Lascio la parola ad un mio lettore – che ha scelto di firmarsi Willy l’Orbo – che ci parlerà di un film vintage… anzi, Zintage!
Da amante del ciclo Martial Law sin dal primo minuto, sono orgoglioso possessore di quasi l’intero ciclo in VHS originale dell’epoca e di tutto il ciclo in DVD: la locandina che apre il pezzo proviene direttamente dalla collezione etrusca!
L.
Nel mondo “normale” la Terra ruota attorno al proprio asse, le persone adottano spesso comportamenti plausibili, le mucche muggiscono e le serie di film seguono una parabola discendente per cui il primo si rivela come il più convincente salvo deteriorarsi se non addirittura scadere nei sequel. E poi c’è il mondo “strambo”, quello con impressa sulla fronte un’immensa Z: in questa realtà alternativa la Terra se ne sta ferma in panciolle, le persone adottano, sovente, comportamenti assurdi, le mucche barriscono, le serie di film sono pietose sin dal capostipite, a volte per sommo paradosso migliorano col tempo ma senza, beninteso, elevarsi sopra la soglia della sufficienza.
È il caso, oserei dire quasi di scuola, di Codice marziale, pellicola invero discutibile che inspiegabilmente ha dato vita ad una prolifica prole che tuttavia ha il merito di aver fatto meglio del predecessore. Ci voleva poco, effettivamente.
Comunque io mi concentrerei sul primo episodio, su quello più putrido perché così vuole la legge della Z e io non sono nessuno per non rispettarne i dettami. Tra l’altro il lungometraggio in questione esibisce un inizio degno dell’ultima lettera dell’alfabeto: mentre dei criminali tengono in ostaggio i clienti di una gioielleria la carrellata sui volti corrucciati dei poliziotti preoccupati fa pensare ad un reclutamento degli attori in una contestuale sagra della porchetta; il padrone del negozio propone di far saltare tutto perché tanto c’è l’assicurazione e quando gli fanno notare che così morirebbero molti innocenti… sbuffa; la prima richiesta dei manigoldi sono due pizze con prosciutto e alici. Ok, siete ancora lì o il risentimento ha preso il sopravvento portandovi in lidi meno lesivi della dignità personale? Vi scongiuro, non lasciatemi solo.
Anche perché i cattivi sono sgominati a colpi di karate dal fattorino, ossia dal poliziotto sotto copertura Sean, ossia dal pessimo Chad McQueen. Considerando che nei seguiti il suo posto è preso da Jeff Wincott si comprende la qualità un pochino migliore di questi ultimi. Ma noi dobbiamo accontentarci del figlio di Steve, della sua insipienza e del suo fisico da sollevatore di coriandoli. Sigh. Fisico che comunque fa colpo sulla collega Billie, cioè Cynthia Rothrock. Sob. Fisico che non gli impedisce di destreggiare con malcelato impaccio superficiali doti marziali. Sgrunt.
Le doti marziali ce l’ha anche il boss malavitoso di turno, tale Dalton, interpretato dal mitico David Carradine: purtroppo in tale film anche il mito viene intaccato cosicché quando questi molla un colpo a mano aperta sul petto di un criminale rivale gli addetti al suono ci piazzano un pacchiano rumore rimembrante una bomba all’idrogeno. Bravi, sbagliare tutto: lo state facendo bene. Anche le scene d’amore, brevi e senza nudità, tra Chad e Cynthia sono angoscianti: preferirei veder fornicare due procioni. Ecco.
Comunque l’opera in discussione è talmente incredibile che viene da solidarizzare persino col protagonista in quanto attorniato da fottuti incapaci. Prendete il fratello: un buono a nulla scavezzacollo ai servigi del principale antagonista. Pure i colleghi sono dei volponi: vedere, per credere, la scena in cui uno di questi si chiede perché la moglie tenga le pillole anticoncezionali se lui è sempre fuori. Eh, chissà perché, amico dalle poderose corna.
E il capo della polizia? Un’aquila: ad un certo punto analizzano il cadavere di un omone dagli occhi a mandorla e Chad dice che è stato ucciso con una tecnica orientale nata come curativa e poi tramutatasi in arma assassina. La chiosa del suo superiore è la seguente: «Tu mi vuoi dire che quest’uomo è venuto da Hong Kong per farsi ammazzare dai monaci?». Sento il rumore delle braccia che cadono per lo sconforto. Anche le mie. Che poi il nostro eroe aggiunge un delizioso «Sicuramente non è venuto per andare a visitare Disneyland»… quindi, peggio mi sento.
L’unico personaggio con un minimo di sale in zucca è la mamma del suddetto la quale, saggiamente, osserva a proposito del figlio: «Lui ha tantissime qualità… ma… basta vedere come si veste…». Ha ragione signora, il suo pargolo indossa davvero pullover e camicie di cattivissimo gusto. Il sospetto è che li compri allo spaccio, sì, ma di droghe pesanti. Certe scelte si spiegano solo così.
