Una volta ero informato sui nuovi film di Van Damme molti mesi prima che uscissero: ora li scopro per puro caso. Però la voglia di vederli non è calata… anche solo per ridere in faccia al povero Jean-Claude, che ce la mette tutta a fare quello che non faceva neanche quando era vivo.
Scopro quindi per puro caso dell’esistenza di Kill ‘em All, che se si trova scritto anche Kill’em All tutto attaccato. (Quell’apostrofo è la contrazione da them a ’em quindi andrebbe staccato da kill, ma tutto il mondo è paese e la grafica tende a svaccare la grammatica.)
La Sony Pictures lo porta in DVD dal 6 dicembre 2017.
Mi casca per caso l’occhio sul regista, Peter Malota. Aspetta, ma non può essere quel Peter Malota… no, dài, sarà un omonimo: mica vorrai dirmi che la guardia del corpo che dava calci con gli speroni sugli stivali in Double Impact (1991) ora si è messo a fare il regista? Lo adoravo, in quel personaggio, e adoravo i suoi calci alti: il suo scontro con Van Damme apriva il meraviglioso trailer che quell’estate imparai a memoria fotogramma per fotogramma, ma ero un fan malato di 17 anni…
Ora Peter Malota è diventato regista? Ma perché chiunque conosca Van Damme finisce per fare cose di cui non è capace?
Una scritta ci informa che nel 1991 la Jugoslavia “esplose” per via di guerre civili che nel successivo decennio hanno provocato 300 mila morti e un milione di profughi. La domanda sorge spontanea: perché ad una disgrazia del genere… vogliamo aggiungere anche Van Damme?
Subito dopo inizia una serie imbarazzante di dissolvenze incrociate che non si capisce una mazza. Essendo la qualità del video spaventosamente scarsa – se l’avessero girato con lo smartphone sarebbe stato meglio – si cerca di usare più filtri e transizioni possibile per buttarla in caciara. Bravo Peter Malota, cerca di nascondere tutto…
Fa piacere trovare un’altra star marziale dei tempi d’oro, il mitico ma sfortunato Daniel Bernhardt. Qui interpreta uno dei fratelli Brokowitz… Aspetta, ma davvero il doppiaggio italiano dice Brokowitz invece dell’originale Brokowski? Secondo i nostri traduttori “witz” è più jugoslavo di “wski”? ‘Sto film comincia davvero male…
Vistosi uccidere il fratello nel 1999, oggi Radovan Brokowitz-wski (Daniel Bernhardt) lavora per Klaus (Paul Sampson) ed entrambi sono cattivi cattivi. E la banda di simpatici assassini è arricchita dalla presenza dello spietatissimo Dusan… cioè quella facciuzza da bonaccione di Kristopher Van Varenberg, che perde ogni dignità e da questo film sceglie di chiamarsi Kris Van Damme.
Ormai l’azienda familiare “Van Damme & figli” è ben avviata, malgrado portare quel cognome non dev’essere facile per il giovane Kris: evidentemente ha visto che comunque paga, e allora si scende a patti con tutto. Tanto è una particina di cinque minuti, passa subito…
Van Damme è abituato ai combattimenti strani, e dopo aver affrontato se stesso in Double Impact (1991) e una tigre in Welcome to the Jungle (2013), ora affronta suo figlio!
Tranquilli, a parte un paio di inquadrature innocue il resto del lavoro lo fanno i rispettivi stunt double. Ve l’immaginate se no poi la domenica a pranzo, in casa Van Damme?
L’idea di fondo non è malaccio, e soprattutto economica. Un uomo misterioso arriva ferito in ospedale e l’infermiera Suzanne (Autumn Reeser) lo cura e si ritrova invischiata nella sua vendetta. Philip (Van Damme) infatti è nato in Jugoslavia – dove il nome Philip è notoriamente di ampio uso – e dopo svariati decenni è riuscito a trovare l’uomo che gli ha ucciso il padre, quand’era bambino.
