Il 9 gennaio 2018 uno fra i più inutili canali del palinsesto, Italia2, ha smesso per un attimo di replicare gli stessi spot e cartoni animati a getto continuo per fare qualcos’altro, non necessariamente di meglio: ha trasmesso in prima serata Enemies Closer.
Ogni volta che leggo il titolo una fitta al cuore mi riporta a quando ho visto il film appena uscito, con i sottotitoli, e piangevo di dolore davanti alla faccia devastata di Van Damme e alla sua fastidiosa voglia di fare il simpatico: che indegna fine per un eroe che ho così tanto amato…
Poi mi ridesto e vado a controllare quale casa distribuisca il film in Italia, per vedere se per caso ci scappassero dei “crediti italiani”. Scopro così che il film è inedito in home video italiano: malgrado lo consideri una inutile porcata, devo assolutamente registrare questo passaggio televisivo, con l’imbarazzante titolo Enemies Closer: nemici giurati.
«No, no, please God, no» grida Steve Carell in un meme su YouTube, ed è quello che grido io ogni volta che vedo un film con Van Damme firmato da Peter Hyams. Che non è un omonimo, è proprio il regista che mi ha terrorizzato da ragazzino con Atmosfera Zero (1981), che mi ha intrigato con Capricorn One (1977), che mi ha inchiodato alla sedia con Condannato a morte per mancanza di indizi (1983) e di nuovo strizzato di paura con 2010. L’anno del contatto (1984). Dopo averlo venerato per tutta l’infanzia (anche se in realtà non lo conoscevo), con l’adolescenza è arrivata la ribellione e ho parecchio abbassato la mia stima con Timecop (1994), che è un film insalvabile e dimenticabile ma almeno ha una regia e una fotografia come si deve. Bei tempi…
Ma non si parla solo di Peter, qui è un crollo della casa di Hyams: nel 2009 suo figlio John ha iniziato a fare il regista personale di Van Damme, e dopo tre film – che gli hanno valso l’allontanamento dal cinema in favore della TV – suo padre è venuto a salvarlo, prendendo su di sé l’ingrato compito di dirigere il belga che uccide con lo sguardo. Cuore di papà…
Nata con la morte del cinema nel 2005, la After Dark Films ci ha regalato qualche brivido di serie Z e ha accolto le vecchie glorie d’azione nei loro giorni peggiori, quindi è ben contenta di produrre questa roba tutta intorno a Van Damme.
Che ha sempre quel problema lì, una leggerissima incapacità a parlare in inglese: non è questione d’accento, è questione che è un belga che non potrà mai passare per altri se non per un belga. Sai allora che facciamo? Ambientiamo la storia al confine con il Canada, così è normale che parlino tutti francese. Ideona, eh?
Quindi ci buttiamo tutti su quest’isolotto fra USA e Canada dove il prode ranger Henry (Tom Everett Scott, che brutta fine) vive solo perché vuole schiarirsi le idee. E va be’, la sceneggiatura non è mai il forte di questi film.
Dopo tre anni di solitudine, d’un tratto tutti si danno appuntamento sull’isola. Così arriva Clay (Orlando Jones che cerca di fare il duro) e si comporta strano: e mo’ chi è questo? Esce fuori che ha un conto in sospeso con Henry e cerca di ammazzarlo.
Ma intanto arriva anche la banda di spietati tagliagole di Xander (Van Damme), l’uomo che uccide con il suo taglio di capelli!
Giuro, all’epoca postai su facebook la foto dell’acconciatura di J.C. in questo film e la gente non mi credeva e pensava fosse un fotomontaggio per ridere…

Io, vivo, sempre, coi miei capelli… (cit.)
Nel mare intorno all’isola è cascato un aereo con una partita di eroina e bisogna recuperarla, quindi tutti cominciano a sparare e inizia il solito balletto fra i boschi. Perché l’importante è stare uniti, però spargiamoci tutti fra gli alberi di notte se no il film non va avanti.
A chiudere il cerchio c’è François interpretato da Kristopher van Varenberg, che ora si fa chiamare Kris Van Damme, che fa il duro. E pensare che qualche anno prima nelle interviste diceva che voleva fare il tecnico dietro la cinepresa e poi è finito a fare l’inutile comparsa nei film del padre…
La prima volta che ho visto il film sono rimasto abbacinato dalla bruttezza di ogni suo aspetto, e da quel 10 dicembre 2013 l’ho odiato profondamente. Rivedendolo oggi, a soli cinque anni di distanza, a sorpresa non mi ha fatto un effetto così terribile. Addirittura mi è sembrato quasi un film “normale”, che cioè non provoca vomito come mi è capitato la prima volta.
A parte i capelli di Van Damme e il suo ruolo di criminale vegano che mangia bacche in giro, roba che rimane imbarazzante e degna d’odio, il film è molto meno peggio di come ricordassi: sarà che nel frattempo ho visto tanti di quei mostruosi filmacci da aver abbassato drasticamente i miei standard qualitativi?
Rimane fra i peggiori film di Van Damme in assoluto, ma comunque un’occhiata non fa male dargliela, e visto che è inedito in home video me lo conservo in versione Italia2…
L.
