The One-Armed Swordsmen (1976) Monchi a palate

Lo scontro era inevitabile, la vendetta inesorabile: i due attori che avevano interpretato lo stesso personaggio di Fang, lo spadaccino monco, alla fine si scontrano per decidere chi sarà il re dei Maestri Sciancati.

Il momento è arrivato, il fatidico 1976 raggiunge il terzo film con cui Jimmy Wang Yu, la star esule, si toglie tutti i sassolini che aveva nelle scarpe con la Shaw Bros, casa un tempo dominatrice incontrastata di Hong Kong ed ora in forte crisi.
Chiama a fare piccole parti i suoi vecchi amici, cioè i più grandi attori marziali della storia di Hong Kong, e inizia a sfornare film riappropriandosi dei personaggi che l’hanno reso immortale: One Armed Swordsman Against Nine Killers (1976) e One-armed Boxer vs the Flying Guillotine (1976) vanno a segno, lo spadaccino monco e il lottatore monco che prendono a schiaffi gli storici temi della Shaw Bros.
Ma non basta. Per chiudere con il botto, serve una vendetta… doppia…

Due miti escono dall’oscurità…

Come abbiamo visto, nel 1967 il regista Chanch Cheh e l’attore Wang Yu diventano in un lampo famosi in ogni più sperduto angolo del mondo – addirittura arrivando anche in Italia, il Paese più chiuso alla cinematografia asiatica di sempre! – e credendo di potersela comandare Wang Yu incappa nell’ira della Shaw, che lo esilia a Taiwan mentre il suo ruolo di spadaccino monco viene affidato al giovane talento del momento, David Chiang, futura amatissima star drammatica.

Diciamo che la casa di produzione non sembra di quelle ricche

Fang, l’originale, va a morire in Giappone con Zatôichi meets the One-Armed Swordsman (1971) ma, come detto, nel 1976 torna a vendicarsi.
Per chiudere il cerchio, servirebbe affrontare l’uomo che ha osato entrare nei suoi panni. L’attore che ha osato prendere il personaggio che è suo per eccellenza. Servirebbe che Wang Yu affrontasse David Chiang… e lo scontro di titani avviene!

Due titani dell’epoca

Se fossimo in Italia sarebbe Django sfida Sartana (1970), cioè due popolarissimi personaggi della cultura popolare che si ritrovano nello stesso film, ma qui addirittura il personaggio è uno solo: a scontrarsi sono i due attori che l’hanno impersonato!
獨臂雙雄 – The One-Armed Swordsmen (occhio al plurale) esce a Taiwan in data non sicura, con due spicci come budget e nessuna grande casa alle spalle. È una poveracciata, diciamolo, ma punta tutto sull’enorme clamore che lo scontro evoca.

Basta il titolo per vendere biglietti!

Definire ingarbugliata la trama del film è davvero riduttivo, nei primi due minuti avvengono fatti a valanga che ci si chiede: oh, ma che vanno di fretta? Non potevano studiarla meglio la cosa? A quanto pare no.
Ve la faccio semplice perché non vale la pena entrare nel dettaglio: a Taiwan ci sono più monchi che stelle in cielo! Troppo stringato? Va be’, giusto due paroline in più…

Lo sguardo vuoto tipico dello spadaccino monco

Il perfido criminale mascherato Brother Dragon sta per portarsi via il malloppo di ben 13 rapine quando viene raggiunto da un poliziotto che è meno forte di quanto pensi: il cattivo mena subito il tutore della legge e gli taglia un braccio. Non fa in tempo a rinfoderare la spada che arriva Fang (Wang Yu), che non si sa cosa ci facesse lì, e taglia un braccio al criminale.
Il poliziotto si riprende e al suo allievo (o suo figlio, mica s’è capito) vuole dare il manuale su come combattere con un braccio solo ma arriva un altro criminale, pure lui con un braccio solo, e lo uccide. Ma ci saranno personaggi con due braccia, in questo film?

