La PlayPress ha battezzato la nascita degli anni Novanta inondando le edicole di roba buona, roba tanta: mentre aspettavi con trepidazione il nuovo grande film al cinema, potevi star tranquillo che la casa di Mario Ferri ti avrebbe portato in edicola il fumetto collegato.
Come ho già detto sono arrivato all’horror molto tardi e malgrado abbia cercato di recuperare il tempo perduto non ho avuto occasione di vedere la saga di Nightmare se non molto avanti nel tempo: quando però vedi in edicola Freddy Krueger che ti sorride, come si fa a resistere?
Purtroppo non ricordo che albo di Nightmare comprai in edicola all’epoca, ma sono sicuro al 90% si trattasse di una novelization di un film al cinema (probabilmente il sesto film) che però sono altrettanto sicuro di non aver letto per niente. Lo comprai quando la PlayPress presentava Aliens, Predator, Terminator, Star Trek e il Punitore: onestamente con un menu iperproteico come quello non sentivo proprio alcun richiamo irresistibile per le risate sataniche dell’amico Freddy. Penso di aver dato via quel fumetto in tempi record, e l’unica cosa di cui sono sicuro… è che NON era questo che sto presentando!
Nel 1990, quindi prima che io conoscessi la casa, la PlayPress a quanto pare ha portato in edicola questa serie Marvel che si prefiggeva il doppio compito di ricordare ai lettori di fumetti le origini di Freddy e sdoganarne le avventure anche in questo medium. Ignoro se ci sia riuscita in patria, di sicuro in Italia il celebre pizza face ha avuto vita a malapena percettibile.
Steve Gerber – fra i padri di Howard il papero – scrive una storia in due numeri (originariamente ottobre e novembre 1989) in cui la dottoressa Quinn torna nella sua città natale, ovviamente Springwood, e comincia ad investigare sul passato di un certo Freddy Krueger. Così assistiamo al triste destino di mamma Mary Helena Krueger…
… vediamo concretizzarsi più o meno fedelmente la Elm Street mythology, con qualche aggiunta creativa, e così serve metà storia per veder nascere Freddy.
Rielaborando temi e idee prese dai vari film, vediamo guerriere del sogno ben poco armate e ben poco capaci fare il nulla totale – esattamente come nei film! – mentre Freddy se la ride. Non proprio una saga da ricordare.
L’unica nota positiva della storia è che i disegni da un certo punto sono di Tony DeZuniga, il papà della leggenda del weird west Jonah Hex.
Dimentichiamoci di questo fumetto e gustiamoci il “paginone centrale” firmato da Sam Kieth, il disegnatore (da me odiato) del coevo Aliens: Earth War (1990).
L.
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figo!
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E dire che a fumetti hai un budget senza limiti per gli effetti speciali: si potrebbe cavar fuori gente abile e, per una volta, far uccidere a Freddy qualcuno un po’ competente 😛
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Sam Kieth ha un tratto abbastanza grottesco, sulle pagine di “Sandman” non mi dispiaceva, qui si nota che era ancora agli inizi. In ogni caso la PlayPress + una casa editrice a cui si vuole bene, quasi ti vedo in estasi davanti ad un albo che promette Terminator, Alien e Frank Castle tutti insieme 😉 Cheers
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Dici bene, quel logo in edicola lo trovavi su roba che ti mandava su di giri, quindi alla fine compravi spesso a scatola chiusa 😛
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E, se la memoria non mi inganna, oltre a Nightmare pubblicavano pure Hellraiser (di pari rilevanza quanto a vita editoriale, e cioè assai scarsa)…
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Sì, quelli li ho letti solo in tempi recenti: onestamente non ricordo se all’epoca li vidi in edicola, ma non essendo interessato ad Hellraiser temo di non averci neanche fatto caso.
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Lo ricordo in edicola perché all’epoca leggevo le testate Marvel della Play, ma non ho mai comprato nessuna collana dedicata ai personaggi dei film pur adorandoli perché preferivo serie che avessero una consequenzialità.
Insomma, credevo fossero una stronzata a priori fatti per seguire la scia del successo dei film.
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A volte era così, ma per fortuna la PlayPress pubblicava anche grandi storie inedite, come i capolavori di Aliens e Predator.
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