La Avatar Press prosegue orgogliosa la sua collana “House of Horror” e soprattutto continua ad affidare all’inguardabile Juan José Ryp copertine e disegni delle storie di Freddy: nel novembre 2005 inizia Paranoid, con i testi di Brian Pulido.
Mediante i super-iper-mega-ancorapiùsuper-particolareggiati disegni di Ryp si dipana una storia non disprezzabile, anche se siamo sempre a livelli bassini. In tre numeri corposi ci viene raccontata la vita dei giovani di Springwood ed è subito chiaro che ci siano di misteri, che verranno “svelati” alla fine come se fossero chissà che colpo di scena: sapete che c’è un demone dei sogni che si chiama Freddy Krueger? Oddio, ho spoilerato!
Migliorando l’assunto del pessimo film Freddy vs Jason (2003), il fumetto ci racconta degli adulti di Springwood che anni prima si sono messi d’accordo per non citare mai Freddy, per non ricordarlo, per cancellarlo dalla memoria: non pensare a Freddy, non pensare a Freddy, non pensare a Freddy… Mi sa che non funziona.
Non hanno detto niente ai loro figli, ed anzi hanno ucciso (per errore) chi voleva parlare. L’ideona arriva nel passare la vita a far assumere Hypnocil dai ragazzi, un farmaco studiato per non far sognare. Notti tranquille per tutti, prive di Freddy.
In pratica hanno trovato l’arma per annullare il demone dei sogni: poi il tir che porta le pillole ha un incidente e tutto crolla. Ammazza, basta così poco ad annullare una bella idea?
Quanto raccontato è il “colpo di scena finale”, il resto dei tre albi è solo un insieme noiosissimo di sogni dentro sogni dentro sogni dentro sogni dentro sogni dentro sogni con i particolareggiatissimissimi disegni di Ryp. Insomma, un’altra saga da dimenticare.
Però l’idea è carina ed è un peccato che sia stata sprecata così, così come è apprezzabile l’idea di Claire – la giovane protagonista – che trovo un buon modo per affrontare Freddy: non aver paura di lui. Il demone infatti si nutre di paura e la usa per diventare più forte, basta sfidarlo coraggiosamente per indebolirlo.
Tutti spunti buttati via alla rinfusa, comunque…
L.
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Vabbè, la carenza di quel farmaco è il modo più ovvio per innescare il problema. Certo, che basti un camion mancante è ridicolo (che, ti svegli a due pasticche restanti, per chiedere rifornimenti?) personalmente avrei messo uno spunto di malasanità, tipo che il distributore ha comprato farmaci tarocchi per risparmiare. I farmaci hanno un effetto più tenue e Freddy, pur senza poter uccidere i sognatonti, può avvicinarli sotto mentite spoglie per parlar loro di sé, oppure fa fare loro bei sogni, ma blandi, di vario tipo, così questi babbei smettono di prendere il farmaco e sono fregati!
Riguardo i disegni, c’è poco da fare: mi piace come viene fatto il fuoco – chiunque sia a colorare. È interessante e originale.
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Infatti Ryp fa molto spesso personaggi avvolti dalle fiamme, qualsiasi sia il tema 😛
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Ama i temi caldi 😛
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Anche in una storia come questa, dove non è che i lettori trovino chissà quali motivi per SCALDARSI più di tanto 😛
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Probabilmente Ryp farebbe infuocare i personaggi pure con una storia ambientata in Antartide 😛
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Il vero incubo, per le cornee dei lettori, sono i disegni di Juan José Ryp 😉 Cheers!
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Si però stì “spunti decenti ” del farmaco per non sognare o che basta non aver paura di Freddy per indebolirlo, le avevano già usate nei film.
Insomma , zero idee, zero qualità , zero tituli.
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Però nei film sono tutte idee destinate alla schifezza più totale: nei fumetti c’erano speranza. Purtroppo disattese…
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