Trancers 4 (1994) I cavalieri interstellari

Charles Band non demorde e con la sua Full Moon si ostina a sfruttare il mito di Jack Deth oltre lo sfruttabile: raccatta un regista televisivo, un grande nome dei fumetti come sceneggiatore e il 2 febbraio 1994 presenta Trancers 4: Jack of Swords.

Ignoto a cinema e TV, l’unica sua apparizione nota in Italia è nell’agosto del 1994 in una VHS CIC Video dal titolo I cavalieri interstellari.

Perché scrivere in locandina un titolo diverso da quello del film?

«Mi chiamo Jack Deth, vengo dall’anno 2353 ed ero un cacciatore di Trancer»: il miglior doppiaggio del mondo ci tiene a non uniformare MAI le saghe, così stavolta i trènsers del terzo episodio diventano singolari, trènser. «Una sorta di zombie incredibilmente forti, la cui esistenza serviva solo a rendermi la vita difficile»: ormai sono lontani i tempi del primo episodio, che invece ci spiegava come i Trancer fossero creati da Whistler, il Fischiatore del secondo episodio.

È tornato il Bogart del futuro, con la voce rauca e il capello impomatato

Ora Jack viaggia avanti e indietro nel tempo assicurandosi di sistemare tutti i casini temporali, cioè il lavoro che sembrava assumere alla fine del terzo episodio: si sa però che più si va avanti nelle saghe più si perdono pezzi. Ve ricordate la moglie Alice, che ci ha martoriato gli zebedei nel secondo e terzo episodio? Be’, dimenticatela.
E Shark, il super androide fortissimo? Fate ciao ciao a quella roba imbarazzante.

Persino Charles Band ha capito che questo personaggio faceva schifo

Liberato di quei due ridicoli orpelli, Jack può finalmente tornare a fare il verso a Bogart, con tanto di sigarette: già che ci siamo, marca bene in vista così magari tiriamo su due soldi per il budget.

Si legge la marca? Che qui il budget scarseggia

Con la pubblicità delle sigarette possiamo permetterci qualche giocattolo, come la pistola ADG7: «Arma Davvero Grande», e ovviamente viene specificato che non si riferisce alle dimensioni «ma all’uso che puoi farne».
La resa italiana rende bene la battutaccia da osteria, che però credo sia una super-citazione coi fiocchi, visto che in originale è «RBG7: Really Big Gun». Vi ricordo che è il febbraio del 1994, da meno di due mesi il mondo è esploso per un videogioco di cui potreste aver sentito parlare, Doom (dicembre 1993), e in questo nei livelli avanzati si può prendere un’arma “ammazza-tutte-cose”: vi ricordate il nome? Bravi, «BFG: Big Fucking Gun».
La Banda di Band è sempre sul pezzo.

Una pistola piccola per essere considerata “grande”

Ora che abbiamo citato un celebre gioco del 1993, vogliamo citare anche un film? Mumble, mumble, c’è un film del 1993 che viaggia nel tempo da poter citare? Se non ricordo male c’era quel commesso con una mano finta e una motosega che si ritrovava catapultato nel Medioevo, mi pare si chiamasse L’Armata delle Tenebre, qualcuno se lo ricorda?
Perché non partiamo dallo stesso spunto e per un guasto della macchina del tempo mandiamo Jack Deth nel Medioevo?

«Questo non mi sembra il Kansas» (cit.)

Nella solita Bucharest viene ricreato un vago Medioevo, così arrivano pure i soldi della Castel Film Romania e l’oscuro maniero che poi sarà quello di The Nun (2018).

Il castello delle produzioni micragnose

Jack si ritrova in una contea in cui dei perfidi nobili Trancer hanno preso il potere e si pappano i villani. A capeggiare questa genìa infame c’è il bieco Caliban (Clabe Hartley) e il suo viscido assistente Lucius (Mark Arnold): tipici nomi medievali!

Il bieco Caliban (a destra) e il suo viscido assistente Lucius (a sinistra)

Non esiste un film di nobili che non preveda una resistònsa, i soliti ribelli dei boschi straccioni che seguono subito il protagonista di turno alla lotta per la rivalsa sociale e il colpo di stato: vive la révolution e via dicendo.
Con dialoghi banali e noiosi si procede attraverso ogni più minuziosa scontatezza possa esistere sull’argomento: ci sarà un motivo per cui Sam Raimi è un genio e il resto è solo marmaglia…

L’unico momento degno di nota è un’apparizione del giovane Lochlyn Munro

Ora io dico, alla sceneggiatura c’è Peter David, che ha appena iniziato a scrivere Spider-Man per la Marvel e Aquaman per la DC – oltre che i fumetti di Star Trek! – che in futuro sarà uno nome di spicco di Hulk e di un mare di altra roba, quindi è lecito aspettarsi fuochi d’artificio. Visto poi che a quanto pare – leggo su Wikipedia – David è noto per l’umorismo, sembra l’autore perfetto per Jack Deth: infatti lo scrittore si infila una cappa e in una comparsata si fa uccidere dal protagonista, morendo al grido di «I’m the writer!» Una hitchcockata coi fiocchi.
E poi? E poi niente: una sceneggiatura banalissima e totalmente priva di umorismo. Per carità, Band è capace di fare cose serie e lo dimostra il capolavoro Il pozzo e il pendolo (1991), a proposito di storie medievali scritte bene, ma legare la serie Trancers alle cialtronate e poi non fare manco quelle è davvero cattiveria.

