Il wrestling è finto ma fa malissimo (guest post)

Il mio attento lettore Denis, che cura la rubrica dei videogiochi, regala questo guest post ad un mondo dell’intrattenimento che si fonde spesso con il cinema.

Il wrestling è finto ma fa malissimo

«Stavo lottando con Road Dogg. Era il 1997 o 1998. Gli feci un bulldog, una delle mie mosse che avevo fatto miliardi di volte. Caddi sul dorso della mano e mi ruppi i metacarpi. Erano tutti distrutti, erano ridotti come tappi di sughero rotti a metà. Passai cinque ore sotto i ferri e misero due chiodi in ogni dito che avvolsero poi nel filo.»

Dustin Rhodes

«Là fuori tutti si fanno male. Si tratta solo di capire fino a che punto ci si fa male. Nel football, se cadi, il tipo dietro di te è lì pronto a prendere il tuo posto. Qui, invece, ti impegni e vai avanti, lotto nonostante le lesioni.»

«Devo dire che l’infortunio più grave me lo sono procurato quando misi il braccio destro nel finestrino di una limousine durante un programma della WCW. Mi diedero 199 punti e arrivai ad un centimetro dal tagliarmi il nervo.»

Bill Goldberg

«Mi presi un bastone da kendo sul collo da Bubba Ray Dudley in ECW. Accadde in un momento di eccitazione. Lo stava muovendo come una mazza da baseball verso la mia testa, non me ne resi conto, mi chinai e lui finì per colpirmi dritto sul collo. Per un istante non riuscii a muovermi, fu veramente terrificante. Per fortuna si trattò solo di una lesione della colonna vertebrale, ne uscii indenne.»

Lance Storm

«Nel 1997 caddi sulla testa lottando contro Owen Hart. Rimasi quasi paralizzato, per 90 secondi fui colpito da una quadriplegia transitoria. Mi lesionai la colonna vertebrale e fui fortunato che non fosse più grave.»

“Stone Cold” Steve Austin

«Dopo il Casket Match con Undertaker alla Royal Rumble del 1998, tre giorni dopo mi svegliai e non riuscivo a muovermi, non riuscivo nemmeno a girarmi per raggiungere il telefono. Era come avere il più bollente dei coltelli ficcati nella schiena; non riuscivo a muovere le gambe e non riuscivo a girare il busto.»

Shawn Michaels

«“Falso” non è una parola che mi piace usare perché non c’è nulla di falso in quello che faccio. È uno show, un risultato predeterminato; mettiamo in scena dramma, azione, commedia o come lo volete chiamare voi, ma non è falso. Falso sarebbe se stessi per prendermi una Body Slam e invece fosse la mia controfigura a prendersela. Falso sarebbe se stessi per prendermi una sedia in testa e la sedia fosse fatta di gomma. Lo urlo al mondo che è uno show, ma odio la parola “falso”. Per noi è un termine ingiusto.»

Chris Jericho

«7 contusioni, 3 nasi rotti, 2 costole rotte, una caviglia rotta in più punti, punti in testa più di 35 volte.»

Bubba Ray Dudley

«Con il wrestling amatoriale ci si infortuna di più che in ogni altro sport, incluso il football, ma mi sono fatto più male qui in WWE che nel wrestling amatoriale. Più volte sono stato operato al collo e al ginocchio.»

Kurt Angle

«Misi al tappeto Jeff Hardy e caddi sul lato della testa, sentii un colpo che prese tutto il fianco e il braccio destro si intorpidì. Quando mi alzai, il braccio era lì a penzoloni come uno spaghetto bagnato.»

Christian

«Ero sulla corda più alta e quando stavo per eseguire il salto, il piede destro scivolò e atterrai dritto sulla fronte e sul viso. Mi procurai una commozione celebrale.»

Brock Lesnar

«Ho subìto circa 80 infortuni in carriera, il più grave alla schiena.»

