Nightmare 9 (2010) Una bella sorpresa

La profezia riportata da Shakespeare nel 1600 è conclusa: le nove compagne del Nightmare sono riunite…

Nata nel 2001, la Platinum Dunes è una casa fondata da Michael Bay, Andrew Form e Bradley Fuller con un unico compito: banchettare sul cadavere del cinema, sfornando bruttissimi remake di vecchi successi appannati. Quando serve fa capolino Bay, che è famoso e di grande richiamo, quando invece c’è da vergognarsi mandano Form a parlare con la stampa.
Dopo Non aprite quella porta (2003), Amityville Horror (2005), The Hitcher (2007) e Venerdì 13 (2009), la Platinum Dunes si chiede quale altro celebre horror anni Ottanta possa smerdare: la risposta è in pratica obbligata…

Nightmare on Elm Street viene presentato in anteprima californiana il 27 aprile 2010, e la Warner Bros lo porta nelle sale italiane il 25 agosto successivo (fonte: ComingSoon.it) con il semplice titolo Nightmare.
Sempre la Warner lo porta in DVD e Blu-ray già dal luglio successivo, ristampati poi nel gennaio 2015.

Una scelta obbligata

Nel 1987 esce di scuola, appena diplomato Samuel Bayer, giovane di belle speranze che si mette a fare il pittore e quindi è subito squattrinato. In cerca di un lavoro, finisce sotto l’ala di Matt Mahurin, un trentenne che è appena entrato in uno strano mondo, quel piccolo cinema parallelo che noi chiamiamo “videoclip”. Firma video per gente che potreste conoscere, tipo U2, Tracy Chapman, Peter Gabriel, REM, ragazzetti promettenti, e così invita Bayer a farsi le ossa in quello “spavaldo nuovo mondo” che stava crescendo in qualità, rispetto al passato.
Bayer inizia a farsi le ossa e il suo primo videoclip non glielo fanno firmare, essendo appunto la gavetta: si tratta di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, potreste averne sentito parlare… Così il regista ricorda la realizzazione di quel video in un’intervista del 2011 per un saggio su MTV:

«Andai in vari strip club di Los Angeles per ingaggiare le ballerine che dovevano fare le cheerleader. A Kurt [Cobain] non piacevano: diceva che erano troppo carine. Non so perché volesse mettere donne brutte nel video.»

Che duro lavoro, girare locali ad esaminare spogliarelliste…

«Il giorno delle riprese pioveva di brutto. Kurt era in uno stato pietoso ed odiava essere lì. Tutto era caotico e avevo i nervi a fior di pelle. Alla band non piaceva quella roba, dovevo gridare ai figuranti di stare zitti e alla fine divenni il nemico: Kurt si rifiutò di seguire il labiale.»

Come esordio registico diciamo che Bayer si è fatto la sua bella gavetta.
Da Zombie dei Cranberries ad Holiday dei Green Day in pratica Bayer mi ha accompagnato nella mia passione per i videoclip. E lui è ancora lì a farli, perché quello è il suo mestiere: creare splendidi videoclip. Un giorno però ha fatto altro, una volta sola. Ha girato un film…

Ma sono io, o senti anche tu… puzza di spirito adolescente?

Nel luglio del 2009 una nuova generazione di giornalisti di “Fangoria” si presenta sul set del film, fuori Chicago. I loro nomi tradiscono una leggerissima discendenza latina: Luis M. Rosales e Ángel Sucasas. L’epoca Shapiro temo sia passata.
Si vedono arrivare un tizio muscoloso, sul cui possente bicipite c’è un enorme tatuaggio di un drago: è il regista Bayer!

«Penso a questo film più come ad una rinascita [rebirth] che ad un remake. Se mi chiedete a quale film mi rifaccio, rispondo The Dark Knight, infatti ho detto sia al cast che alla troupe che dobbiamo fare con Freddy quello che Christopher Nolan ha fatto con Batman. Sto cercando di fare un film cupo e serio [dark and serious] e spero di riuscirci. Uno degli aspetti più straordinari di Dark Knight è il modo in cui inserisce Batman in un mondo credibile, ed è ciò che voglio fare con Freddy.»

