Q (1982) Il serpente alato

Il 23 marzo scorso si è spento all’età di 82 anni Larry Cohen, e caso ha voluto che – senza saperlo – il 14 ottobre successivo registrassi di notte su RaiMovie questo suo delirante film: uno di quelli che hanno costruito un mito discutibile. Qual è il confine tra genio della Z e cialtrone? Non lo so, ma di sicuro Larry Cohen era là.

Non conosco questo cineasta ma per caso (di nuovo!) da ragazzino ho visto e mi ha colpito uno dei suoi primissimi film da regista, Black Caesar. Il Padrino nero (1973). Anche negli anni Ottanta in cui l’ho visto la cultura nera d’America era un argomento caldissimo, e vedere una classica storia di mafia in versione black fu molto particolare. (Ok, c’erano anche scene di sesso esplicito, che sicuramente mi colpirono più del tema sociale!)
Non credo di conoscere altro di Cohen, ma per caso (ancora!) un giorno – probabilmente sul finire degli anni Ottanta – in TV vidi qualcosa di assurdo. Che non sapevo essere suo. Qualcosa con un serpente alato…

Ma perché “serpente”?

Checco Zalone ha dato la spiegazione definitiva su come riconoscere un brano jazz: quando durante l’esecuzione di un bel bravo ad un certo punto ti viene da dire «Ma che cazz…?» ecco, quello è jazz.
La stessa misura si può applicare al cinema di Larry Cohen: quando durante un film che sembra normale, con attori veri e addirittura un’ottima fotografia, ad un certo punto vi viene da chiedervi «Ma che cazz…?» ecco, quello è un film di Larry Cohen.

Dunque Q – misterioso film dal titolo monoleterrale, uscito in patria il 29 ottobre 1982 – è un film jazz, perché gli elementi sono tutti giusti ma eseguiti a Qazz: è il jazz di Q.
C’è una sceneggiatura, una regia, una fotografia e un ottimo impianto attoriale: tutto a Qazz.

Ignoto alle sale italiane, il film – che vanta il mitico Boris Vallejo a firmare la locandina – appare in Italia venerdì 28 dicembre 1984 quando Italia1 lo trasmette in prima serata con l’immotivato titolo Il serpente alato. Perché “serpente”? Non è mica un serpente…

Replicato più di quanto il buon gusto vorrebbe, la Quadrifoglio lo presenta in DVD nel dicembre 2001. Non ho idea di che qualità sia questa edizione, ma la trasmissione di RaiMovie del 14 ottobre 2019 è di qualità spettacolarmente alta, per un film del 1982.

La faccia di Carradine la dice lunga sulla voglia di recitare in questo film

Nel giro di quattro secondi e mezzo scopriamo velocemente che a New York sta avvenendo una strana serie di delitti inspiegabili, simili a riti satanici. Sul caso lavora la variopinta coppia di detective formata da Shepard (il bianchissimo David Carradine) e Powell (il nerissimo Richard Roundtree). E uno dice «Oh, in scena ci sono Caine della serie “Kung Fu” e il mitico Shaft, non può andare male ’sto film». Sbagliato.
Arrivati a quota cinque secondi il film è finito. Comincia tutt’altro film, con altri attori, altro ritmo, altra sceneggiatura, che per almeno quaranta minuti racconta una stronzata senza capo né coda, che sembra appiccicata a casaccio sulle scene che abbiamo visto.

Aspetta, ero rimasto a Carradine: come siamo arrivati qui?

È la storia di Jimmy Quinn, interpretato da quel Michael Moriarty che ho conosciuto come procuratore distrettuale delle primissime stagioni di “Law & Order”. Entra in una banda criminale, poi lo vediamo in un bar a fare un provino come pianista, poi prende una valigia nera da un gioielliere (non si sa perché), poi entra in macchina, poi no, non entra, poi cammina, intruppa un taxi che va a 10 all’ora, perde la valigia non si sa come, e comincia a fuggire. Dopo 25 ore di fuga il regista si rende conto che sarebbe il momento di far andare da qualche parte ’sto cazzo di film!
Si arrampica sull’Empire State Building e c’è un mostro gigante. Mmmm vedi? Mai chiedere qualcosa, che poi si ottiene: era meglio continuare la fuga.

All’interno di un’indagine a New York, ci scappa il mostro volante

C’è un drago che mangia la gente sui tetti di New York. E c’è un qualcuno – non si saprà mai chi – che fa sacrifici umani inneggiando agli Aztechi: queste due cose non hanno assolutamente alcun legame, sono due film che Cohen aveva in tasca e per errore sono stati montati insieme.