Hulk Hogan

Per non parlare di Mick Foley: basterebbe guardare il match Heel in the Cell del 1998 contro Undertaker a King of the Ring, fa due voli pazzeschi di cinque metri l’uno. Ecco i suo infortuni:

sei traumi cranici dal 1986 al 1998 mascella rotta (anche Willy l’orbo) 1986, naso rotto 2 volte 1993, 3 zigomi rotti 1998, ha perso 4 denti tra 1989 al 1998, 2/3 del suo orecchio strappati 1993, spalla Lussata 1990, spalla sinistra fratturata 1989, spalla destra slogata 1998, scottatura di 2 grado sulla spalla destra 1995, scottatura di terzo grado sul braccio (non so quale ma credo il sinistro) 1995, 54 puntine nel braccio sinistro 1995, frattura scomposta al polso sinistro 1989, frattura dell’osso del gomito sinistro 1996, sei costole rotte tra 1991 e 1998, piede rotto nel 1991, Un totale di 300 punti su braccia, testa, sopracciglia, mani, orecchie, mento, gambe, torso guance e labbra per un totale di 38 cicatrici visibili, più di 130 fori da puntina su tutto il corpo.

Questo copia incolla di dichiarazioni preso da un forum di wrestling serve a far capire che la lotta non è uno sport per tutti, alcuni match con infortuni gravi li ho visti in DVD come quella di Stone Cold o il volo spaventoso dalla cima della gabbia di Mick Foley, l’infortunio di Lita alla gamba, Jeff Hardy che dopo un volo da una scala di quattro metri non riesce a camminare, infine il sangue dalla fronte che vedete ogni tanto è vero, se lo fanno i wrestler con una lametta nascosta nel costume o nel polsino.

Questo succede perché il calendario è fisicamente logorante: circa 200 match l’anno e non c’è il tempo di recupero, poi non essendo valutato come sport ma come intrattenimento non ci sono controlli medici approfonditi. Infine i wrestler essendo liberi professonisti non godono di copertura sanitaria, per non parlare di quelli morti generalmente per infarto.

W l’America libera

Denis

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21 risposte a Il wrestling è finto ma fa malissimo (guest post)

  1. Zio Portillo ha detto:

    Ho mollato da un pezzo di guardare assiduamente la WWE. Ora se per caso la becco in tv magari non cambio canale ma non la “cerco” più come un tempo. Per me sono poche le superstar che meritano di essere guardate visto che i grossi nomi sono quasi tutti pensionati o sono a meno di mezzo servizio. Le poche, vere, star rimaste (penso a John Cena, Randy Orton, The Miz o Roman Reigns (!!!) solo per citare i primi grossi nomi che mi sono venuti in mente) hanno un briciolo del carisma che avevano i vecchi. Non nego che sono decisamente più spettacolari e acrobatici rispetto a un tempo e non ci sono più incontri anonimi con sparring partner presi dal nulla ma non è più come prima. Le kayfabe sono moscie o già viste e straviste e le faide non sono più coinvolgenti come un tempo. Probabilmente sono un vecchio romantico rimbeccilito che tra poco andrà a vedere i cantieri a braccia conserte, ma non mi diverto più come una volta. Penso solo all’IRONMAN MATCH a Wrestlemania XII (mi pare…) Bret Hart vs Shawn Michaels. Almeno tre piani sopra a qualsiasi altro incontro WWE degli ultimi 5 anni almeno.

    Da esperto qual’è chiedo pertanto a Willy: meglio meno incontri l’anno ma qualitativamente più alti e con faide più coinvolgenti, o va benissimo così e sono io che avendo mollato non sono più “dentro” come prima e quindi apprezzo meno?

    Ultimo appunto: Mick Foley è un pazzo furioso!

