Virtual Combat (1995) Grid Runners

Lascio la parola ad un mio lettore – che ha scelto di firmarsi Willy l’Orbo – che ci parlerà di un film vintage… anzi, Zintage!
L.

E niente. Sono ancora nel vortice della dipendenza, come mestamente denunciato tempo fa. Alcol? No. Fumo? No. Droga? No. Ma come, non ricordate? La mia dipendenza ha un nome, un cognome e, per non farsi mancare proprio nulla, un nomignolo: Don “The Dragon” Wilson.
Rieccoci, sbadabam! C’ho picchiato il muso ancora una volta e, ormai lo so, non sarà l’ultima. È colpa mia se a titoli come Virtual Combat non so resistere? Sì, è DECISAMENTE colpa mia. Tuttavia, percuotendomi il petto per penitenza, pigio play e mi inabisso. Chi mi segue? Dopo aver visionato i primi minuti… credo nessuno.

Don il Drago è fra noi!

Il nostro eroe, alias l’addetto alla sicurezza David Quarry, si diverte a fare combattimenti virtuali ma: le coreografie sono prese di peso e in modo dozzinale nonché dilettantesco da Mortal Kombat (Midway… ma una bella denuncia prima di fallire, no?); le mosse del protagonista sono eseguite con tale lentezza stile “bradipo” che il conseguente rumore prodotto risulta davvero inverosimile, un po’ come se poggiando le frittelle sul tavolo provocassi un’onda d’urto da far impallidire i test di Mururoa; gli sparring partner più credibili indossano inguardabili fuseaux gialli e blu (?); il nemico finale, tale Dante (Michael Bernardo), ha una maschera con poderosi corni e dice frasi di questo tipo «Io sono il guerriero letale, vieni, dammi la tua rabbia». Guarda, da spettatore già allibito, te la darei anche io la mia rabbia. Ooooh, se te la darei.

Una piacevole deriva virtuale

Comunque, subito dopo, la vituperata pellicola vive un’inaspettata svolta: in questo futuro prossimo c’è anche il cybersesso! Evvai! Così, una coppia decisamente sovrappeso si appresta a godere, separatamente, dei piaceri virtuali; lei si becca un sobrio «Che porcellona» dall’addetto, a lui va peggio: può scegliere tra tre donne di cui una dice «Io sono Greta e adoro i giochi violenti» mentre un’altra digrigna inspiegabilmente i denti e ha in mano, altrettanto inspiegabilmente, una motosega (SOS, qualcuno mi aiuti a capire). Ovviamente sceglie la terza, Debbie, perché ne andava della vita a questo punto.
Tra l’altro la stessa Debbie ci regala un godurioso nudo integrale: bravissima.

Un Drago deve fare quello che un Drago deve fare

Intanto il padrone dell’industria virtuale, che se ne sta a suonare l’organo in una sala addobbata con candelabri (paradossale quanto l’inventore della ruota che vive in una stazione spaziale…), viene a sapere che un suo scienziato è riuscito a clonare… una (bella) donna nuda. Sarà, ma da quando non compare più Wilson il film è decollato, perlomeno sotto il profilo pornografico.
Nel frattempo, per errore, rendono vivo e vegeto quel “guerriero letale” di Dante che inizia a uccidere gente a caso, a cui ricrescono gli arti eventualmente mozzati e che parla con la mente senza muovere le labbra (perché mai?) suscitando un effetto comico/trash/ridicolo con pochi eguali. Quando però il medesimo Dante massacra a morte il collega del “dragone”, prepariamoci a sorbircelo il buon Don… la pacchia è finita.

Perché gli hanno dato una spada?

Questi si prende anche l’incarico di dare l’annuncio alla neo-vedova; vi dico solo che un inserviente del McDonald’s, di quelli proprio entusiasti quando friggono le patatine, ci avrebbe messo più empatia. Comunque Wilson inizia ad indagare anche in zone non di sua competenza e i colleghi, quando lo avvistano, come reagiscono? Cercando di sfigurarlo con calci volanti. D’altronde in questo “scarsometraggio” tutti hanno le armi e tutti le lasciano nella fondina per “marzialeggiare”: insomma, quando il genere di un film influisce disastrosamente sulla sua verosimiglianza. Affossandola.

Don torna al suo elemento naturale

Addirittura due squillo clonate dal padrone dell’industria virtuale per loschi traffici si esibiscono in mosse alla Bruce Lee: sottolineo, due squillo, non due consumati ninja. Giustappunto loro due ci regalano una scena da palati fini: c’è una porta chiusa a chiave e, al di là, una guardia, per cui le nostre, al fine di entrare, cosa si inventano? Fanno passare un frustino sotto la porta e lo sbattono sugli attributi della guardia citata. E già andiamo contro ogni legge della fisica: inoltre, per sfuggire alla tremenda tortura, il secondino avrebbe dovuto semplicemente spostarsi di qualche centimetro. Troppo arduo, pertanto apre subito. Integerrimo, furbo come un’aquila, quasi geniale, anzi, geniali tutti.

