Per tutto il 2010 ho presentato su ThrillerMagazine i 40 titoli della collana “Bruce Lee e il grande cinema delle arti marziali” (targata Gazzetta dello Sport), ogni settimana corrispondente alla loro uscita in edicola: mi piace recuperare quei pezzi per ampliare la sezione “marziale” del blog.
32. Danny the Dog
(sabato 23 ottobre 2010)
Torna in edicola Jet Li con un grande film di qualità, all’interno della collana “Bruce Lee e il grande cinema delle arti marziali”: Gazzetta dello Sport e Stefano Di Marino presentano questa settimana uno dei grandi successi europei del sodalizio artistico fra il produttore e sceneggiatore Luc Besson (che ha l’occhio lungo quando si parla di cinema marziale) e Jet Li, fra i più celebri interpreti viventi di gongfupian. Quattro anni dopo Kiss of the Dragon, i due tornano a presentare un film ineccepibile sotto ogni aspetto: Danny the Dog (2005).
Prodotto da Besson e Li, alla regia troviamo quel Louis Leterrier autore dei primi due sfolgoranti film della serie Transporter e del recente Scontro tra titani.
Bart (Bob Hoskins) è un piccolo boss di Glasgow con le mani in pasta negli affari più sporchi. Dopo aver ucciso una famiglia cinese, alleva il loro bambino come se fosse un cane, addestrandolo a combattere e facendone una spietata guardia del corpo, nonché lottatore a comando. Quando un incidente rende all’improvviso libero Danny (Jet Li), questi si ritrova totalmente disadattato alla vita civile e trova conforto nell’ospitalità di un pianista cieco (Morgan Freeman), la cui figlia adottiva (Kerry Condon) darà a Danny l’idea di una nuova vita in una famiglia felice. Ma il passato torna sempre, e Bart non sarà disposto a perdere la sua fenomenale macchina da combattimento: il suo “cane”…
Li ha spesso sottolineato che è molto attento al tipo di film che interpreta e soprattutto per quale tipo di pubblico questo è pensato. «Visto che è molto difficile barcamenarsi nel triangolo “Asia-America-Europa” – racconta Jet Li in un’intervista del 2005 a Joel Marasigan, – io devo continuare a interpretare tre tipi diversi di film. […] Non puoi fare un film che piaccia a tutti: Hero ha stracciato ogni record in Asia, è andato benissimo in Europa ma negli Stati Uniti è stato solo “okay”. La gente lì si chiedeva “Ma perché tutti volano? Che storia è?”. Ogni film affronta una strategia diversa a seconda del pubblico per cui è pensato.»
Proprio per questo motivo nessuna major statunitense era interessata al progetto che Li stava portando avanti, Unleashed (che potrebbe tradursi con “sguinzagliato”), convinta che in America non avrebbe trovato accoglienza. «All’inizio dissi agli americani che volevo fare un film d’azione, – racconta Li – e loro tirarono subito fuori un assegno. Poi feci leggere la sceneggiatura… e loro ritirarono subito l’assegno!» Sin dall’inizio l’attore ha creduto nella sceneggiatura che Luc Besson gli aveva proposto (anche se, ammette, ha dovuto scartare molte proposte perché gli sembravano tutta roba “già vista”), così il film è stato proposto in Europa con il titolo Danny the Dog e ha ricevuto un grande riscontro di pubblico.
Il personaggio di Danny subisce un’evoluzione durante la storia: dalla furia cieca e incontrollabile della sua condizione “animale” man mano acquista umanità, grazie all’amore che riceve dalla sua nuova famiglia, e il suo stile di combattimento muta fino a diventare meno violento, anche se comunque efficace.

Bob Hoskins, “padrone” di Jet Li
Il coreografo dei combattimenti è il celeberrimo Yuen Woo-ping che torna a lavorare con Jet Li dopo quasi dieci anni: l’ultima loro collaborazione infatti risale a La vendetta della Maschera Nera (1996). Questi cuce addosso all’atleta sequenze marziali nettamente diverse da quelle che siamo stati abituati a vedere nei film precedenti.
«Quando abbiamo creato il personaggio – racconta Li, – abbiamo cercato di mostrare un diverso stile marziale. Nelle prime sequenze Danny è veramente simile a un cane. In un film di arti marziali il protagonista tira pugni, calci e controlla gli altri avversari allo stesso tempo: Danny invece si focalizza su un avversario alla volta, proprio come un cane. Anche se altra gente lo colpisce, lui continua a focalizzarsi su un solo avversario: quando questi è a terra, allora può passare al prossimo.»

