Il ritorno di Kenshiro (1995)

Lascio la parola ad un mio lettore – che ha scelto di firmarsi Willy l’Orbo – che ci parlerà di un film vintage… anzi, Zintage!
L.

Gli anni ’90, nella loro versione trash che il cinema d’azione ha saputo esaltare come nessun altro, non solo hanno devastato la credibilità di attori, personaggi, temi che già di per sé conservavano qualche scheletro ammuffito nell’armadio, ma si sono anche tenuti stretti lo scalpo di vittime illustri, vere e proprie leggende che non sono riuscite nell’impresa di passare indenni sotto i colpi inferti  dall’immaginifica pattumiera di fine secolo. Basti pensare a Street Fighter, Double Dragon, Mortal Kombat… e chi più ne ha più ne metta. Appunto: ne metto un altro. E si tratta di un mito non da poco visto che parlo di Kenshiro.

Un futuro distopico di un certo stile

È il 1995 quando Tony Randel decide di convertire il cumulo di manga ed anime in un film, Il ritorno di Kenshiro (Fist of the North Star in originale). Non l’avesse mai fatto. E lo dice uno che, forse incredibilmente, non appartiene alla schiera di fan adoranti della serie e che quindi ha visionato il film con sguardo vergine e perciò meno minuzioso nonché esigente. Eppure… eppure. Già il fatto che tra titoli di testa e spiegone si arrivi a dieci minuti, indispone. Eccome se indispone: anche perché, una volta saputo che il mondo è nel caos, bla bla, che la scuola di arti marziali Croce del Sud ha eliminato ogni opposizione con la forza, bla bla, che l’altro movimento (Orsa Maggiore) è stato ridotto alla clandestinità, bla bla, saputo tutto questo, quando giunge il momento dello scontro tra i leader delle scuole citate, ossia Lord Shin (interpretato da Costas Mandylor) e Ryuken (cui presta il volto nientemeno che Malcolm McDowell), ti aspetteresti qualcosa di epico. Macché. Il primo prende una pistola, spara e uccide il secondo. Fine.

Gli inutili Costas Mandylor e Chris Penn

Fine anche delle speranze di vedere una pellicola decente. La gente, in questo futuro distopico, sta messa proprio male ma, considerando che avranno reclutato il cast tra i barboni di qualche rugosa periferia, non si saranno sforzati troppo con trucco e parrucco. Non che stiano messi bene i cattivi, i quali ascoltano le frequenze di radio Croce del Sud (sob), sono smodatamente stereotipati e, con in testa il volto inguastito di Clint Howard e il faccione di Chris Penn, girano le città berciando frasi da far rabbrividire il più infantile degli asili nido: «Morite schifosi», «Morite maiali», «Vinceranno i più forti». Quando finalmente entra in scena Kenshiro la situazione non migliora, tutt’altro! In primis il nostro è interpretato da Gary Daniels: nulla contro di lui che anzi, se gli fosse data la possibilità, marzialeggerebbe dignitosamente, ma certo la scelta conferma un livello di budget pari all’Acquapozzillo Calcio.

La tipica espressione di un lottatore nel futuro distopico

Inoltre, nel primo scontro esibisce subito i cento colpi di Hokuto e un «Io ti ho già ucciso» di rara bruttezza: ho visto più afflato epico in una puntata dei Puffi. Senza dimenticare il fatto che una delle sue frasi d’esordio è la seguente risposta: «Cosa ci fai qui?» «Respiro». Ma forse è una replica veritiera, in fondo chi recita decentemente in questo film? Nessuno, tutti si limitano effettivamente ad ansimare in attesa della fine. Se gli scagnozzi di Shin paiono una ciurma di bimbi disorientati («Facciamo fuori un po’ di gente!» «Eeeeeh! Sìììì!»), il protagonista non sembra molto più lucido: passa tre quarti del lungometraggio a riflettere sul da farsi, con il poro Daniels che cerca di rendere il suo stato di turbato raccoglimento atteggiando gli occhi a perennemente spiritati a mo’ di possessione demoniaca e con i suoi amici di pellicola che cadono come mosche. Ottimo, Kenshiro, un gran bell’apporto, finora.

Nel frattempo però, dal sussidiario del trash, non manca nulla: c’è la storia d’amore poco coinvolgente ricostruita tramite inutili flashback, ci sono gli effetti speciali stile orsetti gommosi, c’è l’amico bimbominchia del nostro eroe (eroe della meditazione, of course). C’è tutta la Z del mondo. Quando ritenevo perduta ogni speranza ammetto di aver avuto un duplice sussulto: per la morte del bimbominchia citato sopra e per la comparsa, tra i cattivi, del wrestler Vader, tosto ucciso da un protagonista alfine deciso a guidare la riscossa. Certo che, allorquando quelli menzionati sono motivi di consolazione, il livello della pellicola non può che attestarsi su livelli rasoterra barra sottoterra.

E ricorda, Kenshiro… ce l’ha così!

D’altronde, mentre voliamo verso il poco memorabile finale, possiamo fin da ora tirare le somme circa un mito decisamente affossato. Caro Kenshiro, pensavi che nessuno sarebbe stato in grado di debellarti. Ed invece, bastonato e trafitto dai titanicamente putrescenti anni ’90… “sei già morto”!

P.S.
Ringrazio Willy l’Orbo per aver recensito il film.
L.

