Midnight Ride (1990) Senza possibilità di fuga

Vogliamo dedicare un altro giovedì ad un filmaccio d’annata con quella gran faccia da guerriero americano di Michael Dudikoff? Vogliamolo!

VHS 1994

Credo sia la prima volta in cui riesco a ricreare anche per immagini la “vita” di un filmaccio Zintage, cioè di quel tipo di film che l’Italia ha sempre importato e distribuito a secchiate ma poi ha fatto finta di niente, dimenticandosene. Questo è Midnight Ride, un film dimenticato ad eccezione di alcune tracce, di alcuni puntini che sono riuscito a mettere insieme.
Uscito in patria americana il 20 luglio 1990, la vita italiana del film inizia venerdì 22 gennaio 1993, quando Italia1 lo manda in onda in prima serata con il titolo Senza possibilità di fuga, replicato il 29 settembre successivo in seconda serata prima dell’oblio.

Mentre Italia1 mette il film nel cestone con la scritta “Non replicare mai più”, a luglio del 1994 la Warner Home Video annuncia l’uscita della relativa VHS con un titolo alquanto discutibile: Sulla strada, a mezzanotte. Probabilmente il secondo titolo nasce da qualche problema di diritti, non saprei, ma è usanza quasi fissa dell’epoca avere due se non tre titoli diversi per i film, a seconda del medium. (Un titolo per la VHS, uno diverso per la trasmissione su Mediaset, un altro ancora per la trasmissione sugli altri canali.)
Grazie ad Andrea Lanza di Malastrana VHS, ecco il titolo italiano presente nella VHS.

Un’esclusiva regalata da Malastrana VHS

La compianta Stormovie, esperta nel ravanare nel citato cestone di Italia1, si occupa di salvare dall’oblio il film portandolo in DVD. Esiste una locandina con la mitica “S” di Stormovie, probabilmente risalente al 2007 o 2008, quando quel marchio era ancora in vita, ma purtroppo da Amazon sono riuscito a trovare solo una ristampa Quadrifoglio (senza “S”) risalente al 2011.

Titolo presente nell’edizione DVD italiana

Questa storia trova il “lieto fine” il 16 maggio 2019, quando IRIS – probabilmente per errore – va ad attingere al cestone di Italia1 dei film maledetti da non replicare mai più e manda in onda Senza possibilità di fuga, a notte fonda. E, con mia grande emozione, utilizza il titolo dalla grafica farlocca tipico della Italia1 dei tempi d’oro.
È incredibile come per puro caso si sia riusciti a ricostruire la vita italiana di questa inutile fetecchia di film!

Un’esclusiva del Zinefilo!

Il 1977 è lontano, l’italo-egiziano Ovidio G. Assonitis non è più l’autore di Tentacoli, è un produttore passato dalla scuderia di Roger Corman che si è messo poi a seguire la Cannon nel suo inesorabile declino. Con Midnight Ride Assonitis comincia a produrre per Golan e Globus titoli credo pensati unicamente per i fan più stretti – come per esempio American Ninja 4 (1990) e 5 (1993) – prima della fine: poco prima della chiusura la Cannon si è messa a sfornare sexy-thriller (forse nel tentativo di risvegliare un minimo di interesse nel pubblico) e dopo la regia di Out of Control (1992) possiamo dire che Assonitis si sia in pratica ritirato dal cinema.
Nel citato DVD Quadrifoglio è presente una sua brevissima intervista, quattro minuti dove riesce a non dire assolutamente nulla, quindi possiamo benissimo ignorarla.

In mezzo al nulla della citata intervista, il produttore riesce a dire che Bob Bralver – regista e co-sceneggiatore del film – è fra i migliori registi d’azione del momento: mi permetto di dubitarne. Bralver è un regista televisivo che ogni tanto si è affacciato al cinema con prodotti infinitesimali, come appunto questo e American Ninja 5, ma sicuramente la sua professione di stunt coordinator sarà migliore.