Una fugace apparizione di Scott Adkins
Le sequenze marziali del film sono di altissima qualità, grazie anche alla presenza di comprimari di prim’ordine come Scott Adkins (che partecipa al combattimento all’interno della piscina vuota). Sicuramente degno di nota è il combattimento finale tra Jet Li e lo straniero senza nome (Michael Ian Lambert) che vede una sequenza girata nell’angusto spazio di un gabinetto.
Impossibile non citare la ricca colonna sonora del film, che ne ha preceduto di alcuni mesi l’uscita nelle sale. Curata dai Massive Attack con sonorità a tratti stridenti e a tratti languide, oltre allo score del film vanno segnalate anche due canzoni presenti come “bonus track” nelle edizioni Virgin del disco dal 2005 in poi. Stiamo parlando di Baby Boy con la particolarissima voce flautata di Thea, che rielabora il tema del film (e il cui videoclip è presente nel DVD come contenuto speciale), e di Unleash Me di RZA & Prodigal Son, che si riferisce al titolo statunitense del film.
Un’ultima curiosità. In un’intervista newyorkese a Jenny Halper, dopo l’uscita del film, Jet Li ha raccontato che la locandina cinese ha presentato alcuni problemi nella distribuzione in quel Paese: «La gente guardava Bob Hoskins che cercava di aggredirmi, e così si diceva “se Jet Li è l’eroe, perché il tizio bianco lo sta aggredendo?”».
L.
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Lo aspettavo questo pezzo, malgrado gli elementi da “Bessonata” è un film che ho sempre apprezzato,in effetti ha avuto una grande visibilità presso il grande pubblico. Jet Li è davvero bravo ad usare le arti marziali (quindi l’azione) per costruire il personaggio, menzione speciale per Bob Hoskins, ok lo ricordiamo tutti mitico in coppia con il coniglio, però ha fatto un sacco di parti (anche da tipo tosto) in cui era molto credibile, davvero poliedrico come attore 😉 Cheers
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Raramente dei film marziali hanno attoroni del genere nel cast, ma non mi sento di condividere il mio entusiasmo dell’epoca per il successo del film 😛
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Come non scordarsi altri bei ruoli di Hopkins: Cotton Club, Nixon, Stay, Doomsday…era un gran caratterista..
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Un grande professionista e un attore bravissimo.
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Ti dirò a me è piaciuto tanto al tempo…merito anche di un Bob Hoskins che per fare i villain è sempre stato interessante. Poi beh io ci vado a nozze con le Bessonate, visto mi è piaciuto anche Lockout.
Ma il miglior film di Jet Li per me rimarrà sempre Huo Yuanjia di Ronny Yu e devo ancora vedermi la director’s cut…;)
Cambio per un attimo argomento e livello di pellicola…ma The Grandmaster (Yut doi jung si) di Wong Kar-wai è troppo un capolavoro…
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Film godibilissimo, non un capolavoro, ma si vede bene ancora oggi.
Hopkins di spessore nel ruolo del Villain
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D’accordissimo! ^_^
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Che dire se non bravi tutti, davvero… Besson, Li e Hoskins 😉
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Purtroppo il riscontro di pubblico temo non sia stato come sperato, visto che poi Besson non ha ripetuto l’operazione e Jet Li ha tirato i remi in barca…
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E’ probabile che -pur con i risultati ottenuti presso il pubblico non marziale- una parte di spettatori lo considerasse comunque ancora troppo marziale per gli standard a cui era abituata mentre, di contro, ad una parte di fan esperti del genere l’abilità di Jet Li (se pur anche qui di alto livello) poteva forse in qualche modo sembrare più sacrificata -o imbrigliata- del solito ad esigenze puramente “occidentali”… una doppia incertezza che alla fine avrebbe impedito a Danny the Dog di sfondare per davvero, insomma. E, se vogliamo, pure la controprova di una immutabilità del triangolo “Asia-America-Europa” tale da far passare sia a Besson che a Li l’idea di impiegare di nuovo tempo e denaro in operazioni come questa…
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Temo tu abbia ragione, è uno di quei casi in cui per accontentare tutti non si accontenta nessuno. Il cinema marziale in Occidente è talmente discriminato che neanche la presenza di grandi attori gli fa guadagnare punti. Solo se pensano sia una tarantinata gli spettatori si smuovono 😀
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