A Good Man (2014) Quel buon uomo di Seagal

Questa è stata la prima settimana in cui tutte le sere del canale TV CineSony (55 sul vostro digitale terrestre) sono dedicate al grande cinema action, anche se più che “grande”… è “grosso”: lunedì si inizia infatti col Big in Romania per eccellenza!

Canale nuovo, roba vecchia

Uno che recensisce filmacci non è che può mettersi a fare quello dal palato fine, ma spero sia avvertibile il ridicolo di fare trailer a raffica, di pompare un appuntamento con l’azione in anteprima, con film in prima visione… e poi iniziare tutto questo con A Good Man con protagonista il pizzetto di Steven Seagal. Un film del 2014, poi, che in anni seagaliani corrisponde a quaranta: facendo lui dieci film l’anno, un film di quattro anni corrisponde a quaranta titoli fa nella sua filmografia.
CineSony lo preferisco quando traduce in esclusiva action inediti, come le bojate di Steve Austin: almeno lì c’è un servizio pubblico, anche se di serie Z.

La “grossa” azione in prima TV

Uscito negli Stati Uniti il 19 agosto 2014 grazie a due case specializzate nella Z, Voltage Pictures e Grindstone, due case non da meno come la 01 Distribution e Minerva Pictures fanno a botte per portare ’sta minchiata in DVD italiano dal 7 gennaio 2016.

Il film è disponibile su Prime Video.

Ma sì, buttaci degli ideogrammi sullo sfondo che fa sempre figo

Visto che da più di dieci anni ogni settimana i canali Mediaset si azzuffano per presentare un film di Seagal – probabilmente l’attore più trasmesso in Italia nella storia della nostra televisione: tanto i suoi film vengono via con due spicci – ormai il nome di Keoni Waxman dovrebbe esservi molto familiare: è l’uomo che ha votato la propria intera vita a girare film per Seagal. E come compenso… qui è pure sceneggiatore. Che è come andare da uno spazzino e dirgli “Bravo, spazzi bene: ora mangia quello che hai raccolto”.

Oddio, ho lo stesso zaino: ora dovrò buttarlo via…

In fondo lo scendiletto hawaiiano di Seagal non è che deve inventarsi chissà che. Il pizzetto che non perdona fa film in Romania da vent’anni, quindi la storia dev’essere ambientata lì; ci deve essere la mafia russa perché così ricicliamo tutti gli attori del posto; ci deve essere qualche asiatico perché a Seagal ricordano i bei tempi, quando andava in giro a dire di aver aperto una palestra in Giappone; ci deve essere una ragazzetta magra e inutile, che abbia 120 anni in meno di Seagal e che si innamori pazzamente di lui, e anche questo si scrive da solo. Insomma, Keoni non deve far altro che ripetere identico tutto quanto già girato con Seagal dal Duemila ad oggi: per essere sicuro, usa la stessa identica location utilizzata in tutti i film action romeni: da Cuba Gooding jr. a Dolph Lundgren, tutti sono passati per quel set cittadino…

ahahahahahha!!!

Per fortuna il faccione pizzuto di Seagal ci fa fare subito quattro grasse risate, quando vorrebbe farci credere che i suoi agili 400 chili solcavano in modo leggiadro, sì come libellula, i campi di battaglia, in cui la sua squadra – formata da un solo sfigato, che nel curriculum deve scrivere «Ho fatto la comparsa per un film di Seagal»! – spara ai cattivi “teste di stracci” e ovviamente lui rischia la vita per salvare una bambina: oh, ma quante bambine hanno i musulmani? Ogni singolo film che parli di guerra al terrorismo caccia fuori ’sta ragazzina: me le donne non stavano chiuse in casa? E tenete chiuse ’ste ragazzine, che qui stiamo facendo un film!
Buonismo di panza, buonismo di sostanza: e a Seagal con la panza non lo frega nessuno.

Permetti un ballo, scagnozzo?

Ora quei tempi di guerra sono lontani e Alexander (il buon uomo Seagal) vive nello stesso appartamento di tutti i suoi film romeni e conosce la solita tipa romena di cui si innamora – gli ha detto bene, l’attrice Iulia Verdes ha solo 35 anni meno di lui: di solito sono più giovani… – e, come ti sbagli?, ’sta tipa c’ha pure lei la ragazzina al seguito: ma ’ste ragazzine le regalano al supermercato? Non puoi cominciare un film che ti arriva ’na ragazzina fra i piedi.
Comunque questo film è diverso da tutti quelli identici girati da Seagal e i suoi colleghi in Romania: stavolta la ragazzina è la sorella della tipa, non la figlia come d’usanza: i motivi di questa scelta demente rimangono ignoti.

Prima gli mena e poi li taglia

Bla bla bla mafia russa bla bla bla mafia cinese bla bla bla morra cinese bla bla bla insalata russa bla bla bla chi se ne frega: arriva Seagal e fa le sue mossette – sempre le stesse, identiche da trent’anni – e i suoi pericolosi assalitori, che lo attaccano coi pollici e coi gomiti, non hanno scampo.

