Se la Dimension Films concede una vacanza al proprio franchise, vuol dire che la tazza… pardon, la misura è colma: anche i Signori della Z devono tirare il fiato.
Da molti anni il grano di questi film non odora più di grano, e la qualità è scesa così in basso che ha raggiunto il centro della Terra e in pratica sta risalendo dall’altra parte: forse per questo le fosche ed umidicce mani della Dimension Films si allargano e concedono una curiosa parentesi ai figli del grano: che si prendano una pausa dalle peggiori videoteche in circolazione e si vadano a sgranchire le spighe in TV.
Sulla rivista specialistica “Fangoria” n. 278 (novembre 2008) viene annunciato fra le notizie brevi che un nuovo film della saga vedrà la luce, ma stavolta sarà un prodotto televisivo creato appositamente per Sci-Fi Channel (oggi Syfy), e soprattutto… stavolta si tornerà alle origini.
Se ricordate, in occasione del primo film abbiamo conosciuto Donald P. Borchers, produttore della AVCO Embassy ai tempi di scherzetti come Fog (1980) di John Carpenter, Scanners (1981) di David Cronenberg, L’ululato (1981) di Joe Dante, 1997: fuga da New York (1981) e Triade chiama canale 6 (1981) con Chuck Norris: insomma, uno che qualcosa di buono nel cinema l’ha fatto. Passato alla New World Pictures orfana di Roger Corman, Borchers spera di fare il colpaccio con Grano rosso sangue ma non gli piace la sceneggiatura di George Goldsmith così la rimaneggia.
Il risultato è quello che è, e la carriera di Borchers non sembra andare meglio: per commentarla basti dire che in seguito ha prodotto Highlander 2 (1991). Non credo servano altre parole.
Dal 1997 Borchers scompare nel nulla, probabilmente è andato in Tibet a riflettere sui filmacci con cui ha riempito il mondo, ma poi succede qualcosa – forse una chiamata di Colui che Cammina Tra i Filari – e torna nel peggiore dei modi. Girando quel film che nel 1984 non gli era venuto proprio bene. Sicuramente 25 anni dopo, con la morte del cinema e due merendine come budget potrà ottenere risultati migliori…
Il film Children of the Corn, con un titolo tanto omonimo quanto anonimo, va in onda sul famigerato canale-spazzatura il 26 settembre 2009, millantando addirittura Stephen King come co-sceneggiatore: ovviamente è una presa in giro palese, come confessa lo stesso Borchers in un’intervista presente nel successivo DVD americano. (Fonte: “Rue Morgue” n. 96, dicembre 2009).
Non ho trovato tracce di alcuna distribuzione italiana: stando a FilmTV.it, il film viene trasmesso per la prima volta il 21 giugno 2014 su Rete4 con il titolo Campi insanguinati, quindi credo rimanga un prodotto unicamente a distribuzione televisiva.
Affidare all’attrice televisiva di colore Kandyse McClure il ruolo di Vicky è una delle rarissime modifiche che Borchers fa al copione del 1984, perché il ragionamento non fa una grinza: quello che non ha funzionato all’epoca, che ha attirato gli insulti unificati di critica e pubblico, che a lungo è stato considerato il peggior prodotto tratto da Stephen King… sicuramente andrà bene nel 2009!
Va bene, in confronto ai film che Sci-Fi Channel trasmette nello stesso periodo – Hydra o NYC: Tornado Terror – la qualità tecnica è molto più alta, ma rimarrà per sempre un mistero il motivo che ha spinto Borchers a tornare dal nulla dov’era finito per ripetere identico lo sbaglio del 1984. Per poi tornare di nuovo nel nulla.
Vicky e Burton di nuovo schiacciano il ragazzino, di nuovo arrivano a Gatlin, di nuovo se la girano tutta per scoprire che non ci sono adulti e via tutto il baraccone che già faceva sbadigliare nel primo film. Visto che Borchers a sua detta è l’inventore dei personaggi di Isaac e Malachia, giustamente li ripresenta a dire e fare le stesse stupidate dell’epoca.