Mica è finita qui: per lo scontro finale con Carradine, dopo l’uccisione del fratello, tocca sorbirsi anche la preparazione marziale di Chad con tanto di allenamento al tramonto in riva al mare. Suggestivo, anzi digestivo, perché scene siffatte non sono facili da buttare giù. D’altronde il mondo della Z è fatto in tal maniera, il suo brutto è il suo bello e viceversa. In attesa di capire se guardare al bicchiere mezzo pieno o a quello mezzo vuoto, io me lo bevo questo benedetto bicchiere. Per dimenticare.
P.S.
Ringrazio Willy l’Orbo per aver recensito il film.
L.
– Altri post di Willy l’Orbo:
- Death Match (1994) La versione di Willy l’Orbo
- Il ritorno di Kenshiro (1995)
- Lo Squartatore (1995)
- Potenza virtuale (1997)
- Back in Action (1993) Una spietata coppia di vendicatori
– Ultimi post di arti marziali:
- Hard Justice (1995) Giustizia spietata
- Blood Brothers (1990) American Kickboxing
- Terminator Woman (1993) Strambi sbirri dai mille titoli
- Immortal Combat (1994) Due poliziotti verso l’inferno
- Expect No Mercy (1995) Killer virtuale
Ah ah che capolavoro del putridume,pensa che ieri hanno passato questo capolavoro Fuga senza scampo senti l’inizio al ristorante due piccioncini stanno mangiando escono,una macchina con l”indiano(samoano) di Renegade con l’uzi li aspetta il tipo si accorge usa la sua tipa come scudo umano ,scappa prende una macchina gli forano le gomme scende e prende una betoniera! e infine si schianta contro un pullman! e il protagonista alla segretaria occhioluta dalle ascelle pezzate regala una lametta per tagliarsi i peli proprio delle ascelle perculandola ah ah.
Anche questo gioellino ti segnalo Senza Scampo un’incrocio tra Sliver e -P2 con fotografia di Wally Pfster da questo film capisci perchè Nolan prende solo brune per i film.
E per Cassidy questo noir di Ramis con un sonnolento John Cusack ,Ice Harvest.
Ma infine mi sembra che sto film l’abbia passato Rai Due o almeno mi sembra di ricordare il fattorino che tira pizze in faccia^_^
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Grazie per la dritta, Cusak non so mai come giudicarlo se è una di quelle volte che recita, oppure una di quelle in cui fa presenza per pagarsi la rata del mutuo, ma Ramis mi rincuora 😉 Cheers!
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Grazie per il consiglio Denis, effettivamente Questo Fuga senza scampo pare proprio roba da Willy l’Orbo! 🙂
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Urka! Non ci credo, ma questo film l’ho visto anch’io! Me lo ricordo benissimo a partire dalla scena iniziale con la scazzottata in gioielleria.
Dai, brutto è brutto ma non così male come altri titoli di serie Z. All’epoca faceva sua porca figura. O sbaglio?
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Personalmente sono un cultore di questo ciclo quindi non posso parlarne male: al netto della bassissima qualità tecnico-artistica, rimane uno stupendo ricordo ^_^
Ah, e specifico che questo film è andato in onda sulla RAI in prima serata, tanto per ricordare che è esistita ben altra Italia, un tempo…
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Ricordavo bene e forse al sabato in prima serata.Per Willy gli uomini bevono per dimenticare,io mi dimenticò di bere.
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Letta l’introduzione in cui Lucius si dichiara cultore della serie volevo proprio chiedere la sua opinione! Che dire Zio? Effettivamente nonostante la grezzitudine del tutto è un film che fila via liscio con piacere. Non tutto lo zintage è da buttare…al di là della qualità e del mio perennemente atteggiarmi a scontento! 🙂
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Ovviamente il secondo è nettamente superiore al primo, anche grazie ai due protagonisti eccezionali e agli ottimi combattimenti. Basta, devo assolutamente iniziare il ciclo ^_^
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Purtroppo Denis, certo registi dimenticano di bere per dimenticare! 🙂
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Sarà stato mica su RAI2? Mi ricordo che il sabato sera su quella rete c’erano solo filmacci un tempo.
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Magari ad averne di filmacci come questo 😛 Comunque sì, il cinema di arti marziali era così amato che addirittura Rai2 lo trasmetteva, per non parlare di Italia1 che dedicava il venerdì al meglio del peggio dell’epoca. Sono film traballanti ma interpretati da atleti fenomenali, non dai soliti minchioni che hanno imparato due mosse sul set.