– Altri post di Willy l’Orbo:

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21 risposte a Il ritorno di Kenshiro (1995)

  1. Denis ha detto:

    Vader è morto recentemente, film orribile con Gary Daniels che sembra che al posto delle sette cicatrici a delle fette di wurstel meglio il film animato del 1985 anche se ha la trama alterata rispetto alla serie presenta i disegni più simili al fumetto e presenza di splatter non censurata per fare un film decente dovevano darlo a George Miller e come cast ci voleva Sylvester Stallone-Kenshiro, Arnold Schwarzenegger-Raoul, Mel Gibson-Rey, Dolph Lundgren e wrestler belli massicci per il resto del cast con effettistica di Screaming Mad George.

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    • Willy l'Orbo ha detto:

      Eh, sì, concordo sul pessimo giudizio e sui possibili rimedi di cast!
      Ho saputo che Vader era morto poco dopo aver scritto la recensione, nel mio piccolo lo omaggio con la stessa visto che era uno dei miei wrestler preferiti negli anni ’90…

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  2. Cassidy ha detto:

    Negli anni ’90 non esistevano i cinecomics, ma esistevano già film tratti da fumetto, a loro modo sono tutti famosi, anzi, famigerati tipo questo. Visto ai tempi proprio per la mia passione per Ken il Guerriero, penso che ancora oggi, ci sia gente che discute su quanto questo film sia diverso dal manga. Insomma entrare nella storia dal lato sbagliato 😉 Cheers

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  3. Conte Gracula ha detto:

    Niente, non ho mai visto nemmeno questo, ma forse è un bene. Ken aveva una sola espressione, che di certo non era quella a occhioni sgranati del protagonista di questa roba. Giusto per iniziare, perché continuando con la trama, la situazione non migliora.
    La tradizione di fare film che nulla c’entrano con l’originale fa danni da sempre.

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  4. Willy l'Orbo ha detto:

    Grazie a Lucius per le didascalie…soprattutto l’ultima! 🙂 🙂 🙂

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    p.s. grazie anche per i tag e, a tal proposito, se vuoi aggiungerlo ho avuto anche la sventura di recensire Street Fighter! 🙂

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  6. redbavon ha detto:

    Uggesuesantamariah! Ma come diamine sono riusciti a buttarla nell’immondezzaio così!
    Kenshiro è stato l’ultima serie di cartoni animati che ho seguito. Ero già grandicello ed era parecchio che non vedevo un “cartone animato”. Per questi motivi “affettivi” (nel senso di evidente “carenza d’affetto”) e per la violenza – per quanto censurata da noi – equiparabile al genere “pulp”, Kenshiro mi ha catturato subito. Non parliamo delle sigle dell’edizione italiana che ancora mi fanno venire i brividi alla mia (da) venerabile età (ora è sicuro…carenza d’affetto, tanta carenza d’affetto). Acquistata tutta la serie di un fottio di DVD (con immensa gratitudine da parte dell’edicolante), ho provato a vederlo in giapponese: riconosco ai doppiatori italiani il merito di avere donato espressività (oltre che comprensibilità) a un personaggio che rivaleggia con Nicolas Cage per numero di espressioni facciali.
    Insomma, questo polpettone di commento (ma il buon Lucius mi conosce) per dire che non è inconcepibile che qualcuno, che abbia visto la serie animata (parlo della prima, le altre le reputo “spin-off”) o anche uno degli anime, abbia potuto concepire di distribuire e fare vedere allo spettatore uno sfacelo simile. Se in mia memoria (tra moltissimi anni), qualcuno decidesse di fare un film sulla mia vita (praticamente un “corto”) e usasse gli stessi parametri, io vorrei resuscitare prima del Giudizio Universale e riempirlo di mazzate urlando UATTAH! . Nel caso non fosse possibile resuscitare anzitempo (mi rimetto alla volontà dell’Altissimo), una cosa è certa: lo aspetto fuori dalla Porta del Paradiso e. appena lo vedo, scateno l’Inferno.

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    • Willy l'Orbo ha detto:

      😂😂😂 Il tuo livore verso l’obbrobrio recensito sopra è più che comprensibile!
      Ritengo inoltre che per un adepto dei cartoni/manga l’indignazione sia ancora più accentuata!

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        P.s. per la mia incolumità ultraterrena spero di non dover mai recensire un film sulla tua vita 😅😅😅😅😂

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      • Giuseppe ha detto:

        E di livore nei confronti di questo repellente, raffazzonato, incoerente, ridicolo, pezzente e patetico Kenshiro aggiungici pure il mio, caro Willy: se solo ripenso a quanto all’epoca aspettavo di vederlo entusiasta, avendone seguito la serie animata fin dagli esordi sulle tv private verso la fine degli anni ’80… il mio unico entusiasmo adesso risiederebbe nel vederne ritirata e fatta sparire ogni copia su ogni supporto possibile (analogico, digitale, ecc,) in circolazione! Qui le sette cicatrici rimangono pure al cervello dello sfortunato spettatore, altroché! Ah, naturalmente io negherò sempre di aver mai visto Gary Daniels umiliato in una tale maniera (ovviamente la cosa vale anche per Malcolm McDowell) 😦 Non so, forse era comunque troppo presto per avere un live action decente, anche in caso di trattamento dignitoso. O forse lo dico solo per tentare di consolarmi perché, francamente, non sono poi così dispiaciuto che negli anni successivi nessuno abbia più tentato di cimentarsi in un progetto del genere… riguardo al Successore della Divina Scuola di Hokuto su grande schermo, credo che ormai gli anime già prodotti e distribuiti bastino e avanzino.

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Non so se ti può consolare ma, come detto a inizio rece, gli anni 90 sembravano specializzati nel demolire serie o videogiochi mitici con film d’azione davvero vergognosi. In tal senso forse si salva solo Mortal Kombat. E infatti è l’unico di cui fecero il II. Per affossarlo 😥😅

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  7. pirkaf76 ha detto:

    Ma era quello con le cicatrici che sembravano Würstel? 😛

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