Agli inizi del 2000 la Dark Horse Comics ha avuto più soddisfazioni dalle saghe di Aliens, Predator e AVP (cioè Aliens vs Predator) che da Terminator: decide di abbandonare l’universo di Skynet con un ultimo grande scontro. (Lo riprenderà, quel filone, ma solo dopo molti anni.)
Affida così al suo fedele Mark Schultz (autore che passa da Aliens a Star Wars, da Predator a Conan) il compito di una sceneggiatura esplosiva che faccia scontrare i tre marchi della casa… e che sia anche il sequel del film Alien Resurrection!
Il risultato è il sorprendente Aliens vs Predator vs The Terminator, saga in quattro parti iniziata nell’aprile 2000 e disegnata da Mel Rubi.
Sulla stazione spaziale militare Typhoon è in corso un progetto segreto di bioingegneria, guidato dal dottor Trollenberg, che cerca di costruire un super soldato ibrido che possegga il DNA del Linguafoeda acheronsis: il roboante nome latino dell’Alien che tutti conosciamo. Il risultato è un letale e gigantesco guerriero metà robot metà alieno.
Per combattere i piani di Skynet, John Connor affida alla sintetica Annalee Call il compito di attivare un virus che Connor stesso ha inserito nel software di Skynet, ma farlo non sarà facile. Visto che i Terminator hanno usato il DNA degli alieni per i loro esperimenti, ci vorrebbe qualcuno con lo stesso DNA per combatterli… qualcuno come Ripley 8.
La ginoide clone di Ellen Ripley è tornata sulla Terra insieme a Call, ma è rimasta ai margini della società: è nata in laboratorio, non sa nulla della Terra né degli umani, quindi si sente estranea ovunque. Accetta la missione ma dopo un primo scontro con i Terminator viene rapita da un Predator.
I Predator e gli umani sono dalla stessa parte, così addestrano Ripley 8 perché possa affrontare le macchine di Skynet in uno scontro epocale, dove non è detto che Ripley ne esca viva… sempre che la sua sia vera vita!
È una forte emozione ritrovare Ripley, almeno nel mondo dei fumetti, il personaggio più ispirato e meno sviluppato dell’universo alieno: la voglia di ucciderla pervade sceneggiatori e fumettisti e questo ci rende tutti orfani.
La storia è caciarona come sembra – con i disegni di Mel Rubi che danno spesso mal di testa – e anche se non lascerà alcuna traccia nell’universo alieno comunque è un gran divertimento vedere quest’ammucchiata di personaggi.
L.
– Ultimi post simili:
- [Italian Credits] Terminator 4 (2009)
- [Italian Credits] Terminator 2 (1991)
- [Italian Credits] Terminator Genisys (2015)
- Trancers 1 (1984) Un poliziotto del futuro
- Quando Michael Biehn non era più in T2 (1991)
- Quando Michael Biehn era in T2 (1991)
- Terminator Saldapress 2 (novembre 2019)
- Terminator 6 (2019) Noo fate!
- [Soundtrack] La saga di Terminator
- [Italian Credits] Terminator (1984)
Come già ti dissi a suo tempo, confermo sia la caciaronaggine che il divertimento 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Anche perché i deliranti disegni di Mel Rubi non aiutano certo la comprensione della storia 😛
"Mi piace""Mi piace"