Quando trovi su Amazon a prezzo stracciato tre DVD tedeschi che recuperano tre film marziali d’annata con Daniel Bernhardt, attore svizzero che purtroppo non ha avuto la considerazione che meritava, non puoi far altro che comprarli a scatola chiusa: della serie “Sta’ zitto e prendi i miei soldi!”
Terzo ed ultimo appuntamento (almeno per ora) con un’edizione tedesca farlocca di un onesto piccolo film d’azione: Perfect Target [già recensito da Willy l’Orbo], uscito in anteprima tedesca il 28 aprile 1997 e poi arrivato in patria americana solo il 17 settembre 1999.
Ignoto all’home video italiano, la prima apparizione del film risale al 22 agosto 1998 in prima serata su Italia1 con il titolo Bersaglio perfetto. Intorno al 2004 ho registrato il film durante un suo passaggio su 7Gold, con il titolo Perfect Target.
La losangelina Quadra Entertainment ha voluto provare a sfondare nel cinema di basso, anzi bassissimo profilo ma ne rimarrà sfondata ben presto: fa in tempo a sfornare roba come New Rose Hotel (1998) e The Legionary (1998) prima di capire che è tempo di chiudere i battenti.
Però ha il cuore action al posto giusto, così chiamati a raccolta un po’ di amiconi del miglior cinema di genere si va tutti in Messico, in varie location assolate (ed economiche), non ultima la Puerto Vallarta di Predator (1987).
Nel classicissimo ruolo dell’americano che bazzica terre messicane, di solito in cerca di guai, c’è David Benson (Daniel Benhardt), ex soldato diventato mercenario al servizio del miglior offerente. Ora come ora, però, è solamente il classico gringo ubriaco che prende e dà botte. Almeno sono botte marziali.
David non sa che nell’ombra c’è chi lo osserva, studiandolo: c’è il maggiore Oxnard, con la faccia di cuoio di Brian Thompson, che il regista Sheldon Lettich si è portato direttamente da Lionheart (1990).
Oxnard avvicina David e gli propone un lavoretto facile facile: la guardia del corpo del presidente Casillas. Ci sono i soliti ribelli straccioni che infestano le giungle messicane di tutti i film americani, e c’è il rischio di un attentato per buttar giù el presidente. Insomma, un incarico di tutto riposo…
Che la faccenda puzzi il nostro Daniel avrebbe dovuto già capirlo quando gli è stato presentato il colonnello Shakwell, visto che questi ha quella gran faccia da “incubo” di Robert Englund. Tanto per ricordare che anche un filmucolo diventa divertente, con le facce giuste.
Com’è facile intuire, essendo una trama classica della spy story, l’incarico per cui il protagonista è ingaggiato è solo una copertura: l’attacco arriva e il presidente è ucciso da fuoco amico, così poi la golpista – la señora presidenta Isabela Santiago Casillas (Julieta Rosen) – può prendere il potere dando la colpa dell’attentato proprio a Daniel, al gringo straniero.
In un batter d’occhio Daniel si ritrova dall’altra parte della barricata, in mezzo ai ribelli guidati da Miguel Ramirez (Jim Pirri), ad addestrare i rivoltosi alle tecniche militari americane e soprattutto ad amoreggiare con la sorella del capo, Teresa (Dara Tomanovich). Non lasciatevi ingannare, però, l’unica vera attività del protagonista… è trovare scusa per mostrare la celebre canotta di Bernhardt!
Grazie ai “buoni ribelli” il nostro Daniel potrà rovesciare la cattiva presidenta ma soprattutto vendicarsi di Oxnard e Shakwell che l’hanno usato. Divertente la trovata del combattimento finale davanti ad una diretta televisiva: tutto il paese potrà assistere ad un “dibattito” parecchio accesso…
Visto in TV nel 2004, e stupidamente non conservato perché ancora ignoravo l’estrema rarità delle copie italiane di questi film, mentirei se dicessi che alla fin fine è divertente: no, non lo è, anzi nella parte centrale è parecchio noiosetto e banale, ma l’inizio sfizioso e un assalto finale simpatico comunque meritano una visione.