Ma chi è? Non lo sapremo mai…

Ad un certo punto c’è Carradine, poi vediamo Roundtree, e dopo un totale di 45 secondi in video ci rendiamo conto che forse è stata un’allucinazione: mi sa che nessuno dei due attori c’era sul serio. E se c’era, faceva altro.

Mi è sembrato di vedere Roundtree, laggiù

Sono più che sicuro che nella confusa e devastata mente di Cohen ci fosse una storia, ci sono oggettivamente dei momenti in cui il ciarpame melmoso e nauseabondo si scolla e si avverte dietro addirittura una sceneggiatura. Per esempio quando tutti dicono che il dragone è un dio, Carradine se ne esce fuori con una frase assolutamente fuori contesto:

«Credo che sia per questo che lo ammazzerei: se riesco ad ucciderlo vuol dire che non è un dio, soltanto un mostro vecchia maniera.»

Frase splendida, che vale l’intero film, ma che non ha nulla a che vedere con il film stesso. Credo faccia parte della vera sceneggiatura, che poi Cohen ha mangiato, defecato, e infine diretto.

Scene che nessuno dovrebbe vedere

Ero convinto di non aver mai visto questa imbarazzante cialtronata, ma una scena in particolare mi ha risvegliato ricordi sopiti come fosse una madeleine proustiana: l’audizione di Quinn per diventare pianista in un bar. Il proprietario gli chiese qualcosa di allegro e lui parte con una lagna jazz inascoltabile. Purtroppo temo sia anche un brano apprezzato!

Questa scena, che si svolge nei primi minuti di film, mi ha fatto ricordare la prima volta che lo vedemmo in famiglia. Se già le scene precedenti facevano dubitare se andare avanti nella visione, questa scena fu come una bomba lanciata in mezzo a noi: ma che razza di film è? «Ma che cazz…?» Ecco, è jazz!
Non so se siamo andati avanti nella visione, ma altri flash di ricordi mi fanno pensare di sì. Quindi vuol dire che questa immondizia l’ho vista ben due volte. Due più di quanto il buon gusto consigli.

L.

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26 risposte a Q (1982) Il serpente alato

  1. Cassidy ha detto:

    Il riassunto perfetto del cinema di quell’adorabile pazzo di Larry Cohen, un Qazzista 😀 I suoi film erano puro delirio “Baby Killer” o “The Stuff” riuscivano a fare anche critica sociale, nel mezzo del delirio di scene assurde, comiche e messe in scena degne del peggior film di serie Z. “Black Caesar” era una figata, questo invece ogni volta che mi capita di rivederlo non so bene cosa sia, ma non riesco a smette di guardare, è la bellezza del Qazz 😉 Cheers

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  2. The Butcher ha detto:

    Questo film è folle e bellissimo. Un film che vidi la prima volta quando ero piccolo e che mi rimase impreso. Ancora oggi mi soprendo di quanto fosse fatto bene il “serpente alato” (che serpente non è, ma lasciamo perdere). Un’ottima recensione!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Ti ringrazio, ed è curioso come invece anch’io l’abbia visto da giovane ottenendone l’impressione opposta, tanto da dimenticarlo del tutto 😀

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    • Sharp Hand Joe ha detto:

      Perchè dovrebbe sopreandeti, giuro… io NON CAPIDSCO, ed anzi… SONO STUFO MARCIO di leggere i SOLITI banali, scontati e vuoti commenti che dicono “eh, che begli effetti speciali PER L’EPOCA”, “per essere degli anni 80 ha DEI BELLISSIMI EFFETTI”, “incredibili effetti PER IL PERIODO” ed altre cretinate simili… è ovvio che fossero belli, quelli erano VERI effetti speciali, fatti fa artigiani, tecnici, gente che metteva non solo la tecnica, l’impegno, il lavoro ma anche (e soprattutto) IL CUORE!!!
      Mica come oggi che, quattro pestate a casaccio su di una tastiera, sue poligoni e sono convinti di aver “lavorato”… CGI, la roba più fredda e pigra che esista!!!
      Semmai bisognerebbbe stupirci se ADESSO fanno begli effetti speciali (quando capitano), non allora!!!

