Quattro venerdì alla fine dell’anno, serviva uno speciale in quattro parti che facesse fare i fuochi d’artificio al blog. E se invece parlassi di una tetralogia fetente che proprio nel 2017 ha compiuto 25 anni dal suo inizio?
Non so in quale universo parallelo quell’abominio di Universal Soldier: Regeneration (2009) possa aver fatto pensare a chiunque che era il caso di proseguire il discorso e fare un altro fetente episodio di questa immonda saga, ovviamente del tutto slegato dai precedenti.
Eppure infime casupole fanno quello che nessun essere umano dovrebbe fare: autorizzare John Hyams non solo a dirigere ancora, ma addirittura a scrivere la sceneggiatura di un suo film. Quest’atto contro natura non poteva che offendere ogni divinità del Cielo e la punizione è spietata: l’uscita di Universal Soldier: Day of Reckoning.
Presentato in anteprima (che culo!) al Fantasy Filmfest di Amburgo il 23 agosto 2012, il film inizia a spargere la sua puzza per il mondo, e la Notorious Pictures porta ‘sta porcata in Italia, stando ad IMDb in data 31 luglio 2014: possibile che davvero questo abominio sia uscito nelle nostre sale? Voglio fare finta che non sia possibile…
Notorious poi si fa aiutare da altre case specialiste in porcate come RAICinema e 01 Distribution e il 15 gennaio 2015 lo porta in DVD e Blu-ray.
Il nulla fa il salto dalla folle mente di Hyams fin sullo schermo, ed assume le sembianze del pagliaccio più spaventoso mai apparso in video: Van Damme con la capoccia mezzo pittata. Nessuno, mai, ha provato a dare spiegazione del perché appaia così, perché anche solo provarci è l’anticamera della follia.
Il film non inizia, perché non c’è inizio al nulla: è solo un lento flusso verso la vacuità. Così vediamo scene senza alcun significato colare puzzolenti dallo schermo, con gente che fa cose come se fossero importanti, personaggi che si muovono lentamente come se ci fosse un copione, cosa palesemente non vera. A mezz’ora di film ancora non è passata la sensazione che il DVD sia rotto e che stia riproducendo capitoli a caso di chissà cosa.
C’è gente che massacra, c’è gente che viene massacrata. Violenza a grappoli per cercare disperatamente di dare spessore a questo batuffolo di cioccolata che cioccolata non è.
Viene citato Luc Deveraux, una voce alla radio – ma da dove viene? Boh – parla del programma Universal Soldier quando nel precedente film era stato chiaramente detto che quel nome non esisteva più, semmai era esistito.
Vediamo foto di gente mentre sentiamo il flusso del nulla appiccicaticcio che secerne dalla mente malata di Hyams penetrare ogni nostro poro.
Torna Andrei Arlovski, soldato universale imbattibile che era saltato in aria alla fine del film precedente: ora ha la barba e fa l’idraulico. Poi prende il fucile e fa un massacro, poi Dolph Lundgren gli fa una punturina e lo rende “libero”. Poi è Andrei che fa una punturina a Scott Adkins zoppo ma subito dopo tenta di ammazzarlo con un’accetta, trovandolo a casa di una spogliarellista.
Hyams, o la fai pure a noi una punturina o magari cerchi di fartene meno tu: mica sei Burroughs che puoi scrivere in evidente stato allucinato.
Non esistono personaggi, non esiste trama, non esiste niente. Tra i fumi mefitici dei rifiuti umani che Hyams getta in video ci sembra di scorgere un soggetto – Luc Deveraux ha liberato gli UniSol dal controllo del Governo e sta formando un plotone di separatisti – ma è talmente demenziale che è meglio far finta di nulla: tanto è un soggetto che non ha alcun legame con le immagini vuote che scorrono fatali.
Ci sono attori che entrano in scena senza motivo e se ne escono dopo aver fatto cose senza senso. Un protagonista ignoto rende misterioso il suo agire e chiunque lo circonda non fa altro che nulla vacuo.
Personaggi che sono morti ad ogni film della saga tornano in vita non si sa come: sembra che chiunque si occupi di Universal Soldier non si senta in dovere di inventarsi almeno un vago motivo perché succeda quello che succede.
