Reeker (2005) Tra la vita e la morte

Vista la nullità del film, recensirlo sarà veloce: ne approfitto per raccontare perché l’ho preso in considerazione.

Neanche fossi diventato il Dilbert dei fumetti, l’anno scorso mi sono ritrovato in una riunione aziendale dove un tizio – convinto di essere molto simpatico e comunicatore – spiegava ad un branco di impiegati il concetto semplice eppur complesso di “web security”. Ovviamente un’espressione inglese, visto che parliamo di personale impiegatizio spesso laureato, quindi incapace di capire l’italiano: figuriamoci una qualsiasi altra lingua!
Dopo mezz’ora di webcazzole con scappellation a destra e antani as if was, l’oratore finalmente giunge alla fine del suo sproloquio itanglese per spiegarci l’estrema pericolosità del web: sapevate che Putin in persona entra ogni sera nel vostro computer e va a visitare i siti dove siete stati durante il giorno? E vi giudica, sporcaccioni che non siete altro!

Quando credevo che l’abisso di menate fosse finito, è partito il filmato: perché gli anni Ottanta sono tornati di moda, quindi c’è sempre da sorbirsi il documentario. Un tizio tedesco ci vuole spiegare che se non usiamo una password di 1.328 caratteri alfanumerici assiro-babilonesi con segni di interpunzione provenienti da ventotto lingue diverse allora ci ruberanno l’identità.
Un attore ci fa vedere come ruba l’identità di un tizio, si veste come lui, scopre che bar frequenta il suo amico Brikke e gli passa davanti gridando «Bella, Brikke!» L’amico saluta, quindi il furto di identità è completo.

In realtà non ricordo esattamente cosa dicesse l’attore nel documentario, ma ero così divertito della ridicolaggine della scena che nella mia mente suonava alla romana, con questo tizio in parrucca, che ha speso un mare di tempo e soldi solo per passare davanti ad un bar e fingere di conoscere questo Brikke, salutandolo.
Ovviamente sono stato l’unico a trovare esilarante il documentario, tutti i miei colleghi hanno scoperto per la prima volta che il web non è limitato al loro schermo e si sono detti tutti terrorizzati: hanno tutti cambiato la password utilizzando caratteri alfa-numerici di Cthulhu. Curioso invece come aprano tutte le mail che arrivano sul loro PC, soprattutto quelle scritte in italiano pencolante… che poi in fondo è come parlano loro!

Ragazzi, non date mai i vostri dati a chi ve li chiede!

Quando sulla guida TV di sabato 17 agosto 2019 ho scoperto su 7Gold la trasmissione del film… Rikke… ho dovuto assolutamente registrarlo, e per giorni guardavo quella data dicendomi: «Bella, Rikke!»

Il film in realtà si chiama Reeker, presentato al South by Southwest Film Festival nel maggio 2005 e portato in Italia da Medusa Video dal dicembre 2008 in un DVD dal titolo Reeker. Tra la vita e la morte. A sorpresa, un sottotitolo molto azzeccato…

Bella, Reekke!

Il regista e sceneggiatore Dave Payne è uno che fa “male” (lo dice il cognome) ed è specializzato in filmacci che nuocciono gravemente alla salute: scopro un suo Alien Terminator (1995) che devo segnarmi.
Ha fatto di tutto, tutto Z, compreso – scopro con orrore – un film televisivo sulla famiglia Addams con Daryl Hannah e Tim Curry… Perché non sono stato avvertito?

Con Reeker ci porta tutti nell’Area 51, quindi è subito chiaro si tratterà di una tamarrata con gli UFI… e invece no!
I giovani protagonisti – una secchiata di inutili attorini di cui non vale la pena citare il nome, ad eccezione delle guanciotte d’oro di Arielle Kebbel – partono in viaggio e stupidate varie ma si rendono ben presto conto che c’è qualcosa di strano: strani eventi evengono, e qualcosa qualcoseggia

Arielle Kebbel: l’unico motivo per dare un’occhiata al film

Tolta una parte introduttiva da road trip brutta come la fame, ad un certo punto le cose strane aumentano di livello, di intensità e di stranezza, e in mezzo a tante stranger things… arriva pure Michael Ironside!

Ragazzi, non accettate passaggi di notte da Michael Ironside!

Non è da tutti poter presentare a sorpresa un bad to the bone di questa portata, fargli fare una particina di qualche minuto e farlo uscire di scena velocemente: o Payne è un amicone di Ironside, o Michael ha perso a poker e gli doveva una comparsata in un film.

Ciao, sono Michael e sono qui perché ho perso una scommessa: tranquilli, vado via subito

Per tutto il film vediamo personaggi senza alcuno spessore passare davanti all’obiettivo per andare non si sa dove, a fare non si sa cosa, a dire robe senza senso e a morire trapanati da un’entità incappucciata e fantasmosa. Più che nell’area 51 sembra che siamo in Jamaica e si sta fumando quella buona.

Mi sa che non era tabacco…

Assistiamo a morti senza senso, senza logica e senza gusto, finché alla fine abbiamo il super-colpone di scena, che meriterebbe uno “Spoiler Alert” ma tanto vi sconsiglio caldamente di vedere ’sta stupidata di film: in realtà i protagonisti sono morti in un incidente stradale all’inizio del film, e tutti i personaggi che vediamo sono morti nelle vicinanze che si aggirano confusi e senza memoria in attesa che il Tristo Mietitore se li porti via. Col trapano…

Tipico Tristo Mietitore dell’Area 51

Qui nasce un dilemma filosofico: un finale carino può salvare un film bruttissimo? La furbesca scopiazzata dalla Saga di Final Destination – all’epoca arrivata solo al secondo episodio – può giustificare un intero film fatto di niente e di bruttezza? Temo di no.