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Mi sembra che te la prendi troppo a cuore: in linea di massima sono d’accordo con te, anch’io amo molto gli effetti fatti “col cuore”, ma non c’è bisogno di strillare…

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      • The Butcher ha detto:

        Allora ho capito che non ti sia piaciuto il mio commento ma c’è modo e modo di rispondere. E poi, perché non mi dovrei sorprendere della bellezza di questi effetti speciali. Io vengo da una generazione in cui ormai tutto si fa col digitale anche le cose più basilari ed è ovvio che se vedo un film in cui il tutto è realizzato in modo artigianale ne rimanga affascinato. Perché risulta più reale degli effetti digitali. E io continuo a rimanere sorpreso e affascinato da questo mondo. E poi non ho mai detto cose come “per essere degli anni ’80” o cose simili. Ho detto che è fatto molto bene e che ne sono rimasto sorpreso.
        Guarda, capisco anche che la CGI ti dia fastidio perché, come hai giustamente detto, a volte è fatta senza cuore, però non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e soprattutto non confondere i commenti delle persone. Perché sinceramente ci sono rimasto veramente male.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Non te la prendere, se torna a “strillare” lo cancello 😛
        Anch’io mi sono stupito per gli effetti stop motion, che non mi aspettavo in un film che non sembrava proprio attento a quel tipo di immagini. Probabilmente un pupazzone mosso coi cavi sarebbe stato più in linea con lo stile del film 😀

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      • The Butcher ha detto:

        Infatti era proprio a quello che mi riferivo quando dicevo che ero rimasto sorpreso dai suoi effetti speciali. Perché era incredibilmente curato.
        Comunque non me la sono presa ma mi dispiace che abbia frainteso il mio commento e vorrei che capisse che non intendevo fare quei commenti vuoti sugli effetti artigianali. Ecco vorrei risolvere la cosa facendogli capire il malinteso, punto.

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      • Sharp Hand Joe ha detto:

        Allora non avete capito niente… PRIMO: Non ho strillato, ho scritto frasi in stampatello per sottolinearle! SECONDO: la mia critica era rivolta a TUTTA la genralizzazione dei commenti che troppo spesso si trovano in rete, e spesso sono scritti da persone SICURAMENTE grette, stupide e ignoranti (non il tuo caso The Butcher), che con queste solite frasi “e stiamo parlando di un film del_” sembrano voler dare a intendere che A PRESCINDERE una volta si facevano SOLO, o comunque PREVALENTEMENTE, film stupidi, ridicoli, ingenui se non addirittura di merda; quando invece perfino la più scarsa delle pellicole del secolo scorso riesce a fare il contropelo a QUALSIASI dei moderni ed ultrainfighettati blockbuster moderni che fan tanto gli sbruffoni quando escono in sala mentre si tratta solo di spazzatura finanziata con troppi soldi (che sarebbero meglio spesi a riparare strade) e, ancor di più , troppo pubblicizzata (e questo vare ormai anche per un certo Tarantolino).
        E non mi riferisco solo al reparto trucco ed effetti speciali, ma anche montaggio, recitazione, colonne sonore, riprese, colori, fotografia, scenografie ecc. ogni volta questi miserabili filistei si stupiscono nel vedere quanta maestria e bravura trasuda da quelle pellicole, quando invece non ci sarebbe NULLA di cui stupirsi perchè una volta era la norma! Perfino le pellicole più “senza cervello” (Commando, Cobra, Rambo 2 e simili) avevano gia più tecnica e dignità delle pelliicolacce che oggi VORREBBERO apparire impegnate e cervellute, quando invece ciò a cui si assiste sono solo dialoghi INFINITI ed INCONCLUDENTI di tizi che sembra stiano solo parlando a vuoto, intervallati magari da qualche botto o piroetta ogni tanto.
        Io quello di cui sono stufo marcio è la superficialità con cui viene trattato il Cinema, il VERO cinema, e non si tratta solo di giovinastri delle nuove generazioni, oh no… molto spesso autuori di simili pochezza nelle osservazioni “critiche” sono persone della mia età, se non addirittura più grandi, e questo è un male.
        Ovvio che la settima arte (come tantissime altre cose) sta morendo, finchè c’è gentaglia come questa in giro che paga il biglietto per guardarsi cagate come i cinefumetti marvel, l’ennesimo prLati dei caraibi, l’ennesimo Batman con la laringite, gli ennesimi gattacci antropomorfi anoressici che balzano di liana in liana facendo scotatissime prediche pseudo-new age o l’ennesimo… qualunque cosa tanto ormai farà SCHIFO!!!
        Meglio puntare sui film indipendenti che almeno c’è ancxora qualcuno che creda in ciò che fa, guardiamoci Commando Ninja!!!