Poi d’un tratto Scott Adkins si lancia in un piano sequenza marziale che sarebbe lodevole, se non fosse ricoperto di così tanti escrementi che è impossibile guardarlo…
Il muco infetto del cervello marcio di John Hyams cola da ogni poro di questo film, in cerca di altri orifizi da infettare: non resta che augurarci che i soldati universali possano trovare una morte liberatrice, invece di continuare ad agitarsi negli escrementi come questo prodotto maligno.
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Confesso che gli ultimi capitoli li conosco solo per nome (e per la presenza di Adkins). Non avevo idea che il risultato, anzi i risultati finali fossero questa po’ po’ di pila di escrementi fumanti. Peccato perché visto il cast si sarebbero potuto tirare fuori dei film dignitosissimi. Ma forse è proprio il cast il problema… (ogni riferimento a JCVD non è puramente casuale).
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La perdita di dignità è un grosso problema, non sembra esistere limite all’abisso. Poi ci si mette Hyams a voler fare un film “impegnato”: perché non ti limiti a presentare scene di gente che si mena? Sarebbe venuto fuori mille volte meglio di ‘sta roba!
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Siamo alle solite: visto che CIASCUNO di questi film si presenta in pratica come un nuovo inizio totalmente slegato dagli altri, allora diventa quasi normale il fatto che il regista di turno vada a ruota libera. E con queste traballanti premesse pure Hyams è “costretto” a non fare eccezione pure se, come già dissi, ho trovato Day of Reckoning nettamente superiore a Regeneration. E’ riuscito a tenere desta la mia attenzione, diversamente dal suo predecessore… spiazzante, violento, allucinato, irrisolto (volutamente? Di “spazi” vuoti da riempire in un secondo tempo ce n’erano, sì: paradossalmente, un finto sequel -questo, come anche gli altri- che avrebbe avuto bisogno di un vero sequel per chiarire il tutto).
P.S. Confermo che è uscito: io ero davanti al multisala che lo programmava dalle mie parti. NON c’era una gran coda all’ingresso in effetti e, a dirla tutta, nemmeno io poi lo vidi al cinema 😉
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Rabbrividisco al pensiero di chi si è seduto in sala davanti a questo flusso di vuota vacuità che fuoriesce dalla capoccia mezzo-pittata di J.C…
Ben venga lo sperimentare, ben vengano gli spazi bianchi, ma a me onestamente sembra pura masturbazione di chi si crede regista impegnato solo perché fa un film dove non ci si capisce niente. Di sicuro Hyams non è un regista “normale”, non è cioè uno di quegli onesti mestieranti che portano a casa il film e passano subito al prossimo, no: lui da grande vuole fare Kubrick. Senza però passare dalla gavetta.
SOno più che sicuro che nella sua mente annebbiata ha pensato a Luc come a Kurtz, ad Adkins come Marlow e all’intera vicenda come una specie di allucinato e indigesto Cuore di tenebra in salsa marziale, ma sarebbe come se mi mettessi una telecamera nel culo e dicessi “Sto girando una reinterpretazione di Viaggio allucinante”. Dirlo non vuol dire che stia venendo fuori un buon risultato.
