Anonimo filmucolo con comparsata di Bruce Willis, uguale a cento altri assolutamente dimenticabile.
Una volta il nostro eroe alternava un filmaccio anonimo di cassetta con un prodotto fatto col cuore: bei tempi andati…
Il 21 luglio 2017, sette mesi dopo Arsenal, Steven C. Miller – grazie alla solita secchiata di minuscole casupole distribuite dalle consuete Lionsgate e Grindstone – presenta First Kill.
Come il precedente film, a portarlo in Italia ci pensa lo sforzo congiunto di IIF, RaiCinema e 01 Distribution, che lo presentano in DVD e Blu-ray dal 28 dicembre 2017.
Non so più che inventarmi per recensire i film vuoti di Miller, un grande cineasta costretto nel corpo di un mestierante che per vivere nasconde splendidi virtuosismi in scene del tutto dimenticabili.
Quando lavora con un bravo sceneggiatore c’è la speranza che Miller ci regali qualche emozione, ma stavolta il film è scritto da un tizio di passaggio e non possiamo aspettarci gran che. Basti dire che la storia ha un avvio decisamente plausibile: un ragazzino è vittima di bulli e il padre provvede portandolo a caccia…
Se fossimo all’inizio del Novecento, quando la caccia era ancora considerata attività “maschia” per eccellenza, sarebbe stato un inizio fiacco: oggi è semplicemente stupido.

Figlio mio, ora ti darò delle dritte per svoltare
Come succede a tutti i personaggi che vanno a caccia, qualcuno ci lascia le penne e parte la storia: qui invece a far partire la noia è lo schermo che si riempie del faccione del sempre più inutile Bruce Willis.
Mentre Will (Hayden Christensen, che brutta fine) insegna a suo figlio Danny (Ty Shelton) a diventare uomo mediante uccisione di un cerbiattino, due criminali si affrontano per spartirsi il bottino: litigare su una rapina in un boschetto è tipico del mondo del crimine.
La discussione finisce male, uno dei due muore e l’altro, Levi (Gethin Anthony), rapisce Danny. Il resto è solo un thrillerucolo noiosissimo che non merita altre parole.
Sono più che convinto che nelle intenzioni di Nick Gordon, sceneggiatore per caso, ci fosse la storia di un padre che non sa comunicare con il figlio, e quest’ultimo paradossalmente riceve consigli decisamente migliori dal criminale che l’ha rapito. Il rapporto fra Danny e il rapitore Levi è molto più “educativo” rispetto a quello con il padre assente, il quale però attraverso questo momento di crisi capisce l’importanza che ha il figlio nella propria vita e si rende conto che lo sta dando troppo per scontato.
Tutte belle intenzioni, ma poi bisogna saperle mettere sulla carta – o meglio, in video – e qui nasce il problema: malgrado si senta il concetto della storia sottopelle, la superficie è quella di un filmetto troppo inutile per poterla gustare.
Da parte sua, Miller tiene fede al suo cuore e nasconde una citazione “alta”. Il padre che scende di corsa la collina, con mezzi di fortuna, per inseguire il rapitore che sta fuggendo con il figlio… Andiamo, l’intera scena grida Commando (1985) con tutta la sua voce.
Però è una lacrima nella pioggia: Miller conosce tutti i film giusti, ma non glieli fanno fare…
Per fortuna ci avviciniamo alla fine di questo ciclo, perché la vacua nullità di questi filmucoli di Miller sta iniziando a far male. Questo First Kill l’ho visto nel dicembre 2017 e addirittura gli ho dato 6 come voto… O avevo la febbre, quel giorno, o a forza di vedere in fila le opere di Miller ho abbassato drasticamente il mio giudizio sui suoi titoli “su commissione”.
Una curiosità. Nel film viene dichiaratamente citato il videogioco Killer Instinct e vengono mostrate addirittura schermate di gioco, quando di solito invece per queste occasioni i film creano apposite schermate per non pagare i diritti.
Visto che da Wikipedia scopro che il gioco è uscito anni prima del film, mi sembra strano che la casa produttrice abbia pagato Miller per questo product placement: che il gioco sia davvero amato dal regista, tanto da citarlo apertamente?
Chiudo con la scheda del doppiaggio:
Personaggio | Attore | Doppiatore |
---|---|---|
Will | Hayden Christensen | Francesco Pezzulli |
Danny Beeman | Ty Shelton | Teo Caprio |
Levi Barrett | Gethin Anthony | Paolo Vivio |
Howell | Bruce Willis | Angelo Maggi |
Laura Beeman | Megan Leonard | Federica De Bortoli |
Edizione italiana a cura di IIF, a cura di Roberta Ricciardelli
Doppiaggio: beep!, a cura di Filippo Capatti
Direttore del doppiaggio: Paola Del Bosco.
Dialoghi italiani: Cecilia Zincone.
L.
GUARDA IL FILM A € 3,99
Mette già lo sconforto visto così questo film, dopo aver passato in rassegna tutti i film di Miller grazie a questa bellissima rubrica, tutto diventa più sconfortante della piega presa dalle carriere di Hayden Christensen e Bruce. Stima perché è anche difficile scrivere qualcosa su un film così piatto. Cheers
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Miller non me l’ha resa affatto facile questa missione…
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Beh, almeno il personaggio di Hayden Skywalker (farsi uccidere la carriera in culla da un ruolo di protagonista in primo piano °_°) ha portato il figlio a uccidere la mamma di Bambi… avrebbe potuto portarlo in un bordello!
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Quella era pratica italiana, per i bacchettoni americani sarebbe stato inconcepibile, almeno in video 😀
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Meno male che siamo giunti quasi alla fine perché sta rubrica mi innervosisce il già nervoso lunedì!
Potenziali gioiellini annacquati e smontati fino a tramutarli in anonimi filmucoli da trasmettere alle 14 su Rete 4. Che tristezza…
Spero in una ribellione di Miller ma siccome so cosa arriverà lunedì prossimo il Maloox è già in tasca.
Ma Christensen recita ancora?!?!
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Se è finito in un film di Miller, direi che la carriera di Christensen è bella che chiusa 😛
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Si salva giusto l’edotta citazione del gioco 🙂
Film di una nullità abbastanza disarmante, incredibile che la produzione “vuota” di Miller sia giunta in Italia e me la sia sorbita tutta mentre quella gustosa…persa nei meandri della distribuzione…ahimè! 😦
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Tragico destino dei bei film, rimanere inediti da noi…
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Sto pensando a che genere di intervista potresti mai fare a Miller, con domande tipo:”Come scegli le sceneggiature?”
Devi farlo sentire un po’ in colpa per sprecare il talento!
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Poverello, magari poi ci rimane male. Lui vorrebbe fare tanti bei film, ma i distributori vogliono solo ‘sta roba anonima…
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… e, a maggior ragione quando le esigenze alimentari e bollettarie pressano, allora rimangono i distributori a scegliere quali film “vuoi” fare. Come questo First Kill, che deve proprio aver “voluto” fare così com’è venuto con tutte le sue forze 😦
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Ormai i distributori ordinano questi filmetti un tanto al chilo. Quello che mi stupisce è che una fetenzia del genere abbia bisogno di una ventina di produttori e svariate case distributrici: non mi sembra una roba costosissima, con tre attori nei boschi, ma forse ci si mettono in tanti perché c’è da guadagnare sicuro per tutti…
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