Ragazzi… finalmente ho ritrovato il copione!

Non mi sento di consigliare questo film, però la curiosità rimane: perché la Morte ha bisogno del trapano per portarsi via le anime dei defunti? E perché i protagonisti la battono… correndo via da lei veloce veloce? Basta solo questo? Me lo ricorderò…

L.

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32 risposte a Reeker (2005) Tra la vita e la morte

  1. wwayne ha detto:

    In realtà Reeker scopiazza anche un altro film in cui c’era un colpo di scena simile: un gruppo di sconosciuti si rifugia in un motel durante una pioggia torrenziale, poi gli sconosciuti in questione cominciano a socializzare tra di loro e scoprono che le loro vite presentano dei punti in comune e delle coincidenze davvero inquietanti. Alla fine si scopre che quei personaggi esistono solo nella mente malata di un pazzo, che dopo averli creati aveva attribuito a ciascuno di essi un lato della propria personalità e degli eventi clou della propria vita e si era poi immaginato tutta la storia. Un caso di play within the play insomma. Non ti dico il titolo del film perché altrimenti sarebbe uno spoiler grande quanto una casa.

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  2. The Butcher ha detto:

    Io ho un vago ma proprio vago vago vago ricordo di questo film. Ricordo solo noia e poi il nulla.

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  3. Willy l'Orbo ha detto:

    Applausi per l’imperdibile antefatto! 😁
    Sul film, lo vidi anche io tentato da 7gold nostra e condivido l’atavico dilemma, se un finale può salvare il resto. Direi di no in questo caso perché nel cosiddetto resto ci deve essere un po’ di polpa o perlomeno vari fili narrativi che vengono al pettine…non una morte ridicolmente rappresentata o tanta tanta confusione…diciamo che il finale mi pare più una scappatoia che una genialata

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Quando infatti la qualità è così bassa, il “colpone finale che rovescia tutto” sembra più una paraculata che un’ideona. Comunque questo stile narrativo mi dà problemi anche con film di qualità molto più alta (tipo “Il sesto senso”), quindi figuriamoci con ‘sta roba 😛

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  4. giancarloibba ha detto:

    Uno dei peggiori film che ho mai visto. A proposito, quello citato da wwayne con fonte di scopiazzatura mi pare sia intitolato “Identity” con John Cusack. In confronto a questo, un capolavoro.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Guarda, che ci fosse Cusack ne ero abbastanza convinto, ma credevo si trattasse di “Motel”, che ho visto di sicuro ma non riesco a ricordare. Va be’, ricordare i miliardi di inutili film in cui appare Cusack è impossibile: temo non li ricordi neanche lui 😀

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  5. Giuseppe ha detto:

    Tralasciando la parentesi del documentario comico (perché ERA un documentario comico, vero?), sarò velocissimo anch’io commentando questo filmetto: visto ai tempi e dimenticato appena dopo i titoli di coda e no, non potevano sperare di sistemare il tutto con il finale… 😟

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  6. Celia ha detto:

    Aneddoto fantastico (sì, ci piacerebbe lo fosse… invece è la trista realtà), e come sempre vale la pena addentrarsi in simili sconcezze filmiche sia per sapersi al sicuro da tanto cose oscure là fuori, sia per la grazia della tua scrittura.
    Ora, però, scusa ma devo correre ad inventarmi una password di 1.328 caratteri alfanumerici assiro-babilonesi con segni di interpunzione provenienti da ventotto lingue diverse, che naturalmente sarà uguale per tutti i miei account e che mi scriverò bella in grande su un post-it appiccicato al laptop.
    Baci crittografati 😘

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  7. Evit ha detto:

    Alla fine si scopre che sono tutti morti in un incidente avvenuto all’inizio del film? Wow, penso di non aver mai sentito una trama simile in vita mia. Avranno vinto un Oscar come minimo!

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  8. Sam Simon ha detto:

    Ma James Cameron è stato avvertito che questo tizio ha girato un film rubando ben due titoli a lui legati?

    E povero Michael Ironside, che brutta fine che ha fatto per apparire in una porcata di tali dimensioni….

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  9. Cassidy ha detto:

    A leggerti è uno che ha una striscia di Dilbert incollata vicino alla scrivania al lavoro, quindi con me sulla (stramba) vita da ufficio sfondi una porta aperte 😉 Ti ringrazio per la citazione, tenere d’occhio le apparizioni di Michael Ironside è un lavoro a tempo pieno! Kebbel più che un cognome, è già un commento su Arielle, quasi un’esclamazione di quando la si vede per la prima volta 😉 Cheers

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      ahhhhh perché non ci ho pensato??? Con un cognome così…. 😀
      Felicissimo di scoprire un altro estimatore del mitico Dilbert, uno che ha capito tutto del mondo impiegatizio e informatico: se solo lo ascoltassero…

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  10. Conte Gracula ha detto:

    La parte migliore è il documentario sul furto di identità con Troy McClure. ^^
    Comunque, a me i dati li ruba sicuramente qualcuno della Huawei, che adora i giochi di ruolo che provo a scrivere. Un giorno ci faremo una partita di playtest :

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  11. kuku ha detto:

    Le tue recensioni sono sempre stra frizzanti ed esilarantissime.
    La morte con il trapano? Ma che roba è?

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