Volendo si può salvare qualsiasi film, ma in questo caso si va troppo oltre il confine del buon gusto…
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Credo che il buon gusto propriamente detto fosse la cosa meno prioritaria nella testa di Hyams, mentre stava girando… del resto, a ben vedere, oltre alla non-continuity il “cagare fuori dal vaso” è stata l’altra costante di tutta la serie, visto che da Emmerich -compreso- in poi chiunque ha avuto la contraddittoria pretesa di fare film con attori marziali che non fossero solo “di menare” ma tentassero contemporaneamente di “dire” qualcosa (senza aver bene chiaro in testa a chi e come dirlo): e allora ecco che abbiamo un Mic Rodgers che mi trasforma il redivivo Luc Devereaux in un novello e incomprensibile dottor Chandra in lotta contro il suo Hal 9000, dove invece Hyams opta faticosamente per oscure clonazioni e una spruzzata di Joseph Conrad (questo basta a creare una patina d’impegno? No, ovviamente, e nemmeno me l’aspettavo. Ma non riesco lo stesso a trovare il tutto peggiore in assoluto del film di Rodgers o dell’Hyams che precede questo)…
Mica male l’idea della telecamera nel culo, anche se io più che a Viaggio allucinante penserei ad un ennesimo capitolo della serie: riazzerando i precedenti, dopo i titoli di testa vediamo JCVD scollegarsi dall’apparato di rigenerazione pronto ad essere mandato in missione, ma c’è qualcosa che non va. Toccandosi perplesso tempia e occhio sinistro, non trova la mini-telecamera di controllo la dove dovrebbe essere normalmente, oltre a provare una sensazione come di… la sua attenzione si fissa sugli schermi antistanti, che stranamente mostrano solo immagini dell’ambiente dietro di lui. Di nuovo, qualcosa non torna: l’altezza di quelle riprese è sbagliata, come se l’obiettivo fosse stato messo… ma ecco di nuovo quella sensazione che adesso però riesce a inquadrare meglio, identificandola come un senso di occlusione e prurito che lo porta istintivamente a grattarsi in mezzo alle chiappe. Nello stesso istante sugli schermi appaiono le sue stesse dita e, allora, improvvisamente realizza dov’è stata collocata la mini-telecamera: con quell’espressione di collera che gli riesce sempre così bene, JCVD chiama il nuovo dottore responsabile del progetto Unisol impersonato da Dale Midkiff e insieme i due prorompono in un prolungato “NNNNOOOOOOOO!!”
Il titolo ovviamente sarà “Universal ASSoldiers: the new ReFART” 😀
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ahhahaahah sei riuscito a tirar fuori un intero film dal mio esempio paradossale! E un film decisamente migliore della media della saga 😀
Guarda, per me l’unico regista ambizioso e con una personalissima idea di cinema che potrebbe davvero tirar fuori qualcosa di buono dagli UniSol sarebbe Albert Pyun: solo lui riesce sempre a conquistarmi anche nei suoi momenti peggiori. Cioè nei suoi momenti consueti 😛
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non riesco a ricordare una recensione così negativa, almeno negli ultimi mesi.
È proprio la fogna della serie Z.
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C’è la serie Z divertente, quella caciarone che è talmente stupida da farti ridere, poi c’è quella che ti fa sbadigliare dalla noia… e poi c’è l’abisso come questo, con un filmaccio fetente che se la tira da pippone impegnato. Abominio abominevole…
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Beh dai, si é capito che ti é piaciuto 😉 Scherzi a parte é un film osceno, non so se Van Damme volesse fare il Marlon Brando entrando in scena portato, una pretesa da divo? Bah assurdo, la didascalia su sparta é fantastica! 😉 Cheers!
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Purtroppo anche a me è balenato il pensiero che J.C. volesse fare una specie di Kurtz de noantri, ma è una cosa che mi fa troppo male e non voglio pensarci! 😛
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Ti ha proprio sconvolto! Una bella sfida con Highlander 2? 😛
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Vince questo a mani basse! Highlander 2 è solo un pessimo film, sempre meglio del 3 e del 4: qui invece andiamo alle origini stesse del Male…
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Ho provato a guardare il combattimento finale su Youtube… talmente brutto che non sono riuscito a finire di vedere nemmeno quello!
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E’ tutto inguardabile in questo film, oltre i limiti dell’abisso…
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Io tra parentesi adoro questo film: folle, scatenatissimo, con le scene d’azione più belle degli ultimi anni. Ne parlavo qui
https://malastranavhs.wordpress.com/2014/01/21/apocalipse-now-con-spaccata-la-saga-degli-universal-soldier/
John Hyams tra parentesi mi piace moltissimo.
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Non posso proprio essere d’accordo. Già Hyams non lo sopporto quando fa film “normali”, figuriamoci in questo sogno mucoso da Fuckalypse Now…
Adkins che poi fa un piano sequenza marziale quando da anni aveva rinunciato a ruoli marziali mi fa solo rabbia.
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Mi hai quasi convinto a guardarlo 😀
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ahahah masochista! 😀
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Quando sento super-stroncare un film è più forte di me 😀
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Sono curioso di sapere cosa ne pensi: se però poi comincia a correre nella notte, gridando, non prendertela con me 😀
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