Tecnicamente sono film di serie B, ma in realtà sono primizie senza tempo dal punto di vista marziale.
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Assolutamente da antologia la descrizione dell’andamento dei film Z, opposto a quello dei “Normali” 😉 Ma coprirete anche gli altri? Lucius o Willy non importa non mi scandalizzo 😉 Cheers
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Io ho intenzione di farlo da tempo, anche se ancora non ho iniziato. 😉
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Guarda Cassidy, avevo la mezza idea di recensire anche il due ma a questo punto devo chiedere il permesso del padrone di casa! 🙂
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Vusto che è solo “mezza idea”, ti spiace se continuo io la saga? Al secondo poi sono particolarmente affezionato ^_^
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Oddio cosa ho scatenato! Ci litighiamo la recensione di un film zinefilo!!!
Ahahaha! Ovviamente scherzo, te lo lascio ben volentieri e non vedo l’ora di leggere il pezzo! 🙂
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Così presento e VHS cover dell’epoca, vanto della mia collezione ^_^
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p.s e poi mi sa che il 2 abbia standard troppo dignitosi per le mie abitudini 🙂
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Quindi, a quando il documentario erotico coi procioni? 😛
Lo daranno su Cielo di notte?
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Sii fiducioso: diventerà una prossima category di youporn 🙂
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Ora ho paura per davvero XD
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E “grazissime” a Lucius per la chicca dalla collezione etrusca!
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Ma perché nella locandina scrivono: “…c’è UN poliziotto…” e poi ne mettono due?
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In effetti c’è un solo poliziotto, l’altro… è una poliziotta! 😀
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Urca, ma è Cynthia! Ma nella locandina sembra abbia i capelli corti, l’ho proprio scambiata per un uomo! Se lo venisse a sapere, credo mi tirerebbe un cartone tra i denti.
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Era il periodo dei capelli a caschetto 😉
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Poi per onestà bisogna dire che il protagonista è Chad (sigh! Sob! Sgrunt!) mentre la nostra fa da co-protagonista!
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Ma di sicuro mena meglio lei.
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Meglio di Chad…meno anche io! 🙂
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Avendolo visto anch’io, Willy, mi unisco al bicchiere della staffa condividendo il rischio… sì, perché, mezzo pieno o mezzo vuoto che sia, una metà di qualcosa la contiene comunque e non sono poi così sicuro che chi l’abbia riempito -specialmente se dovesse averlo fatto dopo aver visto il film- si ricordi della differenza fra liquore e liquame 😉
La scelta “scenografica” dell’allenamento di Chad però è altamente suggestiva, nel senso che ci suggerisce proprio la proverbiale distanza fra le pretese marziali del personaggio e le sue reali capacità: “fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”! Peccato che il sole non calasse in avanzamento rapido così, diminuendo la visibilità, il “campione” magari finiva per inciampare su due procioni fornicanti cadendo direttamente in acqua. Non ci sarebbe stato nemmeno da stupirsi, essendo nel meraviglioso mondo parallelo della Z con le sue “illogiche”: i casting si fanno dal salumiere, i proprietari di negozi si assicurano di dare poca importanza all’innocenza perduta, le mucche barriscono, gli elefanti si mungono e i procioni si possono benissimo spiaggiare al posto dei delfini… tutto irregolare, no?
A proposito del colpo a mano aperta curiosamente mal sonorizzato di Carradine, mi sono sempre chiesto se in realtà anche lì si trattasse di una precisa scelta per suggerire un qualcosa di più riguardo all’arte marziale da lui praticata: quel rumore da bomba all’idrogeno, un avversario se possibile di stazza e mole imponente (prendiamo come riferimento proprio il Prof. Toru Tanaka), comunque di un certo peso… facendo due più due, possibile che fosse la micidiale tecnica del GRASSO IDROGENATO?? Ancora oggi non ci dormo, su questa cosa! Quanto allo spaccio di droghe pesanti -pienamente d’accordo- dove Chad comprava il suoi orrido bagaglio di maglioni e camicie, è un peccato che evidentemente non ci abbia mai trovato nessuna droga abbastanza pesante da convincerlo a spacciarsi per attore vero (lasciando spacciato il povero spettatore davanti alle sue tristi performances. Compresi gli approcioni… ehm, approcci amorosi con Cynthia)… e, per finire, caliamo un velo pietoso sull’imbecillità generale dei colleghi anche se, in fondo, almeno il dubbioso sulla moglie sento di doverlo salvare in qualche modo: probabilmente era sotto l’effetto di pillole anticoncezionali di diverso tipo, capaci di impedirgli di concepire -appunto- sia la presenza che la grandezza delle ramificazioni sulla propria testa 😀
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Ahahaha! Bellissimo come sempre! Su “approcioni” sono svenuto! 🙂 🙂 🙂
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