Un film sfocato e indistinto per attori sfocati e indistinti

In questo filmettino totalmente dimenticabile abbiamo Lara (Savina Gersak) che per motivi a noi ignoti fa i bagagli e fugge via nella notte dal marito Lawson (Michael Dudikoff), lasciandolo addirittura appiedato e zoppo in mezzo ad una strada. Non sappiamo ancora nulla, ma sappiamo che Lawson è un poliziotto in convalescenza, con una gamba ingessata: cosa mai avrà fatto alla moglie per farla scappare così violentemente? Visto che la donna poi lo chiama per chiedergli se va tutto bene, e Lawson scopriremo essere il buono della storia, forse presentare quella scena immotivata non è stato un buon modo di iniziare il film.

Dudikoff e i suoi capelli da cantante pop anni Ottanta

Mentre Lara fugge nella notte dal suo amato marito, il quale ruba l’auto a chiunque incontri per strada pur di inseguirla – alla faccia del poliziotto! – intanto la donna carica su un autostoppista: signora mia, sono passati solo quattro anni da The Hitcher (1986), tutti sanno ormai che non si fanno salire sconosciuti in auto, soprattutto se hanno gli occhi da pazzo. La donna evidentemente non è a conoscenza del film e dà un passaggio a Justin Mckay, uno dei disperati tentativi di Mark Hamill di dimostrare d’essere l’attore che non è.
A me dispiace che Hamill sia costretto da una vita ad incassare soldi per il suo ruolo di Luke Skywalker soffrendo calde lacrime perché nessuno lo considera come un attore “vero”, capace di altri ruoli. Mi dispiace così tanto che vorrei consolarlo: tranquillo, Mark, non sei un attore vero, sta’ senza pensier

Rilassati, Mark, e goditi i soldi di Luke…

Ricopiando senza vergogna stili ed atmosfere da The Hitcher, il film procede lento e noiosissimo con Lara che smolla ovunque il pazzo Justin e questo risbuca fuori ovunque. Almeno il capolavoro di Robert Harmon era ambientato nel deserto, qui invece siamo nella California notturna: possibile sia una landa desolata e priva di vita dove Justin è ovunque e ammazza centinaia di persone senza che nessuno se ne accorga? Mediante superpoteri sconosciuti, il pazzo è sempre un passo avanti a Lara: se lei prende un taxi, lui è il tassista; se lei prende l’aereo lui è il pilota; se lei fa un brutto film, lui è il co-protagonista.
Dalla locandina sembra ci sia anche Dudikoff, ma non è chiaro cosa faccia.

Michael, se vuoi anticipare Grindhouse devi girarti, però…

Mentre Hamil gigioneggia a fare il matto, con gli occhi sgranati e un’eterna risata ebete stampata in faccia – proprio un attore di fino! – Dudikoff non deve aver ricevuto il copione perché continua a rincorrere zoppicando la moglie, che sta fuggendo non si sa dove né perché, e oltre a rubare auto per tutta la strada non sembra capace di far altro. O se lo fa, ormai ero troppo addormentato per notarlo.
Dopo venti minuti sembra che il film duri da dieci giorni, il grado di fastidiosa insopportabilità della storia e della recitazione influisce parecchio sulla visione, e la fotografia notturna di Roberto D’Ettorre Piazzoli è bella ma soporifera: quell’eterno buio in cui si aggirano personaggi inconsistenti non fa che conciliare il sonno.

Dimmi che sei in ginocchio, Mark, non puoi essere così basso!

Sono contento di aver “schedato” la vita italiana di questo film, ma davvero non vale la pena ricordarlo. Lo stesso spero di cuore che IRIS si sbagli ancora e torni ad attingere al cestone di Italia1 con su scritto “Non replicare mai più”.

L.