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Non ti conosco, Soft Hand, e “non avete capito niente” non mi sembra un modo simpatico di presentarti.
        L’uso del maiuscolo in digitale corrisponde a gridare, soprattutto se ripetuto più volte: ripeto, sono anche d’accordo con te, in linea di massima, ma non è offendendo chi ha gusti diversi che si instaurerà una discussione pacifica.
        Qui non siamo su facebook o altri social dove l’insulto è la regola: è un blog personale dove ad essere insultati sono i filmacci – e sempre con voglia di divertirsi – non gli spettatori.
        Dare etichette non mi piace, e sebbene anch’io consideri il cinema fino agli anni Ottanta e gran parte Novanta strutturalmente e tecnicamente più solido rispetto ai “filmoni” (o supposti tali) attuali, non per questo considero “vero” cinema quello. Più e più volte ho scritto – e ribadisco – che il cinema è morto nel 2005, proprio perché è più che evidente il cambio di stile tecnico. La scomparsa della fotografia dai film è così palese che infatti con “Blade Runner 2099”, che ha una fotografia, tutti si sono emozionati.
        Però sono gusti, un giovane magari preferirà l’immagine digitale al “vecchiume” della pellicola, esattamente come noi preferiamo il cinema parlato a quello muto, senza dire che solo il cinema parlato è il “vero” cinema. Fino agli anni Venti, il “vero” cinema era solo muto…
        Se ci sono persone che rilasciano dichiarazioni che non ti piacciono, lamentati con loro, non qui. E magari con un tono più pacato, perché altrimenti è difficile mantenere una conversazione.

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  3. Zio Portillo ha detto:

    Sono piuttosto sicuro di non averlo mai visto (e nemmeno sentito!). Ma da come ne parli mi sa che ho fatto bene a starna alla larga. Però rievocare “Black Caesar” così… Film che non vedo da 20 anni almeno!

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  4. Willy l'Orbo ha detto:

    Il gioco di parole con annessa citazione “colta” tra Q, jazz e qazz è poesia, è genio, è…Lucius!
    Il film, lo rividi nemmeno troppi secoli fa, direi che mi lasciò basito in più frangenti trattandosi appunto di due film mangiati e defecati 🙂
    Al contempo, ammetto che tale stupore mi consentì di giungere alla fine abbastanza desto e un po’ inebetito ma non ostilmente “avvelenito” con quanto appena visto 🙂

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  5. Giuseppe ha detto:

    Ah, quel mio piccolo monster-cult personale di Q il (non) serpente alato: un film di Cohen che ho sempre trovato uno spasso -lo dico senza nessuna ironia – proprio per com’è realizzato… tra l’altro, provo grande simpatia per quello sfortunato bestione azteco in stop-motion! 😀 Al limite, si può dire che qui manchi la critica sociale di Baby Killer e The Stuff, ma non è importante (e, almeno in questo caso, sospetto fortemente non dovesse esserlo nemmeno per il povero Larry)…

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Non ce la faccio proprio a rivalutarlo, e non è per il mostrone: è il ritmo. Scene di una velocità elevata si alternano a momenti di stanca e lunghezza disumana, il tutto tenuto in piedi da una non-trama. Con un ritmo vero e magari una limata alla sceneggiatura (cioè totalmente riscritta!) magari avrebbe il marchio di qualità Zinefilo 😀

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  6. Kukuviza ha detto:

    Ma la Q (e quindi il riferimento al serpente alato) non stava per Quetzalcoatl? Mi pare lo dicessero nel film, perché incredibile ma vero, devo pure averlo visto secoli fa, almeno qualche spezzone!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      È stato replicato mille volte in TV, quindi prima o poi è toccato a tutti 😀
      Sì, dal poster anch’io ho evinto che Q stia per il nome della divinità, ma nel film non è così chiaro. O magari ero distratto dai conati 😛

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  7. Conte Gracula ha detto:

    Non l’ho visto, però il titolo è figo: sarebbe da rilevare i diritti per rifarlo con un’idea dietro, mi sa.
    Riguardo a serpent, si usa in senso lato anche per riferirsi a Satana, che viene simboleggiato (in Occidente) anche col drago.
    Se qui volevano usare il mostro come Quetzalcoatl (che però mi pare sia tramandato come una figura civilizzatrice… il mostro del film avrà minacciato le civiltà precolombiane per avere buone recensioni?) avranno pensato che serpente fa più figo di lucertola e che il drago fosse troppo fantasy! 😛

    Mo’ non c’entra, ma questo post mi ha fatto tornare in mente un altro film, forse filmaccio, che non ho mai visto per intero: una roba tipo Kaltiki il mostro immortale.
    Credo che avesse la vista da predator, ricordo giusto una soggettiva…

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