Per il potere di Charles Band!

Un Bogart cialtrone che si ritrova nel Medioevo: andiamo, come si fa a non fargli fare battute? In pratica è Ash di Army of Darkness ma con uno spolverino indosso… Eppure niente, la trama è dannatamente seria e quindi è una buffonata.
Jack non fa battute e tutto finisce in pernacchia, perché questa è solo la prima “puntata”: sfruttando il castello romeno Charles Band ha fatto girare quarto e quinto capitolo insieme, distribuendoli poi separati. Solo che dopo questa totale nullità di 70 minuti (praticamente un mediometraggio!) la voglia di vedere “come va a finire” è sotto zero…

Riuscirà la banda di Band a fare qualcosa nel prossimo episodio?

Vedremo la settimana prossima l’ultima avventura di Jack Deth, ma in chiusura merita di essere citata un’intervista a Tim Thomerson presente nel consueto video-documentario dietro le quinte, della serie “Full Moon VideoZone” (trovate il video qui sotto, a fine post).
Tra il serio e il faceto (ma credo fosse dannatamente serio), il nostro Tim commenta:

«La cosa migliore di questo episodio è che Jack Deth non ha alcuna moglie, non devo vedermela con le mogli, ok? Helen Hunt sta lavorando ad una serie TV da qualche parte, guadagnando milioni di dollari l’ora… e io sono in Romania a fare questo film!»

Tim è famoso per le interviste matte sul set, ma temo che qui ci sia più amarezza che umorismo.
Caro Tim, diciamo che lavorare per Charles Band è il primo passo per stare lontani dalle ricche produzioni che contano…

L.

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25 risposte a Trancers 4 (1994) I cavalieri interstellari

  1. Zio Portillo ha detto:

    Tu hai pensato a Raimi, io mentre leggevo il post avevo due film in testa: “Top Secret!” (con la famosa “resistonsa” composta da Croissant, Soufflè, Escargot e il nero Montblanc! Dio, perché non fanno più film così…)

    Mentre l’altro è, ovviamente “La pazza storia del mondo” di Mel Brooks col centurione romano di nome Bob, altro che Caliban e Lucius…

    Comunque fare un film serio come questo Trancers 4 con queste premesse è da pazzi! Qua ci stava la cialtronata semi-parodistica tutta la vita.

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      E’ appunto da “Top Secret”, film che ha segnato la mia infanzia, che chiamo resistònsa quella trovata narrativa presente in un numero titanico di film, che se trattato male (come spesso succede) ammazza la storia.
      Credo che il Cameron dei tempi d’oro, quello di “Terminator” (1984), sia stato l’unico autore a “citare” la resistònsa senza mostrarla, così da non rendere una noia banale il suo film. (In “Terminator Salvation” si parla SOLO di resistònsa, tanto per capirci…)

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      • Zio Portillo ha detto:

        Sei una fonte continua di sorprese. Sai che mai avrei creduto che TOP SECRET! facesse parte del tuo retaggio giovanile? Qua oltre a registrare filmacci sui canali regionali, abbiamo in comune pure le canzoni di Nick Rivers!

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Avevo forse 12 o 13 anni quando l’ho visto in TV con i miei, ridendo tutti come matti. Pensa che le canzoni di Nick Rivers ci sono piaciute a tal punto che le registrammo nelle nostre VHS di videoclip 😛
        Appena è uscito il DVD me lo sono comprato senza neanche pensarci, e in effetti dovrei rivederlo più spesso 😛

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      • Zio Portillo ha detto:

        Io invece sono abbastanza sicuro di averlo visto al cinema da bambino con uno “zio” (un amico di famiglia fissato col cinema che mi portava a vedere ogni cosa. E mi sa pure questo TOP SECRET!). Ovviamente capii un decimo delle battute (invece ricordo perfettamente la scena del treno che arriva in stazione e si trasforma in… Pacman! O il gioco del tris fatto sulla finestra). Ad ogni visione aggiungevo pezzi e capivo sempre più battute, dalle facili come quella dei nomi assurdi della resistònsa , a quelle spinte (“l’incursore anale”) fino ai doppi sensi che si apprezzano da più grandicelli. Finché, alla fine, arrivi al quadro completo e vedi tutto il film che da inizio alla fine è un continuo di gag orali e visive. Vogliamo parlare della squadra femminile di atletica della Germania Est? O della scena del balletto? Dai… Capolavoro e trittico fondamentale con “L’aereo più pazzo del mondo” e “Una Pallottola Spuntata”.