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22 risposte a Midnight Ride (1990) Senza possibilità di fuga

  1. Cassidy ha detto:

    La premessa del marito con la gamba rotta abbandonato in tangenziale, se gestita bene poteva essere un gran inizio, ecco poteva essere 😉 Mark Hamill le ha tentate tutte, non è stato fortunato anche per via del brutto incidente d’auto, peccato perché come doppiatore é davvero grande, ma qui ci voleva Rutger 😉 Molto meglio la tua caccia di tutto il film, senza ombra di dubbio. Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Mi dispiace per il suo incidente d’auto e per la frustrazione del non riuscire a scrollarsi di dosso Luke, ma poi lo vedo fare il pazzo con gli occhi sgranati e la risata beota e mi dico… be’, dài, almeno hai le bollette pagate a vita con Luke! 😀

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  2. Conte Gracula ha detto:

    Non credo di averlo visto, e forse è un bene. Sembra lo schema di Freddie Krueger, pensi di averlo sconfitto e pam! lui torna intatto nel film dopo.
    Però lui ha la scusa dei sogni, Mark, qui, manco può usare la Forza…

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  3. wwayne ha detto:

    Anch’io ieri ho visto un film che sembra fatto apposta per conciliare il sonno: Dolor y gloria. Oltre ad essere di una noia mortale, quel film presenta di continuo persone che si mettono a letto: ovviamente già alla terza scena di questo tipo avrei voluto imitarli sprofondando nella poltrona, ma purtroppo quelle del cinema di ieri erano molto ravvicinate e tremendamente scomode, quindi ho dovuto restare sveglio dal primo all’ultimo minuto. Praticamente una cura Lodovico. 🙂

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  4. Willy l'Orbo ha detto:

    Quel cestone è il sogno di tutti noi che abbiamo la Z nel cuore 😍
    Sul film sono meno severo, è vero che lo sviluppo è noiosetto e Dudikoff assente poco giustificato ma il duello finale tra lui e Hamill (che non recita “alla grande” ma in questo film è uno…psicosimpatico! 🤣) non mi è dispiaciuto e l’atmosfera notturna, lugubre non è malissimo.
    Certo…il film resta dimenticabile…da cestone! 😅

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  5. Zio Portillo ha detto:

    Urca, questo me lo ricordo per via di Hamill. Sicuro lo abbiano trasmesso solo due volte? Boh… O ho avuto culo (si può dire “culo” per aver beccato questo film?) o non so.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Due volte all’epoca, ma magari in tempi più recenti sarà stato sicuramente ri-trasmesso, anche senza lasciare traccia.

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      • Giuseppe ha detto:

        Io l’ho certamente visto nelle sue prime due visioni, ma non è certo da escludere che ce ne siano state altre (in caso devo averle mancate, perché non ricordo di averlo rivisto dopo la metà dei ’90)… quanto al mitico Mark, questo non era esattamente il film adatto per dimostrare alcunché. Meglio gli è andata di sicuro con quell’altro ruolo poco rassicurante (anche se non per colpa sua) affrontato in Body Bags 😉

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Malgrado l’assenza di notizie certe, non escludo che il film sia più volte riapparso, anzi va ricordato che nei primi Duemila (o già dal ’99? Non ricordo) la piattaforma digitale Stream aveva un canale, DuelTV, che era l’esatto corrispettivo dell’odierno IRIS: attingeva ai cestoni dei film anni Novanta che Italia1 non replicava più. Quel mitico canale ha regalato grandi gioie e per fortuna all’epoca per un brevissimo periodo l’ho bazzicato, riuscendo a registrare belle chicche che fortunosamente conservo ancora. Anzi, devo decidermi a presentarle 😛

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  6. Sam Simon ha detto:

    Bellissima recensione! Vorrei però spezzare una lancia a favore del povero Mark Hammill che come voice actor ha fatto grandi cose per il personaggio del Joker!

    (e poi si è divertito a leggere i tweet deliranti di Trump proprio con la voce del Joker qualche tempo fa!)

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  7. Anonimo ha detto:

    Piccola chiccha: Savina Gersak vive e lavora attualmente a Roma come psicoterapeuta.

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