Conscio che i fan integralisti sono già fuori la porta, con il forcone in mano, Bayer si affretta ad aggiungere:

«Ovviamente questo non vuol dire che saranno assenti gli elementi classici della mitologia di Elm Street: tutto ciò che ricordiamo ed amiamo sarà nel film.»

Il produttore Andrew Form non ha dubbi: dopo il successo di Non aprite quella porta e Venerdì 13, il nuovo Nightmare era la scelta quasi obbligata. Forse “successo” è una parola composita che non descrive bene i film citati, meglio scomporla: “sul cesso”, che indica dove deve correre lo spettatore già durante la visione.
Però questo nuovo Nightmare non poteva sottrarsi ad una scelta coraggiosa: «è un film pensato per gli adulti, non una festa per i fan dell’horror come Venerdì 13.» Ci sarebbe da studiare a fondo una dichiarazione criptica come questa, ma temo non ne valga la pena.

Il trio colpevole dei peggiori remake degli anni Duemila

Grosso guaio a Springwood: giovani attori in piena gavetta come Kellan Lutz si stanno addormentando in attesa del successo e si tagliano la gola piuttosto che partecipare al nono film di un franchise. Ciao, Lutz, nel mio cuore sarai sempre il più stupido Hercules del cinema.

Ah, no, aspetta: sono io a puzzare come uno spirito adolescente

Dei compagni di scuola si rendono conto che stanno vivendo esperienze simili e si chiedono: perché anche nel remake l’uomo nero aspetta così tanti anni per vendicarsi? Non trovando risposta, vanno avanti con la trama.
Seguendo fedelmente la storia del primo film, degli adolescenti cominciano ad indagare sul perché stiano morendo ogni volta che si addormentano, e Kris Fowles (Katie Cassidy) si pone una domanda che nasconde in sé una citazione:

«Ogni volta che mi addormento… vedo sempre un uomo…»
(Kris Fowles)

Mi sembra ovvio che il film stia citando il capolavoro di Tinto Brass…

«Ogni volta che chiudo gli occhi… vedo cazzi volare!»
(Paprika di Pola)

Che l’immortale Paprika (1991) rientri nella Elm Street Mythology? Io voto a favore…

Perché stavolta l’attrice porta i pantaloncini al posto degli slip? Che anni bacchettoni…

Nancy (Rooney Mara) e Quentin (Kyle “occhiucci tristi” Gallner) indagano sia in questo mondo che nel mondo dei sogni, per scoprire il mistero.
Ma bando alle ciance e, per citare Marilyn Manson, forza bambini: cantiamo la canzone della morte, perché non abbiamo alcun futuro.

«One… two… Freddy’s coming for you.
Three… four… Better lock your door.
Five… six… Grab your crucifix.
Seven… eight… Gonna stay up late.
Nine… ten… Never sleep again…»

«L’uomo nero non è morto
presto arriva come un corvo.
Fa paura la sua voce
prendi subito la croce.»

Nove su nove, signore e signori, nove traduzioni diverse di nove filastrocche identiche: il doppiaggio migliore del mondo vince su tutto. E sì che stava per scivolare, visto che questa traduzione assomiglia molto a quella utilizzata per il primo e il settimo film, ma non è uguale.
E già che c’è rovina pure il gioco di parole di Freddy, la cui voce cupa sovrasta le solite ragazzine che saltano la corda e mentre loro contano da uno a dieci, lui conta da dieci a uno. In quale occasione si fa il conto alla rovescia? Quando si lanciano missili o prima di iniziare a giocare a nascondino.

Queste filastrocche stridono come un dito di Freddy su un tubo

Sfumando dunque la filastrocca, Freddy finisce il suo conto alla rovescia e la sua voce gracchia:

«Three… Two… One… Ready or not… here I come.»

Una scena perfetta, la cui traduzione italiana è in perfetta linea con la saga: orripilante!

