Orbo
- Il ritorno di Kenshiro (1995)
- Lo Squartatore (1995)
- Potenza virtuale (1997)
- Back in Action (1993) Una spietata coppia di vendicatori
– Ultimi post di action:
- [Death Wish] Assedi, A-Team e Annihilators (1983-1985)
- Bounty Killer (2013) Da Pluto TV con la Z maiuscola
- Icebreaker (2000) Minaccia nucleare
- [Death Wish] Gordon’s War (1973) Il Punitore Nero
- La saga dei 3 Supermen (1968-1973)
Bel ciofecone, non c’è che dire! Mai visto, ma se fosse vero anche solo un quinto di ciò che c’è scritto qui…
Deve essere bello, avere così tanti soldi da poterne sprecare un po’ in film nati morti!
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Non ho mai sentito nominare questo film, né gli attori citati, ma mi fido ciecamente di Willy l’Orbo: chi altri potrebbe stanare deliziosa robaccia come questa? ^_^
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Lo prendo come un complimento…perchè so che lo è 🙂 🙂 🙂
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Certo che è un complimento: io ci sguazzo in questa roba, quindi chi riesce a trovare titoli “nuovi” è degno di tutta la mia stima ^_^
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Tutto vero! E forse qualcosa m’è sfuggito tra le tante perle…date ai porci 🙂
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Ho il vago ricordo di un film sui ragni ogm: c’è un ragnetto fatto su una stazione spaziale, usando il dna di uno sfigatello che dice di essere un alieno. Il ragno figlia: un ragnetto grande il doppio. Ripeti fino ad averlo grande come un autobus!
Scena clou: il supermilitare, un fighetto che avrà 25 anni al massimo, spara al ragnobus col bazooka… e lo manca! 20 metri di distanza, mica 600…
Credo si intitolasse, in modo niente affatto anonimo, Spiders.
Ma sono ricordi del ’99 circa, il rischio che qualcosa non sia corretto è alto…
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Così descritto mi sembra un capolavoro Z! 😀
Ho tante bestiacce da parte ma capisci che è un fiume in piena, e se poi continuo ad aprire cicli su cicli non li farò mai! Recensire un film al giorno è troppo poco…
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Potrebbe/dovrebbe essere Spiders effettivamente ma il ricordo è un po’ sfocato tra una nefandezza e l’altra!
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Facile che la parte migliore del film siano le tre signorine della prima foto, non ho mai sentito parlare del film ma Willy è una sicurezza nel convincere le persone a NON perdere tempo con certi film, talento non da poco riuscire a farmi dire di no ad un film 😉 Cheers!
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Ma noooo Cassidy…io voglio che qualcuno mi faccia compagnia in queste visioni orripilanti 🙂
p.s. sì, la parte migliore è proprio quella!
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Direttamente dalla collana “gli inguardabili di Amanda Pays”
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ahahah fai venir voglia di cercarne altri per inaugurarla davvero, quella collana 😛
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Spacejacked dovrebbe essere pane per i tuoi denti, insieme ad Ablaze e The Santa Trap.
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oddio, già i titoli mi fanno star male 😀
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Ablaze però è roba per Willy l’orbo secondo me.
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Mi affido a lui, che io sono infognato di mummie e Jungle Girl…
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Quindi mi devo “acculturare” su Amanda Pays???
Mi volete così male 🙂 🙂 🙂 ?
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Controllato, Ablaze è del 2001…e le mie facoltà netturbiniche si concentrano su anni ’80-’90 altrimenti rischio la sanità mentale 🙂
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Anche perché dal Duemila la qualità dei film di serie B è diventata devastante: il peggior film degli anni ’80-’90 è un capolavoro in confronto a un qualsiasi film di cassetta dal Duemila in poi 😛
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Sottoscrivo!
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Beh, decisamente questo è un altro di quei casi in cui l’agente della Pays avrebbe dovuto indurla a pensarci molto bene prima di accettare il ruolo… “Amanda, rimanda!” 😉
Quanto all’inizio, direi che le sue due fasi (accumulo di latte alle ginocchia+missile russo) esemplificano a meraviglia la condizione degli spettatori: prima annoiati e poi abbattuti, prigionieri di un film precipitato senza mai essere riuscito a decollare davvero. Cosa del resto dimostrata ulteriormente da un protagonista che più terra-terra -da sprofondarci dentro, proprio- non si potrebbe, come il nostro McColm/Slade capace tra l’altro di risse per futili motivi dimostrando di ragionare nello stesso modo in cui picchia: al rallentatore, appunto, anche se per il resto mi trovo a concordare pienamente con Willy circa il salvataggio di quella sparata auto-action-ironica. Ma poi, a pensarci bene, quale ragione potrebbe mai avere un figaiolo appagato e di successo come McColm/Slade nell’essere ANCHE intelligente? Tanto più in presenza di avversari parimenti dotati di un Q.I. non esattamente invidiabile? Una bomba a mano “serviva per attirare la tua attenzione, non si è fatto male nessuno”… guarda un po’, e allora la prossima volta che cosa cazzo farete? Magari dare fuoco alla macchina quando sta guidando perché tanto c’ha l’estintore?
Beh, a questo punto è meglio avviarsi verso la conclusione, sorvolando su:
1) clima e accoglienza tipicamente russi che “tipo da spiaggia” Slade e “tipo da spiaggia purtroppo non popolata come quella di mio fratello” Alfie hanno trovato là in quel di San PietrHonolulu
2) il fatto che con un buco in fronte, in effetti, tanto vivi non sia facile rimanere
3) la ramanzina a senso unico di Slade che -a differenza di Alfie- certo non è uno che pensa alle femmine, lui. Ci mancherebbe. Le ha, quindi scopa senza pensieri. Ma vuoi mettere, invece, quell’egoista di suo fratello?
Arriviamo a chiudere, quindi, sui poveri squali suscettibili di modifiche alle loro onde cerebrali: vogliono forse renderli più intelligenti, in modo da avere così finalmente la presenza di qualche essere pensante nel film? Correndo il rischio di infliggerli enormi sofferenze e scatenare la loro aggressività, qualora diventassero consapevoli dell’immane ciofeca a cui stanno partecipando? Non mi sembra proprio il caso, no 😛
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🙂 🙂 🙂 metafora iniziale degna del miglior poeta decadente!
…e piena solidarietà agli squali impiegato in questo film!!
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