        Mi immagino i salti mortali del doppiaggio per provare a dare un senso a tutto.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Grandi film d’un tempo lontano…
        Sicuramente il doppiaggio cambiava tutto, sia per necessità sia per gusto, ma ormai è la versione che amiamo e non avrebbe senso “scoprire” l’originale 😛

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    • Conte Gracula ha detto:

      Secondo me, di Top Secret ne puoi far bene solo uno: non è un film, è una collezione di sketch, troppo esagerato!

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Era lo stile dell’epoca, e funzionava 😛

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      • Conte Gracula ha detto:

        È anche lo stile di Scary Movie, ma lì funziona progressivamente meno (il quinto – mi pare che fosse il quinto – era imbarazzante).
        Non puoi fare troppi film del genere, non a comando: devi riunire almeno tre amici ubriachi ogni sabato per un mese, per scrivere un buon Top Secret!

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      • Conte Gracula ha detto:

        Dimenticavo: devi foraggiarli coi filmacci, meglio se pezzenti e ignoti.

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      • Lucius Etruscus ha detto:

        Però quello è un prodotto moderno figlio di un’altra generazione. “Top Secret” è firmato dai fratelli Zucker, che infatti venivano sì dagli sketch singoli (raccolti poi in “Ridere per ridere”) ma che hanno sfondato con “L’aereo più pazzo del mondo” l1980), che ha scritto il canone. Di lì la geniale serie TV della Pallottola spuntata poi trasformata a film: non so se la potenza che i fratelli Zucker hanno avuto negli Ottanta è la stessa che i fratelli Wayans hanno avuto nei Duemila con Scary Movie. Quest’ultimo è più come se degli amici cazzoni stravolgessero le trame dei film del momento e degli spot più noti, gli Zucker erano tutt’altro.
        Nei Novanta credo si possa considerare un “anello mancante” quel “Fatal Insrinct” con Armand Assante che io amo ma temo di essere il solo: aveva la comicità paradossale e assurda degli Zucker ma giocava con i film contemporanei come faranno i Wayans (e le frotte di autori inferiori del Duemila).
        Non andrebbero paragonate inutili e noiose minchiate come gli X-Movie (Horror Movie, Sexy Movie, ecc.) con i classici Zucker anni Ottanta, molto più costruiti e con una trama solida.

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  2. Cassidy ha detto:

    Peter David è uno che ha imparato a lavorare in una grande compagnia, quando la Marvel gli ha lasciato spazio, ha sfornato ottime serie (Hulk, Spider-Man e Cap Marvel), ma quando dall’alto arrivano imposizioni (l’ennesima maxi-saga barbosa della Marvel o trovate assurde così) si allinea ad esegue perdendo molto del suo brio, qui deve essere stata un di quelle volte, considerando la povertà dell’operazione. In Romania hanno trovato il modo di monetizzare sullo stesso castello, i filmacci ci vanno a nozze 😉 In ogni caso la conferma che Sam Raimi sta sempre una spanna sopra tutti. Cheers!

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    • Lucius Etruscus ha detto:

      Niente fa capire la genialità di un regista che vedere altri tentare di fare le stesse cose. “Trancers 4” io lo metterei come contenuto speciale di “Army of Darkness”, con la scritta: “se pensate che sia facile creare una storia del genere e che sia divertente, guardate Trancers e poi ne riparliamo!” 😀
      Nel video-documentario Peter David si diverte un mondo sul set, deliziato poi dal cameo che gli hanno dato: se si fosse divertito allo stesso modo nello scrivere una sceneggiatura frizzante sarebbe stato meglio. Invece sembra addirittura un film che si prende sul serio, quindi è dannatamente drammatico…

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  3. Conte Gracula ha detto:

    Mi sa che l’oscuro maniero è la cosa migliore del film. Quando sarò padrone del mondo, ne farò la mia casa delle vacanze!

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  4. Kukuviza ha detto:

    Oddio che post ridicolo! Ancora un po’ e Deth lo mandano nell’impero romano! ahahaha povero quando dice Helen Hunt guadagna milioni di dollari e lui fa trensèr(s).
    Hai perfino l’omaggio del viscido belloccio impomatato! ahahah, ma cosa fa il viscido? fa qualcosa degno di di nota?

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  5. Willy l'Orbo ha detto:

    Curioso il meccanismo inversamente proporzionale che mi procurano i tuoi cicli su serie di film: più ci si inabissa nelle buffonate più smanio per la successiva “puntata” così da vedere che voragini insondabili di Z saranno toccate. Se i film evolvessero verso il meglio non sarei così “sull’attenti e già proiettato al…next”! 🙂

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  6. Giuseppe ha detto:

    Ehi, te l’ho già detto una volta che non sei il solo ad amare “Fatal Instinct”! 😉
    Così come non sei il solo a provare tanto “entusiasmo” verso questo Trancers 4, dove abbiamo un mirabile incrocio fra un Charles Band produttore svogliato, un Peter David scrittore impacciato e un Tim Thomerson attore amareggiato (il risultato non avrebbe potuto essere altro da quello che, purtroppo per noi, è)… film esclusivamente per completisti (pure un po’ masochisti) della saga.

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