Che brutta fine per un grande caratterista

Mentre il livello dei combattimenti è il solito dei film di Seagal, cioè una vergogna per la razza umana, dispiace vedere un bravo e storico caratterista come Tzi Ma prestarsi a questa buffonata: il suo scontro finale con la spada è imbarazzante, è come vedere il John Travolta di oggi fare i balletti de La febbre del sabato sera del 1977: non lascia un ricordo dignitoso di sé.

«Ah ah ah ah, stayin’ Seagal, stayin’ Seagal» (semi-cit.)

«Sono un uomo comune che fa cose brutte alle persone».
Va be’, già la frase è quella che è – comunque lodevole in un filmaccio di Seagal – ma certo visto il titolo del film sarebbe stata migliore la scelta “sono un uomo buono che fa cose cattive”, invece la sceneggiatura non è così sottile: «I’m a regular man who does bad things to bad people».
Quindi questo diventa un film del mistero: perché si intitola A Good Man? Va be’, dopo 1.250 inutili film romeni i poveri distributori di Seagal cominciano a finire le idee…

È lui o non è lui?

Un’ultima parola va spesa invece per Victor Webster, attore che per l’intera durata del film ho fissato chiedendomi: ma io questo dove l’ho già visto? Solo consultando la sua filmografia scopro che, irriconoscibile, l’ho recensito per il suo ruolo protagonista de Il Re Scorpione 3 (2012) e Il Re Scorpione 4 (2015). Incredibile quanto un semplice taglio di capelli possa cambiare una fisionomia.

Victor Webster nell’unico fotogramma del film degno d’esser visto

Per fortuna questo è uno dei film di Seagal che lasciano spazio a bravi comprimari, e qui Webster brilla di luce propria: si lancia in combattimenti ottimamente eseguiti e in pratica tiene da solo l’intera seconda metà del film. Visto che per motivi ignoti alla scienza il nome di Seagal “vende”, almeno che sia l’occasione per lanciare nuovi talenti, attori più giovani e soprattutto “vivi”. Purtroppo sappiamo che questo non accade, nessuno diventa famoso facendo porcate romene con Pizzetto D’Acciaio, ma almeno sono belle parentesi per palati Z.

Saluti da Bucharest: patria dell’action americano!

L.

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20 risposte a A Good Man (2014) Quel buon uomo di Seagal

  1. Zio Portillo ha detto:

    Si, però anche quelli di CineSony ce la mettono proprio tutta! Lanci un canale e un ciclo action con un film di Seagal vecchio di 40 titoli! (giuro che quando l’ho letto sono morto! :-D).

    Curiosità: ma il grosso Steven si è trasferito in pianta stabile in Romania o fa il pendolare?

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Credo che dopo vent’anni, per usucapione, Bucharest sia sua di diritto! 😀
      Dovrei studiare bene le date ma sono abbastanza sicuro che Steven sia stato il primo action hero a sfornare film a raffica girandoli nell’Est Europa, principalmente in Romania ma non disdegnando la Bulgaria. Quando si è visto che la formula funzionava, e quando anche i più costosi film hollywoodiani sono arrivati a Bucharest, allora sono arrivati anche gli altri eroi marziali. Quindi ad onor del vero Pizzetto D’Acciaio è un innovatore 😛

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  2. Conte Gracula ha detto:

    Non so se quel Webster possa essere definito un nuovo talento: ha recitato in Wishmaster 4 (bella zozzeria di film, il primo – che era un buon film, al confronto sembra Truffaut) e in Streghe ( XD ) oltre che in una serie TV di fantascienza, Continuum…
    Diciamo che non è proprio uno di primo pelo 😉

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Sì, intendevo dal punto di vista marziale. Ha una filmografia già sterminata ma per il genere “di menare” è ancora un “giovane talento”, il che non vuol dir nulla visto che di solito ai giovani talenti gli sparano subito 😀
      Dopo questo con Seagal sarebbe carino se gli facessero fare un film romeno in solitaria: tanto queste produzioni costano due spicci, che gli costa? 😛

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Almeno IRIS ieri sera dava Duro da uccidere!
    Comunque visto questo filmaccio/accio_/accio…almeno avessi aspettato la recensione forse avrei evitato il patimento….ahi ahi ahi! 🙂

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  4. Cassidy ha detto:

    Visto in tv, quando hai descritto la tediosa scena finale con spada mi sono ricordato tutto. Una roba di rara bruttezza, secondo me dovrebbero fare un documentario sulla vita di Seagal, sulla sua amicizia con Putin, una roba così, lui potrebbe farsi pagare senza dover fare altri filmacci 😉 Cheers

    Piace a 2 people

  5. Giuseppe ha detto:

    Forse lo scopo del taglio di capelli di Webster era proprio quello: non farsi riconoscere per non dover sopportare la vergogna di essere ricordato per la sua partecipazione a questa robaccia economica al fianco di Steven “400 chili di pastasciutta a settimana” Seagal 😛

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