«Quattro… tre… chi non ha fatto… resta a me…»

E torniamo alla qualità da «Nove, dieci, pasta e ceci» che ha contraddistinto le traduzioni di Nightmare in Italia…
Posso proporre un «Nasconditi… che sto arrivando»? Anche perché in seguito ogni volta che Freddy acchiappa un protagonista gli dice «Tana!», però il gioco non si è capito visto che i riferimenti al nascondino sono stati cancellati.
Guarda, sarebbe stato meglio pure: «Pàrate er culo, che mo’ arrivo!», celebre barzelletta romana omaggiata anche dalla Mossa del Giaguaro der Piotta.

Pàrate er culo, che mo’ arriva Freddy!

Insomma, un momento di coattaggine di Freddy purtroppo perso nella resa nostrana.

«Perché urli? Non ti ho nemmeno ancora tagliato.»

Scusa, Robert Englund, sei tanto simpatico ed avevi lo stile giusto per gli anni Ottanta, ma le tue battute non mi hanno mai fatto ridere e anzi la tua risata era la parte davvero horror dei tuoi film. Nel senso di orribile…
Visivamente questo nuovo Freddy non mi sembra molto riuscito: in alcune inquadrature riesce addirittura ad essere inquietante, ma in altre sembra un vecchio col cappello che ti minaccia per strada. Però è innegabile che la sua gagliardiaggine sia a livelli solo sognati da Englund. Capito? Sognati…

«Tu sei la mia numero uno. Sei la mia… piccola Nancy.»

Freddy chiama Englund: resta a casa, che è meglio

Lo sceneggiatore Wesley Strick non è certo un gggiovane che vuole parlare ai gggiovani di un vecchio personaggio: ha scritto Verdetto finale (1989) con James Woods e un Robert Downey jr. quando ancora faceva l’attore, ha scritto Aracnofobia (1990) che mi ha accapponato la pelle e Analisi finale (1992) che rivisto oggi è ancora un signor film, col triangolo noir fra Richard Gere, Kim Basinger e Uma Thurman. Il suo “tocco” in realtà mi sembra durare poco: con Wolf (1994) e l’inguardabile Il Santo (1997) direi che Strick ha chiuso la sua carriera: il resto è pure peggio.
Di tutt’altra pasta è il co-sceneggiatore Eric Heisserer, alla sua prima prova: in seguito firmerà Final Destination 5 (2011) e La Cosa (2011), quindi direi che professionalmente è nato morto. L’apice è quando adatta per lo schermo un racconto-capolavoro e firma Arrival (2016): ciao, Heisserer, non è stato un piacere conoscerti.
Do quindi per scontato che sia Strick a creare l’unico Freddy che mi abbia davvero intrigato: niente avanspettacolo e battutine sempliciotte e didascaliche, stavolta Freddy è pura cazzutagggine.

Il ragazzo a sinistra… è il futuro Freddy!

Quando ogni rivista o sito deve introdurre l’attore Jackie Earle Haley cita un unico ruolo della sua lunghissima filmografia: Rorschach in Watchmen (2009). Io invece sono vecchio e i supereroi mi stanno sulle palle, quindi cito un titolo mi sa ignoto a tutti i gggiovani all’ascolto: L’ultima odissea (Damnation Alley, 1977), fimone fanta-apocalittico che vidi da ragazzino in TV e mi inchiodò alla sedia. Il mitico furgone con cui i protagonisti attraversano l’America piena di mostracci cercai anche di rifarlo con le Lego…
A me sembra di aver visto l’attore in ogni film e telefilm degli ultimi quarant’anni, ma a quanto pare ha lavorato molto meno di quel che sembra.

Questo è il gesto internazionale per “Se famo du’ spaghi?”

Il suo impegno è fare di tutto per differenziarsi da Englund, perché al contrario sembrerebbe o una parodia o una copia sbiadita. Secondo me fa un lavoro dannatamente buono e in mezzo ad una sceneggiatura noiosa penso che il suo Freddy sia l’unico elemento forte del film.
Ovviamente qualche tara genetica mi fa piacere quello che tutto il mondo odia e viceversa: ho trovato solo disprezzo per questo film, malgrado sia andato benissimo al botteghino: è rientrato delle spese già nel primo weekend, che negli anni Duemila è una cosa rarissima, e pare abbia incassato 115 milioni di dollari in tutto il mondo, dietro un investimento di 35. Nessuno dei grandi registi blasonati ha mai ottenuto tanto negli ultimi vent’anni, com’è che l’esordiente Bayer non è portato ad esempio come genio del cinema e invece l’hanno subito rimandato a fare videoclip?