Lo sguardo vuoto tipico dello spadaccino monco

Arrivando in paese per conto loro, e sempre senza motivo, i nostri due eroici spadaccini monchi sono giustamente sospettati di essere il criminale monco, sebbene a lui manchi il braccio sinistro mentre i due eroi sono noti per avere mancante il destro.
Quando ho detto Fang in realtà ho sbagliato: non potendo esistere lo stesso personaggio per due attori, qui i nomi sono diversi, così abbiamo Fong Ping (Wang Yu) e Li Hao (David Chang), ma è ovvio che per gli spettatori entrambi sono il mitico Fang di Mantieni l’odio per la tua vendetta (1967).

Questo paese è troppo piccolo per due spadaccini monchi

D’un tratto ci ritroviamo in Nati con la camicia (1983), ve lo ricordate? Sia Bud Spencer che Terence Hill arrivano in un locale per conto loro, non si conoscono ma si fanno un’idea sbagliata l’uno dell’altro. Iniziano una sfida alimentare e poi tutti a fare a botte con comparse vestite male.
Qui avviene esattamente lo stesso, con sette anni d’anticipo. Sia Fong che Li credono che l’altro sia l’assassino, si sfidano a vino e riso e poi giù a dar botte a dei teppisti buffoni che irrompono nel locale. Il tutto all’insegna della totale assenza di serietà.

E io chi sono, Bud o Terence?

Ma intanto entra in scena l’ennesimo monco, maestro Hua detto Er Vorpe, interpretato da Lo Lieh: un giorno qualcuno dovrà studiare come ha fatto il più inespressivo attore del mondo a diventare la più grande star marziale internazionale dell’epoca, con addirittura l’Italia che lo chiamava a recitare nei propri film…

Fermi tutti: ho un sopracciglio alzato, qualcuno potrebbe farsi male

Inganni su inganni, tradimenti su tradimenti, niente è come sembra e tutti si menano. E il maestro Hua che ha mancante il braccio sinistro dice di non essere il criminale monco, a cui manca il sinistro. No, no, proprio non è lui… Perché lui è Di Maio il Volpe, con tanto di manina!

Fermati, sono Di Mario…

… e questa è la mia manina!

I super-poteri dei due spadaccini ormai hanno superato in quantità e qualità quelli dei supereroi DC-Marvel, non hanno più nulla di umano e il divertimento ne risente. La trama “poliziesca” poi è davvero da dimenticare.
Molto più divertente la breve entrata in scena di grandi volti dell’epoca, dall’onnipresente Lung Fei a Han Ying-Chieh: quest’ultimo nome non è famoso, non essendosi poi l’attore mai scelto un nome d’arte anglofono, ma parliamo di uno dei grandi miti di Hong Kong, addirittura sembra sia stato lui ad aver inventato la tecnica del trampolino per far volare tutti i lottatori. E lo conoscete tutti, l’avete visto tutti almeno una volta nella vita: quando Italia1 replicava a manetta i film di Bruce Lee, è il “big boss” occhialuto antagonista di Lee ne Il furore della Cina colpisce ancora (1971).

Due grandi: Lo Lieh (al centro) e Han Ying-Chieh (a destra)

Wang Yu che fa la faccia da finto duro è Bud Spencer, David Chiang che sorride sempre è Terence Hill: chissà che davvero questo film, magari visto in qualche festival, non abbia fornito idee ai nostri due celebri personaggi.

Per la prossima sfida, birra e salsicce!

Una volta assegnato questo colpo alla Shaw Bros, Wang Yu è soddisfatto mentre David Chiang ha un luminoso futuro non marziale davanti. Questo capitolo delle loro vite può chiudersi: Fang può tornare nel passato mitico a cui appartiene.

I due Fang possono tornare nel mito

Addio, spadaccini monchi, il vostro compito è compiuto. Chissà che in futuro qualcuno non torni ancora ad omaggiare il re dei Maestri Sciancati… come vedremo!