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    • Zio Portillo ha detto:

      Perché ho scritto che chiedo a Willy? Sorry Denis… Ma stamattina sono in piedi dalle 4 e mi serve ancora una litrata di caffè per svegliarmi del tutto…

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    • Willy l'Orbo ha detto:

      Comunque, visto che il wrestling lo mastico, rispondo pure io 🙂
      Non so se sia meglio o peggio, diciamo che il wrestling segue la parabola dei tempi moderni in cui si chiede più quantità spesso a discapito della qualità (e in questo caso, con qualità, intendo l’intensità di certe faide, la “pesantezza” di certe mosse portate in match più lenti e quindi più epici). Se sei un fan del numero (anche di mosse spettacolari), allora benvenuto nella WWE. Se sei un fan dell’emozione indelebile, mi manchi cara WWF.
      Una strada simile la percorre il calcio che infittisce sempre più il calendario e il numero di team per ogni competizione con una conseguente rarefazione del momento indimenticabile.

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      • Zio Portillo ha detto:

        Però, a discapito del calcio dove bisogna mettere d’accordo diverse federazioni, la WWE fa capo ad una singola persona/società. Rallentare il carrozzone non darebbe frutti maggiori nel lungo periodo? Secondo il mio parere, che conta come il due di briscola, fare 30 date in meno all’anno permetterebbe agli sceneggiatori di buttare giù qualcosa di migliore, fai riposare gli atleti così sono più freschi e carichi quando salgono sul ring e la gente, il pubblico pagante, avrebbe maggior voglia di vedere come la faida si conclude. Se tutto è troppo veloce le storie si bruciano in poche settimane costringendo a pensare a qualcosa di nuovo ad un ritmo forsennato. Sbaglio?

        Ma il turn-hell di Cena di cui si auspicava una vita fa alla fin fine c’è mai stato?

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Sul turn di Cena ti risponderà Denis che è meglio informato del sottoscritto (più a suo agio se si parla di wrestling old school) ma scommetterei di no (sarò prontamente smentito)! Sulle considerazioni iniziali sono assolutamente d’accordo con te sul fatto che qualche data in meno consentirebbe di elaborare faide migliori ma evidentemente il carrozzone guadagna bene così e la platea “bambinesca” (ampia nel wrestling) essendo cresciuta così non chiede nulla di diverso

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  2. Denis ha detto:

    Il problema e semplice manca la concorrenza alla WWE,quinidi se hai il monopolio pwechè sbattersi? poi fanno troppi ppv quindi non riescono a preparare bene le storie e poi c’è internet che con gli spoiler rovina la “magia”
    Comunque Hogan ha lottato anche in Giappone li i colpi sono più duri

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  3. Cassidy ha detto:

    Solo a leggere il post mi è venuto voglia di andare a farmi il bagno nel voltaren 😉 Nemmeno io seguo più il wrestling così assiduamente, ma è davvero impossibile dubitare della preparazione atletica o degli infortuni degli atleti. Cheers

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  4. Conte Gracula ha detto:

    Mi sa che la percezione del finto nello show porta davvero a sottovalutare il pericolo degli stunt, in chi non li fa 😛

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    • Denis ha detto:

      Per The Wrestler il regista lo fece nelle federazioni minori per non avere ingerenze dalla WWE e mi sembra che Sicka uno dei Wild Samoan fece da trainer a Mickey Rourke
      In una visione privata Piper si mise a piangere perchè il wrestling oltre alle osse rotte porta a trascurare la famiglia.
      Tenete conto per i wreslter lottare e una specie di religione hanno regole di spogliatoio precise come non infortunare l’avversario volutamente e altro.

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    Articolo interessante su un argomento per cui ho spesso “battagliato” in passato. Il wrestling può essere predeterminato ma definirlo finto è davvero riduttivo, anzi, ingeneroso! A tal proposito un film come The wrestler è illuminante!

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  6. Pietro Sabatelli ha detto:

    Non è un mistero, credo di averlo sempre saputo, anche se non sapevo così 😉

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  7. Denis ha detto:

    Il turn di John Cena non viene fatto perchè vende magliette ai bimbi quindi rimandono e vi ricordo che la WWE e pg 13 e dalle telecronache americane hanno eliminato la parola wrestler.si perde epicità anche perchè i lottatori tendono a uscire troppo dalle finisher e se guardate i wrestler sono più picccoli di quelli dell’old school.
    Cena ha avuto anche terreno facile via Brock Lesnar,Goldberg,Batista,Edge,Kurt Angle,Eddie Guerrero.
    Ecco reputo leggenda Sting perchè nonostante la chiusura della WcW non andò mai in WWE tranne 2 match perchè sapeva che Vince Mahon fa umiliare i wrestler di altre federazioni con gimmick ridicole.
    Hogan per fare il turn heel dovette andare in Wcw e a fatto storia anche come cattivo.