Samuel Bayer, l’uomo più odiato dai fan integralisti

Nella sua stroncatura del film, Aaron Von Lupton su “Rue Morgue” n. 101 (giugno 2010) inizia in modo geniale:

«Un, due, tre: Freddy viene per… ah, sappiamo bene per cosa viene Freddy nel remake: viene per prendere tredici bigliettoni dal vostro portafogli.»

James Francis jr., nel suo Remaking Horror (2013), fa notare come Bayer probabilmente si sia voluto distinguere in un periodo di “rinnovi” di franchise. Mike White, in Cinema Detours (2013), definisce il film un unnecessary remake e sottolinea come regista e sceneggiatori si ritrovino in mano immagini e concetti del film del 1984 senza sapere bene cosa farci, e si limitano a cercare di ri-raccontare le origini di Freddy.

«I più grandi problemi che ho avuto con il Nightmare di Bayer sono nati da sceneggiatura e casting. L’unica cosa buona del film è che permette un grandioso drinking game. La pessima sceneggiatura ha personaggi che si chiamano per nome l’un l’altro per tutto il tempo, il che significa che se ti impegni a bere un sorso ogni volta che senti pronunciare Nancy o Quentin, sarai ben presto uno spettatore ubriaco.»

Lo ripeto, è un mio problema trovare noiosa in modo indegno l’intera saga di Nightmare (a parte il primo film) e invece intrigante questo titolo, cioè l’esatto opposto del resto del mondo: giuro che non lo faccio apposta, anzi ero pronto a massacrare questo remake perché ero assolutamente convinto di trovarmi di fronte a letame tipo Venerdì 13 (2009), insopportabile in ogni fotogramma.
Invece ho trovato una regia da applauso in ogni singolo fotogramma, una fotografia che la saga del guantuto se l’è sempre sognata, effetti speciali computerizzati ridotti al minimo e un Freddy che se la comanda alla grande. Capisco i fan integralisti, che sono incontentabili, ma ho trovato stroncature dappertutto, anche da parte di chi non vive seguendo una mythology. (E poi in questo film non ci sono mica le delirante invenzioni dei titoli precedenti: c’è giusto qualche scossetta ma la farlocca ed inesistente mitologia che piace ai fan non è così stravolta.)

Se ora esce un pene, diventa il filmone del secolo!

Dove paradossalmente il film mi ha deluso è quando cerca di ricreare scene del primo film, tipo la morte di Kris: far volare l’attrice per la stanza è una poveracciata che stride parecchio con la scena del 1984, che per l’epoca era un capolavoro innovativo di potenza visiva. Per fortuna invece il film cerca altre strade e gioca con la trama rimaneggiandola: proprio perché tutti sanno cosa succederà, è necessario provare a stupire un po’ gli spettatori.
Quel che poi ho maggiormente apprezzato è la fortissima riduzione delle noiose scene oniriche, che negli altri film hanno preso talmente spazio da arrivare ad obbrobri tipo Nightmare 6 (1991) in cui non esiste una sola scena “reale”. Qui invece è quasi tutto reale e l’ho apprezzato molto, anche se mi sa che sono stato l’unico al mondo.

Forse allora non sono l’unico a pensarlo…

Già mi manca il nuovo Freddy e le sue battute inquietanti: spero torni presto, così come spero che Englund rimanga per sempre ben lontano dal personaggio.
Ad avercene di remake di questa qualità tecnica e con una sceneggiatura che voglia stupire più che leccare il fondoschiena ai talebani del Canone.

Dunque finisce qui il viaggio? Sembra di sì, visto che come dicevo si è conclusa la profezia che Shakespeare ha riportato nel 1600: i nove puledri si sono uniti alla Cavalla della Notte, le nove compagne si sono ritrovate con il loro Night-Mare.