L’ospedale si ritroverà quindi ad essere unica ed economica location della storia di vendetta fra i cattivoni e Philip.
Tutto questo viene ricostruito con un gioco di flashback incrociati, dissolvenze a secchiate e colpi di scena che dovrebbero far saltare sulla sedia, compreso un super colpone finale che si rifà ad un noto film. (Non vi dico quale per mantenere un minimo di sorpresa.)
Siamo però nell’etereo universo delle intenzioni: in pratica è un filmaccio di bassissima qualità e pretese nulle, dove personaggi interpretati malissimo entrano in scena, prendono due calci da Van Damme e se ne vanno a ritirare il cestino del pranzo. Nessun attore di questo film riesce a stare in video per più di cinque minuti: per il resto, c’è la faccia smunta di Van Damme!
Inutile negare che il cuore si scalda nel vedere J.C. che tira ancora le sue storiche tecniche di gambe, ma è davvero pochino per salvare un filmaccio raffazzonato alla bell’e meglio.
Grande stupore nel trovare i caratteristi Peter Stormare e Maria Conchita Alonso nei ruoli di due agenti che cercano di raccapezzarsi con i racconti di Suzanne: quanto male se la stanno passando per accettare un piccolo ruolo in un film di Van Damme?
L.
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Mi puzzava già parecchio, se lo boccia anche il super esperto di Van Damme allora posso passare la mano, Stormare é imprendibile farà 40 comparsate l’anno. Cheers!
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J.C. ci prova e tira calci come se non ci fosse un domani, ma la sua faccia morta uccide tutto, e la qualità tecnica dei film crolla ogni anno di più. Qui siamo davvero ai livelli di un fan movie…
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Non l’ho visto, come il 98% dei film di Giovanni Claudio. Ma immagino che il colpo di scena finale venga da I soliti sospetti.
O da Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti.
O dal primo Scary Movie.
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ahahah ormai è stato talmente citato che quel finale non ha più sorprese 😀 Anche una vecchia sit-com vantava un episodio mitico con quel finale: da colpone di scena è diventato canone…
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Ma è quello, il colpo di scena? 😛
Scemenze a parte, è sicuramente uno dei più divertenti da parodiare 🙂
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Purtroppo qui non è una parodia, è una cosa seria… il che fa molto più ridere 😀
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No, scusa, ho azzeccato il colpo di scena dal nulla? O_0
Perché il test con le carte Zener dice che come esper faccio pena XD
Mi riciclerò come scanner cop!
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Già vedo gli spettacoli milionari che organizzerai: “L’uomo che azzecca i finali dei film” 😀
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E che filmoni! XD
E poi, con un po’ di allenamento, potrò usare PC e telefono con la telepatia, come insegna Cronenberg!
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Ricordati degli amici, quando sarai ricco e famoso 😀
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Sarà fatto! XD
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In quel fermo immagine del trailer, JCVD sembra quasi un certo pornodivo italico…
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Ehhh glie piaceresse! 😀
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Fuck ‘em All 😀
Mi piacerebbe poter dire “guarda come riescono a invecchiarti bene col make-up”, ma temo che qui di effetti prostetici il nostro J.C. non ne abbia avuto avuto nessun bisogno… 😦
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Van Damme dovrebbe essere studiato all’università: è un caso unico di invecchiamento istantaneo! Un giorno era un uomo normale, il giorno dopo era invecchiato dieci anni tutti insieme! Ed è combaciato con il passaggio dalla B alla Z…
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Visto, confermo tutto. Purtroppo. L’unico momentop in cui mi sono emozionato un po’ è quando si sfidano Van Damme e Bernhardt (sento odor di Senza esclusione di colpi 🙂 )
…e complimenti a Gracula 🙂
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Peccato che facciano davvero poco, i “due Frank Dux”! Se Van Damme non avesse fatto il pulcioso, vent’anni fa lui e Daniel avrebbero fatto faville…
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Duplice occasione sprecata 😦
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Muchas gracias 😉
A volte ho delle intuizioni inspiegabili 😛
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