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  8. loscalzo1979 ha detto:

    Mi sento chiamato in causa anche io.

    Non è un mistero: mastico wrestling praticamente da quando avevo 3-4 anni, il mio primo match visto in tv è stato quel Tiger Mask Vs Black Tiger commentato dalla storica voce di Tony Fusaro in Catch.
    Poi è arrivata la WWF su Italia1, Dan Peterson, le gesta di Hogan, Taker, Macho Man, poi venne il satellite e spari per quasi un decennio, poi ritornò in tv negli anni 2000, prima la WCW e poi la WWE.

    Poi nel 2005 scopro che si fa anche in Italia e inizio a seguirlo, poi nel 2007 mi trovo una macchina fotografica in mano e da lì cambia tutto, è iniziato un percorso che mi ha portato a fotografare e raccontare il wrestling italiano per diversi siti.

    Il wrestling è uno Sport d’Intrattenimento: come ebbe a dirmi qualcuno “Non tutto quello che vedi è Vero, ma neanche tutto quello che vedi é Finto”: dietro una Storyline concepita da un Booker, ci sono settimane di preparazione atletica, allenamenti intensi, sacrifici, chilometri, tanto impegno per una disciplina che in Italia non è ancora considerabile un BUSINESS come in USA, Messico o Giappone…. Pensate solo questo: in Europa di wrestling ci VIVONO, su quasi 6000 atleti stimati, a malapena 20-30 persone.

    in 10 anni ho assistito ad almeno una cinquantina di infortuni: lussazioni, nasi rotti, due scapole uscite in contemporanea (!), traumi cranici e commozioni celebrali come se non ci fosse un domani, e parliamo di atleti che di media fanno 2-3 match AL MESE, figurarsi cosa deve sopportare un atleta STANDARD della WWE che lotta 5-6 volte a SETTIMANA.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Ti stavo aspettando: sapevo che il post di Denis ti avrebbe evocato ^_^
      Grazie della testimonianza ed è incredibile che dopo tutti questi anni ancora non ci sia un business europeo come c’è invece in altri paesi…

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      • loscalzo1979 ha detto:

        In UK e Germania il Business esiste e come, basta vedere come la WWE ora stia puntando tantissimo sugli europei, arrivando a stringere partnership con realtà come la PROGRESS o la Insane Championship Wrestling (dove militano anche due nostri connazionali come Massimo Italiano e Jokey)…. semplicemente il wrestler non è ancora una professione contrattualmente riconosciuta a pieno come negli USA

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  9. Denis ha detto:

    Il problema della WWE e che ai wrestler europei fa fare molto spesso gli heel,in Italia invece e come se non volessero avere alternative al Calcio mi chiedo perche ad esempio Italia Uno non compri i diritti della GFW visto che Sky a quelli della WWE,non credo che gli ascolti sarebbero peggiori di un qualunque reality.
    Una chicca zinefila per Lucius Chrome Angels :biker fighe contro androidi!

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  10. loscalzo1979 ha detto:

    L’ha ribloggato su Scalzi Quotidianie ha commentato:
    Il Buon Lucius sul suo Zinefilo ospita Denis con un breve ma interessante approfondimento su quanto NON sia “finto” il Wrestling, quando ti chiede il conto…..

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  11. Giuseppe ha detto:

    Interessante e “doloroso” -con le sue illustri testimonianze- questo post di Denis sul wrestling (che nemmeno io, devo ammetterlo, seguo più con l’entusiasmo di un tempo)…

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  12. Pingback: [Guest post] Wrestler rovinati dallo spogliatoio – La cupa voliera del Conte Gracula

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