Nel 2020 però potrebbe scadere il copyright del franchise e potete stare tranquilli che la New Line Cinema si inventerà qualcosa per mantenerlo: dormite tranquilli e fate bei sogni… Freddy Krueger, che siate pronti o meno, arriverà…

Nine… ten…
Never sleep again.

Nove e dieci,
Pasta e ceci…

L.


Bibliografia

  • Jessica Dwyer, Moving Back to Elm Street, da “HorrorHound” n. 21 (gennaio-febbraio 2010)
  • James Francis jr., Remaking Horror: Hollywood’s New Reliance on Scares of Old (2013)
  • Craig Marks e Rob Tannenbaum, I Want My MTV. The Uncensored Story of The Music Video Revolution (2011)
  • Luis M. Rosales e Ángel Sucasas, Dreams don’t die, da “Fangoria” n. 292 (aprile 2010)
  • Aaron Von Lupton, Epic Burn, da “Rue Morgue” n. 101 (giugno 2010)
  • Mike White, Cinema Detours (2013)

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32 risposte a Nightmare 9 (2010) Una bella sorpresa

  1. Evit ha detto:

    Proprio come Freddy, sono morto più volte durante la lettura dell’articolo. Mai avuto il coraggio di vederlo e QUASI mi hai fatto interessare, il fatto è che il primo film lo reputo un capolavoro ed essendone questo un remake già parte male. Però visto che ti ha sorpreso positivamente magari ci butto un occhio quando passa in TV.
    Sto ancora ridendo per Paprika, nove e dieci pasta e ceci etc, oggi niente autobus quindi me lo sono goduto in santa pace, senza passare per pazzo sull’autobus.

    No comment sulla filastrocca che, non avendo visto il film, mi mancava. Deve esserci un qualche maleficio con tanto di fattura. Negli anni ’80 una zingara di Roma predisse che se la filastrocca si fosse ripetuta identica allora il doppiaggio sarebbe cessato di essere.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      ahahah lo spero proprio, perché altrimenti ci sarebbe dietro un preciso progetto del doppiaggio italiano: mai tradurre le stesse parole.
      Però è un peccato che abbiano rovinato il gioco del nascondino che Freddy imposta all’inizio, dicendo “tana” ogni volta che prende un ragazzo.
      Guarda, addirittura consigliartelo forse è troppo, e di sicuro le parti “uguali” al primo film sono orripilanti – hai notato come una scena di culto, fatta trent’anni dopo con molti più soldi e tecnologia, risultai addirittura più vecchia? – invece il nuovo Freddy è cazzutissimo: parla solo quando è strettamente necessario, con buone battute, appare solo quando c’è da apparire – niente spettacolini comici – e in più punti mette paura. Soprattutto quando NON è inquadrata la faccia, che non chiamerei proprio ben riuscita. Quando si vede in ombra o si intravedono gli occhi, allora sembra addirittura un personaggio di film horror 😛
      Se il reboot avesse lasciato alle spalle il film di Craven e fosse andato per conto suo sarebbe stato meglio, invece c’è un super twist di sceneggiatura che finge di distanziarsi… ma tranquillo, poi si torna subito indietro.
      Un secondo film lo vedrei, basta che non c’entrasse nulla con la saga del passato.

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      • Conte Gracula ha detto:

        Ecco, il twist non sarebbe stato male, peccato che dopo abbiano fatto la scena “era tutta una finta”, appiattendo Freddy sul vecchio modello del personaggio.
        Per il resto, è la copia carta-carbone del primo film, un po’ aggiornata. Tipo Carrie.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Verissimo, però mentre Carrie, Venerdì 13 e gli altri sono solo moscerie noiose dove ci si limita a ripetere la formula vecchia con una fotografia moderna, qui un bravo regista – tranne quando cerca di rifare Craven – per me ha tirato fuori un prodottino decisamente migliore dei vari sequel precedenti della saga. Sarà che ha ridotto al lumicino le deliranti scene oniriche, che ammazzavano le sceneggiature dei film precedenti, sarà che Freddy qui è davvero l’uomo nero, e non quel comico balneare di Englund, non so perché ma a sorpresa ho apprezzato il film, pur con i suoi più che evidenti difetti. E come me l’hanno fatto in tanti, visto che ha guadagnato più dei film di registi blasonati 😛