Addio, spadaccini monchi…

L.

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11 risposte a The One-Armed Swordsmen (1976) Monchi a palate

  1. Cassidy ha detto:

    Altrimenti vi monchiamo, anzi, siamo già stati moncati 😉
    Geniale, due attori, stesso personaggio, gli orientali non si fanno i nostri problemi se possono godersi una storia. Il parallelismo con i film di Bud Spencer e Terence Hill mi ha ucciso! 😀 Cheers

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  2. Willy l'Orbo ha detto:

    Mi pare un po’ un’operazione stile Freddy vs Jason…con risultati similari in tema di qualità filmica! 🙂 🙂 🙂

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Qui siamo in piena innovazione: a parte i mostri Universal degli anni Trenta, nessuno fa “versus”. Se da una parte l’idea del film è geniale, dall’altra non avere alle spalle una casa produttrice degna è un grosso svantaggio, e l’estrema povertà del film stona parecchio con le sontuose e colorate pellicole che entrambi gli attori hanno interpretato. Poteva essere il film del secolo invece è solo una divertente stupidata.

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      • Willy l'Orbo ha detto:

        Sì, sì, il paragone tra i due film, forse astruso, rientrava solo nella casella “divertente stupidata” (che secondo me è anche il “versus” in salsa horror da me citato); a livello di innovazione e tenuto conto degli svantaggi “produttivi” non c’è discussione: lunga vita agli sciancati 🙂

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  3. Zio Portillo ha detto:

    Qua il limite tra “genialata” e “putt@nata” è molto molto labile. L’idea di far affrontare i due spadaccini monchi è da applausi. Mentre sulla realizzazione finale è meglio stendere un velo pietoso.

    P.S.: voglio precisare che in “Nati con la camicia” tra Bud e Terence non c’è la “sfida” alimentare (quella di “birra e salsiccia” con in palio la dune-buggy è in “Altrimenti ci arrabbiamo”). In “Nati con la camicia” Terence che è un ventriloquo-pattinatore-giramondo fa aizzare Bud appena uscito di galera contro dei camionisti imitando la voce di uno di loro e offendendo Bud. Questi si incazza e da là c’è il tutti contro tutti come da copione.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Sì ho fuso un po’ di film, perché in “Nati con la camicia” era più chiaro il fatto che i due si incontrano per caso e si fanno un’idea sbagliata (ognuno crede che il tir sia di quell’altro). Ah, che emozione quando ho visto il film al cinema, da ragazzino: mi sembrò la perfezione su grande schermo ^_^
      In fondo spesso c’è una sfida alimentare nei film della coppia, che poi “birra e salsicce” probabilmente viene dalla parola chiave di “Totò Sceicco” 😛

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  4. Giuseppe ha detto:

    Non solo per trama ingarbugliata e budget troppo risicato, ma anche per le caratteristiche principali dei personaggi si può dire che questo film vada un po’ (parecchio) … a braccio! 😉

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  5. Conte Gracula ha detto:

    Alla fine, questo film dimostra come sia sbagliato vendicarsi 😛
    In uno sviluppo della storia così balordo ci vedo un po’ di Bollywood, per il poco che ho bazzicato e senza balli ^^

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Più che altro è un classicone, addirittura potrei tirare in ballo i Moschettieri di Dumas, in cui D’Artagnan entra in scena sfidando appunto i moschettieri a duello mortale: i buoni che si sfidano e poi si ritrovano amici e compagni d’arme non è certo una novità, quel che conta è come si sviluppa la storia.
      La storia del film non è neanche male, sulla carta, il problema è che la produzione è una poveracciata e nessuno degli attori può in realtà chiamarsi “attore”, è solo una maschera con movimenti impostati. Ma neanche questo sarebbe un problema: i citati film di Bud e Terence non è che avessero recitazioni da premio Oscar 😛

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