Nel settembre del 2017 la Dynamite affida allo scrittore britannico Ian Edginton il compito di scrivere una saga… boh, techno-fantasy? Non so che genere sia Killer Instinct, diciamo che ho perso interesse a leggerla già alla terza pagina…
(Comunque la trovate in volume su Amazon in digitale.)
Nel futuro la Terra affronterà un certo “evento”, che sarà prima visto dai bifolchi ivi intenti a tracciar solchi, che diranno «Guarda, un evento!» No, purtroppo non va come cantava Elio e le storie tese, magari!
Demoni buffoneschi e mostri bambineschi vogliono conquistare l’universo e a fermarli ci sono due tizi super-muscolosi che sembrano usciti dai film anni Ottanta e una guerriera asiatica di nome Kim: ovviamente è lei ad usare i nunchaku.
Non ho davvero voglia di leggere le lunghe e deliranti descrizioni di come i demoni vogliono conquistare la Terra e come i nostri eroi vogliono difenderla, mi limito a notare che nel primo numero Kim ci viene presentata come fenomenale guerriera che usa sempre i suoi nunchaku magici, ma proprio sempre sempre sempre… Solo che poi nei successivi cinque numeri non li userà mai più. Forse lo sceneggiatore se li è scordati…
Le (poche) scene di combattimento al nunchaku – con gli ottimi disegni di Cam Adams – sono belle, ma certo mi aspettavo un zinzinino di più, visto che Kim viene ritratta in copertina sempre con l’arma in mano.
Edginton l’ho incontrato molto spesso, nei miei viaggi nei vari universi narrativi a fumetti. La prima volta è stato in Terminator: The Enemy Within (1991); poi in Predator: Rite of Passage (1992), deliziosa minuscola storia di “cacciatori”; Aliens: Rogue (1993), che non sarà un capolavoro ma è comunque un’ottima lettura; Aliens: Purge (1997), nato per “fregare” Alien Resurrection e che presenta la ginoide Eloise che mi sono divertito ad inserire nella mia fan fiction Aliens vs Boyka (2017); Aliens vs Pedator: Eternal (1998), non da applauso ma comunque una lettura divertente; Predator: Xenogenesis (1999), storia parecchio deludente e confusionaria; e per finire è il dimenticabilissimo autore di Batman vs Aliens 2 (2003), dove torna a giocare con gli xenomorfi mutati geneticamente a forma umana.
Diciamo che fra alti e bassi gli sono comunque debitore di un eccellente personaggio come la ginoide Eloise.
Chiudo con una parata di copertine all’insegna del nunchaku:
L.
– Ultimi post sui nunchaku:
- Il cinese dal braccio di ferro (1973)
- Bruce’s Fist of Vengeance (1980)
- [Telemeno] 1983 – Manimal
- Eliminators (1986) C’erano un mandroide e un ninja…
- Enter the Fat Dragon (2020) Donnie Yen non è Sammo
– Ultimi post sui fumetti:
Insomma tanti Nunchaku per niente. Peccato perché i disegni (e le copertine) sono molto belle, ma gli americani hanno il modello del fumetto di super eroi nel DNA, anche quando non scrivono di super eroi. Cheers!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ho come l’impressione che qui Edginton sia il primo a credere poco in quello che lui stesso ha scritto. Viene pagato per farlo, ovvio, ma deve sentirsi davvero coinvolto per dare il meglio: l’occuparsi di grandi franchise come Terminator, Predator, Aliens e Star Trek gli aveva dato evidentemente quella marcia in più (con una prevalenza degli alti sui bassi) che in questa favoletta techno-fantasy su commissione sembra mancare del tutto…
"Mi piace"Piace a 1 persona
E’ un fiume di parole e chiacchiere fantasy davvero non fa venir voglia di leggere, dubito che sarà ricordato per questo fumetto 😛
"Mi piace""Mi piace"