Human Timebomb (1995) Controllato per uccidere

Fra le mille mila collezioni che seguo per semplice sedimentazione (cioè che non cerco ma raccolgo quando mi capitano sotto gli occhi) c’è quella per i DVD della Stormovie: da più di dieci anni quando vedo su bancarella, a prezzo amico, un disco con sulla costa la caratteristica “S”, non resisto a comprarlo.

Una collana estinta ma che ha segnato l’home video del Duemila

I titoli finora raccolti sono a stragrande maggioranza marziali, con qualche action e un paio di horror, e sebbene cambino quasi tutti i titoli rappresentano molto del patrimonio filmico della compianta Italia1. (Cioè di quel canale che aveva il coraggio di presentare in prima serata l’action di serie B!)

Sembra una piccola collezione, ma sono tutte chicche chiccose!

L’altro giorno mi cade l’occhio su Amazon e scopro un titolo in offerta che vanta in copertina due degli attori più Z della storia: mi spiegate come faccio a resistere?
Mentre quindi la quasi totalità della collezione è frutto di ritrovamenti casuali, questo titolo l’ho proprio scelto io: mi scuserà Willy l’Orbo per aver invaso il suo Zintage.

Quanti anni Novanta nella sola grafica del titolo…

Come si vede dal titolo originale presentato da questo DVD, il film è Human Timebomb ma per i titoli italiani la faccenda si complica.
Presentato in anteprima in Turchia (!) il 16 aprile 1995, la pellicola esce in patria americana solo il 27 febbraio 1996 ed arriva nelle videoteche italiane – grazie alla mitica Number One Video – con il titolo Ordigno umano a tempo.
Che ne sanno i gggiovani d’oggi di che giungla era la distribuzione degli anni Novanta? Così lo stesso 1996 un film arriva in videoteca con un titolo e il 16 giugno viene trasmesso da Italia1 con un altro titolo, Controllato per uccidere. Due titoli, un solo film: era un trattamento quasi obbligatorio per l’action dell’epoca.
E mica è finita: dopo un unico altro passaggio noto nell’agosto del 1999, il film riappare nel dicembre 2002 su un piccolo canale locale con il primo titolo, cioè Ordigno umano a tempo. Viva la distribuzione italiana!

La Stormovie lo presenta in DVD dal 21 maggio 2007.

Il Giorno del Giudizio, qualcuno pagherà per questa locandina

Siamo ai tempi della mitica NU Image, prima che diventasse Millennium Films, quando poteva contare su personaggi come Danny Lerner (qui in veste di produttore), il prolifico produttore israeliano che ogni tanto si è seduto sulla sedia del regista regalandoci perle come Shark Zone (2003), Shark Invasion (2005) e Shark in Venice (2008). Insomma, un mito.
Erano anche tempi in cui si poteva contare sugli sgravi fiscali offerti dal Sud Africa per utilizzare le proprie location. Come capitava spesso all’epoca, oltre alle ambientazioni sudafricane spacciate per americane, si prendeva anche un regista locale: in questo caso Mark Roper, tipico nome di Johannesburg.
Per la sceneggiatura abbiamo le spalle coperte: possiamo contare sul talento di Jeff Albert, che ha esordito con il capolavoro Zintage Never Say Die (1994), ci ha regalato Cyborg Cop III (1995) ma dopo il 1996 è stato costretto a rallentare per problemi di gola. I cinefili hanno tentato di tagliargliela…

Bryan Genesse, il sorriso e la recitazione che uccidono

Nei panni dell’agente speciale Parker troviamo lui, il mito, er più de noantri, Bryan Genesse, che nel 1988 termina la sua lunga partecipazione alla soap opera Beautiful, nel ruolo di Rocco Carner, e si fa la più filosofica delle domande: e mo’ che faccio?
Grazie alla serie TV Street Justice (trasmessa all’epoca credo da Italia1) si spaccia per attore marziale e d’un tratto si accorge che all’epoca c’è un bisogno disperato di atleti muscolosi che sappiano almeno far finta di combattere: è la sua occasione. Nel 1994 scimmiotta palesemente (e male) Van Damme combattento contro Frank Zagarino in Project Shadowchaser II e il mito è servito.
Questo Human Timebomb è il secondo film da protagonista quindi siamo ancora in un periodo di affermazione di un talento grezzo che durerà molto poco (anche se sempre troppo): Bryan deve dimostrare che in quanto a finta gagliardiaggine non lo frega nessuno. E lo dimostra ampiamente.

Tipico eroe anni ’90: pistola, distintivo e bicipiti che schioppano!

L’agente speciale Parker è più che speciale: è quell’agente speciale che c’è sempre, come c’è sempre il “filoncino speciale” che Cecco il fornaio offriva alla signora Pina.
Con la stessa sottile e discreta eleganza Parker piomba in scena come se fosse un mandrillo in amore dopo anni di astinenza, desideroso di mostrare al mondo tutto il proprio ardore ingiustificato. Così arresta un trafficante di droga cubano pelato e gli lancia le due peggiori accuse che esistano all’epoca: è cubano… ed è pelato!

Tipico cattivo cubano, ma vi prego: date l’Oscar a quello coi baffoni!