Una gran faccia da cattivo

Tra l’altro Wilson conosce proprio una delle due squillo (pentitasi e quindi fuggita), la salva da un buzzurro e un secondo dopo ci va a letto: trattasi di una delle sequenze più abusate nei film del nostro, secondo me fanno copia & incolla sempre della stessa cambiando solo il volto della (s)fortunata. Quando la pellicola, imboccata la strada dell’ovvia conclusione e del duello tra il protagonista e Dante, sembra toccare picchi notevoli di noia e bruttitudine fa la sua comparsa, pur in un ruolo da antagonista minore, Loren Avedon; ecco, diciamo che Virtual Combat, al netto di un putridume diffuso, ha almeno qualche colpo di coda catartico: Loren Avedon e le tette. Non sarà un granché ma, con Don Wilson nei paraggi, è grasso che cola. Fidatevi.

P.S.
Ringrazio Willy l’Orbo per aver recensito il film.
L.

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32 risposte a Virtual Combat (1995) Grid Runners

  1. Denis ha detto:

    Willy dall’alto della tua orbosità dovresti fare il post ingredienti per un film zintage gli elementi trash bisogna mischiarli bene e comunque sono film dai dialoghi assurdi tipo” volevo vedere uno sbirro defungere! ”
    Non capisco perchè Italia Uno non li passi più:(

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  2. Cassidy ha detto:

    Mi sembra giusto che lo scienziato cloni belle donne nude, lo fa in nome della scienza, oppure perché si è stufato delle pecore. Che detta così sembra una battutaccia di Woody Allen o di Leo Ortolani 😉 Cheers

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    • Willy l'Orbo ha detto:

      Tutto giusto Cassidy, approvo! La mia unica perplessità riguarda l’immediata acquisizione da parte di queste di doti marziali ma, di fronte a una bella presenza femminile, è effettivamente un’inezia!

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  3. Evit ha detto:

    Se Willy non esistesse qualcuno dovrebbe inventarlo!
    Come sempre, recensione molto spassosa! “Scarsometraggio” ahahahahah!

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  4. Willy l'Orbo ha detto:

    E grazie, come sempre, a Lucius per le didascalie che danno sempre un tocco in più, soprattutto quella sui “doveri” di un ddrago 🙂

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  5. Conte Gracula ha detto:

    Forse è come Kung Pow: hanno unito spezzoni di due o tre film per farne uno solo.
    Magari, film cancellati perché il produttore è andato a cercare il senno sulla Luna e l’ha trovato…

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  6. Conte Gracula ha detto:

    Comunque, qualche Zintage con Cinzia Rotrock (si scrive così?) a questo punto ci vuole… magari non Le mercenarie, che è oltre redenzione e non è nemmeno la protagonista!

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  7. Giuseppe ha detto:

    Ti arrivi, Willy, il mio doveroso omaggio
    al fegato mostrato nel veder tal “scarsometraggio” 😀
    “Io sono Dante! DANTE! Ripeto il mio imperioso nome perché il suo ricordo nel vento non si perda!
    Letale e temuto guerriero io ero, mentre oggi son costretto a profferir battute di merda!
    Quanto lontana sento la gloria mia vissuta
    quando mi vedo addosso ‘sta maschera cornuta!
    Sì, vedi bene che non parlo: fa più scena, uso sol la mente!
    Ma allora perché, invece di suscitar terrore, sembro sempre un deficiente?
    Quanto vorrei esser lo scienziato, lui è non mica un coglione
    avete visto, no, il concetto che ha di clone?
    Lo capisco pure io, che di acume poco brillo:
    ehi, sa clonar anche le squillo!
    Genio puro, le produce già marziali
    e pure col frustin per genitali
    da usar sul secondino
    fermo lì, come un cretino
    Poi, lui a che serve? Ho la memoria corta…
    ah, ma certo, a fare l’apriporta!
    Beh, per come io son messo
    meglio è del cybersesso
    con Greta dai giochi violenti
    e quell’altra, lì, che usa la motosega per smerigliarsi i denti!
    Intanto passo il tempo accoppando gente a caso
    niente può ferirmi, a me ricresce tutto pure il c… naso.
    Quel che qui però non cresce è lo spettator contento
    aspetta forse quel bradipo di Don… ma non sa quanto sia lento!
    Fra un calcio volante e mai un’indagine che davvero gli competa
    tosto (seee, magari) si avvicina alla sua meta
    con tutta calma, eh? Sia mai un’accelerata!
    Anzi, quello si fa pure una trombata
    (con la squillo del virtual padrone,
    che pure lui usava l’organo, sì, ma con ben altra accezione)!
    Rigenerato ho gli arti miei mozzati
    gli spettatori, ormai, se ne son belli che andati
    così si perderanno quello che c’è di buòn:
    una comparsata, sai, di Loren Avedòn!”
    E al suo destino ora lasciam Dante, pur nella vana speranza che da Don ne prenda tante
    Mentre è un peccato, dico io, che Loren non sia arrivato prima
    il film l’avremmo avuto più allettante
    e l’avrei controrecensito a tono, anziché in rima! 😀

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  8. benez256 ha detto:

    Guarda, non so se il film è bello o brutto, anche se propendo più per la seconda opzione, ma visto che c’è il mio grande amore Athena Massey devo assolutamente vederlo. L’ho scoperta una sera su 7Gold tipo dieci anni fa ai tempi dell’università quando era nudissima in Undercover Heat…eh niente, ho dovuto guardarmi una bella fetta della sua filmografia…

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