Colui che Cammina Dietro ai Filari stavolta ottiene un idolo parecchio bruttino: una pannocchia con un una boccuccia disegnata col pennarello. Va be’ che so’ tutti ragazzini, ma che brutto idolo per un dio! Comunque stavolta i giovani esaltati di Gatlin non vengono mostrati ad ammazzare i genitori, ma non pensiate che la violenza manchi: un’altra delle rare modifiche al prodotto originale è l’uso totalmente inutile di alcuni effettacci truculenti, assolutamente gratuiti e quindi di cattivo gusto.
Arrivati a 45 minuti Borchers ha ripetuto identico il film del 1984… e ora? Mettici tredici eterni minuti di titoli di coda – con il bel tema originale di Jonathan Elias del 1984 remixato – ma comunque per arrivare ai canonici 90 minuti manca un botto: che si fa? Boh, si allunga il brodo. Burton diventa Rambo, ha visioni del Vietnam e scatena ai ragazzini una guerra che non se la sognano neppure. E così una ventina di sonnacchiosi minuti sono passati. Poi?
Poi va be’, si mira al bersaglio grosso. Cos’è che da Rosemary’s Baby (1968) in poi ossessiona gli americani e riempie di orrore il loro cuore cristiano? Sesso durante una messa nera. Ottimo, vai con l’accoppiamento dei figli del grano, mentre Colui Che Spia Le Coppiette Dietro i Filari fa il guardone…
La prima metà del film è la fotocopia di un insuccesso, la seconda metà uno sparare a casaccio allungando il brodo di un madornale errore. Per fortuna dopo 80 minuti partono i titoli e anche questo orrore è finito.
Far rimpiangere i filmacci coi coccodrilli giganti e gli squali volanti non è da tutti: Borchers c’è riuscito. Ora può tornare in Tibet a riflettere su quanto orrore ha portato nel cinema.
Purtroppo, però… nessun servizio sociale riesce ancora a portarsi via ’sti figli del grano…
L.
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Pur di mantenere i diritti, hanno pensato di sfornare una specie di remake non autorizzato, minimo risultato con il minimo sforzo oserei dire. Se non altro la protagonista si lascia guardare, quello sì, peccato per il resto del film! 😉 Cheers
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Inizio a pensare che ormai manchi solo la serie TV ^^
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ahhhhhhhhhhhhh non lo dire, che poi la fanno! 😀
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Pensa, due o tre stagioni da 26 episodi cad.
Il vuoto…
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Che orrore!!!!
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Children of the Corn: la serie che vi porterà una grandissima spiga 😀
P.S. Borchers, quale genio incompreso: forse non è un caso che nella Renegade Version (e pure nella successiva Special Edition di pari minutaggio) di Highlander 2 non l’abbia più visto citato da nessuna parte 😉
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Mmmm non ho mai indagato su quel film perché non voglio mai più vederne un fotogramma, mi fa schifo già solo citarlo, ma magari la scomparsa del nome di Borchers potrebbe indicare che c’era lui dietro l’orripilante trasformazione in fetenzia…
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Dimmi che è l’ultimo, ti prego!
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Purtroppo no, però siamo ormai vicini alla fine 😛
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Filone: il Rambo che non t’aspettavi.
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Sarebbe stato un modo finalmente degno di sfruttare il tema: il protagonista che dava la caccia ai regazzini nel grano come fossero vietcong nella giungla. Allora sì sarebbe stato un filmone!!!
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È la direzione che avrei preso io
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E poi ci sono novità Netflix, non dimentichiamo 🤭
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Visto non troppo tempo fa, i primi minuti paradossalmente mi ha tenuto desta l’attenzione Vicky, al di là dell’avvenenza, mi hanno irritato tantissimo le sue lagne, però il fatto che l’avrei sacrificata a Colui ben prima del minutaggio filmico mi ha spinto ad una visione (un minimo) interessata. Però poi…scema. Inteso sia come attributo di Vicky sia come verbo che sottolinea il venire meno della voglia di guardare il film! 🙂
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La prima metà è la fotocopia dell’originale, quindi comunque si può ancora avvertire sottopelle il racconto di King, ma la seconda è puro allungamento di brodo senza sapere cosa dire, quindi si perde nel grano…
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Dal tuo commento finale immagino che questo non sia l’ultimo. Ma quanti ne hanno sfornati?
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Come ho già avuto modo di dire, la madre dei figli del grano è sempre incinta 😀
Tranquillo, che siamo in dirittura d’arrivo… per ora!
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Quel per ora è preoccupante.
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