– Ultimi post simili:
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- Black Water (2018) Quando Van Damme incontra Lundgren
- Knock Off (1998) Hong Kong: colpo su colpo
- Kickboxer: Retaliation (2018) Meno male ma meno di più
- Universal Soldier (2012) Il giorno del giudizio
- Universal Soldier (2009) Regeneration
- Universal Soldier (1999) The Return
In effetti devi stare attento, a vedere tutti sti filmacci, fai come mitridate col veleno e poi non ti accorgi più della letalità di queste schifezze.
Menomale che avevi messo un avviso prima di mettere la foto della capigliatura di Van Damme, ma figura il nome dell’hairstylist nei crediti? Sarebbe meglio per lui/lei che non fosse citato/a.
Ce ne fosse uno di film decenti con Orlando Jones.
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ahahah mi sa che il parrucchiere del film ha usato uno pseudonimo, perché se qualcuno lo scopre la sua carriera è chiusa 😀
Orlando Jones ha una faccia troppo strana, e si va ad infilare sempre in film strani, di solito commedie non commedie o drammatici non drammatici (o meglio, drammatici in generale e non per motivi di sceneggiatura). E’ un attore che proprio non mi ispira…
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Non ho visto il film, ma la capigliatura di Van Damme ha fatto il giro del mondo via web, doloroso vedere i miti cadere, in questo caso sotto le forbici del barbiere. Cheers!
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Sotto le forbici che NON tagliano del barbiere, vorrai dire 😀
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Non so perché ogni tanto J.C. faccia il pagliaccio, come quando s’è pittato mezza faccia nera in UniSol senza il minimo motivo, comunque fossi in te non mi impegnerei troppo a rimediare questo film 😛
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Io vivo sempre coi miei capelli 😂😂😂😂
Comunque questo è un film effettivamente inspiegabile: pessimo in vari aspetti ma messi insieme risultano incredibilmente quasi guardabili 😮
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La prima volta che l’ho visto m’ha scatenato ondate d’odio che stavolta non ci sono state: possibile mi sia così assuefatto alla spazzatura Z???
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Possibile, sì. 😂😂😂😂💪
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Cavoli, Van Damme è andato dal parrucchiere di Christopher Lloyd in Ritorno al futuro XD
– Voglio un taglio alla Doc Brown / Einstein.
– Certo, ma prima si faccia crescere i capelli!
– Non ho tempo, mio figlio mi aspetta sul set!
Riguardo al cambio di opinione, ti sei dato la risposta da solo: se questo film ti faceva schifo schifo e oggi meno, hai visto troppi film peggiori che hanno abbassato il tuo gusto.
Da poco ho visto spezzoni (manco il film intero!) di una roba della Troma, Poultrygeist, e stavo rivalutando La terza madre -_-
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Almeno la Troma lo fa apposta, e con orgoglio, a fare film spazzatura, come la Asylum. Anni fa ho visto “Jesus Christ Vampire Hunter” (2001), che non credo sia stato girato da esseri umani, ma ho riso così tanto che ne è valsa la pena. Quello che distrugge il gusto è la mediocrità che si crede profonda e la cialtroneria a propria insaputa: questo sì che è devastante, perché ti strappa via ogni rispetto per l’umanità…
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Non so altre tromate, ma quel che ho visto non l’ho nemmeno trovato divertente: gratuito e buttato lì, a caso, manco aveva l’appeal di una storia scritta da un gruppo di ubriaconi.
È un problema anche quando mori così in basso da finire sottoterra; aspirare le stelle e finire dentro il cesso porta, a volte, a un divertimento involontariamente comico – immagino che stuzzichi la stessa area del cervello che governa il sadismo 😛
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Ogni volta che leggo o vedo qualcosa di, con o su JCVD, noto con sommo dispiacere che è sempre più a fondo. Da vent’anni la sua filmografia è una serie di porcate senza ritegno. Una picchiata senza freni e senza limiti. Che brutta fine per un eroe.
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Per questo mi ci avveleno, col povero J.C., perché ha perso di dignità e ogni prodotto va sempre più in basso. E sì che sarebbe ancora capace di grandi cose, basti pensare al capolavoro “JCVD” o ala divertentissima serie “Jean-Claude Van Johnson”, che dimostra come in mano a bravi autori il nostro belga abbia ancora frecce al proprio arco, ma poi si mette in mano a cialtroni e il risultato è sempre e solo una cialtronata.
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Lo ricordo nel video di Bob Sinclar “Kiss My Eyes”, a riprova di come nelle mani adatte riuscisse bene anche in siparietti autoironici. Qui, invece, JCNVF (Jean Claude Niccolò Van FABI) ha una pettinatura che già da sola è capace di spingere più al sarcasmo che non all’ironia: povero lui e povero Hyams, pure… per il resto, tornando all’interrogativo principale sì, in cinque anni dev’esserti proprio scattata quell’assuefazione al peggio che te lo fa sembrare meno peggio, quando poi lo rivedi 😉
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E’ preoccupante, significa che mi sono addormentato in un baccello fatto a forma di Z e ne è uscito un replicante che trova addirittura “meno peggio” questa porcata! 😀
Che divertente quel videoclip, anni fa lo usai per chiudere un mio video-omaggio a J.C.
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A sto punto potrebbe fare una versione marziale di Poirot che prende a calci nelle gengive chi gli chiede se è francese.
La frase “non credo sia stato girato da esseri umani” mi ha fatto scompisciare.
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ahahah ci sono film che fanno davvero dubitare della provenienza biologica degli autori 😀
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Una mezza tamarrata vedibile ma dimenticabile 😉
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