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  2. Alfonso ha detto:

    E io sinceramente sono abbastanza d’accordo con te: Il primo Nightmare è irraggiungibile, il resto della saga è invece piuttosto scialbo e a tratti parecchio noioso e ripetitivo. Invece questo remake, lo trovo meglio di tutti gli altri seguiti (a parte il settimo per cui ho una predilezione particolare), forse proprio perchè segue quasi pedissequamente la trama del primo film e c’era poco da sbagliare.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Invece a me è piaciuto nelle parti in cui si discosta: le scene in cui “aggiorna” il primo film non le ho sopportate, perché nel 1984 Craven ha creato qualcosa di nuovo e mai visto, oggi invece Bayer si è limitato a usare trucchetti dozzinali, e le scene gli sono proprio venute male.
      Invece una regia eccezionale e una fotografia da urlo – Craven onestamente non aveva nessuna delle due possibilità, all’epoca – hanno creato un prodotto che addirittura non mi ha annoiato a morte, come invece di solito è successo con tutti i seguiti della saga. A parte il quarto, che invece mi è piaciuto proprio per una splendida regia e una fotografia da applauso.

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  3. Cassidy ha detto:

    Tra la didascalia del pene e dei “Du’ spaghi” sono morto 😉 Jackie Earle Haley ha fatto un ottimo lavoro, il make up è stato massacrato dai fan, però il personaggio sembra davvero ustionato, il problema sono le scene in cui si cerca di rifare identico il film originale, per me il problema di questo remake sta tutto nella sceneggiatura fatta per non cambiare nulla, non di certo nel regista o nel protagonista che è un perfetto Freddy. Certo che se il tuo modello di riferimento è “The dark knight” siamo messi male! Cheers
    P.S. Ma che figo era “L’ultima odissea”? 😉

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  4. Il Moro ha detto:

    “Aracnofobia” terrorizzò anche me! A parte il ragno che urla nello scontro finale…
    Ora che hai il “Lego Designer” puoi dedicarti di nuovo a ricreare il furgone di “L’ultima odissea”… 😉
    Ammetto di non aver mai visto questo remake, ma ora un po’ di voglia me l’hai fatta venire. Credo che gli darò una possibilità.
    Magari una anche a “L’ultima odissea” che non ricordo di aver mai visto.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Essendo un film fanta-apocalittico del 1977 non aspettarti chissà che, i mostroni sono quello che sono, ma lo ricordo con grande emozione perché in fondo era una storia senza tempo: un gruppo di personaggi che si ritrova a vivere nel mondo alieno che è diventata la Terra e deve affrontare pericoli ignoti durante il viaggio.
      Sarà che dopo “Venerdì 13” (2009) mi aspettavo l’abominio più abominevole – e Amityville e Hitcher confermano la cialtroneria di questi remake – sarà che mi aspettavo il peggio del peggio, ma di sicuro questo film dà una pista agli altri remake. Paradossalmente il suo difetto più grande è avere una trama del 1984! Se l’avessero fatto con una nuova trama, il nuovo Freddy avrebbe spaccato di brutto…

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  5. Zio Portillo ha detto:

    Pensa te… L’ho sempre schifato come avesse la lebbra e mi sono perso il migliore dei “Nightmare” ad eccezione del primo? Vedo di recuperarlo appena possibile! E pure “L’ultima odissea” che a titolo non mi pare di aver mai visto.

    E mo il venerdì che si fa? Cosa ci regali tra una settimana?