Il trafficante però stavolta non stava comprando droga ma un microchip, una roba difficile che l’agente Parker non sa capire: neurotecnologia, e ovviamente si lamenta di questi strani paroloni, lui che ha il cervello nei bicipitoni proletari e popolani.
Con una incredibile serie di salti carpiati, la trama cambia almeno dieci volte in venti minuti, ma il concetto è che per vari motivi (per lo più stupidi) Parker finisce prigioniero a Cuba e il bieco generale Arnaz (Anthony Fridjhon) il microchip glielo sbatte dentro.
Tranquillo, Parker: per te il microchip speciale fiuuuuuuu c’è sempre!

Parole immortali…

La sceneggiatura non è che sappia bene dove andare, così quello potrebbe sembrare un film apocrifo della serie Universal Zoldiers in realtà rimane un normalissimo action tipico dell’epoca. Dopo un paio di azioni in cui l’agente Parker agisce come un automa nelle mani del generale, torna subito umano e inizia la lunga, lenta e noiosetta parte in cui lui e l’agente Gina Young (J. Cynthia Brooks) devono impedire un attentato che manderebbe all’aria i trattati USA-Cuba.
È in realtà tutta una scusa per una campagna pubblicitaria delle bellezze del Sud Africa che regala momenti di alto lirismo, come i protagonisti che corrono per strada e, svariate decine di metri sopra di loro, un treno sopraelevato da cui si affacciano due tizi che gridano: «Polizia dell’albergo, siete in arresto!» Un Premio Nobel non sarebbe sufficiente per questo film…

La coppia d’azione meno convincente del decennio

Bryan non ha molte occasioni per combattere o forse già s’è stufato di fare il vandammino, ed è un peccato perché atleticamente non ha nulla da invidiare agli altri suoi colleghi coetanei. Addirittura il nostro Bryan è accreditato come martial arts choreographer: mi sembra un po’ esagerato, per quei due calcetti che vengono tirati.

Tie’, pure un calcio alla Cynthia Rothrock!

Cialtronesco e sopra le righe esattamente come vuole la regola dell’epoca, Human Timebomb è un onesto prodotto che mantiene ciò che promette e non teme confronto con lo Zintage più sfacciato.
Quel tristo ciocco di legno di Joe Lara è perfetto antagonista dell’entusiastico ciocco di legno Bryan Genesse e i due sono così perfetti insieme che si annullano: cioè quando sono in scena creano il nulla!

Il mio nome è Lara. Joe Lara

Non perdetevi questo DVD della compianta Stormovie: solo il peggio degli anni Novanta!!!

L.

amazon

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24 risposte a Human Timebomb (1995) Controllato per uccidere

  1. Conte Gracula ha detto:

    Però merita, il tipo coi baffoni: lui era hipster prima che gli hipster dicessero che loro erano hipster prima che fosse di moda essere hipster.
    Hip!

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  2. Cassidy ha detto:

    Mi hai fatto morire, lo sfilatino microchip è una gran citazione! 😉 Complimenti per la collezione, anche io ho un paio di horror della “Stormovie” quindi condivido in pieno il tuo entusiasmo. Certo che “Ordigno umano a tempo” è un gran titolo, roba che oggi ci possiamo solo sognare siamo dalle parti di “Bambola meccanica mod. Cherry 2000” che belli gli anni ’90 e i loro titoli! 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Gran filmone che citi 😛
      Le bancarelle con DVD a prezzo amico mi è sempre più difficile beccarle, ma un occhio alla “S” sulla costa ce lo butto sempre. Non sono certo edizioni pregiate, ma è ormai l’unico modo per accedere al cinema anni ’90 dimenticato dalle TV.

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Ma è una cosa meravigliosa!!! Sei perdonatissimo! 🙂 🙂 🙂
    Anzi, lo sei se mi procuri il dvd 🙂 …sennò…amicizia finita!

    p.s. (scherzo eh! 🙂 )

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  4. Kukuviza ha detto:

    Ecco io Bryan Genesse me lo ricordo bene in Beautiful…anche lì in effetti era durato ben poco.

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  5. Zio Portillo ha detto:

    E’ normale che leggendo la recensione e guardando le foto del film abbia perso ogni titolo di studio?
    Qua siamo veramente alla Z che più Z non si può! Un pezzo da museo questo dvd.

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  6. Cumbrugliume ha detto:

    Titolo italiano da applausi… ma questo articolone è ancora meglio!

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  7. Giuseppe ha detto:

    Bryan Genesse e Joe Lara: due nomi, una garanzia (scaduta… oggi non li trovi più i pezzi di ricambio per tipi del genere) 😛
    Qualcosina della Stormovie l’ho pure io: Proteus, Creature, Space Vampires, Phantasm II, un “Ritorno di Godzilla” con un errore marchiano negli extra e qualcos’altro che al momento non ricordo (perché seppellito sotto millemila altri dvd)…

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  11. Celia ha detto:

    In un mondo dominato dall’alta tecnologia, l’ultima frontiera è il dominio della volontà umana… già questo basterebbe a far versare lacrime d’amara nostalgia per i tempi in cui gli uomini erano uomini e le macchine ed il controllo totale facevano paura, anche ai più rudi spartani… ma non basta, poi arriva la copertina con tanto di irraggiamento fallico… ed è subito Z! ❤

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