Di solito non ho molta stima dei film horror che la Midnight Factory porta in Italia, in ottime edizioni digitali, e ho il sospetto che il sistema di valutazione del prodotti si basi proprio sul grado di odiosità del film in questione, ma quando ho visto una locandina del genere non potevo rimanere indifferente.
Soprattutto con una trama che mi permette di rispolverare uno speciale passato: quello dedicato al Doppio!
Il regista Cody Calahan, anche sceneggiatore insieme ad Adam Seybold, è specializzato in piccoli horror dalle grandi locandine, seguendo la regola aurea del Duemila: più bello è il poster, più brutto è il film. Questo Let Her Out non è un’eccezione, eppure qualche freccia al suo arco ce l’ha.
Presentato al britannico FrightFest il 25 agosto 2016 ed uscito negli USA il 20 ottobre 2017, la citata Midnight Factory lo porta in DVD e Bly-ray in vendita dal giugno 2019.
Qualcosa dev’essersi mosso nell’universo del Doppio, perché fra la presentazione britannica e quella americana di questo film intanto esce in francia Doppio amore di François Ozon e d’un tratto due opere, in modo indipendente, ci parlano della sindrome del fetus in fetu, detta più comunemente “sindrome del gemello parassita”. Solo un centinaio di casi sono conosciuti nella storia medica, ma da quando Stephen King ha reso famosa la sindrome con La metà oscura (1993) se ne parla molto di più.
«Con la mia gemella è diverso. Ho iniziato a farle del male fin da quando ero nel grembo materno. L’ho inglobata. Ma lei si è vendicata e si è scelta la parte migliore del mio corpo. Ha messo le radici nel mio cervello, o più precisamente, dietro al mio occhio sinistro. Così da controllare tutto quello che penso e vedo.»
Questo estratto da un fantomatico romanzo in scrittura è preso da questo articolo del 21 marzo 2016 di Lisa Arhelger, segno che la trama del film di Calahan era nell’aria.
Helen (una splendida Alanna LeVierge) già vive male di suo, essendo nata da una madre che è morta tentando di ucciderla nel proprio ventre, essendo stata la bambina concepita in uno stupro, quando poi inizia a subire pericolosi stati allucinatori è chiaro che la vita si stia avventando su di lei.
Ha momenti di “vuoto” e si ritrova in vari posti senza sapere come ci sia arrivata, rendendosi conto che mancano interi momenti della sua vita. Facendo delle analisi, il risultato l’avete già capito: sua sorella gemella sta iniziando a crescere… all’interno del suo cervello.
L’operazione d’urgenza viene fissata per tre giorni dopo, ma sarà una quantità troppo lunga di tempo per Helen, visto che sua sorella non è per nulla disposta a morire, anzi: ritiene che sia arrivato il momento che tocchi a lei “vivere”.
La vita sociale e privata di Helen ne risente, così come il rapporto con l’amica d’infanzia Molly (Nina Kiri) e il suo fidanzato Roman (Michael Lipka), che la dipinge ritraendola con fattezze ben poco lusinghiere… ma in effetti somiglianti alla sua anima.
Quello che segue è un classico horror ma che almeno tenta di non essere proprio uguale all’Armata delle Tenebre che invade le nostre videoteche, e pur volando molto basso – con un budget plausibilmente contenuto – riesce comunque a non sfigurare. Ed anzi alcune trovate decisamente splatter, anche se moderate, lo rendono particolarmente apprezzabile.
Imperdibile il bagno di sangue finale, con scene truculente che fanno ricordare con tenerezza i tempi di Hellraiser (1987)…
Un horror sicuramente piccolo e al risparmio, ma girato con cuore e budella e quindi godibile: già solo per la “splatterata” finale!
L.
- Foe (2023) Il nemico (di se stesso)
- Aspettando Balasso (2022) 9 – Sosia & Cloni
- Aspettando Balasso (2022) 6 – Lo studente di Praga
- Non ti voltare (2009) Quando Sophie diventa Monica
- Echo (1997) La metà ignota
- Let Her Out (2016) Escila!
- Predestination (2014) Dedicato a tutti voi zombie
- L’uomo che uccise se stesso (1970) e i suoi fratelli
- Doppelgänger (1969) Doppia immagine nello spazio
- L’amant double (2017) Doppio amore
La super-copertina è meravigliosa anche se mi fa un effetto strano con quei loghi al neon rosa… Vabbè…
Poi sarò malato io ma al tema del gemello malvagio la mia mente corre subito all’episodio di Halloween dei Simpson col doppio Bart. E tutto mi si svacca imediatamente.
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Chissà se si arriverà a una sgrammaticatura tale che prima o poi, gli spettri et similia, quando scriveranno col sangue, faranno errori di ortografia.
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ahahah sarebbe materiale ottimo per un romanzo di fantasmi 😛
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Fantasmi impressionabili: non sopportando la vista del sangue, quando devono usarlo per scrivere finiscono per infilare un errore dietro l’altro (BloodOrtography: a Ghost story) 😀
Quanto a questo Let Her Out, m’ha fatto tornare in mente per alcuni versi un film con Drew Barrymore del 1993 (Doppelganger) che potrebbe essere oggetto di un ulteriore proseguimento dello speciale dedicato al doppio 😉
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Splendida segnalazione: devo assolutamente approfondire il film con la Barrymore 😉
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Ora voglio un edizione speciale di questo film, edito dalla Midnight Factory solo per il mercato italiano intitolato “Escila!” 😉 A parte i capelli alla Sadako/Samaro e la mancanza generale di originalità, se non altro è un film che fa le sue cosine a modo, merita un recupero. Cheers!
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Guarda, già solo la splatterata finale merita di essere vista, in questi tristi anni di fiacca computer grafica che mette paura solo ai millennials 😛
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Sono abbastanza conquistato, già dalla copertina, poi leggendo la recensione e infine con quel “girato con cuore e budella” (oltre che dalla preventivata carneficina finale) 🙂
Quindi, vedo…di vederlo!
🙂
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Ho la sensazione che la cosa migliore sia la protagonista… però quasi quasi…
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Sicuramente lei merita, e la splatterata finale non sarà degna degli anni Ottanta ma è apprezzabile. Io un’occhiata ce la butterei, sempre ricordando che si tratta di serie Z 😉
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