Bernhardt è al minimo storico, tecniche marziali riconoscibili sono giusto un paio: e sì che Lettich alla regia avrebbe dovuto spingere per qualcosa in più, visto poi che c’è una scena in una pozza d’acqua che ricorda molto da vicino la scena della piscina di Lionheart.
Ma ciò che stupisce è il nome del fight choreographer…
Sembra incredibile, ma coreografo dei combattimenti di questo filmetto è Chad Stahelski, cioè lo stuntman di secchiate di successi hollywoodiani nonché il regista di John Wick (2014), John Wick 2 (2017) e John Wick 3 Parabellum (2019). Sarebbe bello presentarsi da lui, in questi giorni di lancio del terzo film con tutte le varie interviste, e chiedergli se si ricorda di quando nella giungla messicana coreografava uno svizzero in canottiera…
Mettiamola così, Perfect Target va visto per gli attori coinvolti, per il regista Lettich (che ha diretto due film di Van Damme), per lo sceneggiatore George Saunders, che scriverà il non disprezzabile The Hard Corps (2006) per Van Damme e il rozzo Supreme Champion (2010) di nuovo con Daniel Bernhardt, e per il coreografo dei combattimenti che dopo farà faville. Insomma, i motivi secondari sono tanti, ma vedere i film per sé, per la sua storia… be’, questo non me la sento di consigliarlo.
L.
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Chad Stahelski non ha dimenticato la gavetta, in “John Wick 3” lo ha dimostrato. Chissà che per il già annunciato “John Wick 4” non ci scappi anche una particina per Daniel Bernhardt e la sua canottiera 😉 Cheers!
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Sarebbe un dovuto omaggio di Chad agli inizi della sua carriera ^_^
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Quando si dice i deja vu 😂😂😂
Grazie per la citazione iniziale e devo dire che condivido la tua analisi. Al contempo debbo ammettere che leggendo la tua rece avevo diversi flash nel senso che rispetto a tanti film dimenticabili questo qualcosa, a sorpresa, mi ha lasciato forse per i motivi da te elencati, direi in primis le facce!!! 😉
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Fossero tutti così, i piccoli film, pieni di caratteristi che ti fa simpatia già a vederli 😛
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Avendolo visto confermo: per la storia no, decisamente. Ma per gli altri motivi (facce, regista, sceneggiatore, coreografo conosciuti) sì, ci possiamo stare (compreso il buon Robert, lassù, con la chitarra/mitragliatrice) 😉
P.S. E devo ringraziare per la citazione iniziale indiretta, visto che dove c’era Willy ovviamente c’ero pure io 😉
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Ma Sheldon Lettich che fine ha fatto? Se ci sei caro Sheldon batti un colpo! Ah comunque non l’avete citate ma le attrici coinvolte in questo film Dara Tomanovich e Julieta Rosen all’epoca e forse ancora oggi sono due gnocche pazzesche.
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Difficile che chiamino delle racchie per un film 😀
Scherzi a parte, anch’io sento tanto la mancanza di Lettich, nome caro alla mia giovinezza: il problema è che non esiste più il genere di film in cui lui era specializzato, ed è davvero un gran peccato.
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Esatto ma potrebbe comunque dirigere film d’azione generici, come fanno un pò tutti ormai chissà forse sta aspettando il progetto giusto, o ha perso voglia e vuole solo fare il produttore??
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Temo che a mancare siano le occasioni di dirigere. Con la svolta del Duemila sono diventati sempre più rari quei “film di cassetta” in cui Lettich eccelleva,i registi di genere sono finiti tutti a dirigere robaccia televisiva romantica da pomeriggio di TV8, che è spazzatura ma è ormai l’unica occasione di lavoro a meno che uno faccia parte del giro grosso. Se Lettich non ha trovato uno sbocco televisivo, mi sa che ha fatto come alcuni eroi d’azione degli anni Novanta, semplicemente ha cambiato mestiere.
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Pero’ registi come Isaac Florentine e Damian Leeancora dirigono e non dirigono comunque blockbusters o film ad alto budget, non mi capacito come un regista del suo calibro sia sparito cosi, anche Craig R. Baxley è sparito mah.
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