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Mi aspettavo l’abisso invece il nuovo Freddy seppellisce del tutto il vecchio, con frasi giuste dette al momento giusto. Non l’ho rivelato nel testo ma c’è un twist di sceneggiatura molto ghiotto, che ovviamente ha fatto urlare tutti i fan integralisti perché osa modificare la Elm Street Mythology 😀
      Non aspettarti un filmone, ma dopo il primo è sicuramente il Nightmare tecnicamente migliore.
      E venerdì è prenotato… ma dovrai aspettare per scoprirlo ^_^

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  6. The Butcher ha detto:

    Invece questo film non sono riuscito ad apprezzarlo. Gli manca un certo mordente che negli altri Nightmare sicuramente non mancava (nonostante alcuni di quelli fossero brutti) e soprattutto ha un quantitativo spropositato di jumpscares. Ricordo che il film lo vidi nel periodo in cui ero ancora un fifone e non avevo ancora capito come l’horror sarebbe poi diventato il mio genere preferito; e ricordo bene che non mi spaventò, anzi a un certo punto con tutti questi salti sulla sedia iniziavo un po’ ad annoiarmi.
    Una cosa però la posso dire in difesa di questo film: rispetto ai remake di Venerdì 13 e di Non aprite quella porta questo film ha una regia e un’atmosfera. Almeno è qualcosa.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Infatti non è che abbia chissà che qualità, non voglio dargli più del credito che merita, però onestamente se lo confronti con i film coevi di Blum, con i vari Ouija, Sinister o Insidious, con i loro diecimila jumpscares al secondo, direi che siamo a livelli molto bassi di trucchetti. E poi Freddy entra in scena quando ci si aspetta che lo faccia, per questo non mi ha disturbato e anzi onestamente neanche ho notato i jumpscares, che di solito mi danno un fastidio che non ti dico 😛
      Ripeto, non voglio gonfiarlo troppo, non è il film dell’anno e tutti i suoi difetti sono lì bene in vista, ma rispetto ad un comico sfregiato che non fa ridere e a sei film che non hanno alcuna logica, essendo solo sogni di sogni, per la prima volta mi sono gustato un film di Nightmare che non ho disprezzato 😛

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      • The Butcher ha detto:

        Sicuramente ci sono lavori molto più brutti di questo. Soprattutto quando sono mockumentary o horror tratti “da una storia vera”. Se unisic i due allora bisogna spavenarsi parecchio

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  7. pirkaf76 ha detto:

    Tesoro, mi si è ristretto Freddy. 😛
    Io lo avrei chiamato così questo film.
    D’accordissimo per ciò che concerne il trucco e soprattutto la locandina che trovo bellissima e d’impatto.
    Riguardo il film a me non piacque granché, ma d’altro canto io e i remake andiamo poco d’accordo.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Infatti le parti più chiaramente “remake” sono inguardabili 😛

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      • Giuseppe ha detto:

        Eh, io purtroppo ho trovato “diversamente guardabili” anche le altre parti (l’ho ignorato per anni e, quando mi è capitato di arrischiarmi nella visione, ho fatto fatica ad arrivare fino in fondo) 😛 Jackie Earle Haley è un ottimo attore al quale avrebbero potuto affidare un NUOVO personaggio ma niente, bisognava proprio incastrarlo nel ruolo di un simil-Freddy “serio” e fuori tempo massimo (come ormai credo lo sarebbe anche per Robert Englund, del resto), sospeso fra passato -ehi, la citazione!- e presente -ma ai più giovani che gliene frega poi di Freddy Krueger?- senza arrivare mai da nessuna parte 😦

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Per ora i suoi impegni futuri noti sono in “Alita”: chissà che entro il 2020 Haley non torni nella pelle bruciacchiata del guantuto? 😛
        Se la New Line ambisse all’immortalità, dovrebbe chiamare Englund a fare una delle vittime del nuovo Freddy, allora sì che avremmo il botto!

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      • Giuseppe ha detto:

        Englund vittima del nuovo Freddy pronto meta-cinematograficamente a risorgere come il vecchio Freddy che, con il guanto pronto a colpire, apostroferebbe l’avversario con “Da’ retta a me, stronzo: per certe cose tu non sei TAGLIATO (tintinnio delle lame)… ANCORA! AHAHAHAHHH!!! 😀

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        MITICO! ^_^ Capisci che basterebbe davvero poco per tirare fuori un capolavoro? Ecco perché fa rabbia quando questo non succede…

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  8. Willy l'Orbo ha detto:

    Tornato tardi e ifatti il mio commento arriva addirittura temporalmente dopo Giuseppe ( 🙂 ). Prima che il sonno e Feddy mi abbiano, ho letto, ammetto, un po’ per sommi capi (domani mi rifarò) ma per ora mi limito a dire che concordo sulla accezione positiva con cui tutto sommato hai considerato il film. Tra i millemila remake dei grandi slasher anni ’80 lo pongo, in una classifica raffazzonata, al secondo posto dopo Non aprite quella porta, certamente prima di Venerdì 1 e certissimamente prima di Halloween (ma s’era capito!!!) 🙂

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  9. Sam ha detto:

    Anche a me il film è piaciuto, meglio di uno dei vari sequel della saga da 2 al 7.
    Il pilot twist era molto interessante e avrebbe cambiato tutta la prospettiva della serie , rendendo Freddy “buono” e simpatico agli spettatori come volevano i produttori degli anni 80.
    Ma non ha molto senso, se poi lo dipingi nel film come un bastardo cattivissimo, no ?
    C’è anche da dire che stò Freddy è così perverso che al confronto, qeullo di Craven è un chirichetto : quando i ragazzi vedono le foto dei tipi di “giochi” che Freddy faceva con loro da bambini , è abbastanza scioccante.
    Così come la scena che chiude il film, molto visionaria e di impatto.
    Insomma, prodotto buono che con una maggiore convinzione poteva pure superare l’originale ( ma se ha incassato così tanto, perché niente sequel ? Qualcosa non torna ..)

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Verissimo, questo è un Freddy “serio” e per nulla incline alla logorrea e comicità innocua di Englund. Con una storia più indipendente sarebbe venuto fuori un gran bel film.
      Temo che, come si diceva l’altra volta, la New Line non voglia più rischiare e faccia film di Jason e Freddy solo ed esclusivamente quando sta per scadere il copyright. Quindi mediamente avremo prodotti dei due franchise ogni dieci anni circa. Ergo, nel 2019 un qualche Jason e nel 2020 un qualche Freddy…

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  10. nik96 ha detto:

    bene ora che hai recensito tutti i Venerdi 13 e Nightmare ora ti manca Halloween con Michael Myers.

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  11. Pingback: Freddy’s Nightmares 1 (1988) No More Mr. Nice Guy | Il Zinefilo

  12. Il problema Lucius, di questo film, è che non crea empatia con i personaggi. La regia è ottima, ma funzionale alla sceneggiatura che non sa come raccontare o cosa raccontare qualcosa di diverso dal film di Craven. Sprecatissimo Samuel, indubbiamente nelle scene “nuove” si vede veramente di cosa poteva essere capace. Jackie doveva restare senza trucco, giocare molto di più con le ombre e proporre una versione di Mason Verge che snatura l’attore espressivamente, ma grazie al cielo fisicità e voce fanno il loro grande dovere. Un peccato perché mi era piaciuto quando ingranava la revisione e meno quando si adagiava sul classico.

    Ti posso dire comunque, che nonostante il 3, 4 e 7 siano stati più o meno giudicabili dal gusto proprio. Almeno avevano una personalità nel voler sperimentare qualcosa di diverso. Fantasy, action patinato anni 80 e meta-cinema erano comunque scelte interessanti di copione. Questo è visivamente un gioiello, però manca di personalità.

    Io salvo Jackie, che è davvero un caratterista dei tempi andati.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Visto alla fine di una rassegna di seguiti deliranti e devastante, questo film è una boccata d’aria fresca già solo perché non è una roba attaccata insieme con lo sputo come gli altri film: possono piacere e possiamo trovarci tutti i pregi che vogliamo (io stesso ho molto amato il 4, grazie alla regia illuminata di Renny Harlin) ma rimangono robe messe insieme alla bell’e peggio, con sceneggiature deliranti senza alcun significato, frutto di pre-produzione e produzione troppo burrascose e raffazzonate per produrre altro. Lasciando stare il primo film, che è una classe a parte, vedere questo ultimo dopo una sfilza di roba che ha fatto sanguinare gli occhi e scoprire che questo non era diarroico come la qualità media dei precedenti, be’ già per me è un grande vantaggio, tanto era bassa l’asticella delle mie aspettative dopo una saga pessima.

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